I paesaggi dell’anima: nuove vedute del Sacro Monte di Varese

Carmela Bucca | Master "Servizi Educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive" | Università Cattolica Milano
a.a. 2013-2014

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
Il progetto è nato come tesi del Master dell’Università Cattolica in Servizi Educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive.
Dopo aver seguito le lezioni di un modulo interamente dedicato all’Intercultura, il desiderio è stato quello di realizzare un progetto in tale ambito presso il Museo Civico d’Arte Moderna e Contemporanea del Castello di Masnago vicino a Varese, dove, nonostante il continuo aumento del numero di stranieri residenti, le possibilità di integrazione sono esigue.
Partendo da uno dei luoghi più significativi della città, il Sacro Monte, da sempre importante simbolo religioso e patrimonio paesaggistico, il progetto consente a famiglie di diversa provenienza di entrare a contatto con la vita culturale della città e di condividere le proprie esperienze e conoscenze.
In questo modo il Museo diventa luogo di dialogo interculturale e di reinterpretazione del patrimonio, che si arricchisce giorno dopo giorno grazie alla presenza sul territorio di culture diverse.

Gli attori coinvolti – la rete di progetto
• Enti promotori: Museo Civico d’Arte Moderna e Contemporanea del Castello di Masnago; Cooperativa “SULL’ARTE”
• Enti partner: “MAMMEinCERCHIO”, associazione di solidarietà famigliare di Azzate (VA).

L’equipe di progetto
• Chiara Prevosti, Elisabetta Ascolese, Giuliana Ponzellini, Cooperativa “SULL’ARTE”
• Erika Montedoro, giornalista e guida turistica per la Cooperativa “SULL’ARTE”
• Matteo Angaroni, storico e tecnico del cinema
• Daniele Cassinelli, conservatore del Museo Civico d’Arte Moderna e Contemporanea del Castello di Masnago
• Angelica Panelli, dipendente comunale impiegata presso gli Uffici del Museo (referente per la didattica)
• Carmela Bucca, stagista del master “Servizi Educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive” presso la Cooperativa “SULL’ARTE”.

Gli operatori
• Chiara Prevosti, Elisabetta Ascolese, Erika Montedoro, Giuliana Ponzellin, Matteo Angaron, Cooperativa “SULL’ ARTE”
• Carmela Bucca, stagista del master “Servizi Educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive” presso la Cooperativa “SULL’ARTE”.

I destinatari
Famiglie della provincia di Varese, con particolare attenzione ai pubblici non italiani.

Gli obiettivi

Obiettivi del Museo
• invitare e coinvolgere i pubblici di altre culture, offrendo loro uno spazio di condivisione per farli sentire parte integrante della comunità di Varese
• aprire la collezione a nuove chiavi di interpretazione, promuovendo l’idea che l’opera d’arte può comunicare con ognuno di noi
• attivare collaborazioni con alcune associazioni del territorio attente al dialogo interculturale
• favorire l’integrazione tra famiglie di diverse provenienze culturali.

Obiettivi per i destinatari

Obiettivi di conoscenza:
• gli elementi essenziali delle opere del Museo raffiguranti il Sacro Monte di Varese
• la storia e le principali caratteristiche del paesaggio del Sacro Monte di Varese
• le peculiarità di territori e paesaggi dei Paesi di provenienza dei partecipanti.

 Obiettivi di competenza:
• saper esprimere e condividere ciò che l’opera d’arte comunica
• riconoscere le principali caratteristiche del Sacro Monte, luogo caratteristico del paesaggio varesino
• riuscire a descrivere l’opera realizzata attraverso una narrazione semplice e lineare
• realizzare un collage di fotografie.

Obiettivi educativi:
• vivere il proprio territorio con il desiderio di scoprirne le caratteristiche e di approfondirne la conoscenza
• favorire comportamenti di dialogo e scambio con culture diverse dalla propria
• stimolare la condivisione di idee e la ricerca della propria identità culturale all’interno del nucleo famigliare.

