“L’Egizio per gli stranieri”

Museo Egizio | Torino

2007
Museo Egizio per gli stranieri

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
Il progetto educativo “L’Egizio per gli stranieri” è l’approdo del percorso di formazione compiuto da Marcella Trapani, ex funzionario scientifico della Fondazione Museo delle Antichità Egizie e attualmente in servizio presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e Museo delle Antichità Egizie, nell’ambito del progetto europeo “Museums Tell Many Stories”
(MTMS, febbraio 2006-maggio 2007), di cui la Città di Torino – Settore Educazione al Patrimonio Culturale è partner.
Il progetto, finanziato nel quadro del programma comunitario Socrates/Grundtvig, si è posto le seguenti finalità:

  • utilizzare le collezioni museali per promuovere l’interculturalità;
  • far osservare le culture rappresentate in un museo da differenti punti di vista e prospettive;
  • coinvolgere gli educatori museali in un processo di apprendimento, di scambio e di crescita professionale, finalizzato allo sviluppo di metodologie innovative con cui interpretare le collezioni e renderle accessibili a pubblici con background culturali diversi (anche attraverso il loro coinvolgimento attivo grazie al ricorso a tecniche teatrali e di story-telling).

Nell’ambito di MTMS i musei torinesi coinvolti (oltre al Museo delle Antichità Egizie, il Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il Museo di Arti Decorative Pietro Accorsi, il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, il Museo Nazionale del Cinema – Fondazione Maria Adriana Prolo) hanno dato avvio alla sperimentazione di attività che comportino una partecipazione più attiva dei cittadini immigrati nei processi di interpretazione delle collezioni, tra cui “L’Egizio per gli stranieri”.

Gli attori coinvolti – la rete di progetto

  • Enti promotori del progetto: Fondazione Museo delle Antichità Egizie (FMAE), Città di Torino – Settore Educazione al Patrimonio Culturale
  • Istituzioni partner: Centro Territoriale Permanente (CTP) Braccini, Holden Art
  • Formule di narrazione, REAR-Servizi Aggiuntivi del Museo Egizio (Torino).

Gli operatori – l’équipe di progetto

– Gruppo guida (7-8 allievi del CTP Braccini)

– Egle Gennuso e Patrizia Trebini (insegnanti di scuola media del CTP Braccini)

– Marcella Trapani (archeologo direttore, Fondazione Museo delle Antichità Egizie), e successivamente Sara Caramello (archeologo collaboratore, Fondazione Museo delle Antichità Egizie)

– Laura Carle e due operatori della Holden Art

– Donatella Spagnotto (REAR – Servizi Aggiuntivi del Museo Egizio).

I destinatari
“L’Egizio per gli stranieri” era originariamente destinato a un pubblico adulto composto da migranti arabofoni con una conoscenza di base della lingua italiana. In seguito, per motivi logistici, il progetto è stato esteso a un gruppo di allievi di nazionalità diverse (latino-americani, europei dell’Est, centro-africani) con una maggiore disponibilità di tempo e un più elevato grado di alfabetizzazione.

Gli obiettivi

  • rendere il Museo Egizio accessibile ai nuovi cittadini torinesi, e in particolare alla comunità arabofona, in quanto “erede” del patrimonio culturale di cui le collezioni dell’Egizio sono espressione;
  • promuovere nei cittadini di origine immigrata residenti a Torino e Provincia la consapevolezza del patrimonio culturale della città;
  • suscitare in essi meccanismi di associazione di idee e di ricordo tra le realtà presenti nel Museo e quelle esistenti o esistite nei loro Paesi di origine;
  • estendere il progetto al pubblico italiano (seconda fase del progetto, ancora in via di definizione), coinvolgendolo in attività interdisciplinari che mettano in luce i motivi per cui il Museo Egizio conserva collezioni che non si riferiscono al territorio in cui è collocato. La domanda che il visitatore italiano si pone più di frequente è come mai questi oggetti si trovino a Torino, e quale sia il nesso tra la cultura di cui essi sono espressione e la cultura locale. Uno degli obiettivi che il Museo si è posto nel partecipare al percorso formativo “Museums Tell Many Stories” è stato quello di acquisire nuove conoscenze, metodologie e strumenti per rendere questi oggetti “stranieri” più accessibili al pubblico adulto locale, e per trasmettere le modalità con cui questi oggetti sono stati essi stessi reinterpretati e riutilizzati ai fini della storia locale (perché i Savoia hanno voluto una collezione egizia? Cosa significava nel XIX secolo possedere questo tipo di oggetti? Cosa simboleggiavano?).

