Il volume presenta il lavoro del Servizio educativo del Museo di Fotografia Contemporanea (tre anni di attività e progetti, dal 2006 al 2009), ne restituisce le proposte, le scelte metodologiche, gli approdi e le criticità, invitando alla riflessione e al confronto coloro che sono impegnati, con compiti e ruoli diversi, nell’educazione al patrimonio.
“Il Museo è il pubblico”, con l’accento forte e marcato, può sembrare un’asserzione azzardata, una dichiarazione sbilanciata in modo eccessivo solo verso i destinatari, che non considera l’istituzione, il patrimonio. Si intende invece sottolineare quanto la vita stessa del museo e del patrimonio culturale sia possibile solo se i pubblici ne sono complici, interessati e attivi nel costruire l’attualità del suo significato.
La prima parte del volume è dedicata a esplorare temi specifici inerenti al rapporto tra il Museo e il pubblico; nella seconda, i componenti del Servizio educativo e i referenti delle Istituzioni partner del Museo riflettono sulle esperienze promosse e realizzate tra il 2006 e il 2009.
Tra queste, il progetto “Viaggio di andata e ritorno per immagini”, avviato nel febbraio 2009 e promosso in collaborazione con la Biblioteca centrale di Cinisello Balsamo, è stato ideato con la finalità di promuovere un dialogo tra il Museo e i rappresentanti di altre culture in un’ottica di arricchimento e scambio reciproco. Un percorso condiviso che, da un lato, consente ai partecipanti di valorizzare le proprie competenze, a volte non espresse nell’ambito dell’attività lavorativa, e dall’altro aiuta il Museo a maturare delle pratiche di accessibilità culturale rivolte alla comunità migrante.
I partecipanti sono stati invitati a realizzare una serie di immagini fotografiche rappresentative dell’idea di viaggio, considerato come spostamento ma anche come esperienza di vita, come condizione universale. Per approfondire e stimolare riflessioni utili alla produzione del lavoro fotografico, sono stati predisposti due incontri con gli educatori museali, che hanno presentato il tema del viaggio dal punto di vista del linguaggio fotografico; in occasione degli appuntamenti presso la Biblioteca Civica, i partecipanti hanno invece scelto alcuni brani da libri di autori della loro cultura di appartenenza.
Durante il primo incontro al Museo, un educatore museale ha presentato alcuni scatti fotografici di autori che hanno affrontato il tema del viaggio. Queste immagini sono state analizzate e proposte come esempi di riferimento, utili a individuare dei concetti “forti” intorno ai quali lavorare durante lo svolgimento del progetto fotografico che ha avuto luogo nell’estate, e che ha previsto la selezione di dieci foto significative tra quelle scattate dai partecipanti durante il viaggio nei rispettivi Paesi d’origine. Ai partecipanti è stato inoltre chiesto di associare un testo alle immagini prodotte – da semplici didascalie, appunti di viaggio, riflessioni personali, fino a un racconto più strutturato.
Il secondo incontro al Museo è stato dedicato alla conoscenza dell’istituzione e del suo patrimonio, degli spazi e dei dipartimenti.
Prima della presentazione degli spazi e delle iniziative offerte dalla Biblioteca, i partecipanti sono stati invitati a scegliere e commentare un testo, una canzone o una poesia nella loro lingua sul tema del distacco e del rapporto con la propria terra d’origine, che in secondo appuntamento sono stati interpretati da un’attrice. L’ultimo appuntamento del progetto è stato dedicato alla visione e selezione condivisa delle immagini realizzate dai partecipanti, occasione anche per stabilire insieme quale forma di presentazione pubblica dare ai lavori.
Nella strutturazione del progetto sì è posta particolare attenzione al ruolo centrale dei partecipanti, che si è voluto rendere protagonisti attivi, sia durante gli incontri propedeutici che durante la fase esecutiva del progetto fotografico, valorizzando il loro contributo di idee ed emozioni nel percorso di avvicinamento del Museo alla comunità migrante. Proprio per questo motivo il tema del viaggio si è rivelato elemento comune tra i partecipanti, efficace per comprendere la natura del sentimento che unisce i migranti alla propria terra e che ha favorito lo scambio di esperienze. Un ulteriore punto di forza del progetto è rappresentato dalle relazioni che si sono create tra Museo e migranti, e tra il Museo e la Biblioteca: da un lato lo staff educativo del Museo ha intessuto dei rapporti di collaborazione e familiarità con i partecipanti, che si sono sentiti accolti all’interno dell’istituzione culturale, dall’altro è nato un dialogo costruttivo e una vicinanza di intenti con i responsabili della Biblioteca.