Da quando per quanto
• pre-progettazione: ottobre 2014
• progettazione e sperimentazione: novembre 2014 – gennaio 2015
• realizzazione: marzo-maggio 2015
• verifica e valutazione: novembre 2014 – settembre 2015.

La formazione
• Formazione personale: inizialmente, studio della storia dell’edificio e della collezione permanente, grazie alla consultazione del catalogo, dei libretti e dei fascicoli forniti dal curatore; successivamente, approfondimento della mediazione in chiave interculturale del patrimonio attraverso la bibliografia suggerita dalla prof.ssa Silvia Mascheroni durante le sue lezioni e lo studio dei progetti già svolti in questo ambito pubblicati sul sito Patrimonio e Intercultura; approfondimento sul territorio e sul paesaggio della provincia di Varese, nello specifico il Sacro Monte; studio di testi relativi al racconto autobiografico come strumento didattico; studio di testi relativi all’elaborazione di questionari e interviste.
• Formazione dell’equipe e degli operatori: studio individuale di testi sulla mediazione del patrimonio in chiave interculturale; un incontro di condivisione e confronto sullo studio effettuato e uno successivo sulla formulazione delle strategie da impiegare per i percorsi; due incontri tenuti da Erika Montedoro sul racconto autobiografico.

Come si articola – le fasi di lavoro
Pre-progettazione (ottobre 2014)
• individuazione dei pubblici destinatari del progetto
• scelta e declinazione degli obiettivi del progetto
• condivisione con la referente Chiara Prevosti, Cooperativa “SULL’ARTE”
• individuazione dei partner e condivisione del progetto.

Progettazione (novembre – dicembre 2014):
• progettazione e messa a punto dei cinque incontri nei quali si articola il progetto, con relativo approfondimento delle tematiche
• condivisione e verifica con Chiara Prevosti, la referente della Cooperativa “SULL’ARTE”, e con Daniele Cassinelli, conservatore del Museo.

Formazione degli operatori (dicembre 2014 – febbraio 2015)
• due incontri di condivisione dello studio individuale della bibliografia in tema di educazione al patrimonio in chiave interculturale
• due incontri di formazione sul racconto autobiografico.

Sperimentazione (gennaio 2015)
• incontro introduttivo di presentazione del progetto e sperimentazione della strategia progettata.

Verifica in itinere (gennaio – febbraio 2015)
• riunione con Chiara Prevosti, le altre operatrici della Cooperativa “SULL’ ARTE” e il conservatore Daniele Cassinelli, per verificare la risposta dei pubblici al progetto
• eventuale messa a punto degli aspetti del progetto che non hanno funzionato durante la sperimentazione.

Realizzazione prevista inizialmente (marzo-maggio 2015)

• primo incontro 15 marzo 2015

• secondo incontro 29 marzo 2015

• terzo incontro 12 aprile 2015

• quarto incontro 26 aprile 2015

• quinto incontro 10 maggio 2015.

Verifica e valutazione (novembre 2014 – settembre 2015)

Oltre a svolgere una verifica in itinere nei mesi di realizzazione del progetto, si prevede una verifica conclusiva con relativa valutazione per mezzo di questionari e interviste rivolte alle famiglie (cfr. voce “La verifica e la valutazione”).

Le strategie e gli strumenti
Il progetto si basa sull’idea di far conoscere ai destinatari uno dei luoghi più importanti di Varese, ma anche di favorire la nascita di nuove interpretazioni delle collezioni museali.

A questo scopo sono tesi sia le strategie che gli strumenti adottati.

Per la scelta delle opere:
• analisi delle opere della collezione del Museo rappresentanti vedute del Sacro Monte di Varese, con il chiaro obiettivo di valorizzare le principali caratteristiche del paesaggio varesino.

Per la formazione degli operatori:
• approfondimento della mediazione del patrimonio in chiave interculturale tramite la bibliografia ricavata dalle lezioni tenute dalla prof.ssa Silvia Mascheroni durante il master “Servizi Educativi del patrimonio artistico dei musei storici e di arti visive” e dal sito Patrimonio e Intercultura
; questo strumento è necessario per promuovere conoscenze e linee guida condivise per la preparazione degli operatori
• conoscenza e confronto di/su progetti dedicati all’ambito interculturale, già realizzati in altre istituzioni museali
• due incontri di approfondimento sul racconto autobiografico.

