L’educazione degli adulti tra arte e intercultura. La metafora del migrante per l’educazione dell’uomo contemporaneo

Valentina Arcomano | Tesi di Dottorato in Scienze Pedagogiche | Università di Bergamo
a.a. 2010-2011

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Questa tesi è l’esito di un lavoro di ricerca condotto dal 2008 al 2010 nel corso del Dottorato in Scienze pedagogiche presso l’Università di Bergamo, e orientato a legittimare, da un punto di vista pedagogico e didattico, l’idea che il patrimonio culturale e artistico italiano possa diventare strumento di integrazione per i migranti, nonché occasione di incontro affinché persone provenienti da culture diverse si possano parlare, conoscere e capire. Di fronte a tale questione, il Personalismo pedagogico e l’antropologia della persona umana rappresentano l’orizzonte epistemologico capace di rispondere all’esigenza di sviluppare, saldandoli tra loro, i diversi ambiti di riflessione dell’ipotesi iniziale, vale a dire l’educazione degli adulti (e in particolare degli adulti migranti), l’educazione interculturale e l’educazione estetica e all’arte. Il concetto di persona umana permette infatti di rendere conto sia delle specificità personali e culturali di ognuno, sia dell’universalità caratteristica di tutti gli uomini, riscoperta nei valori della relazionalità e della dignità umana. In questa prospettiva, il discorso educativo nei confronti del migrante, figura emblematica nell’attuale società caratterizzata da una mobilità sociale e culturale crescente e dal conseguente e inevitabile incontro con il “diverso”, si traduce in un discorso più ampio, che si rivolge ad ogni persona umana.
Tale sfondo teorico legittima la parte empirica della ricerca, realizzata nell’ambito di due situazioni formative che in questi anni si sono rivelate pioniere nell’aver considerato il museo, il contesto urbano e il patrimonio artistico per la loro funzione educativa: il “Corso per mediatori museali”
attivato dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo e il “Corso per mediatori artistico-culturali” organizzato dall’Associazione Amici del FAI. Nell’ambito di queste iniziative, si è cercato di osservare e mettere in atto, in forma sperimentale, percorsi d’azione didattica volti a legittimare quanto sostenuto teoricamente. L’intento è stato quello di sperimentare alcune modalità didattiche attraverso le quali i contenuti del patrimonio artistico e culturale, espressione di valori definiti universali, possano veicolare i presupposti per un reale dialogo tra persone provenienti da culture diverse.