Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
Il progetto è nato dalla proficua e consolidata collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura del Comune di Este e il Museo Nazionale Atestino di Este (PD), che nelle persone dell’assessore Elisa Bussi e della direttrice del Museo Angela Ruta Serafini trova una fonte di stimoli e di iniziative sempre nuove e sensibili. In questo caso si era ravvisata la necessità di offrire dei percorsi culturali e di conoscenza alle circa ottocento famiglie di migranti presenti nel territorio del Comune di Este.
Gli attori coinvolti – la rete di progetto
– Enti promotori del progetto: Assessorato alla Cultura del Comune di Este (PD), Museo Nazionale Atestino di Este (PD)
– Istituzioni partner: Associazione Italiana Lavoratori Immigrati, Associazione Oltre il Mare, Studio D Archeologia, Museologia e Didattica
Gli operatori – l’équipe di progetto
– Elisa Bussi, Assessore alla Cultura del Comune di Este
– Angela Ruta, Direttrice del Museo Nazionale Atestino
– Mariolina Gamba, Responsabile delle Attività educativo didattiche del Museo Nazionale Atestino
– mediatori linguistico-culturali
– Sabina Magro, Studio D
I destinatari
Gruppi famigliari composti da genitori o parenti accompagnati da bambini di varie età per i quali si sono previste esperienze diversificate, dai percorsi museali tematici, ai laboratori di animazione archeologica e al servizio di baby-sitting.
Gli obiettivi
Superare eventuali problemi di “accesso” al Museo, favorire i processi di accoglienza e di integrazione con e tra comunità migranti, promuovere scambi e conoscenze reciproche, far conoscere i Veneti antichi e la storia locale per favorire l’integrazione culturale.
Da quando, per quanto
L’iniziativa si è svolta nel corso di cinque domeniche tra febbraio e aprile 2007, con cadenza quindicinale. Gli incontri hanno avuto la durata di circa due ore e mezza ciascuno. Si è svolta una festa conclusiva domenica 17 giugno, con lettura di poesie sul tema della natura e dell’amore nelle varie lingue del mondo e con una mostra fotografica per ripercorrere i momenti più significativi degli incontri tra gli adulti e dei laboratori dei bambini. Si prevede di proseguire l’attività anche nel 2008.
La formazione
La formazione dei mediatori culturali è avvenuta attraverso una serie di incontri dedicati alla programmazione, per decidere gli argomenti e i temi da trattare, le modalità, i tempi e i costi; si sono elaborati dei testi da tradurre relativi ai temi scelti e si sono elaborate e decise le strategie migliori per affrontare gli incontri al museo. Due incontri di verifica durante lo svolgimento del progetto sono serviti per fare il punto della situazione, per discutere i problemi emersi, relativi a una migliore distribuzione dei tempi previsti, e per concordare migliori modalità di gestione della discussione prevista al termine di ogni incontro.
Come si articola – le fasi di lavoro
– progettazione: tre incontri nell’estate del 2006
– messa a regime: dall’11 febbraio 2007 all’1 aprile 2007, cinque incontri domenicali
– documentazione: testi tradotti in quattro lingue (arabo, russo, spagnolo, slavo), documentazione fotografica e presentazione in Power Point destinate ai partecipanti
– verifica e valutazione: questionario somministrato ai partecipanti ed elaborazione dei risultati da cui si evincono motivazioni, gradimento e suggerimenti per il futuro.
Le strategie
Gli incontri si sono articolati nel seguente modo:
– incontri tematici con breve visita guidata tra le sale del Museo
– visita libera con archeologi, mediatori e operatori didattici a disposizione di adulti e bambini
– discussione in gruppo con confronto e presentazione di oggetti, foto e pannelli sul tema del giorno da parte dei membri delle varie comunità presenti
– laboratori interattivi di animazione archeologica per bambini, con materiali di volta in volta progettati ed elaborati appositamente sul tema dell’incontro, al fine di realizzare dei lavori individuali con ogni bambino.
Gli ambiti – le aree disciplinari
Archeologia, antropologia ed etnografia.
Gli strumenti
È stato realizzato un fascicolo di testi con glossario, tradotti in spagnolo, slavo, russo e arabo, da fornire a ogni singolo incontro ai presenti, a supporto del percorso museale e per facilitare la comprensione dei temi proposti.
La produzione
I partecipanti non hanno prodotto dei loro lavori specifici. Hanno però di volta in volta portato, e in alcuni casi lasciato al Museo, del materiale consistente in oggetti, foto, libri con immagini utili alla discussione e alla conoscenza delle diverse culture e tradizioni locali, con riferimento al tema trattato.