Per la progettazione delle visite guidate:
• analisi dei progetti già realizzati nel medesimo ambito da altre istituzioni museali, con particolare attenzione alla struttura e alle metodologie adoperate
• analisi dei percorsi di visita guidata e dei laboratori offerti dal Museo, per mantenere una continuità di struttura
• confronto con Chiara Prevosti e Daniele Cassinelli per quanto concerne la parte di analisi storico-artistica e stilistica delle opere inserite nei percorsi.

Per la progettazione dei laboratori:
• confronto con Chiara Prevosti per constatare la realizzabilità e la coerenza dei laboratori con le tematiche prescelte
• analisi del materiale messo a disposizione dalla Cooperativa “SULL’ARTE” e dal Museo per contenere le spese del progetto.

Per la realizzazione del progetto:
• incontro a gennaio con i rappresentanti delle associazioni partner per esporre ed eventualmente modificare il progetto
• visite guidate e laboratori gratuiti per tutte le famiglie partecipanti agli incontri
• scelta della domenica come giorno di realizzazione degli incontri per dare una continuità al programma delle “Domeniche al Castello” e per andare incontro alle esigenze dei partecipanti
• visita a un luogo significativo della città di Varese per presentare il territorio a chi non lo conosce ancora bene
• utilizzo del collage, che non richiede eccessiva manualità, per permettere a tutti di partecipare con soddisfazione alla realizzazione del prodotto finale
• laboratori affidati a specialisti (guida turistica, giornalista e tecnico e storico del cinema) per poter seguire e accompagnare in modo adeguato i partecipanti.

Per la verifica e la valutazione:
• questionari di valutazione
• interviste alle famiglie partecipanti
• riunioni e confronti costanti con gli operatori del progetto.

La produzione
• collage rappresentanti vedute del Sacro Monte realizzati da ciascuna famiglia;
• testi narrativi che spiegano ciò che i collage rappresentano
• un video di presentazione nel quale i collage vengono spiegati da ciascuna famiglia, adoperando i testi narrativi prodotti.

La documentazione
Predisposta a cura di Carmela Bucca, comprende allo stato attuale del progetto:
• report delle riunioni di condivisione con Chiara Prevosti e Daniele Cassinelli; corrispondenza via e-mail con Daniele Cassinelli e Silvia Mascheroni
• report del colloquio di gennaio con Loretta Broggi (Associazione “MAMMEinCERCHIO”)
• schede per la spiegazione delle opere d’arte e del Sacro Monte
• i questionari predisposti per la verifica e la valutazione.
A questa documentazione saranno aggiunti al termine del progetto anche:
• i report delle riunioni con gli operatori museali
• i questionari compilati dai partecipanti
• le interviste alle famiglie
• la documentazione fotografica degli incontri, a cura degli operatori della Cooperativa “SULL’ ARTE” o del Museo,
e i video di presentazione dei collage.

La verifica e la valutazione
Sono state predisposte ex ante, in itinere ed ex post al fine di comprendere le prospettive di continuità di un progetto interculturale all’interno di una realtà museale piccola e un po’ isolata.

Verifica ex ante
• ricerca delle associazioni attivo nell’ambito della multiculturalità della provincia di Varese, sulla presenza di cittadini di altre culture nel territorio di riferimento e sulla loro provenienza
• confronto continuo con Chiara Prevosti per verificare la realizzabilità del progetto e l’implementazione dello stesso in una realtà come il Castello di Masnago.

Verifica in itinere

• continui scambi di opinioni e riunioni con Chiara Prevosti, Daniele Cassinelli e tutta l’equipe di progetto per monitorare la corretta progettazione degli incontri, interpellando, di volta in volta, gli operatori più adeguati per l’ambito trattato
• analisi dei questionari compilati e delle interviste ai partecipanti al termine di ogni incontro.

