Dal 2000 la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC) di Bergamo rivolge una particolare attenzione ai pubblici di origine immigrata, nell’intento di valorizzare l’arte come strumento di promozione e di sviluppo della persona e di educazione culturale e interculturale.
Il corso di formazione per mediatori museali si è inserito in questo contesto, rispondendo alla necessità di formare mediatori museali in grado di farsi portavoce del museo presso le rispettive comunità residenti a Bergamo e Provincia.
Obiettivi del corso sono stati:
· portare avanti un percorso che sostiene il diritto al patrimonio culturale
· avvicinare gli adulti migranti al museo (dove non erano mai stati prima)
· trovare nella condizione di “migrante” una ricchezza da mettere al servizio del museo per coinvolgere connazionali nelle visite (condotte nella lingua madre) alle collezioni e alle mostre
· utilizzare l’incontro con il museo come luogo di integrazione, di conoscenza e di arricchimento culturale reciproco
· sostenere la cittadinanza culturale delle persone rendendole protagoniste del processo di apertura e di accessibilità del museo
· trovare nell’arte, intesa come convenzione, una piattaforma culturale di scambio e condivisione.
Il corso, che si è concluso nel giugno 2007 con la consegna di un diploma, ha previsto interventi formativi basati sul dialogo e non sulla lectio frontalis (alcune lezioni hanno avuto una struttura laboratoriale), utilizzo di immagini, diapositive e videoproiezioni, distribuzione di materiali di studio (dispense, fotocopie, suggerimenti bibliografici, informazioni sulle biblioteche rionali in cui reperire tesi), promozione di interscambio tra i corsisti.
Dal giugno 2007 al giugno 2008 ha avuto luogo un anno di sperimentazione: ogni migrante ha avuto a sua disposizione un “pacchetto” di dieci visite guidate (quattro alle collezioni permanenti e sei alle mostre temporanee, per le quali sono stati previsti interventi di formazione in itinere condivisi con gli educatori museali), rivolte ai propri connazionali e retribuite dalla GAMeC. In questo periodo, grazie all’apporto dei mediatori, più di 500 migranti hanno varcato le soglie del museo (molti dei quali per la prima volta).
A partire da settembre 2008, una nuova fase del progetto vedrà i mediatori coinvolti nelle scuole – dall’infanzia alle superiori – per creare un contatto con le ultime generazioni e, per tramite loro, con i genitori e i familiari; a tal fine sarà attivato un corso di formazione a settembre.
Il corso di formazione per mediatori museali si è inserito in questo contesto, rispondendo alla necessità di formare mediatori museali in grado di farsi portavoce del museo presso le rispettive comunità residenti a Bergamo e Provincia.
Obiettivi del corso sono stati:
· portare avanti un percorso che sostiene il diritto al patrimonio culturale
· avvicinare gli adulti migranti al museo (dove non erano mai stati prima)
· trovare nella condizione di “migrante” una ricchezza da mettere al servizio del museo per coinvolgere connazionali nelle visite (condotte nella lingua madre) alle collezioni e alle mostre
· utilizzare l’incontro con il museo come luogo di integrazione, di conoscenza e di arricchimento culturale reciproco
· sostenere la cittadinanza culturale delle persone rendendole protagoniste del processo di apertura e di accessibilità del museo
· trovare nell’arte, intesa come convenzione, una piattaforma culturale di scambio e condivisione.
Il corso, che si è concluso nel giugno 2007 con la consegna di un diploma, ha previsto interventi formativi basati sul dialogo e non sulla lectio frontalis (alcune lezioni hanno avuto una struttura laboratoriale), utilizzo di immagini, diapositive e videoproiezioni, distribuzione di materiali di studio (dispense, fotocopie, suggerimenti bibliografici, informazioni sulle biblioteche rionali in cui reperire tesi), promozione di interscambio tra i corsisti.
Dal giugno 2007 al giugno 2008 ha avuto luogo un anno di sperimentazione: ogni migrante ha avuto a sua disposizione un “pacchetto” di dieci visite guidate (quattro alle collezioni permanenti e sei alle mostre temporanee, per le quali sono stati previsti interventi di formazione in itinere condivisi con gli educatori museali), rivolte ai propri connazionali e retribuite dalla GAMeC. In questo periodo, grazie all’apporto dei mediatori, più di 500 migranti hanno varcato le soglie del museo (molti dei quali per la prima volta).
A partire da settembre 2008, una nuova fase del progetto vedrà i mediatori coinvolti nelle scuole – dall’infanzia alle superiori – per creare un contatto con le ultime generazioni e, per tramite loro, con i genitori e i familiari; a tal fine sarà attivato un corso di formazione a settembre.
Per ulteriori informazioni sul percorso formativo e i suoi esiti si rimanda alla scheda dettagliata nella sezione “Progetti” di questo sito.