“Guardare oltre, una sfida all’apparenza”

Fondazione Museo Francesco Borgogna | Vercelli

2008

Le azioni pregresse
La sezione educativa del Museo Borgogna, fin dalla sua attivazione nel 2003, si è impegnata nel progettare e costruire strategie e modalità per avvicinare al Museo non solo un pubblico sempre più vasto, ma anche e soprattutto un pubblico diverso da quello tradizionale (costituito da appassionati ed estimatori del patrimonio storico-artistico), cercando di dare concreta soluzione alle indicazioni di ICOM (International Council of Museums) e agli atti d’indirizzo di definizione dell’istituzione museo in Italia, affinché quest’ultimo si configuri come un luogo di educazione al patrimonio.
Rispetto ai percorsi e alle attività laboratoriali dedicate alle scuole, al pubblico adulto, alle famiglie, ai disabili – che fanno già parte integrante dell’offerta educativa –, “Guardare oltre” costituisce una prima sperimentazione, proponendo una lettura interculturale di dipinti del Museo rivolta al pubblico adulto.
Inoltre, dal 2005 la sezione educativa collabora con due classi dell’Istituto Superiore Psicopedagogico “Lagrangia” di Vercelli al progetto “MaTer”, progetto di sensibilizzazione interculturale che considera il ruolo della donna come madre in culture diverse, e consiste nella costruzione di un percorso museale rivolto ai bambini e nella produzione di schede gioco. Tra gli studenti dell’Istituto “Lagrangia” partecipanti al progetto, dieci volontari si sono resi disponibili a seguire le fasi di preparazione di “Guardare oltre” per aggiungere un aspetto più professionalizzante alla loro esperienza pregressa; hanno prodotto anche il questionario da somministrare al termine del laboratorio “Guardare oltre” (cfr. “Le fasi di lavoro”).


Gli attori coinvolti – la rete di progetto
· Ente promotore del progetto: Fondazione Museo Francesco Borgogna, Vercelli
· Istituzioni partner: Istituto Superiore Psicopedagogico “Lagrangia”, Associazione “Valori Dimenticati” (una associazione di volontariato vercellese nata per promuovere e favorire l’integrazione degli immigrati) e Ufficio Scolastico Provinciale, Vercelli.
· per l’Ufficio Scolastico Provinciale, Lidia Merlo

Gli operatori – l’équipe di progetto
· per il Museo: Cinzia Lacchia (conservatore), Roberta Musso (responsabile sezione educativa)
· per l’Istituto scolastico: Graziella Cannagallo (dirigente scolastico), dieci studentesse volontarie dalle due classi V dell’indirizzo sociopsicopedagogico già partecipanti al progetto “MaTer” (vedi “Le azioni pregresse”)
· Gioia Kidane, mediatrice culturale
· per l’Associazione “Valori Dimenticati”: Caleb Merlo Ndong (presidente) e Abdel Aberderrahman (vicepresidente)

I destinatari
· pubblico adulto aderente alla rassegna domenicale di eventi “L’Arte si fa sentire”
· adulti immigrati aderenti all’Associazione “Valori Dimenticati”

Gli obiettivi
· promuovere una nuova concezione del Museo, non solo come luogo di conoscenza del patrimonio artistico, della cultura appartenente al territorio, ma soprattutto come luogo d’incontro e scambio dove tutti i cittadini si ritrovano e confrontano
· costituire un primo passo verso la ricerca di una reale “interculturalizzazione” del pubblico del Museo, intesa come sensibilizzazione del pubblico abituale alla differenza, ma anche come aumento di presenze di “nuovi cittadini”
· creare nuove “comunità” di cittadini di diverse generazioni, interessati a essere coinvolti e a diffondere buone pratiche di scambio interculturale
· promuovere il confronto diretto e l’intervento attivo da parte degli utenti, al fine di stimolare la sensibilizzazione a diversi e nuovi punti di vista, che costituiscono la base della formazione dell’adulto.


Da quando, per quanto
La sperimentazione del percorso è avvenuta domenica 30 novembre 2008 dopo una fase di studio, ricerca e workshop tra gli attori del progetto.
La preparazione preliminare è durata circa tre mesi, durante i quali il gruppo di lavoro ha raccolto informazioni su altri progetti museali interculturali realizzati in ambito sia nazionale che internazionale, soprattutto grazie all’ampia documentazione presente in rete (in particolar modo i repertori di esperienze consultabili sul sito del progetto europeo “Interculture Map”
e su “Patrimonio e Intercultura”). Nel mese di ottobre 2008 ha avuto inizio l’attività parallela con le alunne volontarie dell’Istituto Superiore “Lagrangia”.