Verifica ex post

• riunione conclusiva con l’equipe di progetto nei giorni successivi l’ultimo incontro, per scambiarsi idee e impressioni sull’andamento del progetto, sul grado di partecipazione e di soddisfazione percepita del pubblico
• analisi dei questionari e delle interviste predisposti
• riunione con l’equipe a inizio settembre 2015 per verificare e valutare il progetto alla luce degli elementi acquisiti e per capire se davvero il Museo sia stato in grado di accogliere nuovi pubblici, creando una più estesa rete di contatti.

La presentazione e la pubblicizzazione
Gli incontri sono stati pubblicizzati su un apposito blog e sulle pagine Facebook della Cooperativa “SULL’ARTE” e del Castello di Masnago; mediante volantini e segnalibri distribuiti nelle scuole e nelle biblioteche; tramite la newsletter del Museo e delle associazioni partner.

Le risorse finanziarie
Per garantire la partecipazione gratuita al progetto, il Museo ha richiesto un finanziamento comunale; inoltre tutti i costi di stampaggio del materiale per i laboratori sono a carico del Comune.

Punti di forza
• lavorare con un’equipe già affiatata e composta da specialisti con differenti competenze permette di progettare mettendo in campo le proprie conoscenze e abilità, collaborando per raggiungere l’obiettivo comune di mediazione del patrimonio culturale
• creare percorsi narrativi che illustrino nuove interpretazioni delle opere custodite nel Museo può aiutare a rendere queste ultime più accessibili a tutti i pubblici
• partecipare attivamente a una attività culturale può permettere alle famiglie di altre culture di sentirsi più coinvolte nella vita della città
• la diffusione del video di presentazione dei collage sul web può permettere anche ai pubblici più giovani di conoscere nuovi modi di interpretare le opere d’arte.

Criticità
• vista la novità del progetto a Varese, la risposta dei pubblici potrebbe essere non immediata
• non tutte le famiglie potrebbero essere disposte a mettersi in gioco per realizzare il video di presentazione.

Riflessioni conclusive
Un progetto di dialogo interculturale di questo tipo è necessario e arricchente per i partecipanti, ma soprattutto per il Museo che, superando la visione sostanzialista di patrimonio come insieme dato di beni statici, gli conferisce un valore processuale e dialogico di continua rinegoziazione dei significati. Nello specifico, si tratta di un passo importante per il Museo Civico d’Arte Moderna e Contemporanea del Castello di Masnago, perché la cooperativa SULL’ARTE, che ne gestisce la didattica, è molto attenta a offrire attività che arricchiscano non solo i pubblici partecipanti, ma il Museo stesso. Rendere più accessibile il Museo ai cittadini stranieri significherebbe aprire le collezioni a nuove interpretazioni e consentirebbe di creare legami più profondi, perché rimettere in gioco il patrimonio significa scavare nel profondo della nostra storia nazionale, ma anche di noi stessi.
Questa sensazione l’ho provata in prima persona. Prima del master non avevo mai assistito ad un’esperienza di rilettura del patrimonio in chiave interculturale e ne sono rimasta così affascinata e colpita da decidere di elaborare un progetto in questo ambito. Non è stato un lavoro semplice, data la complessità di trasmettere conoscenze a pubblici provenienti da ambienti culturali e linguistici diversi, e la difficoltà di creare uno spazio di dialogo che permetta a tutti di esprimersi, ma mi ha arricchito professionalmente e umanamente. Assistere alle esperienze di racconto autobiografico davanti alle opere d’arte durante il master, mi ha permesso non solo di conoscere esperienze di vita diverse dalla mia, ma anche di notare e apprezzare particolari di dipinti che non avevo mai colto.
Durante l’elaborazione del progetto, confrontandomi con persone provenienti da varie parti del mondo, ho compreso quanto sia complicato riuscire a instaurare un dialogo quando si hanno conoscenze e usanze diverse, ma ho imparato che l’arte parla per tutti la stessa lingua.