I consumi culturali dei cittadini stranieri. La domanda e l’offerta a Bologna e Provincia

Biblioteca Sala Borsa | Osservatorio Provinciale delle Immigrazioni | 2009

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Lo studio è stato condotto nel 2007 dalla Biblioteca Sala Borsa di Bologna e dall’Osservatorio delle Immigrazioni della Provincia di Bologna.
Si tratta di un’interessante indagine che cerca da una parte di descrivere i consumi e i bisogni culturali espressi della popolazione di origine straniera residente a Bologna, dall’altra di rendere conto della stato dell’arte dell’offerta delle biblioteche della città e della provincia, nel tentativo di comprendere quanto questa corrisponda alle richieste e ai bisogni in parte nuovi di cui questi cittadini sono portatori.

Il dato più interessante di questo studio è proprio quello relativo all’approccio inclusivo e interculturale dell’indagine: le istituzioni si interrogano sul proprio operato e sulla propria capacità di rispondere ai bisogni della cittadinanza, partendo dal presupposto che comprendere queste nuove voci del corpo sociale significa innanzitutto comprendere meglio se stessi e quello che si sta diventando. In altre parole, i bisogni e i consumi culturali degli immigrati costituiscono un segno dell’evoluzione della nostra identità, per cui comprendere meglio la vita degli immigrati permette di comprendere meglio ciò che siamo nel divenire. Uno strumento utile soprattutto alle istituzioni culturali, e in particolare alle biblioteche, per migliorare la programmazione dei loro servizi in un’ottica inclusiva.

Per l’analisi dei consumi e dei fabbisogni culturali dei cittadini stranieri, l’indagine si è concentrata sugli utenti di una importante biblioteca situata nel centro cittadino (Sala Borsa, appunto), molto nota e frequentata dagli abitanti della città, e su quella cospicua parte di frequentatori dei Centri Territoriali Permanenti che sono di origine straniera. L’indagine ha coinvolto circa 550 intervistati, ed è stata svolta per mezzo di questionari e focus groups.

Fino agli anni novanta, i piani di sviluppo delle collezioni e l’articolazione degli spazi di servizio della biblioteca erano orientati più ai contenuti che non ai bisogni differenziati dei gruppi che devono essere messi in grado di frequentare la biblioteca e trarne soddisfazione. Da allora si è sviluppato un proficuo dibattito sulla necessità di adeguare l’offerta di servizi ai nuovi bisogni di una società sempre più caratterizzata dalla presenza di cittadini di origine immigrata. In molte biblioteche pubbliche sono state intraprese iniziative finalizzate a rendere più equa la distribuzione di opportunità culturali e di informazione, che hanno preso sostanzialmente due indirizzi: da un lato l’offerta di raccolte e servizi pensati per i cittadini stranieri, dall’altro l’offerta di materiali, destinati anche agli utenti italiani, volti a favorire il dialogo interculturale.

La ricerca colleziona una gran quantità di dati, alcuni in parte già noti (come l’alto tasso di scolarizzazione), altri meno evidenti. Tra i più interessanti, anche per il portato che possono avere per altri contesti, si sottolinea:
· l’elevata frequentazione delle biblioteche da parte di stranieri
· l’elevato consumo di libri in lingua madre, che suggerisce l’importanza della disponibilità di testi in lingue straniere
· tra i consumi culturali generalizzati e trasversali, la musica del paese di origine ha un ruolo fondamentale
· il consumo culturale passa molto per canali informali e si nutre di prodotti provenienti dalle zone di origine (merci e scambi, trasporti, ecc.)
· la sentita esigenza di un’offerta culturale di qualità e realmente interculturale (e non meramente folkloristica)
· l’attrattiva fortissima di internet, che spesso entra nelle abitudini di consumo o si intensifica solo una volta giunti in Italia, soprattutto appena arrivati, e che ha in seguito una forte funzione di collegamento con il paese di origine
· in seguito alla migrazione i consumi culturali degli stranieri calano fortemente
· le biblioteche sono vissute come luogo per l’informazione di comunità (più di quanto non avvenga per gli italiani), ed emerge chiaramente il decisivo ruolo di orientamento e integrazione che hanno e possono avere.

Recensione a cura di Alessandra Gariboldi