“Il mio Iran”

MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo | Roma

2015

Dove ha avuto origine – le azioni pregresse
Il progetto di mediazione interculturale “Il mio Iran”nasce dalla volontà del Direttore artistico del MAXXI Hou Hanru di coinvolgere la comunità di appartenenza  del patrimonio culturale esposto nella mostra Unedited History. Iran 1960-2014 per fornirne molteplici interpretazioni. La mostra è la prima di una trilogia di approfondimenti sul Medio Oriente: ne seguiranno infatti uno sulla cultura contemporanea di Istanbul e uno su Beirut e il Libano. L’indicazione del Direttore artistico è in perfetta sintonia con la mission del Dipartimento educazione, da sempre attento a coinvolgere pubblici diversi con attività dedicate.

 

Gli attori coinvolti – la rete di progetto
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo

 

Gli operatori – l’equipe di progetto
– Marta Morelli, educatore museale del Dipartimento educazione MAXXI
– Silvia Mascheroni, esperta di mediazione del patrimonio in chiave interculturale

 

I destinatari
Pubblici e non pubblici adulti

 

Gli obiettivi
• ampliare l’offerta educativa del Dipartimento educazione con la realizzazione del primo progetto interculturale del MAXXI su una mostra temporanea
• coinvolgere la comunità iraniana nella produzione e condivisione di interpretazioni diverse rispetto alla lettura storico-artistica curatoriale del proprio patrimonio culturale più recente
• produrre molteplici chiavi di lettura di un’esposizione temporanea per i pubblici abituali del Museo
• avvicinare i non-pubblici adulti (in particolare la comunità iraniana di Roma, ma anche interessati e appassionati di cultura iraniana) al Museo
• rendere il Museo luogo e strumento di dialogo, integrazione, arricchimento interculturale e sociale
• favorire l’interazione tra visitatori di diversa provenienza culturale e sociale.

 

Da quando, per quanto
I primi incontri con alcuni rappresentanti della comunità iraniana di Roma sono avvenuti a luglio 2014. Gli incontri del laboratorio di scrittura partecipata si sono svolti con cadenza settimanale da settembre a novembre 2014.

 

La formazione
La referente del progetto ha avuto modo di approfondire gli scritti di Richard Sandell e Sheila Watson in materia di musei e inclusione sociale e della loro relazione con le diverse comunità etniche, avendo frequentato il Master of Arts in Learning and Visitor Studies in Museums and Galleries presso l’Università di Leicester.
Sono stati inoltre effettuati incontri preliminari della referente con la consulente Silvia Mascheroni, esperta di mediazione del patrimonio in chiave interculturale.

 

Come si articola – le fasi di lavoro

Luglio 2014
• Il team curatoriale e il Dipartimento educazione del MAXXI, su indicazione del Direttore artistico Hou Hanru, individuano nel coinvolgimento della comunità iraniana di Roma la strategia più adatta per mediare i contenuti complessi della mostra Unedited History. Iran 1960-2014.
• Primi contatti e incontri con alcuni rappresentanti della comunità iraniana di Roma che, attraverso il passaparola, ha coinvolto nel progetto altri connazionali.
• Sono state inoltre contattate e invitate a partecipare alcune persone (tra loro, alcuni insegnanti che collaborano con il Dipartimento educazione del Museo) in rappresentanza della componente italiana.
• Predisposizione e invio al primo gruppo di partecipanti di alcuni materiali di studio (testi con immagini, link a video su YouTube, ecc.).
• Coinvolgimento della consulente esterna Silvia Mascheroni e incontri preliminari dell’équipe di progetto per la definizione delle fasi di lavoro, delle strategie e degli strumenti più adeguati. Individuazione della narrazione in chiave autobiografica quale strategia migliore.

 

