Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
“Libri senza parole. Destinazione Lampedusa” è un progetto che ha compiuto sei anni.
Nel 2012 una libraia sognatrice, Deborah Soria, arriva al Palazzo delle Esposizioni con un’idea: portare a Lampedusa una selezione ragionata di libri speciali, i libri senza parole, da offrire ai più giovani migranti nel momento dell’arrivo sull’isola. Albi illustrati che, affidando la narrazione al solo uso delle immagini, riescono ad abbattere qualsiasi barriera linguistica offrendo ai lettori spunti di riflessione, occasioni di dialogo e a volte un sorriso. L’idea piace e incontra subito il sostegno dei Servizi educativi del Palazzo delle Esposizioni e delle Associazioni Ibby International e Ibby Italia.
Iniziano i viaggi a Lampedusa, si fanno i primi incontri, nascono relazioni di lavoro e d’amicizia e si instaura un dialogo con l’amministrazione comunale, ma soprattutto con gli abitanti dell’isola. Si capisce fin da subito che non è così immediato lavorare in una situazione di emergenza, e si scopre che sull’isola manca una biblioteca. Il progetto vira in un’altra direzione: creare una biblioteca al centro del paese, con una sezione dedicata ai libri senza parole, pronta ad accogliere sia i giovani abitanti dell’isola che gli ospiti del centro di prima accoglienza.
Ma come reperire questi libri e come selezionarli? Determinante è il ruolo di Ibby International, che diventa ponte tra l’Italia, le case editrici estere e le sezioni Ibby nel mondo, alle quali viene chiesto di inviare a Roma, in tre copie, i migliori libri senza parole editi nei loro paesi. Una copia è destinata a Lampedusa, la seconda entra a far parte di una mostra bibliografica itinerante e la terza rimane come fondo di ricerca allo Scaffale d’arte, la biblioteca specializzata in libri d’arte per ragazzi del Palazzo delle Esposizioni.
Inizia così, tra pacchi piccoli, pesanti e scatoloni rimasti bloccati per giorni alla dogana, il lungo andirivieni di libri che continua tuttora e che lo Scaffale d’arte, che oggi conta più di 250 titoli, presenta al pubblico ogni due anni attraverso una mostra e un calendario di eventi. Gli stessi libri, a Lampedusa, diventano il punto di partenza per laboratori, incontri e attività durante i Camp annuali che Ibby Italia organizza sull’isola. Settimane dedicate alla lettura che hanno creato un gruppo di lavoro solido e appassionato, composto da adulti e ragazzi volontari, che tuttora gestisce la Biblioteca Ibby Lampedusa, aperta ufficialmente il 16 settembre 2017.Nel luglio 2017 lo staff dei Servizi educativi – Laboratorio d’arte del Palazzo delle Esposizioni sta lavorando alla terza edizione della mostra, prevista per ottobre dello stesso anno. Si pensa a un allestimento suggestivo che ruoti attorno alle parole chiave che sottolineano le potenzialità di questi libri. Libri che stimolano il dialogo, incoraggiano un’interpretazione attiva e personale e incentivano l’incontro tra culture. Libri che creano ponti tra persone, luoghi e culture, che offrono rifugi silenziosi, che diventano compagni di viaggio in luoghi reali o immaginari.
La mostra offre l’occasione di lavorare in chiave interculturale e con diversi pubblici. I Servizi educativi scelgono di coinvolgere l’Associazione Asinitas, che si occupa di accoglienza e che da sempre usa il libro come oggetto privilegiato e punto di partenza per i corsi di italiano per migranti e richiedenti asilo.
Gli attori coinvolti – la rete di progetto
• Ente promotore del progetto: Palazzo delle Esposizioni di Roma, Servizi educativi – Laboratorio d’arte
Un gruppo di storiche dell’arte che dal 2000 lavora con l’obiettivo di avvicinare i diversi pubblici all’arte e alla lettura, curando attività educative in cui l’opera è il punto di partenza e il laboratorio il luogo di produzione, elaborazione e sviluppo delle conoscenze. Le attività si rivolgono alle scuole di ogni ordine e grado, alle famiglie, ma anche a operatori, operatrici, insegnanti e addetti ai lavori attraverso i corsi di formazione e gli incontri con artisti. Dal 2014 i Servizi educativi studiano e sperimentano nuovi strumenti inclusivi per l’accesso di tutti i pubblici con visite e percorsi sensoriali, acquisizioni bibliografiche specializzate, giornate di studio e mostre accessibili. Collaborano con enti e associazioni come Amnesty, Arci Immigrazione, Federazione Nazionale delle Istituzioni prociechi onlus, Istituto statale per sordi, Lega del Filo d’oro, Rete Scuole Migranti Save the Children, Sistema sanitario Regione Lazio.
