Il giardino tra Oriente e Occidente. Una reinterpretazione del giardino di Venaria Reale

Marzia Montrone | Master "Servizi Educativi, per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive" | Università Cattolica Milano
a.a. 2013-2014

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
“Il giardino tra Oriente e Occidente. Una reinterpretazione del giardino di Venaria Reale” è un’idea di progetto di mediazione in chiave interculturale che nasce con l’intento di connotare la Reggia come luogo di incontro e dialogo tra la cultura italiana e quella cinese. Il giardino, riflesso di una civiltà e del suo approccio artistico, è stato scelto come tema di riflessione e indagine su cui basare il confronto tra le due differenti culture.
Il progetto è stato ideato per rispondere a una reale e attuale esigenza di Venaria Reale: aprirsi per la prima volta alla comunità di cinesi residenti a Torino e hinterland con la realizzazione di attività culturali appositamente pensate per questo specifico target.
Con questo intento, i Servizi Educativi di Venaria Reale hanno messo in atto diverse importanti azioni volte allo studio del contesto territoriale:
• osservazione e analisi della città di Torino e provincia, nonché dell’offerta culturale proposta dalle Istituzioni Culturali presenti sul territorio (MAO – Museo d’Arte Orientale, Torino)
• analisi dei bisogni della comunità di cinesi, e constatazione dell’esclusione di tale collettività dalle attività culturali
• creazione di una rete di contatti con le associazioni cinesi presenti sul territorio (ANGI – Associazione Nuova Generazione Italo Cinese)
• formazione del personale della Reggia sui metodi di approccio strategico al mercato turistico cinese, studio della cultura cinese.

Gli attori coinvolti – la rete di progetto
• Ente promotore del progetto: Reggia di Venaria, Servizi Educativi.
• Istituzioni partner: ANGI – Associazione Nuova Generazione Italo Cinese; Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

L’equipe di progetto
– Silvia Varetto, responsabile dei Servizi Educativi della Reggia di Venaria
– Marzia Montrone, stagista del Master “Servizi Educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive” (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)
– Silvia Schiappa, Ufficio promozione e turismo della Reggia di Venaria
– Chen Ming, presidente di ANGI-Nuova Generazione Italo Cinese

– Referente progetto “Turandot” dell’Accademia Albertina di Torino. Il progetto “Turandot”, attivo dal 2009, si basa su un accordo firmato tra Italia e Cina; nasce per facilitare l’inserimento degli allievi cinesi nelle Accademie di Belle Arti e nei Conservatori italiani.

Gli operatori del progetto
– Marzia Montrone, stagista del Master “Servizi Educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive” (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) per i Servizi Educativi della Reggia di Venaria
– Artista e intellettuale cinese che terrà l’incontro sull’arte dei giardini cinesi
– Studenti cinesi dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino nel ruolo di mediatori culturali per la Reggia di Venaria
– Quattro guide di supporto al team dei mediatori culturali.

I destinatari
10/15 studenti cinesi del terzo anno o del biennio dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino facenti parte del progetto “Turandot”.

Gli obiettivi

A livello istituzionale
• creare “nuove appartenenze” e attivare nuove interpretazioni, in modo da raccontare la Reggia utilizzando una diversa prospettiva culturale
• valorizzare parte del patrimonio di Venaria Reale in chiave interculturale, promuovendone una reinterpretazione creativa
• migliorare la conoscenza reciproca fra istituzione museale e migranti cinesi presenti sul territorio, formando a tal fine il personale della Reggia su usi e costumi di questa civiltà, in modo da rendere più efficace la fruizione del patrimonio italiano da parte dei destinatari
• attivare una continuità di collaborazione con gli studenti cinesi di Torino, in modo tale da rendere la Reggia un “luogo amico” per l’intera comunità straniera, dove poter tornare a far visita con piacere.