Settembre – novembre 2014
• Perfezionamento della tempistica del percorso e della struttura degli incontri.
• Predisposizione e perfezionamento di ulteriori materiali di studio (cataloghi, presentazioni in PowerPoint, immagini delle opere e del precedente allestimento della mostra al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, ecc.).
• Avvio degli appuntamenti del laboratorio di scrittura partecipata, che si sono svolti con cadenza settimanale fino alla fine di novembre 2014.
Nell’incontro introduttivo, molto partecipato sia dalla comunità iraniana che dagli italiani, sono stati presentati il progetto, le finalità, la tempistica e l’impegno richiesto. È stato inoltre affrontato il tema dell’interculturalità con esempi circoscritti all’ambito museale.
Negli incontri successivi, in cui il gruppo è andato via via stabilizzandosi, è venuta meno la partecipazione degli autoctoni per diverse ragioni (impegni professionali, mancanza di tempo, ecc.). Sono stati presentati, quindi, la mostra proveniente da Parigi, gli artisti, le opere e il materiale documentario con l’ausilio di presentazioni in PowerPoint ricche di immagini. L’équipe di progetto ha selezionato gli artisti e le opere su cui desiderava che il gruppo lavorasse in base ai temi trattati, all’importanza nel contesto storico di appartenenza e successivo, e alla possibilità di lavorare sulle riproduzioni delle opere, non potendo fruire degli originali. Ogni partecipante ha scelto in base ai rimandi alla propria storia personale, a ciò che un’opera, un artista, una sottosezione significasse per lui/lei. Molti hanno prodotto più di un testo, approfondendo il lavoro di più artisti. Altri hanno sentito l’urgenza di scrivere anche un testo sulla guerra Iran-Iraq: nella corrispondente sottosezione della mostra, infatti, si possono trovare quattro testi dedicati a questo tema.
Negli incontri del laboratorio di scrittura partecipata, entrati nel vivo dopo aver esplorato anche le gallerie del MAXXI che avrebbero ospitato la mostra, i partecipanti hanno prodotto narrazioni autobiografiche a partire dall’opera e dall’autore scelti. Lo studio di entrambi ha innescato nel partecipante il ricordo di esperienze personali passate, che sono diventate il soggetto dei testi.
Gli scritti e le modifiche loro apportate sono stati condivisi costantemente da tutto il gruppo di lavoro (partecipanti ed équipe di progetto) sia durante gli incontri che via e-mail. Inizialmente i testi avrebbero dovuto avere un limite esiguo di battute perché erano pensati per essere esposti accanto alle opere in mostra come le didascalie storico-artistiche, su un supporto analogo ma di colore diverso.  Successivamente, grazie all’impegno della comunità iraniana nella stesura dei testi e alla loro intensità, il Dipartimento educazione e il team curatoriale del MAXXI hanno deciso di realizzare una brochure dedicata al progetto che racchiudesse la versione integrale di tutte le narrazioni
. Il visitatore, pertanto, è accompagnato dalla versione breve dei testi accanto alle opere nel percorso di visita, e può fruire della versione integrale, raccolta nella brochure in distribuzione gratuita, come meglio desidera.
Con la collaborazione dell’Ufficio web, inoltre, sono state realizzate le videointerviste di ognuno dei partecipanti, fruibili attraverso uno schermo dedicato alla fine del percorso di visita, nella Galleria 4, e attraverso il canale YouTube del MAXXI e i principali social network.
Prima di essere esposta al pubblico, infine, la versione breve dei testi è stata condivisa con i rappresentanti autoctoni che avevano partecipato all’incontro introduttivo del progetto a settembre, e che hanno validato gli scritti mostrando un’intensa partecipazione emotiva.

 

Dicembre 2014
• Inaugurazione della mostra Unedited History. Iran 1960-2014
• Incontro di verifica con momento conviviale conclusivo.

In corso
• Valutazione del progetto nel complesso.

Gli ambiti – le aree disciplinari
Storia, storia dell’arte, storia sociale dell’arte, museologia, sociologia.

 

Le strategie e gli strumenti
• incontri di approfondimento degli artisti, delle opere e del materiale documentario attraverso presentazioni in PowerPoint ricche di immagini
• percorsi guidati di esplorazione delle gallerie del MAXXI che avrebbero ospitato la mostra
• laboratori di scrittura partecipata di 2 ore e 30 minuti ciascuno con cadenza settimanale, svoltisi nell’arco di due mesi
• incontro di condivisione della versione breve dei testi con rappresentanti autoctoni per validazione finale prima della stampa
• incontro del gruppo di lavoro con il Direttore artistico Hou Hanru nelle gallerie in allestimento
• dialogo e confronto costante tra i membri dell’équipe di progetto
• quaderno per i commenti dei visitatori al termine del percorso di visita, nella Galleria 4, accanto allo schermo dedicato alle videointerviste dei partecipanti.

 

La produzione
• versione integrale dei testi a commento di opere e sottosezioni selezionate raccolti nella brochure dedicata e in distribuzione gratuita (italiano e inglese)
• versione breve dei testi esposta accanto alle opere in mostra nello stesso formato delle didascalie storico-artistiche, ma con colore diverso (italiano e inglese)
• videointerviste dei partecipanti inserite su schermo apposito al termine del percorso di mostra (italiano, sottotitoli in inglese).

 

La documentazione
Il progetto è stato documentato con registrazioni audio di ogni incontro, oltre a fotografie e riprese effettuate da videomaker.

 

Altre risorse consultabili

Cfr. Bodo S., Mascheroni S., Panigada M. G. (a cura di), Un patrimonio di storie. La narrazione nei musei, una risorsa per la cittadinanza culturale, Mimesis Edizioni, Milano 2016, per i testi di tutte le narrazioni sviluppate nell’ambito del progetto e per il saggio di M. Morelli, “’Il mio Iran’: un progetto educativo sperimentale su un patrimonio culturale non storicizzato”.