La formazione
La preparazione del personale educativo del Museo si svolge per mezzo di letture specifiche e visite a mostre, esposizioni ed esperienze museali interculturali, e soprattutto con la frequenza a corsi, convegni, workshop incentrati sulle tematiche dello scambio interculturale e dell’incontro di culture differenti.

Le fasi di lavoro
La progettazione ha avuto avvio nel settembre 2008 con l’individuazione delle opere delle collezioni museali che potevano essere utilizzate come punto di partenza o spunto per riflessioni interculturali.
L’educatrice museale e la mediatrice culturale hanno lavorato a stretto contatto per costruire un percorso da svolgere a due voci al fine di coinvolgere direttamente e in modo efficace il visitatore, invitandolo a mettersi in gioco attraverso una formula laboratoriale che favorisse la narrazione di sé.
Le curatrici hanno inoltre coinvolto le dieci studentesse volontarie dell’Istituto Superiore “Lagrangia” in un workshop: in due incontri presso l’istituto scolastico sono state presentate le opere scelte per il percorso e i relativi laboratori, e alle ragazze è stato chiesto di formulare, con l’aiuto dei docenti, un questionario da rivolgere ai visitatori per acquisire informazioni riguardanti l’esperienza (cfr. “La verifica e la valutazione”).
Alcuni giorni prima dell’evento si è svolta in Museo una prova generale: le curatrici hanno indirizzato le ragazze così da poter essere di supporto per i materiali, il monitoraggio e la consegna dei questionari.
La sperimentazione del percorso si è svolta all’interno della rassegna autunnale di attività domenicali organizzate dal Museo Borgogna dal titolo “L’Arte si fa sentire”: si tratta di un contenitore di proposte diversificate come concerti, spettacoli, visite guidate a tema, conferenze e laboratori che ha lo scopo di allargare il concetto di cultura e dialogo tra le arti, anche sul piano dell’intrattenimento e dell’approfondimento, avvicinando un pubblico più vasto e sfaccettato di quello tradizionale di una pinacoteca.

Le strategie e gli strumenti
L’educatrice museale e la mediatrice culturale, come curatrici del percorso, sono partite dai seguenti dipinti delle collezioni Borgogna a cui collegare le aree tematiche di riflessione e i momenti laboratoriali:
1. Ambrogio di Baldese (Firenze, 1352 ca.-1429), Madonna entro mandorla adorata da san Giovanni Battista e santo monaco, tempera su legno. La prospettiva “d’importanza” che la tavola dipinta offre è spunto per condividere il concetto che le prospettive e la loro esattezza sono concetti dal significato relativo nel tempo e anche nello spazio. Si affrontano l’analisi e il confronto diretto tra due carte geografiche come la Carta di Mercatore, antica e utilizzata ancora oggi per la navigazione, e quella di Peters, meno conosciuta ma più rispettosa della reale superficie ed estensione dei continenti.
2. Stefano Ussi (Firenze, 1822-1901), La donna araba al pozzo, olio su tela. L’immagine di una donna in abiti arabeggianti seduta sul limitare di un pozzo sorgivo è spunto per introdurre il tema dell’esotico, del diverso, dell’altrove; si analizzano pubblicità e testi scritti in cui lo stereotipo svalorizza e spesso offende le diverse sensibilità.
3. Edmond Van Hove (Bruges, 1851-1912), L’Alchimia, l’Inquisizione, la Scolastica, olio su tavola. L’analisi di questo trittico su tavola di difficile interpretazione, oltre che di forte tributo alla tradizione cinquecentesca fiamminga, è spunto per capire l’importanza del linguaggio, che deve avere caratteri comuni per creare possibilità di comunicazione. La lettura e l’interpretazione della lettera scritta con simboli disegnativi di una moglie siciliana analfabeta al marito emigrato è l’invito a raccogliere il proprio vissuto di popolo, o ancor meglio familiare e personale, per creare scambio e conoscenza.

La documentazione
La documentazione scritta riguardante il percorso (la scheda di progetto, i risultati della lettura dei questionari) è disponibile, insieme alle immagini fotografiche del percorso, presso gli archivi del Museo. È in preparazione la pubblicazione on-line di brevi articoli riguardanti l’esperienza veicolati attraverso i siti web del Museo Borgogna e dell’Istituto “Lagrangia”, e il sito Museiscuol@.