In relazione ai destinatari

Obiettivi educativi:
• promuovere negli studenti di origine cinese, residenti a Torino e provincia, la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio culturale della città
• attivare in loro un atteggiamento curioso, con la prospettiva di un maggiore coinvolgimento e una partecipata integrazione alle attività culturali presenti sul territorio
• educare all’ascolto e al dialogo quali opportunità non solo per conoscere gli altri, ma anche per avvicinarsi, o ritornare, ad alcuni tratti connotativi della cultura di appartenenza.

Obiettivi di conoscenza – elementi chiave e aspetti fondamentali de:
• la storia dell’arte dei giardini occidentali con particolare attenzione al periodo tra il 1500 e il 1700, facendo riferimento al  giardino della Reggia di Venaria, tra l’antico prospetto e la visione contemporanea
• la storia dei giardini cinesi e la tradizionale pittura paesaggistica a essi legata, in un confronto approfondito con la “visione” specifica di architettura paesaggistica occidentale
• la storia della Reggia di Venaria, dalla nascita al restauro, quale importante luogo all’interno del contesto delle Residenze Reali di Torino e Piemonte, testimonianza del potere dei Savoia.

Obiettivi di competenza:
• accrescere e incentivare la creatività e l’abilità artistica degli studenti cinesi (competenza pregressa derivante dal loro percorso di studi), che dovranno mettere in pratica in un ambito differente rispetto a quello accademico
• promuovere l’approccio critico e il punto di vista personale e culturale degli studenti, che dovranno integrare le conoscenze nozionistiche con il vissuto personale riguardo l’esperienza
• formare gli studenti nel ruolo di mediatori culturali in grado di condurre, a fianco delle guide professioniste, il percorso di visita nel giardino della Reggia, nonché di sapersi esprimere con una modalità comunicativa semplice, ma che utilizzi una terminologia appropriata
• far acquisire agli studenti coinvolti nel progetto una maggiore padronanza linguistica e un arricchimento lessicale di termini storico-artistici inerenti al giardino.

Da quando, per quanto
L’ideazione del progetto ha avuto inizio a ottobre 2014 e si presuppone si concluda a giugno 2015 (la durata effettiva del progetto purtroppo non è calcolabile in quanto la sua realizzazione è ancora allo stadio di ipotesi).
Si auspica una possibile riproposizione del progetto nei successivi anni accademici con eventuale rimodulazione delle fasi.

La formazione
L’autoformazione iniziale di Marzia Montrone è consistita in:
• analisi dell’offerta educativa in chiave interculturale della Reggia e della città di Torino, in particolar modo dell’offerta educativa per gli immigrati cinesi del museo MAO di Torino; analisi dei bisogni culturali di questa comunità
• approfondimento del modulo dedicato alla mediazione del patrimonio in chiave interculturale, tenuto da vari esperti all’interno del Master in “Servizi Educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive”, tramite la lettura di pubblicazioni e la ricerca nei siti web dedicati all’argomento
• partecipazione, insieme a Silvia Schiappa, al seminario tenuto da “Orientalia-Lab” di Antonella De Candia (progetto di consulenza, formazione, promozione in Cina per gli attori del turismo a tutti i livelli) e promosso dall’Istituto Confucio di Torino, sulle modalità per accogliere i turisti cinesi e realizzare visite guidate ad hoc; approfondimento dei caratteri tipici della cultura cinese
• studio e confronto tra la storia dei giardini occidentali, con particolare attenzione al giardino italiano dal 1500 al 1700 e ai giardini reali di Venaria, e quella dei giardini cinesi, soffermandosi su una panoramica generale della loro nascita ed evoluzione attraverso le dinastie, con riferimento ai giardini più famosi; studio della pittura paesaggistica cinese, arte fortemente relazionata a quella dei giardini.

Come si articola – le fasi di lavoro
Il progetto è costruito sulle seguenti azioni-chiave:
• gli studenti cinesi dell’Accademia di Belle Arti di Torino saranno formati sul confronto tra l’arte del giardino occidentale e quello orientale
• successivamente dovranno cimentarsi nella reinterpretazione artistica del Giardino della Reggia di Venaria, utilizzando la forma artistica prescelta, magari inerente alla loro formazione accademica, e realizzando dipinti, sculture, installazioni e video documentari
• gli stessi studenti dovranno rivestire il ruolo di mediatori culturali per presentare e illustrare al pubblico della Reggia il significato delle loro realizzazioni, nate dall’incontro tra le proprie radici culturali e la cultura del paese ospitante.

