Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
• “Incroci”: il progetto condiviso da Musei Civici e Fondazione Brescia Musei con l’Associazione Amici del FAI, avviato nel 2012 come parte integrante del progetto “Museo per tutti”, si è ormai configurato come un servizio museale permanente. Ogni terza domenica del mese, il Museo di Santa Giulia organizza visite guidate con percorsi rivolti alle comunità provenienti da altre culture, condotte da operatori e mediatori in lingue differenti per spiegare ai nuovi cittadini di Brescia le collezioni dei musei, individuate come un valido strumento di conoscenza e integrazione; i mediatori sono stati preparati attraverso un corso di formazione alla conoscenza del patrimonio museale.
• “Incontri, confronti e contaminazioni”: il progetto, avviato nel 2013, ha proposto un ciclo di appuntamenti incentrati su specifici argomenti, che mettevano in luce i parallelismi tra il linguaggio artistico occidentale e quello di altre aree geografiche del mondo, individuando sempre qualche riferimento al patrimonio conservato nei musei cittadini. Ogni incontro prevedeva la presenza di un relatore accanto a un esponente delle diverse culture, cercando di mettere a confronto il sapere scientifico e la testimonianza diretta della propria esperienza e delle proprie tradizioni culturali, con l’obiettivo di rendere attuale e stimolante l’argomento trattato.
Gli attori coinvolti – la rete di progetto
• Ente promotore del progetto: Fondazione Brescia Musei – Servizi Educativi
• Istituzione partner: Associazione Amici del FAI
Gli operatori – l’equipe di progetto
• Angela Bersotti, responsabile dei Servizi Educativi della Fondazione Brescia Musei
• Federica Novali, responsabile della segreteria scientifica dei Servizi Educativi della Fondazione Brescia Musei
• Fiorenzo Fisogni, educatore museale
• Lorenzo Zamboni, educatore museale
• Giuseppina Archetti, presidente dell’Associazione Amici del FAI
• Simona Valan, mediatrice artistico-culturale e collaboratrice dell’Associazione Amici del FAI
• Giulia Ferrari, stagista del Master “Servizi Educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive” (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) presso la Fondazione Brescia Musei.
I destinatari
Adulti migranti residenti a Brescia e in provincia con buona conoscenza della lingua italiana.
Gli obiettivi
Obiettivi per i destinatari
Conoscenze da apprendere:
• elementi fondamentali nell’ambito della mediazione del patrimonio
• elementi generali della storia della città di Brescia
• alcuni aspetti dell’arte della città di Brescia, con particolare riferimento al patrimonio conservato da alcuni musei della città: Museo di Santa Giulia, Capitolium e Teatro, Castello e Museo delle armi “Luigi Marzoli”, Pinacoteca “Tosio Martinengo”.
Abilità da acquisire:
• nell’ambito della mediazione del patrimonio: il mediatore deve essere “ponte” tra l’istituzione museale e il gruppo di riferimento, invitandolo a conoscere il patrimonio museale a partire dalla propria condizione di “pari”, quindi di persona credibile e al tempo stesso investita di una professionalità certificata
• capacità di svolgere la funzione di referente presso la propria comunità, per far conoscere le collezioni museali e promuoverne la comprensione
• abilità nella conduzione di visite guidate sia in lingua madre che in lingua italiana.
I destinatari devono inoltre raggiungere la consapevolezza dell’importanza del ruolo del mediatore nel processo di apertura e di accessibilità del museo.
Obiettivi del museo
• favorire l’accesso dei nuovi cittadini
• promuovere la conoscenza della città e del suo patrimonio per un nuovo pubblico
• valorizzare la figura del migrante, sottolineando la sua importanza a favore di una maggiore accessibilità e fruizione del patrimonio cittadino
• valorizzare l’importanza del ruolo del mediatore all’interno delle istituzioni museali della città, garantendogli anche un riscontro economico
• proseguire un percorso volto a favorire il confronto e il dialogo in modo da ripensare i modelli interpretativi in una prospettiva transculturale, in cui la cultura diviene anche fattore di coesione sociale, all’interno del programma “Museo per tutti”.
Da quando, per quanto
• formazione e progettazione: settembre-novembre 2014
• svolgimento del corso: 21 novembre-20 dicembre 2014. Il corso ha previsto 4 lezioni e 4 visite guidate; le lezioni si sono tenute il venerdì dalle 18.00 alle 20.00, mentre le visite guidate sono state organizzate il sabato dalle 14.30 alle 16.30.
• a partire da febbraio 2015 sono state organizzate alcune simulazioni, in occasione delle quali i mediatori hanno avuto la possibilità di mettersi alla prova conducendo visite guidate all’interno di tutti i singoli musei coinvolti nel progetto
• è seguita una fase di messa a punto, nella quale sono state precisate e corrette le criticità e le difficoltà emerse durante la fase di sperimentazione
• nel mese di marzo verranno consegnati gli attestati
• a partire dal mese di marzo, i mediatori avranno la possibilità di portare in visita, dietro retribuzione, gruppi di connazionali, fino a un massimo di cinque visite
• il 22 marzo i mediatori potranno partecipare alle visite guidate in occasione della “Giornata del FAI di Primavera”
• a partire da agosto 2015, i mediatori saranno inseriti all’interno degli elenchi dei mediatori del museo e, secondo le proprie disponibilità, potranno partecipare al progetto “Incroci”, conducendo visite guidate in lingua per conto della Fondazione Brescia Musei
• la collaborazione con i mediatori è destinata in ogni caso a continuare, coinvolgendoli in progetti interculturali in programma presso i musei coinvolti nel progetto.