La verifica e la valutazione
La verifica dell’esperienza da parte delle curatrici del percorso è stata condotta a diversi livelli:
– si è svolto un incontro di tutta l’equipe di progetto;
– una simulazione nei giorni precedenti all’iniziativa ha permesso di verificare i tempi e gli aspetti organizzativi, oltre che le modalità di comunicazione;
– si sono predisposti questionari rivolti ai partecipanti al fine di acquisire informazioni sulla comprensibilità dell’iniziativa, sull’interesse nei confronti degli argomenti trattati e sulle modalità con cui sono stati presentati, nonché suggerimenti e impressioni, utilizzando l’inserimento di risposte aperte;
– le conduttrici del percorso hanno concluso il workshop intrapreso con le dieci studentesse volontarie dell’Istituto Superiore “Lagrangia” con un focus group nel quale si sono discusse e analizzate le rispettive esperienze e i risultati dei questionari.


La presentazione e la pubblicizzazione
L’evento è stato presentato e pubblicizzato secondo i canali abitualmente utilizzati per promuovere tutti gli appuntamenti della rassegna “L’Arte si fa sentire” (conferenza stampa, giornali e radio locali, invio del programma e newsletter settimanale), oltre che segnalato nella newsletter del sito “Patrimonio e Intercultura”
.

Le risorse finanziarie
Il Museo Borgogna ha finanziato e sostenuto con le proprie risorse la formazione e la preparazione delle due operatrici educative, nonché il coordinamento del conservatore di tutte le fasi programmatiche e attuative dell’iniziativa.
Il contributo del Comune di Vercelli e della Compagnia di San Paolo di Torino ha permesso di coprire le spese dell’intera rassegna domenicale all’interno della quale l’incontro “Guardare oltre” si inseriva, permettendo al Museo di avere la consulenza e l’apporto della mediatrice culturale come collaboratore esterno e di acquistare i materiali di laboratorio.

I punti di forza
– mettere a disposizione della cittadinanza una risorsa come il Museo Borgogna, utilizzando modalità innovative, rappresenta un’ottima opportunità per i cittadini di diverse culture di riappropriarsi di un luogo – il museo – considerato sovente di difficile accessibilità, quasi “sacro”;
– veicolare la cultura in modo che possa essere condivisa da un numero sempre più esteso di cittadini;
– gestire l’andamento di un percorso nel quale l’interattività e l’intervento del pubblico sono particolarmente importanti proprio perché propedeutici ai contenuti e al significato dell’esperienza;
– è emerso un grande interesse per l’iniziativa e una certa curiosità da parte del pubblico tradizionale ad affrontare queste modalità di lettura e di scambio, ritenute anche “coraggiose”.

Le criticità emerse
– andranno rafforzati i canali di diffusione all’interno della comunità migrante vercellese, per permettere un maggior coinvolgimento anche di questa parte della cittadinanza;
– risulta essere un grave limite la mancanza di una struttura centrale organizzata che si occupi della diffusione delle iniziative interculturali sul territorio; questa criticità riguarda non solo le comunità immigrate, ma anche il pubblico autoctono potenzialmente interessato, ma che non si aspetta vi siano proposte interculturali da parte di un museo cittadino;
– da parte dei fruitori dell’esperienza sono emersi atteggiamenti e considerazioni a volte “forzati” dai condizionamenti del quotidiano, e abbiamo ricevuto inviti a una maggior chiarezza nell’approccio ai contenuti specifici di collegamento alle tematiche interculturali, come è emerso dai questionari compilati.

Le azioni future
L’Ufficio Scolastico Provinciale ha sollecitato la presentazione di un percorso rivolto a istituti di diversi gradi scolastici e incentrato sulla sensibilizzazione all’interculturalità, sfruttando l’interattività e la partecipazione dei ragazzi, in quanto si ritiene che siano argomenti molto sentiti per i quali sono pochi i momenti di riflessione e di scambio educativo.


Recapiti dell’ente promotore
Museo Borgogna
via Antonio Borgogna, 4 – 13100 Vercelli
tel. 0161.211338
info@museoborgogna.it
www.museoborgogna.it
Referente: Cinzia Lacchia, conservatore


Referente del progetto
Roberta Musso
Responsabile sezione educativa
tel. 0161.252764
didattica@museoborgogna.it

Data di pubblicazione della scheda: marzo 2009

Destinatari

Pubblico adulto aderente alla rassegna domenicale di eventi “L’Arte si fa sentire”; adulti immigrati aderenti all’Associazione “Valori Dimenticati”

Partner

Istituto Superiore Psicopedagogico “Lagrangia”, Associazione “Valori Dimenticati”, Ufficio Scolastico Provinciale Vercelli

Esiti/Prodotti

Percorso sperimentale di visita “a due voci” (educatrice museale e mediatrice culturale)