La tesi documenta il progetto a carattere sperimentale realizzato dai Musei Civici di Pavia in collaborazione con il Centro interculturale “La Mongolfiera”, al fine di promuovere momenti di interazione tra la popolazione autoctona e le comunità migranti presenti sul territorio, e in modo particolare con quella cingalese, che a Pavia costituisce uno dei gruppi tra i più numerosi e più stabilmente inseriti nella realtà locale.
L’esperta museale ha condotto insieme alla mediatrice cingalese una serie di sopralluoghi alle collezioni, e la sezione archeologica – costituita da una collezione di reperti di provenienza locale, che documentano sepolture e corredi funerari – è stata individuata come la più consona al fine di predisporre un percorso a tema, che potesse risultare di interesse comune. Si è deciso di studiare un percorso incentrato sui riti funerari e le credenze religiose da condurre a due voci, facendo dialogare il racconto relativo alla cultura locale con quello della cultura cingalese, sottolineando le relazioni tra passato e presente.
I principali obiettivi, al di là della conoscenza delle collezioni e dei contenuti connessi, sono stati: attivare momenti di interazione tra cittadini italiani e di origine immigrata, suscitare curiosità verso culture diverse da quella di appartenenza, nonché rendere consapevole il pubblico della potenzialità del patrimonio culturale nel costituire occasione di confronto su temi universali che riguardano la persona, indipendentemente dall’area di provenienza.
Il percorso, della durata di circa un’ora, è stato proposto in due occasioni festive: nel maggio 2008, nell’ambito dell’iniziativa “Fai il pieno di cultura”, promossa da Regione Lombardia, e il 2 novembre 2008 in occasione della manifestazione “Punta su Pavia”. L’iniziativa è stata promossa dall’istituzione museale e sostenuta da un’attività di diffusione mirata al coinvolgimento della comunità cingalese, predisponendo volantini in lingua, distribuiti nei luoghi più frequentati dalla comunità stessa.
Per garantire l’accesso al più ampio numero di persone, è stata predisposta la gratuità sia dell’ingresso al museo che del percorso. Al pubblico in arrivo, come segno di benvenuto, è stata distribuita dal personale di accoglienza del museo una cartellina contenente alcune immagini, preghiere, ricette di piatti tipici legati alle cerimonie di commemorazione dei defunti, espressione delle due aree geografiche di riferimento.
Per dare evidenza alla cultura cingalese, la visita è stata introdotta da musiche tradizionali cingalesi, e nelle sale del Museo sono stati esposti oggetti tipici del rituale funerario cingalese, quali la lanterna e i sesat, dischi di legno dipinto portati in processione.
La visita è stata condotta in lingua italiana, con una particolare cura alla trasposizione dei saperi esperti in linguaggio semplice e chiaro, adeguato anche a un pubblico con una conoscenza non approfondita dell’italiano. Il percorso si è concluso con la lettura di una preghiera per i defunti in cingalese, recitata dalla mediatrice; la musica, la lettura e il racconto delle tradizioni hanno testimoniato anche il patrimonio immateriale di questa cultura.
Le criticità emerse dai risultati della verifica e della valutazione, condotta sia in itinere che al termine della visita, hanno consentito di riflettere riguardo ad alcuni aspetti del progetto da potenziare, ad esempio: la comunicazione e il coinvolgimento delle comunità, le strategie nell’attuazione del percorso e le modalità di verifica e valutazione della ricaduta dell’iniziativa sui destinatari. A questo proposito risulta importante, per una prossima edizione, riuscire a indagare gli interessi, le motivazioni dei destinatari ex ante per mezzo di interviste o questionari; così come, successivamente alla visita, registrare il livello di gradimento, nonché il desiderio di partecipare a iniziative simili ed eventuali suggerimenti, mentre pare più difficile, considerata la situazione di apprendimento informale, la valutazione della ricaduta educativa.
Un elemento positivo è l’interesse da parte del pubblico a proseguire la conversazione con la mediatrice cingalese anche su altri temi e, da parte di alcune persone, il desiderio di raccontare la propria esperienza.
“Tesori dall’Aldilà. Tra Europa e Asia, dal passato al presente”. Un percorso interculturale nei Musei Civici di Pavia
Marta Brambati | Master “Servizi Educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive” | Università Cattolica di Milano
a.a. 2007-2008