Da quando, per quanto
Dall’autunno 2006 a dicembre 2007, con possibilità di proseguire anche in anni successivi.

La formazione
Il progetto “L’Egizio per gli stranieri” ha preso avvio dal percorso formativo svolto da Marcella Trapani nell’ambito del progetto europeo “Museums Tell Many Stories” (partecipazione a seminari organizzati nei Paesi partner, con la presentazione dello stato dell’arte dell’educazione al patrimonio in chiave interculturale e l’illustrazione di casi concreti).
In un momento successivo, Marcella Trapani ha curato la formazione dell’operatrice della REAR – Servizi aggiuntivi del Museo Egizio (con visite mirate alle collezioni, indicazione dei percorsi, approfondimenti bibliografici e distribuzione di materiale scritto e fotografico) e delle insegnanti e degli alunni del CTP Braccini (con un incontro preliminare presso il CTP e visite mirate ai reperti del Museo).

Come si articola – le fasi di lavoro
Il progetto si è articolato in due fasi fondamentali:


I fase

  • due incontri in museo con le insegnanti del CTP, condotti dal funzionario responsabile del progetto al fine di illustrare i percorsi predisposti (“Magia, superstizioni, medicina” e “Colori, pittura, tecniche”) e fornire il materiale da utilizzare in classe (novembre 2006); produzione di un CD con materiale fotografico scelto dei reperti ritenuti più significativi;
  • le insegnanti integrano il materiale fornito dal museo e presentano il progetto agli studenti, coinvolgendoli nella lettura e valutazione della documentazione predisposta; individuazione del gruppo guida (5 alunni egiziani);
  • visite mirate al Museo con le insegnanti e il gruppo di studenti del CTP (dicembre 2006);
  • le insegnanti e il gruppo guida presentano la loro esperienza e forniscono informazioni sull’antico Egitto ad altri compagni di corso di livello avanzato, che si aggregano al progetto; alcuni di loro sostituiranno 4 allievi egiziani dell’iniziale gruppo guida;
  • laboratorio “Magia del suono (musica e religione nell’Egitto antico)”, messo a punto dai Servizi Aggiuntivi del Museo Egizio, realizzato con la supervisione del funzionario responsabile del progetto e l’ausilio di un operatore museale, e rivolto a tutti gli studenti delle classi partecipanti (febbraio 2007);
  • incontro presso il Museo dell’operatore di Holden Art con il gruppo guida (che al momento è costituito da 8 allievi), le insegnanti e l’operatore museale dei Servizi Aggiuntivi; il funzionario responsabile del progetto ha partecipato all’incontro per integrare l’esposizione del percorso effettuata dall’operatore di Holden Art con osservazioni sugli oggetti prescelti e sui loro aspetti interculturali (febbraio 2007).

II fase

  • cinque incontri con gli insegnanti di Holden Art (narrazione applicata ai musei) finalizzati a preparare insieme al gruppo guida di allievi del CTP una “visita narrata” destinata ai loro compagni di classe (marzo 2007). I corsisti sono stati stimolati all’osservazione, alla descrizione e all’espressione delle proprie emozioni; si sono stabiliti gli elementi fondamentali della narrazione da svolgere in Museo – personaggi, storia, temi, segni – e si è individuato un personaggio immaginario, Ramesse, cui è stato affidato il compito di raccontare il “suo” Egitto accompagnando i visitatori attraverso le sale e illustrando i reperti più significativi, il loro uso e il loro valore nell’antichità e il loro rapporto con il presente;
  • presentazione delle attività svolte nell’ambito del progetto ai partner europei di “Museums Tell Many Stories”, in visita al Museo Egizio (6 marzo 2007);
  • visita narrata del gruppo di studenti-guida ai loro compagni di corso (19 aprile 2007).

Gli ambiti – le aree disciplinari
Lettere (narrazione, lingua italiana), storia, storia della musica, antropologia.

Le strategie e gli strumenti

  • laboratorio didattico “Magia del suono (musica e religione nell’Egitto antico)” presso il Museo;
  • laboratori di narrazione con Holden Art presso il CTP;
  • predisposizione di materiali audiovisivi per realizzare un CD illustrativo del progetto.

La produzione
Le immagini delle attività svolte e la narrazione scritta e verbale elaborata nel corso degli incontri con Holden Art saranno pubblicate su un CD e sui siti web del Museo Egizio e di Museiscuol@.

La documentazione
La fase di preparazione del progetto è presentata nel volume Museums Tell Many Stories: un’esperienza di formazione alla mediazione interculturale (Città di Torino, 2006).