La formazione
• studio di progetti analoghi realizzati presso altri istituti museali, in particolare quelli della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAMEeC) di Bergamo
• conoscenza e analisi della situazione dei cittadini migranti nella città di Brescia e in provincia
• autoformazione degli educatori museali sugli argomenti affidati a ciascuno da affrontare durante le lezioni
• realizzazione di slides da presentare durante le lezioni.
Come si articola – le fasi di lavoro
• incontri dell’equipe di progetto per definire le modalità di lavoro
• valutazione del progetto “Incontri”, già avviato dal 2012, declinato in percorsi rivolti alle comunità provenienti da altre culture, condotto da operatori e mediatori culturali in lingue differenti e volto a presentare ai nuovi cittadini di Brescia i musei e le collezioni in essi custodite, configurandoli quale risorsa per la conoscenza e l’integrazione
• analisi della situazione migranti sul territorio
• ricerca di nuove associazioni di migranti attive sul territorio bresciano
• progettazione del corso
• scelta degli operatori museali da coinvolgere, verifica delle loro disponibilità
• stesura del bando e della domanda di iscrizione
• diffusione del bando tramite mail e contatti telefonici con alcune associazioni
• contatto con la CGIL per diffondere il bando
• raccolta delle adesioni e colloqui con gli aspiranti mediatori
• redazione del comunicato stampa e invio ai giornali tramite l’ufficio stampa della Fondazione Brescia Musei
• incontro con i relatori per definire le modalità di conduzione delle lezioni
• conferenza stampa
• avvio del corso
• distribuzione di questionari ricognitivo-motivazionali ai partecipanti del corso durante la prima lezione
• monitoraggio della partecipazione alle lezioni
• incontri e confronti tra i membri dell’equipe per verificare l’andamento del progetto
• distribuzione di questionari ai corsisti per verificare il gradimento del corso
• verifica delle conoscenze e delle competenze apprese in occasione delle simulazioni di visite guidate
• consegna degli attestati
• a partire da marzo, avvio delle visite guidate in lingua: i mediatori avranno la possibilità di portare in visita, dietro retribuzione, gruppi di connazionali, fino ad un massimo di cinque visite
• il 22 marzo partecipazione alla “Giornata del FAI di Primavera”: i mediatori potranno partecipare volontariamente alle visite guidate organizzate in questa occasione
• A partire da agosto, avvio della collaborazione con la Fondazione Brescia Musei: i mediatori saranno inseriti all’interno degli elenchi dei mediatori della Fondazione e, secondo le proprie disponibilità, potranno partecipare al progetto “Incroci”, conducendo visite guidate in lingua per conto della Fondazione Brescia Musei.
Gli ambiti – le aree disciplinari
Lingua Italiana, storia, geografia, archeologia e storia dell’arte di ambito locale, museologia.
Le strategie
• la collaborazione con l’Associazione Amici del FAI, oltre ad aver garantito un contributo economico al progetto, ha favorito anche una maggiore diffusione dello stesso, grazie ai contatti già intrattenuti con le comunità di migranti
• ugualmente, il contatto con la CGIL è risultato un importante canale di pubblicizzazione del progetto
• la scelta di suddividere il corso in lezioni e visite guidate ha consentito un maggiore coinvolgimento attivo dei partecipanti, in particolare grazie al contatto diretto con i monumenti e con le opere
• l’ampliamento degli argomenti presentati durante il corso, includendo anche altre collezioni museali (Pinacoteca “Tosio Martinengo”, Museo delle Armi “Luigi Marzoli”, Capitolium, Teatro), è un’efficace scelta anche per i futuri progetti che intendono coinvolgere i mediatori.
Gli strumenti
Presentazioni in power point, immagini, testi, suggerimenti bibliografici.
La produzione
• visite guidate condotte dai nuovi mediatori durante le giornate del FAI
• visite guidate organizzate dai nuovi mediatori per i propri connazionali all’interno dei musei
• visite guidate all’interno dei musei per il servizio museale “Incroci”, parte integrante del progetto “Museo per tutti”, declinato in percorsi rivolti alle comunità provenienti da altre culture, condotto da operatori e mediatori culturali in lingue differenti e volto a presentare ai nuovi cittadini di Brescia i musei e le collezioni in essi custodite, configurandoli come strumento significativo per la conoscenza e l’integrazione.
La documentazione
L’equipe di progetto si è occupata della produzione e della raccolta di tutta la documentazione riguardante le varie fasi di lavoro: il bando, la domanda di iscrizione, l’elenco delle associazioni contattate, i questionari, il materiale fotografico, la scheda di progetto, la bibliografia consultata.