Il progetto si articola nelle seguenti fasi:

Pre-progettazione (da ottobre a dicembre 2014)
• analisi dei bisogni della Reggia, in quanto Ente promotore di servizi educativi, e della comunità straniera destinataria del progetto
• studio e documentazione sugli argomenti del progetto
• preparazione di schede didattiche utili allo svolgimento degli incontri di formazione
• interviste e colloqui con le istituzioni partner e con gli studenti cinesi dell’Accademia Albertina
• colloqui con Silvia Schiappa e Silvia Varetto.

Attuazione (da gennaio a giugno 2015)
• formazione degli studenti scandita in tre incontri: il primo ha previsto una lezione sulla storia della Reggia, dalla nascita al restauro, e la sua contestualizzazione tra le residenze di caccia e piacere della dinastia dei Savoia; il secondo ha focalizzato l’attenzione sul giardino reale e sulla storia dei giardini occidentali tra 1500 e 1700, e sarà coronato dalla visita guidata ai giardini della Reggia; il terzo ha trattato la storia del giardino cinese e dell’annessa pittura di paesaggio (gennaio-marzo)
• realizzazione da parte dei ragazzi dei lavori attraverso cui, secondo la modalità artistica prescelta e in piena autonomia, reinterpreteranno il Giardino di Venaria Reale (aprile)
• esposizione dei lavori realizzati quali tappe di un percorso di visita guidata ai giardini, aperto al pubblico in una domenica di giugno
• gli studenti diventano mediatori culturali (maggio-giugno).

Le strategie
• lezioni frontali con l’impiego di un linguaggio chiaro e semplice e l’utilizzo di specifiche parole chiave
• l’attivazione di un Protocollo d’Intesa tra Reggia e Accademia Albertina in base al quale i ragazzi che parteciperanno al progetto otterranno crediti formativi utili al loro curriculum scolastico; si prevede il rinnovo annuale del Protocollo in vista di una continuità collaborativa
• il coinvolgimento attivo e creativo degli studenti e il legame con la loro cultura di origine è da considerarsi come momento fondamentale per l’integrazione: l’esposizione dei lavori realizzati è una strategia pensata per mettere in valore il loro lavoro e per far conoscere la loro matrice culturale; come popolo, infatti, i cinesi sono molto orgogliosi della loro nazione, della loro cultura e delle loro tradizioni, e per questo si è puntato a legare la loro esperienza italiana a qualcosa che a loro è caro e vicino
• la guida di un operatore museale, durante il percorso di visita tenuto dai ragazzi dell’Accademia, che li coinvolgerà nella presentazione di quanto da loro realizzato: la professionalità della visita guidata si arricchirà con la visione personale del mediatore culturale, in modo da non prescindere mai dal patrimonio artistico su cui si è lavorato
• la collaborazione in partenariato interistituzionale, al fine di massimizzare l’impatto sociale del progetto e poter attingere a una gamma diversificata di competenze e abilità.

Gli strumenti
• le schede didattiche, utile supporto da utilizzare durante le lezioni frontali
• la dispensa di approfondimento, con glossario per ogni studente partecipante al progetto, ed eventuale sua versione audio, reperibile sul sito della Reggia di Venaria
• una mappa con le indicazioni circa la collocazione delle opere dei ragazzi, per facilitare il percorso dei visitatori all’interno dei giardini reali.

La produzione
I destinatari del progetto realizzeranno, utilizzando la forma artistica che prediligono, alcuni lavori aventi per soggetto scorci del giardino di Venaria Reale; la restituzione finale di uno di loro consisterà nella realizzazione di un video che documenterà l’intera esperienza.

