Un patrimonio di culture

A. Di Mauro, A. Trevisin (a cura di) | 2009

La pubblicazione Un patrimonio di culture rappresenta un esempio di felice conclusione di un percorso di valorizzazione  in chiave educativa del patrimonio culturale specificamente studiato per i musei del Veneto e sviluppato all’interno di un progetto sostenuto dalla Regione del Veneto. Con la denominazione “Educard” venne, infatti, promosso nel 2001 un progetto dedicato a creare occasioni di incontro tra i professionisti della didattica scolastica e  i professionisti dell’educazione impegnati all’interno dei musei nella comunicazione del patrimonio culturale. 

Dopo le prime edizioni, volte a scoprire l’intero universo dei musei veneti, dal 2003 le attività ebbero lo scopo di far conoscere al giovane pubblico delle scuole lo straordinario tesoro culturale costituito dalle ville, diffuse in tutte le province venete. Anche in quel caso, le diverse annualità del progetto, realizzato in collaborazione con l’Associazione Ville Venete, portarono a concludere l’iniziativa con la produzione di uno strumento editoriale, Ville venete per la Scuola, che rappresenta un agile catalogo di presentazione di tutte le dimore che propongono al mondo della scuola attività educative e laboratori specificamente studiati per quelle sedi così particolari per la fruizione pubblica.

Con tale approccio grandangolare, nell’anno europeo dedicato all’Intercultura, il 2008, la Regione del Veneto, individuando questa tematica per la nuova edizione di “Educard”, denominata “Un patrimonio di culture”,  ha trovato nel Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna (TV) un partner particolarmente sensibile e affidabile, in quanto già abituato ad inserire all’interno della propria programmazione attività educative di dialogo interculturale; ad esso si è affiancata la Direzione Regionale Scolastica per il Veneto, la quale si è molto prodigata perché il progetto “Educard – Patrimonio di Culture” fosse conosciuto in tutte le scuole.

Queste premesse e le motivazioni di fondo del progetto aprono il volume, consentendo così a tutti i partner istituzionali di progetto di esprimere la propria posizione rispetto all’iniziativa, realizzata per la prima volta in Veneto e concepita come modello sperimentale di formazione.

I capitoli “Le idee e la ricerca” e “Le idee e le pratiche” raccolgono i contributi dei diversi e numerosi esperti intervenuti come docenti agli incontri che si sono svolti tra dicembre 2008 e giugno 2009. I testi sono stati ordinati cercando, prima di tutto, di offrire in apertura del volume una introduzione al tema dell’intercultura sulla base dei contributi di profilo più attinente alla ricerca scientifica e alla specificità di diverse chiavi di lettura (Khalid M. Rhazzali, “Musei viventi. Pratiche del museo in prospettiva interculturale”; Teodora Nicoale, “Il mediatore culturale nel museo: a che serve?”; Gianpiero Dalla Zuanna, “Crisi di crescita. I giovani figli di stranieri cambieranno il nostro paese?”; Simona Bodo, “Museo, patrimonio e intercultura. Una nuova frontiera per l’integrazione”; Davide Zoletto, “Intercultura, scuole, musei…a partire dai contesti e dai curricoli” ; Rosanna Cima, “Autobiografia, intercultura e museo”; Marco Aime, “Musei e intercultura: lo sguardo dell’antropologo”; Silvia Mascheroni, “Un patrimonio di culture”; Giuseppe Mantovani, “Il museo come risorsa interculturale. Un progetto innovativo”). Il secondo capitolo ha, invece, offerto la presentazione delle attività educative realizzate in quei musei che sono stati protagonisti nelle parole dei docenti (Emanuela Daffra, “A Brera anch’io. Il museo come terreno del di dialogo interculturale: riflessioni su un’esperienza in corso”) e che hanno altresì ospitato gli incontri, presentando ‘in situ’ le buone prassi, ma anche le problematiche sottese (Dora De Diana, “Georges Adéagbo, un artista che mescola le culture. Mostra e attività educative alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia”; Margherita Bolla, “Incontri fra culture: l’esperienza dei Musei Civici di Verona”; Francesca Ferrarini e Francesca Benvegnù, “Il Museo Archeologico ‘Eno Bellis’ di Oderzo e l’intercultura”; Giorgio Vaccari, “Collezioni, percorsi educativi e inclusione sociale: il Museo di Montebelluna”; Mariolina Gamba, “La tela, la terra e i colori. Per una pratica interculturale nel Museo Nazionale Atestino”; Alberta Dal Cortivo, “MA- Museo Africano, finestra aperta sull’Africa”, Daniela Perco, del museo etnografico della Provincia di Belluno, “Museo etnografici e diversità culturale”; Margherita Fusco, “Breve descrizione del Museo di Storia Naturale di Venezia e dei servizi educativi”).

