Il paesaggio come strumento per l’educazione interculturale. Linee Guida

A. De Nardi | 2013

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Il libro nasce come ulteriore tappa di un percorso di collaborazione ormai decennale tra l’Università degli Studi di Padova (Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità-sezione di Geografia) e il Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna, dedicato alla ricerca sui temi del paesaggio e dell’educazione al paesaggio.
Il volumetto è stato realizzato nell’ambito del progetto LINK (Landscape and Immigrants: Network, Knowledge), che tra il 2009 e il 2011 si è occupato di percezioni sociali del paesaggio con particolare attenzione alle “nuove” popolazioni. Oggetto di analisi infatti sono stati due casi studio legati alle percezioni del paesaggio da parte di giovani pre-adolescenti in alcune località del Veneto.
Sulla base del modello teorico che vede il paesaggio come intermediario tra popolazione e territorio, l’intero percorso testimoniato dalla pubblicazione è un vero e proprio progetto di ricerca-azione, sperimentando direttamente con i ragazzi un nuovo modo di fare educazione interculturale a partire dall’educazione al paesaggio: il paesaggio è stato strumento educativo, utilizzato come strumento di mediazione tra culture diverse.

Il volumetto è diviso in due parti. Nella prima, di carattere teorico, vengono affrontati i seguenti temi:
legame tra paesaggio e identità: ogni paesaggio è il prodotto delle interrelazioni tra una popolazione e il proprio luogo di vita, esso parla della e alla società che ogni giorno lo trasforma e rappresenta perciò un’espressione della cultura locale.
obiettivi e caratteristiche dell’educazione al paesaggio: il paesaggio non deve essere più considerato solo oggetto di studio, ma strumento di educazione geografica, “educando con il paesaggio”.
relazione tra educazione al paesaggio / educazione allo sviluppo sostenibile / educazione al patrimonio: individuazione di sei elementi di contatto tra sostenibilità ed educazione al paesaggio. Ruolo del museo nella conservazione, valorizzazione e promozione del paesaggio inteso nel suo duplice ruolo di patrimonio naturale e culturale.
la ricerca (casi di studio, metodi, strumenti, risultati): indagine sul valore identitario del paesaggio in relazione all’esperienza dei migranti. Confronto tra i giovani migranti sulla percezione dell’attuale luogo di vita vs. luogo di origine; confronto tra ragazzi autoctoni e ragazzi di origine straniera. Ricerca secondo approccio qualitativo (elaborati scritti dai ragazzi, questionari, disegni/mappe). Metodo dell’autophotography. Uno dei risultati significativi emersi riguarda il ruolo formativo dell’educazione al paesaggio come strumento per avviare percorsi di dialogo e scambio tra ragazzi di origine straniera e non, riflettendo in modo più critico e analizzando maggiormente in profondità il luogo in cui si vive.
educazione interculturale: obiettivi, caratteristiche, traguardi di competenze. Nel volume è riportata un’efficace tabella di sintesi dei punti di contatto tra educazione interculturale e, nello specifico, educazione al paesaggio.

La seconda parte, più “pratica”, si rivela come uno strumento utile ai docenti per le attività da svolgere in classe fornendo “quadri generali” e “fasi operative”, con esempi dei lavori svolti in alcune classi; purtroppo scarsa è stata la sperimentazione in termini numerici di classi coinvolte. Nel testo si danno però indicazioni di metodo e strumenti individuando dei percorsi rivolti sia alla scuola primaria che secondaria di primo e secondo grado.

Angela Trevisin