• Istituzioni partner: Asinitas – Associazione di promozione sociale onlus
Un’associazione molto attiva nel territorio romano, attenta alla collettività così come al singolo, nella convinzione che ogni individuo sia diverso da un altro per motivazione, approccio e aspirazione. Asinitas organizza corsi sperimentali di italiano L2, laboratori manuali espressivi, spazi d’ascolto per donne e famiglie italiane e straniere, laboratori teatrali, percorsi di orientamento socio-sanitario e legale, formativo e professionale.
Gli operatori – l’équipe di progetto
• Michela Tonelli e Antonella Veracchi, educatrici museali dei Servizi educativi – Laboratorio d’arte di Palazzo delle Esposizioni
• Carolina Purificati, responsabile Asinitas dei progetti con richiedenti asilo e rifugiati della sede di via Ostiense
• Alessandra Smerilli, responsabile Asinitas dei progetti con donne e bambini migranti della sede di via Policastro.
I destinatari
Gli studenti e le studentesse dei corsi di italiano organizzati da Asinitas: richiedenti asilo, rifugiati e migranti tra i 16 e i 60 anni di età, provenienti in particolare da Africa occidentale e orientale, Nord Africa, Afghanistan, Kurdistan turco, Bangladesh e America meridionale.
Gli obiettivi
• far uscire il gruppo classe dal luogo usuale dell’apprendimento per scoprire un luogo nuovo, accogliente, dove è possibile vivere un’esperienza diversa e sentirsi a proprio agio
• dimostrare che il Palazzo delle Esposizioni, per quanto apparentemente inaccessibile e distante dall’immaginario quotidiano, è uno spazio aperto, accogliente, e che può diventare familiare
• attivare una collaborazione con associazioni che operano sul territorio romano, che agiscono concretamente e si relazionano quotidianamente con i migranti
• ampliare il programma legato alla mostra “Libri senza parole. Destinazione Lampedusa” con un’offerta educativa in chiave interculturale dedicata a un’associazione locale.
Da quando, per quanto
• da luglio a settembre 1017: riunioni di equipe e progettazione degli incontri con selezione dei libri senza parole
• da ottobre 2017 a gennaio 2018: svolgimento delle lezioni di italiano per stranieri.
Come si articola – le fasi di lavoro
Luglio 2017
Coinvolgimento dell’Associazione Asinitas e formazione del primo gruppo di lavoro: Michela Tonelli e Antonella Veracchi per i Servizi educativi – Laboratorio d’arte e Carolina Purificati e Alessandra Smerilli per Asinitas. L’idea iniziale è quella di organizzare alcune lezioni di italiano utilizzando libri presenti in mostra. Asinitas offre le proprie competenze e organizza le classi, mentre i Servizi educativi offrono la loro esperienza legata all’uso dei libri senza parole e gli spazi della mostra e della biblioteca Scaffale d’arte.
Agosto 2017
Incontri preliminari dell’equipe di progetto per la definizione delle fasi di lavoro, delle strategie e dei libri adatti a ciascun gruppo classe. Il gruppo di lavoro si allarga e vengono coinvolte tutte le operatrici e gli operatori di Asinitas. Al Palazzo delle Esposizioni si trascorrono intere giornate a sfogliare gli albi illustrati, confrontandosi su caratteristiche e potenzialità di ciascuno. Ci sono libri semplici e immediati, altri articolati, c’è quello spensierato che fa sognare e quello più crudo che fa rivivere il vissuto personale, quello più adatto a una scuola piuttosto che all’altra.
Settembre 2017
Vengono scelti definitivamente i libri, attinenti alle attività già svolte in classe e utili per approfondire il lavoro in un secondo momento. Le modalità di lettura sono invece definite dai Servizi educativi in base all’esperienza accumulata nelle precedenti edizioni della mostra. Il progetto viene intitolato “Fuori classe”.
Novembre – dicembre 2017
Iniziano le lezioni per le classi femminili e maschili, di livello sia base che avanzato. Gli incontri sono divisi in due momenti: una visita alla mostra a cura dei Servizi educativi e un laboratorio condotto da Asinitas.
Le strategie e gli strumenti
• In mostra:
Il silenzio e l’assenza del testo contribuiscono alla creazione di un’atmosfera magica, speciale, fatta di sguardi, scambio di sorrisi e intense emozioni. È la “lettura silenziosa”: intorno al libro con occhi pronti a cogliere anche il più piccolo dettaglio, per ricomporre gli avvenimenti, come in un puzzle, per ricostruire il racconto.
