Il progetto “Educard”, iniziativa ideata e promossa dalla Regione del Veneto per favorire il rapporto scuola-museo facendo interagire le rispettive comunità professionali, è giunto quest’anno alla settima edizione. Dopo aver dedicato gli ultimi tre anni allo sviluppo dell’attività educativa inerente alla civiltà della villa veneta, con l’anno scolastico 2008/2009 il progetto (secondo l’obiettivo originale per il quale era nato nel 2001) ha riportato la sua attenzione alla didattica specificamente museale, volendo approfondire – come occasione formativa – il tema della XII Giornata Regionale di Studio sulla Didattica Museale “Educare nella città cosmopolita. Culture senza quartieri per una didattica museale del dialogo” (Vicenza, Pinacoteca di Palazzo Chiericati, 22 settembre 2008). È questa, infatti, la proposta fatta dal Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna (Treviso), al quale la Regione, ai sensi dell’art.44 della L.R. n. 50 del 1984, ha affidato l’organizzazione, in partenariato, di questa nuova edizione del progetto.
Il 2008, come è noto, è stato dichiarato dall’Unione Europea “Anno Europeo del Dialogo Interculturale”. Diverse istituzioni culturali, in varie città italiane, hanno dato avvio nel corso di quest’anno ad un’ampia riflessione sul rapporto tra musei, patrimonio culturale e intercultura. In una regione come il Veneto (seconda in Italia, dopo la Lombardia, per presenza di cittadini di origine immigrata) un percorso di formazione relativo a questi temi, che coinvolga nel contempo docenti ed operatori dei musei, può costituire sia per il mondo della scuola che per le istituzioni museali un’occasione per aprirsi al dialogo con il territorio e con la propria città, rendendo questi spazi luoghi di accoglienza e confronto oltre che di conoscenza dei reciproci diritti e doveri. Per l’esperienza che in questo ambito soprattutto il mondo della scuola ha saputo già maturare, grazie al progetto “Educard” sarà possibile condividere sia i risultati sia le criticità ad oggi riscontrate, e verificare insieme come è possibile far crescere una propensione al dialogo nelle città del nuovo millennio. Questa iniziativa si pone dunque come nuova frontiera di un’azione istituzionale di sensibilizzazione nei confronti del tema dell’intercultura, affrontato già nel 2003 con la VII Giornata Regionale di Studio sulla Didattica Museale dedicata a “Il museo come luogo dell’incontro. La didattica delle identità e delle differenze”.
Il corso, rivolto a docenti di ogni ordine e grado e a coloro che si occupano di educazione e mediazione nei musei del Veneto, intende proporre il museo come luogo e strumento per l’educazione al patrimonio, con particolare attenzione alla sua funzione educativa quale promotore di una cultura del dialogo: mettendo in gioco le proprie collezioni, i propri saperi, le proprie relazioni sociali.
Il museo, infatti, è chiamato non più solo a documentare, e quindi a conservare, il passato, ma anche a restituire l’immagine della città contemporanea in cui le identità si sono ampliate in modo tale da creare un mosaico di culture e di funzioni, aumentando la complessità e le possibilità di relazioni e di intrecci tra chi vive un determinato territorio.
Il progetto è articolato in due fasi e prevede il coinvolgimento attivo dei partecipanti. La prima fase si attua nell’ambito di realtà museali che hanno già attuato percorsi o progetti di fruizione del patrimonio in chiave inclusiva; la seconda fase ipotizza invece una serie di percorsi o tematizzazioni nell’ambito di musei che non hanno avviato alcuna forma di sperimentazione in tal senso. Il corso, interamente gratuito, prenderà avvio nel mese di dicembre 2008 e si concluderà nel mese di giugno 2009. Si tratta di una formazione su lungo periodo, ma siamo convinti che la complessità del tema e la modalità operativa che il corso intende mettere in atto richiedano tempi lunghi di riflessione e condivisione tra i partecipanti, creando una comunità in formazione.