La documentazione
La documentazione in itinere è composta dai report etnografici, ovvero contenenti dati e informazioni derivanti dall’osservazione degli incontri e delle fasi del progetto, e dalle fotografie realizzate dagli esperti della Reggia; dai report dei vari incontri di discussione tra gli attori del progetto, lo scambio di e-mail e la scheda progetto.
La documentazione finale è un tracciato dell’esperienza completa per mezzo di un video documentario; il video sarà pubblicato sul sito di Venaria e condiviso sui social media tramite i profili degli studenti cinesi, in modo da favorire la sua diffusione su larga scala.

Altre risorse consultabili
Un DVD frutto del lavoro di documentazione e registrazione, che conterrà inoltre alcune interviste ai destinatari del progetto.

La verifica e la valutazione

Verifica ex ante
• verifica dei bisogni culturali e delle preconoscenze (riguardo al patrimonio artistico italiano, all’arte dei giardini orientali ed occidentali) dei destinatari, attraverso interviste e un questionario proposto in occasione del primo incontro conoscitivo con un piccolo gruppo di studenti cinesi dell’Accademia Albertina di Torino
• incontri periodici tra gli attori del progetto per valutare la fattibilità delle azioni progettate e la compatibilità con il destinatario scelto; colloqui e scambio di mail con Silvia Varetto, con Silvia Schiappa e con Chen Ming.

Verifica in itinere
• monitoraggio relativo al progress del progetto attraverso incontri di discussione tra gli attori del progetto (focus group)
• verifica del coinvolgimento degli studenti cinesi con report etnografici
• verifica del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento per mezzo di un questionario sulla ricaduta formativa proposto al termine del percorso di formazione.

Verifica ex post
• questionario di gradimento per il pubblico che ha partecipato al percorso di visita in chiave interculturale ai giardini della Reggia
• questionario di soddisfazione dei bisogni e delle aspettative e di valutazione dell’esperienza vissuta dagli studenti cinesi coinvolti nel progetto
• questionario per la verifica del lavoro svolto internamente alla Reggia e per il lavoro di partenariato sul raggiungimento degli obiettivi prefissati e sulla validità dell’impianto progettuale
• riunione conclusiva con l’equipe di progetto alla luce degli elementi acquisiti, discussione sulle prospettive future ed eventuale riproposizione del progetto
• valutazione complessiva dell’esperienza, effettuata dalla responsabile dei Servizi Educativi di Venaria Reale attraverso l’analisi dei dati raccolti, al fine di stilare un report sui risultati conseguiti in riferimento agli obiettivi prefissati dal progetto.

La presentazione e la pubblicizzazione
La prima occasione di presentazione del percorso compiuto coinciderà con l’esposizione dei lavori dei ragazzi dell’Accademia durante una domenica del mese di maggio.
L’evento sarà preceduto da una comunicazione specifica per mezzo di cartoline, distribuite in luoghi strategici, in aggiunta agli inviti via e-mail (per i rappresentanti delle Istituzioni coinvolte, i docenti degli studenti cinesi e altri soggetti di rilevante importanza per quanto riguarda il contesto cinese a Torino).
L’esperienza sarà comunicata dall’Ufficio stampa e da altri canali della Reggia di Venaria, e tramite la diffusione sui social network della Reggia stessa e dei ragazzi coinvolti; si auspica così una diffusione su larga scala e soprattutto mirata verso la comunità in oggetto.

Le risorse finanziarie

Il prospetto costi è realizzato in via ipotetica, calcolando i fondi a disposizione della Reggia di Venaria, ma è auspicabile il coinvolgimento delle Istituzioni partner, anche per quanto riguarda la ricerca di risorse finanziarie esterne, come ad esempio contributi di enti locali.

I punti di forza
• progetto nato da una reale esigenza dell’Istituzione culturale promotrice
• progetto come risorsa per l’ideazione di nuovi percorsi di fruizione per pubblici di altre culture e per la preparazione delle guide della Reggia in rapporto a questa nuova comunità di pubblico
• il collegamento del patrimonio italiano all’arte e alla cultura tradizionale cinese rende particolarmente interessante il progetto per questa comunità straniera
• la collaborazione con ANGI è essenziale nella fase di avviamento dei rapporti con soggetti privati o pubblici di origine cinese
• la restituzione finale dell’esperienza costituisce una testimonianza efficace della presenza in Reggia della comunità di cinesi, motivo di richiamo per altri cinesi, turisti e non
• periodo della fase espositiva delle realizzazioni degli studenti cinesi, in concomitanza con Expo 2015, per il quale è previsto un grande afflusso di turismo cinese.

