Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
Il progetto “A ciascuno la sua faccia: verso una cittadinanza tollerante e aperta alla diversità” comincia a prendere forma come esito di una serie di coincidenze: la presenza di una pluralità di soggetti attivi nel quartiere di San Salvario a Torino, la presenza in quartiere di musei universitari poco conosciuti e al centro di recenti polemiche (il Museo di Anatomia Umana e il Museo “Cesare Lombroso”), e non ultima la possibilità di accedere a un finanziamento regionale destinato ai progetti educativi nei musei.
Gli attori coinvolti – la rete di progetto
Ente promotore del progetto: Associazione YLDA – Young People for Local Development Association
Istituzioni partner: Museo di Anatomia umana “Luigi Rolando”, Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso”, Associazione Nessuno – Biblioteca Shahrazad, Associazione ASAI – Associazione Animazione Interculturale, Associazione TeART, Associazione Manzoni People, Istituto Comprensivo “Manzoni” (Torino).
Gli operatori – l’equipe di progetto
– Coordinamento: Damiano Aliprandi (Associazione YLDA)
– Progettazione educativa: Paola Cereda (Associazione ASAI)
– Assistenza laboratori didattici: Doriana Agrosì (Associazione YLDA)
– Supporto scientifico nei Musei: Cristina Cilli, Giacomo Giacobini
– Laboratori didattici nei Musei: Luca Spanu
– Artisti: Mario Bianco (pittore), Anna Borgna (pittrice), Mariella Loro (pittrice), Laura Maggiora (pittrice), Valter Neretto (pittore e grafico), Elena Saraceno (pittrice), Vera Stivellato (scultrice e ceramista) (Associazione TeART)
– Documentazione e rapporti con gli artigiani: Alessandro Mercuri, Vanna Trotta, Ersilia Liguigli, Stefano Ciullo, Valentina Gazzetto (Associazione Nessuno – Biblioteca Shahrazad)
– Genitori che hanno partecipato all’ideazione del progetto e alla sua realizzazione: in particolare, Ernesto Filoni e Concetta Quartararo (Associazione Manzoni People)
– Incontri sul funzionamento del cervello: Cristina Meini e Carla Distasi (Università degli Studi del Piemonte Orientale)
– Realizzazione libricino guida al Museo “Cesare Lombroso”: Maria Nilo e Amilcare Lanza
– Insegnanti dell’Istituto Comprensivo “Manzoni”, in particolare le maestre Stefania Ferretti e Claudia Bornengo.
I destinatari
• classi IV e V della scuola primaria
• genitori
• abitanti del quartiere
Gli obiettivi
Il progetto è nato con una serie di finalità inizialmente piuttosto generiche:
• creare una sinergia tra organizzazioni diverse, che mai avevano lavorato insieme in precedenza
• condividere idee e strumenti per migliorare la qualità della vita di chi vive nel quartiere
• far conoscere il Museo “Cesare Lombroso” al territorio
• costruire un progetto per i bambini che prevedesse un momento finale di restituzione durante “Paratissima” 2010.
Su queste premesse, e con il procedere del lavoro, il progetto si è concretizzato in obiettivi specifici per ogni fase, riconducibili all’area delle competenze e dei comportamenti:
• imparare a riconoscere e superare i pregiudizi di cui ciascuno è portatore attraverso la conoscenza del metodo scientifico e dei concetti di osservazione, categorizzazione, ipotesi e falsificazione, imparando ad applicarli alla realtà che ci circonda
• reinterpretare la realtà in modo creativo
• conoscere il quartiere e la varietà di chi lì vive e lavora.
Dal punto di vista delle istituzioni, obiettivo principale era quello di trovare un terreno di incontro tra realtà diverse attraverso un approccio partecipato all’impostazione e alla risoluzione dei problemi, e di imparare a collaborare con realtà diverse per statuto, formazione e metodi di lavoro, concentrandosi su obiettivi comuni.
Da quando, per quanto
Il progetto, la cui ideazione è partita a novembre 2009, è stato realizzato tra aprile e novembre 2010.
Come si articola – le fasi di lavoro
La pre-progettazione è partita circa sei mesi prima dell’avvio del progetto. Le fasi di lavoro sono state:
1. Identificazione di chiavi di lettura possibili delle collezioni museali e visite guidate con genitori e insegnanti del quartiere (5 incontri nel mese di maggio) per la condivisione delle finalità, la verifica dell’interesse da parte delle famiglie e della scuola, la definizione del piano di lavoro in modo condiviso.
2. Alla scoperta del Museo di Anatomia e del Museo “Cesare Lombroso”: visite guidate degli allievi ai musei, condotte dalle guide seguendo il percorso identificato dal gruppo di lavoro e condiviso con insegnanti e genitori. Qui i bambini sono avvicinati alla conoscenza del metodo scientifico che, per interpretare il senso dei diversi fenomeni, cerca di ricondurre i fattori di diversità a macrocategorie più generali.
3. Il cervello e il suo funzionamento: incontri a scuola con due neuro-scienziate che hanno illustrato i principali meccanismi di funzionamento del cervello, con particolare attenzione alla trasformazione degli stimoli ambientali in informazioni che poi ogni individuo elabora per costruire i propri riferimenti e giudizi. Agli incontri hanno partecipato anche gli artisti che nella fase successiva hanno seguito i bambini.