La verifica e la valutazione
Ex ante:
• incontri tra responsabili dei servizi educativi e dell’Associazione Amici del FAI
• analisi della situazione migranti sul territorio
• colloqui con i partecipanti
• incontri tra i relatori delle lezioni
• distribuzione di questionari ricognitivo-motivazionali ai partecipanti del corso durante la prima lezione, per tracciarne un profilo e conoscere le motivazioni che li hanno spinti a iscriversi al corso
• analisi e valutazione dei questionari.
In itinere:
• partecipazione di alcuni membri dell’equipe agli incontri, per monitorare la presenza costante dei corsisti e gli eventuali problemi di natura organizzativa
• incontri e confronti tra i membri dell’equipe, per verificare l’andamento del progetto.
Ex post:
• distribuzione di questionari di verifica del gradimento del corso
• analisi e valutazione dei questionari
• simulazioni di visite guidate per verificare le abilità e le conoscenze acquisite dai corsisti.
La presentazione e la pubblicizzazione
La presentazione del corso è stata realizzata tramite l’invio di e-mail ai contatti acquisiti dalle associazioni di migranti di Brescia e provincia, anche tramite l’ausilio dell’Associazione Amici del FAI, della CGIL e di una giornalista del “Giornale di Brescia” che tiene sul quotidiano locale una pagina dedicata ai nuovi cittadini. È stata inoltre indetta una conferenza stampa, alla quale sono stati invitati i giornali locali per presentare l’avvio del corso.
Infine, il progetto, inserito sul sito internet della Fondazione Brescia Musei, è stato pubblicizzato tramite la newsletter dei musei e tramite post sui social network (twitter e facebook).
Le risorse finanziarie
Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione Brescia Musei, che ha potuto però contare su un importante contributo da parte dell’Associazione Amici del FAI, della Fondazione Comunitaria Bresciana e dell’Associazione Amici dei Musei Brescia.
I punti di forza
• deciso interesse, da parte dei mediatori che avevano partecipato alla precedente esperienza, a continuare la propria formazione seguendo di nuovo il corso
• partecipazione attiva dei corsisti
• preparazione degli educatori museali e abilità nel condurre lezioni “dinamiche”
• coinvolgimento dei corsisti da parte dell’educatore museale e confronti reciproci riguardo i temi trattati
• collaborazione all’interno del gruppo dei corsisti, con scambio di informazioni, consigli e materiali
• grande senso di appartenenza del gruppo, che ha visto una perfetta integrazione tra “vecchi” e “nuovi” mediatori.
Le criticità emerse
• alcuni partecipanti hanno trovato un’occupazione lavorativa, o sono subentrati impegni che non hanno consentito loro una frequentazione continuativa
• difficoltà di coinvolgimento di alcune realtà di migranti
• in alcuni casi, difficoltà da parte del mediatore, espressa già in partenza, nel coinvolgere la propria comunità di appartenenza
• scarsità di tempo, che ha limitato in alcuni casi l’approfondimento degli argomenti trattati; gli stessi corsisti hanno evidenziato questa criticità.
Riflessioni conclusive
Il Corso per mediatori artistico-culturali, realizzato dalla Fondazione Brescia Musei in collaborazione con l’Associazione Amici del FAI, si inserisce nel più vasto progetto “Museo per tutti”.
L’iniziativa è rivolta a un pubblico extrascolastico, che comprende giovani e adulti, bambini e ragazzi con relative famiglie, i cosiddetti “non pubblici”: tutte quelle persone che, per le ragione più diverse, non hanno la consuetudine o le condizioni necessarie per accedere al museo.
Si tratta di un progetto innovativo, di fondamentale importanza per favorire l’accoglienza nei musei bresciani, l’accesso alle collezioni e la conoscenza del patrimonio storico artistico della città, in ottemperanza al principio delle pari opportunità culturali.
La possibilità di collaborare alla sua progettazione mi ha consentito di comprendere l’importanza del museo come spazio di confronto e arricchimento culturale, luogo in cui la cultura diviene anche fattore di coesione sociale.
Il confronto con i cittadini di altre culture partecipanti al corso mi ha consentito di comprendere come il loro coinvolgimento possa essere un importante punto di partenza per promuovere una conoscenza più approfondita della città e del suo patrimonio per un pubblico di nuovi cittadini.
Allo stesso tempo, ho potuto anche constatare il forte interesse da parte dei futuri mediatori a coinvolgere la loro comunità di riferimento, con la precisa volontà di costituirsi quale “ponte” con il museo, favorendo così maggiore accessibilità e fruizione del patrimonio cittadino.
Aprire le porte del museo ai nuovi cittadini è un primo passo per dare loro spazio nella vita culturale della città, per farli sentire parte della nuova realtà in cui si trovano a vivere.
Al tempo stesso, il confronto con i mediatori si è rivelato un’importante fonte di arricchimento per chi lavora da tempo all’interno del museo, che è così sollecitato ad approfondire e reinterpretare le proprie collezioni.