Le criticità emerse
• iniziale difficoltà di approccio con gli studenti cinesi dell’Accademia Albertina (ostacoli linguistici, diffidenza nei confronti di chi non appartiene al loro gruppo)

• si prevede un lavoro di ulteriore semplificazione del progetto sia dal punto di vista linguistico e nozionistico sia da quello pratico-organizzativo, a causa delle difficoltà linguistiche riscontrate a priori negli studenti coinvolti.

Riflessioni conclusive
“Il giardino tra Oriente e Occidente. Una reinterpretazione del giardino di Venaria Reale” è un’idea di progetto interculturale volta alla promozione dei giardini reali di Venaria che nasce con l’intento di connotare la Reggia come luogo di incontro e dialogo tra la cultura italiana e quella cinese. Il progetto è stato ideato per rispondere a una reale e attuale esigenza di Venaria Reale: aprirsi per la prima volta alla comunità di cinesi residenti a Torino e hinterland con la realizzazione di attività culturali appositamente pensate per questo specifico target. Bisognava necessariamente emergere dal panorama piemontese, caratterizzato dalla carenza di progetti culturali di richiamo per la comunità cinese, andando incontro ai bisogni di questa collettività e abbracciando l’idea di innovazione che sempre guida le azioni della Reggia.
Potenziare l’offerta culturale di Venaria Reale con un progetto simile, un’azione coraggiosa e innovativa, significava dare avvio a un primo percorso di conoscenza reciproca tra l’Istituzione Culturale e la comunità cinese, ed è proprio in ciò che risiede l’importanza di tale azione. Attraverso la costruzione di un dialogo paritario, grazie al quale sarebbero state accolte le testimonianze e i punti di vista della cultura “altra”, l’azione educativa avrebbe dato luogo a un apprendimento reciproco e a un impegno proficuo e positivo per entrambe le parti, arricchendole.
Il valore del progetto consiste proprio nell’essere considerato una sorta di investimento culturale: una risorsa per la preparazione delle guide della Reggia in rapporto a questa nuova comunità di pubblico, acquisendo consapevolezza dei bisogni e delle caratteristiche di questi ipotetici nuovi destinatari, e uno spunto per l’ideazione di nuovi percorsi di fruizione per pubblici di altre culture.
La progettazione interculturale non è una questione affatto semplice: impegnandomi nella programmazione del progetto “Il giardino tra Oriente e Occidente”, ho potuto constatarne la complessità, imparando quanti e quali accorgimenti occorra mettere in atto. È stato interessante, stimolante e molto soddisfacente poter affrontare un argomento così complesso e articolato in un ambiente culturalmente ricco e vivace quale è la Reggia di Venaria. Lo studio e la preparazione che sono stati necessari per affrontare questa nuova sfida, oltre ad andare ad arricchire il già importante patrimonio di azioni che i Servizi Educativi di Venaria Reale hanno intrapreso negli anni, mi hanno formata professionalmente nel ruolo di mediatrice del patrimonio culturale nei confronti di particolari categorie di pubblici. La progettazione de “Il giardino tra Oriente e Occidente. Una reinterpretazione del giardino di Venaria Reale” si è rivelato un ottimo esercizio, grazie al quale ho affrontato le principali azioni che compongono la creazione di un progetto culturale, acquisendo dimestichezza e abilità sul campo. Significativo è stato prendere coscienza dell’opportunità che un luogo di cultura può offrire al dialogo e allo scambio, proponendosi come istituzione aperta che punta al coinvolgimento attivo del suo pubblico, accogliendo punti di vista e interpretazioni multiple.
Un’esperienza di progettazione rilevante all’interno del mio percorso formativo, e grazie alla quale ho rafforzato il mio interesse per la tematica interculturale, motivo che mi spinge a voler continuare a spendere le mie competenze nell’ambito in questione.