Si inizia con Loup Noir di Antoine Guilloppé (Casterman 2004), un albo in bianco e nero, la cui storia è ambientata in un paesaggio innevato e quindi silenzioso per antonomasia. Segue una seconda lettura, questa volta ad alta voce, per valutare se la storia sia stata compresa. La lettura è guidata dall’operatrice dei Servizi educativi, che pone semplici domande indicando i dettagli delle immagini.
Le illustrazioni, apparentemente semplici da comprendere, fanno emergere punti interrogativi. Pochi tra i partecipanti hanno visto o toccato la neve, così come non appartiene al loro immaginario la figura simbolica del “lupo cattivo”. Pagina dopo pagina, la neve risulta misteriosa, si svela fredda e pungente, mentre il lupo nel bosco si trasforma in un leone o in una tigre.
Instauratosi un dialogo e stabilito un rapporto di fiducia, la “lettura partecipata” può proseguire con altri libri. Si favorisce lo scambio di idee, il rispetto dei tempi e delle interpretazioni di ognuno. Semplice, coinvolgente e profondo, The farmer and the clown di Marla Frazee (Beach Lane Books, 2014) è scelto per conferire il giusto significato alle parole “accoglienza”, “aiuto”, “famiglia” e “appartenenza”. Una storia di amicizia e di emozioni che nasce e cresce per opposti, tra i toni brulli dell’alto e magro contadino e il colore rosso del minuto pagliaccio. Determinanti per dare parola agli stati d’animo sono il linguaggio del corpo e le espressioni facciali dei protagonisti. Posture non solo usate nelle illustrazioni, ma mimate da tutti noi, perché più efficaci di qualsiasi parola.
Per le classi femminili si prosegue con La surprise di Janik Coat (Editions MeMo, 2010), dove una donna e una gatta vivono insieme l’esperienza della maternità nell’intimità di un appartamento. La possibilità di utilizzare vocaboli legati alla descrizione della casa, già appresi in classe, rende la lettura corale più partecipata e attiva. Le studentesse sono soddisfatte delle loro conoscenze, ormai consolidate, e divertite nel rivedersi e raccontarsi attraverso il loro vissuto di madri.
Le illustrazioni di Aan de overkant di Nicole de Cock (Gottmer 2006), traducibile in italiano con Dall’altra parte, diventano le immagini simbolo della capacità di un libro di creare ponti tra luoghi e culture diverse. Due case separate da un corso d’acqua, con un ragazzo e una ragazza che cercano di comunicare ed escogitare un modo per incontrarsi. Gli studenti e le studentesse di Asinitas osservano con curiosità i vari tentativi dei due giovani, seguono con pathos gli sbagli e i ripensamenti, gioiscono dell’incontro finale e della loro partenza a bordo della piccola barca costruita insieme.
Il tema del confine tra due culture differenti emerge anche in Mirror di Jeannie Baker (Walker Books, 2010): un libro costruito con una particolare rilegatura, progettato per essere sfogliato “a specchio” e raccontare contemporaneamente la vita quotidiana di una famiglia australiana e una marocchina. Sono messi a confronto i diversi momenti della giornata, dal risveglio alla sera, sottolineandone differenze e similitudini. La lettura si conclude con una domanda: “in quale dei due luoghi preferireste vivere?”. Seppure con qualche riferimento nostalgico alla vita rurale del paese marocchino, la scelta più frequente è la caotica vita moderna, a testimoniare il desiderio dei partecipanti di integrarsi in Italia e nella loro nuova città.
• In laboratorio:
Dopo una visita alla mostra, della durata di circa un’ora, si svolge il laboratorio negli spazi della biblioteca Scaffale d’arte.
Le classi di livello più avanzato hanno a disposizione carta e penna per dare voce alle illustrazioni di altri libri senza parole. Divisi in piccoli gruppi, i partecipanti si confrontano sui termini più adatti, sulla costruzione delle frasi e sui contenuti. Nel momento della restituzione, si leggono e si ascoltano le storie di tutti: un momento importante, che li rende protagonisti e dimostra ancora una volta come un libro senza parole possa essere interpretato in modi differenti, come accaduto nel caso dell’illustrazione di una conchiglia nel libro Orizzonti di Paola Formica (Carthusia 2014): per alcuni simbolo di accoglienza, un regalo di benvenuto, per altri eco delle persone e delle loro storie andate perse nel mare.
Le classi di livello base svolgono il laboratorio a partire dal libro Insieme con papà di Bruna Barros (Leone verde, 2017), in cui il protagonista è un bambino che lascia da parte il suo tablet per giocare con un semplice oggetto che lo incuriosisce e che stimola la sua immaginazione. Tra gli strumenti di lavoro del papà trova un metro di legno che può trasformarsi in un serpente, una casa, un elefante, un albero e diventare magicamente una balena che riempie la stanza di un mare in cui prendere il largo su una barca “insieme con papà”.