Il progetto “Educard”, grazie ai rapporti già avviati con il Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna, si svolge d’intesa e in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto. È questo un buon esempio di partenariato e di rete territoriale su scala regionale che speriamo dia buoni esiti e consenta anche uno sviluppo del progetto negli anni futuri, affinché non resti un’esperienza isolata. La rete fra tre soggetti istituzionali importanti (Regione Veneto, Ufficio Scolastico Regionale, Museo di Montebelluna) per la messa in atto di politiche educative su diversa scala è senz’altro uno dei punti di forza di questo progetto. Documenta la volontà da parte di chi gestisce risorse umane ed economiche di un territorio di farsi carico delle trasformazioni in atto, condividendo competenze e creandone di nuove.
Il progetto, che si pone come obiettivo la promozione dell’incontro tra culture utilizzando le collezioni dei musei come spunto di confronto e di riflessione, è pensato per rendere i partecipanti (docenti e operatori museali) attivi nella progettazione di un percorso di conoscenza di cui sono nel contempo fruitori.
Sulla base di un’altra significativa esperienza di formazione, condotta dalla Fondazione ISMU di Milano nel 2005-2006 (“Patrimonio culturale e integrazione. Quale dialogo con la scuola e il territorio?”), il progetto Educard ha fatto propria la sfida di dimostrare che il patrimonio, «storicamente impiegato per escludere “chi non appartiene”, può trasformarsi in un potente veicolo di dialogo interculturale, inteso, quest’ultimo, come un processo di scambio che coinvolge secondo modalità autenticamente dialogiche, e con un forte potenziale di trasformazione per entrambe le parti, individui e gruppi appartenenti sia alla “cultura dominante”, sia alle comunità immigrate» (1).
L’idea che ci sta particolarmente a cuore è, da un lato, garantire un’opportunità di accesso al patrimonio custodito presso tutte le tipologie di musei presenti nel nostro territorio anche a chi fa parte di questo territorio da minor tempo, o lo conosce poco; dall’altro, la possibilità di mettere in gioco il patrimonio proprio sfruttando la pluralità dei punti di vista, delle origini e delle provenienze dei componenti dei gruppi scolastici che frequentano i musei. Il patrimonio che noi mettiamo in evidenza ed è al centro del nostro interesse durante le attività educative può essere continuamente messo in gioco, fruito in modi diversi, e può aprire percorsi di comprensione differenti. Questo dinamismo va esplicitato ed è forse la sfida più complessa con cui si devono confrontare i responsabili e gli operatori dei servizi educativi, indipendentemente dalla natura delle fonti e dei materiali utilizzati.
Convinti della possibilità che gli oggetti custoditi nei musei possano diventare essi stessi luoghi di incontro, con il progetto “Educard” ci poniamo l’obiettivo di formare, ad un tempo, docenti e educatori museali: attorno a questi oggetti significativi si intrecciano le storie di vita di chi partecipa ad una attività educativa, ma anche le storie dei paesi di provenienza e la storia e il luogo di origine dell’oggetto, in un reale scambio di informazioni, di prese di distanza, ma anche di riconoscimento in ciò che è “altro” da noi nella duplice dimensione dello spazio e del tempo.
Nel contempo il progetto “Educard” si rivolge al mondo della scuola, offrendo agli insegnanti uno stimolo alla riflessione e alla rilettura della prassi didattica in un’ottica interculturale, nella consapevolezza dell’apporto significativo che le competenze e le acquisizioni della scuola possono fornire al museo in questo ambito. Solamente da una condivisione di obiettivi e finalità educative tra mondo della scuola e mondo del museo può nascere quel dialogo che porta ad una reale fruizione del patrimonio da parte di tutti i soggetti.
Siamo convinte che questa fase di trasformazione sociale che ha investito già da tempo l’istituzione scolastica, ma che coinvolge anche tutte le realtà culturali che sono espressione di un territorio, vada affrontata con la consapevolezza che ogni cambiamento possiede in sé enormi potenzialità che vanno intercettate e messe a frutto. I progetti didattici che verranno formulati dai docenti e dagli educatori museali durante il corso di formazione ci auguriamo siano espressione concreta di un nuovo modo di pensare e guardare il patrimonio culturale, attraverso una pluralità di sguardi che riflette la pluralità di individui che compongono la nostra società.
Note
(1) Cfr. S. Bodo, S. Cantù, S. Mascheroni (a cura di), Progettare insieme per un patrimonio interculturale, Quaderni ISMU 1/2007, Fondazione ISMU, Milano, 2007, p.13