“Il mio Iran” è il primo progetto di educazione al patrimonio in chiave interculturale del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo.
Nato dalla volontà di coinvolgere la comunità di appartenenza delle opere esposte nella mostra “Unedited History. Iran 1960-2014” (MAXXI, dicembre 2014 – marzo 2015), il progetto è stato un’occasione per produrre e condividere nuove e molteplici chiavi di lettura, in grado di coinvolgere pubblici abituali e non del Museo, e di favorire l’interazione tra visitatori di diversa provenienza culturale e sociale.
Le videointerviste ai partecipanti sono state realizzate per documentare le riflessioni e le narrazioni scaturite dal dialogo con le opere esposte: racconti personali per narrare un vissuto privato, ma riconducibili a un sentire collettivo.
Nella sua narrazione, Shaghayegh Sharafi ci parla dell’artista Kazem Chalipa: “Il martire del dipinto ‘17 Shahrivar’ mi porta indietro negli anni non per un’esaltazione ideologica del martirio, che non mi è mai appartenuta, ma per il sopraggiungere di vecchi e tristi ricordi. Qualche anno dopo la Rivoluzione, scrivendo ai miei genitori, venni a sapere che il nome della nostra via a Teheran non era più ‘via Upupa dell’Ovest’ ma ‘via del Martire Shafapei’: il ragazzo che nei miei ricordi giocava a pallone dava il suo nome alla nostra via, perché ucciso nella guerra Iran-Iraq. L’upupa aveva spiccato il volo e con lei un piccolo universo…”.
I testi integrali delle narrazioni sviluppate nell’ambito del progetto sono pubblicate in: Bodo S., Mascheroni S., Panigada M. G. (a cura di), Un patrimonio di storie. La narrazione nei musei, una risorsa per la cittadinanza culturale, Mimesis Edizioni, Milano, 2016