Al gruppo viene chiesto di costruire un metro di carta con cui giocare come il protagonista del nostro libro: poggiando il metro su un foglio si chiede di dare vita a un personaggio, un oggetto o un paesaggio; una volta scelta la composizione, si incolla il metro al foglio e si arricchisce di dettagli con l’uso di matite colorate. Ancora una volta emergono il vissuto personale e il quotidiano, attraverso case, fiori, barche, pesci, chiese e moschee. Immagini da nominare, scrivere e raccontare ai compagni di classe.
La produzione
I lavori realizzati durante la fase di laboratorio, quindi la produzione dei testi scritti e degli elaborati grafici, sono rimasti agli studenti e ad Asinitas, per essere riutilizzati nel corso dell’anno scolastico nelle diverse sedi dell’Associazione.
La documentazione
Documentazione fotografica a cura del Palazzo delle Esposizioni.
Altre risorse consultabili
“Fuori Classe”: https://www.palazzoesposizioni.it/articolo/fuori-classe-2018
“Libri senza Parole. Destinazione Lampedusa”: https://www.palazzoesposizioni.it/mostra/libri-senza-parole-destinazione-lampedusa-2017
La verifica e la valutazione
Si è scelto di valutare il progetto raccogliendo le impressioni personali dell’equipe di lavoro al termine di ogni singolo incontro.
Il riscontro positivo da parte dei partecipanti è emerso nel momento dei saluti finali, con l’invito a tornare al Palazzo delle Esposizioni per rivivere gli spazi delle mostre e sfogliare i libri dello Scaffale d’arte. Un momento ricco di selfie e scatti fotografici della mostra per fissare nella memoria, ma anche riportare all’esterno, l’esperienza appena conclusa. Per raccontare che in città esistono luoghi che, seppur apparentemente distanti dall’immaginario quotidiano, sono aperti e possono diventare familiari.
Le frasi di congedo, come ad esempio “grazie per avermi portato in un posto bello”, e la richiesta di informazioni sugli orari di apertura della mostra e della biblioteca per poter ritornare accompagnati dai propri familiari, sono state ulteriori testimonianze della buona riuscita di “Fuori classe”.
Le risorse finanziarie
I costi degli incontri di “Fuori Classe” (costi di personale e materiali di laboratorio) e quelli della terza edizione della mostra “Libri senza parole – Destinazione Lampedusa” sono stati sostenuti dal Palazzo delle Esposizioni all’interno del budget di settore dei Servizi educativi – Laboratorio d’arte.
I punti di forza
• la co-progettazione, intesa come una condizione indispensabile per progettare in chiave interculturale: solo chi è impegnato quotidianamente nell’accoglienza e nell’integrazione conosce in profondità le esigenze delle persone con le quali lavora, ed è fondamentale partire dal loro ascolto per porre le basi di un progetto condiviso, che costruisca un rapporto di fiducia e che porti a sviluppare relazioni continuative nel tempo
• l’approccio condiviso dai due partner all’utilizzo del libro come strumento di mediazione semplice e immediato per creare fin da subito un clima familiare e accogliente
• una visita alla mostra progettata per sentirsi protagonisti, costruita sul dialogo, lo scambio e il confronto su un piano di reciprocità e parità
• un laboratorio pensato per mettere in gioco abilità, conoscenze e sensibilità culturali diverse per cui nessuno si senta destinatario unico, ma partecipe di un’esperienza collettiva.
Non è emersa nessuna particolare criticità.
Tuttavia, a seconda delle diverse sensibilità personali, le operatrici del Palazzo delle Esposizioni hanno talvolta incontrato qualche difficoltà ad affrontare i delicati temi legati alle esperienze drammatiche vissute da alcuni studenti.
Inoltre, sia durante le fasi di progettazione che nel momento stesso delle letture, è emerso nelle operatrici del Palazzo delle Esposizioni e di Asinitas il timore di fare riferimenti a codici culturali non comprensibili a tutti: un timore che si è rivelato ingiustificato non avendo trovato riscontro nei partecipanti.
Recapiti dell’ente promotore
Palazzo delle Esposizioni
via Nazionale, 194 – 00184 Roma
tel. 06.39967500
www.palazzoesposizioni.it
– Servizi educativi – Laboratorio d’arte
laboratoriodarte@palaexpo.it
scaffaledarte@palaexpo.it
Referenti del progetto
Michela Tonelli
educatrice museale
tel. 06.48941236
m.tonelli@palexpo.it
Antonella Veracchi
educatrice museale
tel. 06.48941225
a.veracchi@palaexpo.it
Data di pubblicazione della scheda: ottobre 2018