4. Alla scoperta del quartiere e delle sue botteghe: ai bambini è stato richiesto di applicare il metodo scientifico al proprio quartiere. Osservando la mappa di San Salvario, hanno individuato strade, edifici e categorie di lavoratori. Dopo un primo lavoro in classe (si chiedeva di descrivere la propria strada e di disegnarla), i bambini sono andati nel quartiere a intervistare alcuni artigiani, per raccogliere informazioni sul campo e poi riorganizzarle in classe.
5. Creazione di un’opera d’arte collettiva: ogni classe, guidata da un artista, ha realizzato un’opera ispirata alla rappresentazione della realtà umana e professionale incontrata nel quartiere.
Gli ambiti – le aree disciplinari
Educazione scientifica, Educazione artistica.
Le strategie e gli strumenti
Visite guidate e laboratori, incontri in classe, uscite sul territorio, laboratori per la creazione delle opere artistiche.
La produzione
Ogni classe coinvolta ha prodotto un’opera d’arte collettiva, realizzata sotto la guida di un artista e presentata poi in occasione di “Paratissima”. È stato realizzato un libricino a supporto della visita guidata per i bambini (ora utilizzato dai Musei coinvolti).
La documentazione
La difficoltà di documentare il progetto, un’esigenza sentita sin dal principio, è stata notevole soprattutto a causa della complessità del processo. Il coinvolgimento progressivo di diversi partner, le cui competenze erano necessarie per la realizzazione di un disegno che si faceva via via più ambizioso, ha reso tanto più cruciale una documentazione che ne restituisse la complessità.
Il processo è stato agevolato dal fatto che il coordinatore, Damiano Aliprandi, ha partecipato a ogni incontro tra le 8 realtà e le 43 persone coinvolte (inizialmente erano tre…), documentandone gli esiti.
Esiste una ricca documentazione fotografica delle singole fasi di lavoro, oltre ai video delle interviste agli insegnanti coinvolti e un report che descrive in dettaglio il progetto e il suo evolversi, con un’attenzione particolare agli aspetti organizzativi e alle implicazioni dell’approccio aperto e partecipativo del progetto – attenzione posta proprio in virtù della dichiarata sperimentalità del taglio territoriale e multidisciplinare adottato. Al momento l’esperienza non è ancora pubblicata, nemmeno online; la documentazione è tuttavia consultabile prendendo contatto con il coordinatore.
La verifica e la valutazione
Ogni fase del processo è stata verificata e corretta in itinere attraverso riunioni e incontri che hanno più volte portato a operare cambiamenti, anche rilevanti, nel lavoro progettuale. L’inserimento stesso di volta in volta dei nuovi partner e l’esito in progress delle verifiche facevano emergere nuove esigenze nate dal progetto (per esempio gli incontri con le neuro-scienziate, ma anche la calendarizzazione delle fasi o la decisione di escludere la scuola secondaria inferiore, inizialmente prevista tra i destinatari).
La valutazione è stata condotta anche con interviste agli insegnanti e sulla base di indicatori quantitativi stabiliti a priori (come il numero di persone coinvolte e i tempi).
Verifica e valutazione sono state condotte internamente dal coordinatore con il supporto di un valutatore esterno.
La presentazione e la pubblicizzazione
La presentazione del percorso e dei suoi esiti si è tenuta in occasione di “Paratissima” 2010.
Le risorse finanziarie
Regione Piemonte (10.000 €)
Circoscrizione 8 – Città di Torino (1.800 €)
Associazione YLDA (6.000 €).
I punti di forza
• la forte sperimentalità
• il coinvolgimento di tutti gli attori del processo nella definizione delle attività
• la capacità di coinvolgere in progress i contributi di soggetti anche non previsti nelle fasi iniziali del progetto
• la partecipazione attiva dei genitori
• il coinvolgimento del quartiere
• la visibilità degli esiti in occasione di un evento di forte richiamo come “Paratissima”.
Le criticità emerse
• le risorse non sono state sufficienti per coinvolgere anche allievi delle scuole secondarie di primo grado, inizialmente previste con l’intenzione di ovviare alla carenza di attività educative pensate per quella fascia di età
• la complessità organizzativa si è dimostrata notevole e l’emergenza è stata spesso gestita solo grazie alla dedizione dei partecipanti
• infine, la difficile sostenibilità: pur avendo prodotto una serie di strumenti operativi, una sequenza di chiare azioni progettuali e un terreno di cooperazione per diversi soggetti (elementi a favore della replicabilità), il progetto si è basato sul sostegno finanziario estemporaneo da parte delle amministrazioni pubbliche, e non è al momento in grado di recuperare le risorse necessarie a un suo sviluppo.
Recapiti dell’ente promotore
Associazione YLDA – Young People for Local Development Association
via Baretti, 20 – 10100 Torino
tel. 340.3388058
www.ylda.org
Referente del progetto
Damiano Aliprandi
Presidente Associazione YLDA
tel. 340.3388058
damianoa@ylda.org
Data di pubblicazione della scheda: dicembre 2011