Prove di Intercultura

C. Da Milano, E. Falchetti, M. F. Guida (a cura di) | 2019

Globalizzazione, mondializzazione, spostamenti di popoli, trasformazioni demografiche e socioculturali delle comunità umane mettono a confronto quotidianamente diversità di persone, culture, valori, modi e aspirazioni di vita. La velocità delle trasformazioni non dà spazio a riflessioni su come rigenerare gli assetti sociali e fondare nuovi progetti per il futuro. Vecchie e nuove cittadinanze, comunità in evoluzione e in crisi di identità non hanno luoghi e tempi (spenta anche la curiosità) per attenzione e conoscenza reciproca. Gli incontri tra diversità sempre più spesso alimentano conflitti e incomprensioni, piuttosto che creatività e innovazioni.

L’intercultura è auspicata come cambiamento paradigmatico del pensare, sentire e dell’agire, come risorsa capace di sostenere nuove forme di relazione, di equilibri sociali e di mondi in trasformazione. Ma di quali significati, contenuti e progetti si nutre l’intercultura? La ricchezza di definizioni ed enunciati correnti contrasta con la scarsità di visioni e proposte concrete per “il lavoro sul campo”. Art Clicks è il contesto di formazione e dibattito in cui si sono incontrate  persone di diverse provenienze, competenze e professionalità del mondo della cultura, dell’arte, dell’educazione e dell’accoglienza (musei, teatri, biblioteche, centri e scuole per adulti migranti …), per confrontarsi, apprendere reciprocamente, mettere a sistema esperienze, ideare e sperimentare modalità di pensiero e pratiche interculturali.

Il volume “Prove di intercultura” riporta le esperienze e i processi che hanno prodotto nei partecipanti nuove interpretazioni dell’intercultura e inedite narrazioni per il dialogo tra diversità. L’intenzione è non solo quella di lasciare una testimonianza di questo percorso di formazione e progettazione, ma anche e soprattutto di offrire un contributo di riflessione a chiunque si interessi di intercultura o lavori in ambiti/settori che contemplano il confronto tra diversità culturali.

Gli interventi contenuti in questa opera corale offrono un approccio all’intercultura processuale e dinamico, non come un campo o un oggetto culturale con dimensioni definite, in cui si confrontano diversità culturali e che richiede competenze specialistiche, ma piuttosto come un’attitudine da costruire (o ricostruire?), un modo di vedere ed essere aperti ad una reciprocità e interazione rispetto a tutte le diversità e a tutte le culture, inclusa la propria o quella del vicino della stessa provenienza.  Patrimonio di tutti quindi, e di tutte le comunità, non solo di alcuni professionisti a questo deputati.

L’incontro tra culture (o tra mondi) e il dialogo tra persone diverse può e deve nascere attraverso tante strategie, fuori da modelli standard o predefiniti. Il volume ne racconta alcune tra le più promettenti. L’agire che in Art Clicks tutti insieme abbiamo immaginato riconosce il ruolo benefico delle esperienze culturali nell’avvicinare e valorizzare diversità, e passa per: mobilitazione, creazione di spazi di confronto alla pari, ascolto, mediazione, negoziazione, sinergie e partenariati;  “zone di contatto”, “ponti ed attraversamenti” tra culture e comunità; sconfinamenti disciplinari… È un agire che richiede capacità di accettare e gestire dialettica, conflitto e zone di frizione, considerandoli non come ostacoli, ma piuttosto come valori. Coltiva, pratica ed apprezza numerosi linguaggi, narrazioni, punti di vista, abilità, campi disciplinari. Propone esperienze generatrici di conoscenza e relazioni “sguardo a sguardo”. Supera il disorientamento provocato dalla diversità e i confini delle appartenenze; valorizza persone portatrici di saperi, usi e principi differenti, senza più dicotomie “noi e loro”. In particolare, si orienta verso la ricerca e la pratica di ciò che ci unisce come genere umano, piuttosto che ciò che ci divide.

Il percorso che questo volume racconta, e che invitiamo i lettori a condividere idealmente, ha condotto il gruppo di lavoro a riconoscere alcune utopie e progetti di vita verso i quali l’intercultura dovrebbe guidarci: dal riconoscimento di una identità umana comune, alla cittadinanza planetaria (per utilizzare un concetto di Edgar Morin), al “vivere insieme in pari dignità”, l’obiettivo europeo per società giuste, inclusive, democratiche, interculturali; società per le quali la diversità è patrimonio, risorsa, armonia.