La documentazione
La documentazione fotografica è stata effettuata nel corso di ogni incontro dagli operatori museali; i testi tematici sono stati realizzati a cura del Museo, il glossario a cura dello Studio D, il questionario di valutazione è stato elaborato dal Museo e dall’Assessorato alla Cultura del Comune. Tale documentazione è disponibile su richiesta al Museo Nazionale Atestino.
La verifica e la valutazione
È stato elaborato dal Museo e dall’Assessorato alla Cultura un questionario somministrato ai partecipanti a conclusione degli incontri, compilato con la collaborazione e l’aiuto di mediatori e degli operatori museali. Il questionario si è proposto di evidenziare le criticità e i punti di forza del progetto, conoscere le motivazioni e gli interessi individuali che hanno spinto alla partecipazione, capire il grado di gradimento e il desiderio di prendere parte ad altre iniziative analoghe.
I risultati sono stati senza dubbio soddisfacenti e mettono in evidenza le motivazioni che hanno spinto alla partecipazione: innanzitutto la conoscenza reciproca, l’occasione di incontrarsi in un luogo diverso con la possibilità di portare con sé i bambini, oltre alla curiosità di conoscere la storia e la civiltà degli antichi Veneti. Ne è emerso il desiderio di dare un seguito all’iniziativa nel 2008, anche con indicazioni sui possibili temi da affrontare e sulle modalità degli incontri: fra quelli proposti figurano nuovamente quello della cucina, quello della musica e delle danze, e quello delle tecniche, ad esempio la ceramica. Tra i punti critici emerge la mancanza di un confronto tra le tradizioni locali ancora presenti e radicate in molti Paesi di origine dei migranti e quella locale veneta ormai scomparsa, che potrà essere recuperato in incontri futuri. Tra gli elementi interessanti emersi dagli incontri (e di cui occorrerà tener presente nella futura programmazione) vi è il diverso grado nel desiderio e nella volontà di ricordare le tradizioni e la storia del proprio Paese, che differenzia ad esempio i nordafricani e i sudamericani, più aperti e con tradizioni ancora fortemente radicate e presenti, dai gruppi slavi, più riservati e con un rapporto più sofferto con i rispettivi Paesi d’origine, in alcuni casi duramente colpiti dalle guerre o dai recenti cambiamenti politici.
La presentazione e la pubblicizzazione
Il progetto è stato presentato a Verona il 3 marzo 2007, in occasione dello convegno “Il museo come promotore di integrazione sociale e scambi culturali”, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona e dalla Fondazione Cariverona, e di cui è in corso la pubblicazione degli Atti. Dell’iniziativa è stata data notizia sulla stampa locale e su RAI 3 a livello sia locale sia nazionale.
Le risorse
Sono state messe a disposizione dalla Regione Veneto e dal Comune di Este.
I punti di forza
– progetto innovativo per la realtà culturale locale, che ha visto una numerosa e vivace partecipazione anche perché ha puntato su un’offerta per l’intera famiglia, da effettuarsi con percorsi differenziati di domenica pomeriggio
– ha consentito e favorito la conoscenza reciproca e ha dato spazio alla voglia di raccontare e di raccontarsi dei partecipanti delle varie nazionalità
– è stata inoltre un’occasione di confronto e di messa a fuoco di varie problematiche, tra cui il desiderio o meno di conservare e ricordare il passato della propria terra
– molto apprezzate le attività rivolte ai bambini, che hanno consentito di impegnare questi ultimi in modo divertente e di lasciare liberi gli adulti.
Le criticità emerse
La partecipazione simultanea di persone di origine diversa ha fatto a volte emergere differenze nel modo di porsi nel momento della discussione e del confronto finale: le comunità nordafricane e islamiche si sono dimostrate molto fattive nel confronto, mentre una maggior riservatezza è emersa nelle comunità slava, albanese e ucraina. Ciò ha reso necessario un intervento mirato degli organizzatori e dei mediatori al fine di creare maggior equilibrio.
Recapiti dell’ente promotore
Museo Nazionale Atestino
via Guido Negri, 9/c – 35042 Este (PD)
tel. 0429.2085
www.atestino.beniculturali.it/
Referente del progetto
Mariolina Gamba
Responsabile sezione educativo-didattica del Museo Nazionale Atestino
tel. 0429/8243857
e-mail: mariolina.gamba@beniculturali.it
Data di pubblicazione della scheda: ottobre 2007