Altre risorse consultabili
Cfr. “Patrimoni culturali ed educazione permanente: percorsi in partenariato tra museo e CTP” nella sezione “Approfondimenti e testimonianze”.


La verifica e la valutazione

Il gruppo ha mostrato via via un crescente interesse per la materia e gli argomenti selezionati, notevole impegno e coinvolgimento, evidenziando che il progetto è stato recepito come un’importante opportunità culturale integrativa nel percorso di formazione offerto dal CTP. In corso d’opera, e soprattutto durante la visita al Museo guidata dagli studenti, abbiamo potuto verificare un ampliamento delle conoscenze e una crescente autonomia nel saperle gestire per la positiva riscoperta di tradizioni, usi e costumi presenti nei rispettivi Paesi, valori in alcuni casi ormai dimenticati o ritenuti poco significativi nell’ambito della propria moderna cultura. Da un’ultima verifica, negli incontri in classe sono emerse sorprendenti affinità tra alcuni aspetti degli argomenti trattati (superstizioni, magia, religione, riti…) e il patrimonio culturale presente e passato di ognuno.
L’eterogeneità del gruppo-guida si è rivelata un punto di forza del progetto: le stimolanti discussioni, le ricerche personali, il coinvolgimento emotivo hanno portato a “vedere” il museo come un luogo in cui andare non solo per imparare e approfondire, ma per osservare, scoprire, meditare, paragonare.
La valutazione finale è positiva in quanto gli obiettivi sono stati ampiamente raggiunti. Gli allievi hanno efficacemente dimostrato di essere capaci di rivivere e far rivivere il passato, appropriandosi delle sue testimonianze come di un “bene di famiglia” da trasmettere ai propri figli e come punto di partenza per il recupero e la narrazione delle loro identità e culture.

La presentazione e la pubblicizzazione
25 maggio 2007, Museo Diffuso della Resistenza (Torino): presentazione del percorso compiuto nell’ambito dell’incontro pubblico dal titolo “Ti presento il mio museo. Nuovi punti di vista sul patrimonio culturale”
, con la partecipazione degli allievi e delle insegnanti del CTP Braccini.

Le risorse finanziarie
Contributi della Città di Torino – Settore Educazione al Patrimonio Culturale (nell’ambito del progetto “Un patrimonio di tutti”), e della Fondazione Museo delle Antichità Egizie.

I punti di forza
Gli incontri di narrazione, il laboratorio, le visite al Museo hanno consentito agli allievi del CTP di:

  • acquisire e/o ampliare conoscenze sulla civiltà egizia;
  • individuare collegamenti con strumenti, usanze e comportamenti tuttora presenti nelle culture nord e centro-africane e latino-americane;
  • mettere in relazione le rispettive tradizioni culturali.

Le criticità emerse

  • dalle attività svolte a scuola con gli studenti – che sono stati attivamente coinvolti nella presentazione della situazione economica, politica, culturale e religiosa dell’Egitto di oggi – emergono la scarsa conoscenza della storia antica; il passato non sembra importante e, soprattutto, non pare avere ricadute sulla cultura e sulle usanze dell’Egiziano moderno;
  • sono emerse inoltre alcune resistenze e reticenze a trattare argomenti quali “magia” e “superstizione”, in quanto in contrasto con la cultura islamica di alcuni corsisti;
  • insufficiente collaborazione tra Torino e l’Egitto riguardo al patrimonio del Museo e alle più recenti indagini e scoperte archeologiche; in corso d’opera, alcune di queste lacune sono state colmate attraverso ricerche su siti Internet specifici, le integrazioni fornite da dispense preparate dalle insegnanti, le informazioni e le nuove conoscenze acquisite durante le visite al Museo e nelle varie fasi del lavoro.

Recapiti dell’ente promotore
Fondazione Museo delle Antichità Egizie
via Accademia delle Scienze, 6 – 10123 Torino
tel. 011.5617776
info@museoegizio.it
http://www.museoegizio.it/

Referente del progetto
Sara Caramello
Archeologo collaboratore della Fondazione
tel. 011.5617776
sara.caramello@museoegizio.it

 

Data di pubblicazione della scheda: giugno 2007

Destinatari

Studenti (adulti) di origine immigrata del Centro Territoriale Permanente Braccini

Partner

Città di Torino - Settore Educazione al Patrimonio Culturale; Centro Territoriale Permanente (CTP) Braccini; Holden Art - Formule di narrazione; REAR-Servizi Aggiuntivi del Museo Egizio

Esiti/Prodotti

Narrazioni scritte e verbali elaborate dai partecipanti per una visita destinata ai loro compagni di corso