La tesi documenta il progetto “In your shoes”, esito di un percorso formativo di stage svoltosi presso il Museo Popoli e Culture del PIME di Milano durante il Master “Servizi Educativi per il patrimonio artistico, dei musei storici e di arti visive”.
“In your shoes. La bellezza del cammino” nasce come proposta per coinvolgere un pubblico adulto e sensibilizzarlo alle collezioni del Museo; intende far conoscere la storia e l’uso di alcuni oggetti della sua collezione, esplorando il patrimonio artistico-culturale di un museo etnografico. Una prima sperimentazione si è realizzata il 21 novembre 2015 grazie alla disponibilità di Isabel Ciceri, educatrice del Museo.
L’idea alla base di “In your shoes” è quella di realizzare un percorso inedito, durante il quale i visitatori possono esplorare il Museo in modo attivo, tramite la stimolazione dei cinque sensi, compiendo un vero e proprio viaggio tra diverse culture.
Il cammino permette ai partecipanti di concentrarsi e avvicinarsi in prima persona alla conoscenza di oggetti antichi e moderni, tipici di alcuni paesi lontani. Ascoltare, raccontarsi, mettersi in gioco, agire, sono prerogativa essenziale dell’attività proposta.
“In your shoes” è un percorso che ha come filo conduttore il tema del cammino, inteso come una forma di conoscenza: il passo lento permette, infatti, di dedicare tempo all’osservazione e, dunque, a una comprensione più attenta di ciò che ci circonda.
I visitatori possono camminare, sia metaforicamente che fisicamente, alla scoperta delle culture di cui il Museo si fa interprete, mettersi nei panni di altre persone (“in your shoes”, appunto) e utilizzare altri sensi oltre la vista, per un approccio più empatico e un incontro diverso con il patrimonio culturale del Museo.
Il percorso si divide in cinque fasi: dalla conoscenza dei “compagni di viaggio” alla comprensione di alcune filosofie, dalla sperimentazione di diversi modi di camminare alla condivisione e all’ascolto.
Alla fine del “viaggio” negli spazi espositivi è stato proposto un questionario valutativo, da cui è emerso che i partecipanti sono stati più interessati nei momenti in cui potevano dare voce alla loro memoria e fantasia. I più giovani hanno apprezzato maggiormente il percorso nelle sue fasi più attive e coinvolgenti, mentre le persone di età più avanzata hanno preferito le parti in cui il percorso si avvicinava di più alla tradizionale visita guidata.