“La grande macchia che compone il quadro mi ricorda le figure che si percepiscono durante episodi di emicrania con aura, patologia nella quale per circa venti minuti si hanno allucinazioni accompagnate da mal di testa. Le immagini che ho visto durante uno di questi attacchi di emicrania erano, per lo più, figure geometriche astratte ma anche semplici macchie colorate.
Ho cercato di raccontare tutto ciò nel video. Il disegno che appare è appunto la rappresentazione grafica di ciò che ho visto. Il sottofondo il suono del fuoco che arde è stato scelto perché la grande macchia del quadro mi fa pensare anche a un foglio di carta bruciato da una fiamma”.
“My Place / My Face” è un percorso realizzato dai Servizi Educativi della GAMeC nell’ambito di “Oltrevisioni. Nuove cittadinanze culturali”, un articolato programma triennale di attività promosso dagli Assessorati alla Cultura e alle Politiche Giovanili di Bergamo e cofinanziato da Fondazione Cariplo (su bando “Protagonismo culturale dei cittadini”).
Diciannove ragazzi migranti di cosiddetta “seconda generazione” hanno realizzato brevi video che “distillano” in immagini l’esperienza vissuta a contatto con le opere della Collezione Permanente della GAMeC, sotto la guida esperta dell’educatrice Rita Ceresoli e degli artisti e film-maker Gianluca e Massimiliano De Serio.
Al cuore del percorso vissuto con i ragazzi, l’impegno da parte del museo a favorire inedite modalità di dialogo tra i giovani e le collezioni (i video sono stati pensati soprattutto per un “pubblico” di coetanei), abbattere le barriere della fruizione passiva e incoraggiare riletture capaci anche di staccarsi dall’immagine dell’opera per attingere a scenari personali, spesso innescati da riflessioni su concetti chiave come identità, viaggio, spazio, luogo, emozioni, conflitto.