Tra gli aspetti di valore emersi nel corso dello svolgimento del progetto “Educard – Patrimonio di Culture” vi è stato il clima di grande partecipazione da parte degli iscritti (6 operatori museali e 12 insegnanti), come dimostrano le numerose e simpatiche immagini che corredano il  volume, con le quali si è cercato, per quanto è possibile, non solo di documentare le attività svolte, ma anche quell’atmosfera collaborativa instauratasi, più che tra ‘docenti’ e ‘discenti’, tra persone che si sentono di appartenere alla medesima comunità professionale.

Il senso di comunità e, quindi, di rete di idee e di azioni, è stato reso concreto anche dalla realizzazione di un ‘sistema’ dei musei che nel Veneto offrono attività educative dedicate all’integrazione culturale. Tale sistema viene riconosciuto da un logo che identifica il progetto “Un patrimonio di culture” (ideato dagli architetti Edoardo Gamba e Davide Pesavento, dello studio duebarradue, che hanno curato anche la bella grafica del volume) e che viene esposto, con una specifica vetrofania, in quei musei che hanno aderito alla mission di questa edizione, e che hanno sottoscritto una convenzione, dove, tra le altre cose, viene previsto l’accoglimento della card (sempre identificabile dal logo) che consente l’ingresso gratuito agli insegnanti iscritti e a chiunque ne sia in possesso.

La consegna ufficiale della card è stata fatta nella giornata di chiusura del corso, al termine della presentazione delle proposte educative che gli insegnanti  e gli operatori museali avevano avuto il compito di realizzare quali progetti sul campo (“L’acqua: incontro di civiltà” a cura di Maurizio Bergo, Luciano Cervasato, Paola Del Sal; “Il viaggio dell’oro” a cura di Gioa Artico, Stefania Bernadotto, Barbara Bevilacqua,  Adelia Cappellaro, Antonella Rappini, Anna Torelli; “Storie intrecciate”, a cura di Chiara Benciolini, Vania Casagrande, Maria Contri, Mattia Favaro, Marisa Morelato; “Viaggio verso l’altro”, a cura di Laura Ferlini, Enrico Franceschini, Agata Pedone, Martina Zanon). Per la progettazione delle attività è stata adottata la scheda di progetto predisposta nell’ambito del percorso di formazione e ricerca-azione “Patrimonio culturale e integrazione: quale dialogo con la scuola e il territorio?”, promosso dalla Fondazione ISMU di Milano (novembre 2005-dicembre 2006), e in tale forma sono stati raccolti nel volume sotto il capitolo denominato “I materiali”.

Con l’auspicio che la pubblicazione trovi ampia diffusione presso le scuole ed i musei interessati alle problematiche in essa affrontate e che, conseguentemente, si sviluppi una sensibilità al tema tale da produrre in modo autonomo altri progetti, in una proficua germinazione sul territorio, Un patrimonio di culture è stato pensato non come mero raccoglitore di contributi di relatori di un corso di formazione e aggiornamento, ma come un vero e proprio strumento di lavoro da utilizzarsi, quale punto di riferimento, sia per ulteriori attività educative in chiave interculturale, sia per altri possibili attività formative.

Un altro auspicio è che, pur a progetto concluso e al termine di una fase che potremmo definire ‘pioneristica’, continui il dialogo tra le persone che, a diverso titolo, hanno preso parte all’iniziativa e che, pertanto, anche grazie alla pubblicazione (diffusa gratuitamente), trovino occasione di proseguire le attività dei musei e per i musei e di approfondire le tematiche inerenti l’intercultura. Per tale motivo, in attesa di avere nuove opportunità di sviluppo del progetto, è stato ideato uno specifico gruppo su Facebook denominato “Patrimonio di Culture – Progetto Educard” con l’intento di coagulare intorno a questa idea, anche al di fuori del formale habitus istituzionale dei partner di progetto, suggerimenti, news e quant’altro possa servire alla causa della promozione del dialogo interculturale.