La tesi approfondisce il ruolo del patrimonio culturale quale risorsa per il dialogo interculturale, presenta alcuni progetti (ideati da due musei italiani di arte contemporanea e rivolti a favorire l’accessibilità cognitiva e culturale di un “non pubblico” come quello dei migranti) e propone un progetto educativo rivolto a portavoci di altre culture, promosso e sostenuto dal Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.
La prima parte della tesi affronta i fondamenti teorici, il dibattito – che ha coinvolto gli studiosi dagli anni Cinquanta ad oggi – e la normativa relativa alla didattica museale e all’educazione al patrimonio culturale.
La seconda parte approfondisce il concetto di “patrimonio culturale” e mette a fuoco il ruolo del museo e della scuola nella promozione del dialogo interculturale. Il patrimonio culturale è infatti per sua stessa natura un’eccellente risorsa per il processo di integrazione, poiché testimonia l’incontro tra culture diverse e abitua a riconoscere e accettare le molteplici diversità in esso presenti. Grazie allo studio delle strategie di “accesso”, “partecipazione” e “rappresentazione”, proposte da Richard Sandell e finalizzate ad affrontare il problema dell’esclusione sociale e culturale dei migranti, è stato possibile individuare i punti di attenzione per un’istituzione museale che vuole svolgere un ruolo attivo nel processo interculturale.
La tesi sottopone quindi ad analisi tre progetti realizzati da due musei di arte contemporanea: “Intorno al tappeto volante” del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, “OspitiDONOre” e il “Corso di formazione per mediatori museali” della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Queste istituzioni museali hanno attivato esperienze significative nell’ambito dell’accesso culturale e cognitivo al museo e al patrimonio da parte di singoli e comunità interpreti di altre culture. Il primo progetto ha coinvolto per dieci anni gli allievi delle scuole del quartiere San Salvario di Torino, il secondo e il terzo hanno scelto i migranti adulti di Bergamo quali destinatari dell’azione educativa. Le diversi fasi dei progetti sono state approfondite consultando la documentazione disponibile e grazie al confronto diretto con le responsabili dei Servizi educativi dei due musei, la direttrice e le insegnanti della Scuola d’Infanzia “Bay”, protagonista del progetto torinese.
L’ultimo capitolo presenta la proposta progettuale concordata e condivisa con i responsabili del Museo di Fotografia Contemporanea, e si propone di favorire l’accesso dei migranti al Museo e alla vita culturale della città. Il progetto nasce da un’indagine dei bisogni e delle attese a diversi livelli di competenza, dai responsabili della formazione dei mediatori ai mediatori culturali stessi, fino al contatto diretto con alcuni migranti incontrati in occasione di momenti di aggregazione. Da questa ricerca è emerso che il Museo dovrebbe coinvolgere attivamente i migranti nelle sue iniziative, diventando un luogo di incontro dove porre attenzione alla conoscenza reciproca tra le persone. Sulla base di questi risultati è stata quindi elaborata una proposta progettuale in cui i partecipanti sono coinvolti in un percorso legato al tema del viaggio.
Tale progetto è da considerarsi un contributo che si affianca alle iniziative di educazione al patrimonio in chiave interculturale promosse e realizzate dai musei italiani, e tiene conto del dibattito teorico, delle acquisizioni normative relative alla pedagogia del patrimonio per il dialogo con le altre culture, nonché delle esperienze e della formazione acquisite grazie alla partecipazione a convegni e alla sperimentazione “sul campo”.
Il museo come risorsa per il dialogo con le altre culture. Un progetto per il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo
Marilena Criscuolo | Tesi di Laurea Specialistica in Storia e Critica dell’Arte, Facoltà di Lettere e Filosofia | Università degli Studi di Milano
a.a. 2006-2007