 

La verifica e la valutazione
Alla fine del progetto è stato predisposto un incontro di verifica con i partecipanti, preceduto dalla somministrazione via mail di un questionario.
Dalle registrazioni audio dell’incontro è emerso in modo chiaro quanto “Il mio Iran” abbia positivamente influito sui partecipanti, sulla capacità e la voglia di aggregazione tra di loro e all’interno della comunità iraniana, sulla loro percezione di un’istituzione culturale italiana.
Per valutare quale incidenza ”Il mio Iran” abbia avuto sulla fruizione della mostra, un quaderno per i commenti dei visitatori è stato posto al termine del percorso di visita, accanto allo schermo dedicato alle videointerviste dei partecipanti. I visitatori hanno espresso generalmente grande apprezzamento, soprattutto riguardo alle videointerviste e alla possibilità di portare via con sé la brochure con i testi integrali.

 

La presentazione e la pubblicizzazione
Il progetto è stato presentato dalla referente del Museo nella conferenza stampa di presentazione della mostra Unedited History. Iran 1960-2014 (dicembre 2014).
“Il mio Iran” è stato inoltre comunicato dagli account ufficiali del MAXXI sui principali social network (Facebook, Twitter, YouTube, ecc.)attraverso le videointerviste dei partecipanti.
Il progetto è stato segnalato, infine, nella newsletter 3/2014 del sito“Patrimonio e Intercultura”e nella newsletter di dicembre 2014 della Commissione tematica “Educazione e Mediazione” di ICOM Italia.

 

Le risorse finanziarie
I fondi che hanno reso possibile il progetto sono stati stanziati all’interno del budget previsto per la realizzazione complessiva della mostra Unedited History. Iran 1960-2014. La produzione delle videointerviste e della documentazione video e fotografica è stata finanziata dalla Fondazione MAXXI.

 

I punti di forza
• Il coinvolgimento di una consulente particolarmente esperta e sensibile, fondamentale nell’équipe di progetto, che ha dimostrato sempre grande comunione di intenti e di vedute.
• Aver fatto tesoro di precedenti esperienze interculturali in ambito museale, adattandole alla singolarità del contesto del MAXXI.
• Il carattere sperimentale del progetto nel complesso:
– il MAXXI, attraverso il suo Dipartimento educazione, ha condotto per la prima volta un progetto interculturale di così ampio respiro e impegno su una mostra temporanea
– a differenza di altri progetti interculturali in ambito museale che hanno coinvolto migranti di culture diverse nell’interpretazione di un patrimonio culturale occidentale o occidentalizzato e storicizzato, Il mio Iran ha coinvolto la comunità di appartenenza della cultura visuale contemporanea, quindi non storicizzata e ancora dibattuta, oggetto della mostra Unedited History. Iran 1960-2014
– la costante progettazione partecipata ha permesso al gruppo di lavoro (partecipanti ed équipe di progetto) di decidere insieme molte delle tappe
– per la prima volta il Dipartimento educazione ha influenzato l’allestimento di una mostra grazie all’inserimento della versione breve dei testi su un supporto di formato analogo alle didascalie storico-artistiche.
• Il progetto ha prodotto una grande coesione nel gruppo che, pur nella divergenza di opinioni su singoli temi, è stata mantenuta per tutto il percorso. Inoltre, “Il mio Iran” ha rappresentato un’importante occasione di crescita professionale e personale per l’intero gruppo di lavoro.
• I partecipanti si sono sentiti parte essenziale del team di professionisti che ha realizzato la mostra, avendo anche avuto l’opportunità di visitarne l’allestimento prima dell’inaugurazione e di conoscere in quell’occasione il Direttore artistico, oltre al personale dell’Ufficio conservazione e registrar del MAXXI.
• I testi dei partecipanti hanno arricchito significativamente la mostra, hanno prodotto interpretazioni facilmente comprensibili grazie alla condivisione di emozioni e sentimenti universali, e hanno fornito nuove e molteplici chiavi di lettura per i pubblici autoctoni e abituali.
• Grazie al progetto sono nate intense relazioni che hanno dato vita a collaborazioni professionali tra il Dipartimento educazione e diversi membri della comunità iraniana, ad esempio nella co-progettazione e co-conduzione dei laboratori per famiglie in occasione della festività Shab-e Yalda e del Nowruz, il Capodanno persiano.

 

Le criticità emerse
• Il progetto ha preso avvio con alcuni vincoli importanti, di cui si è tenuto conto sin dalle fasi preliminari:
– il tempo a disposizione per portare a termine il progetto è stato troppo breve: soltanto due mesi per redigere, condividere, modificare e definire i testi
– conseguentemente, l’impegno richiesto è stato grande (incontri con cadenza settimanale per due mesi) e ha rappresentato una discriminante importante per la partecipazione
– dal momento che la comunità iraniana è stata chiamata a lavorare non tanto su una collezione permanente esposta, ma su una mostra temporanea ancora non allestita, il gruppo non ha potuto vedere le opere originali fino a pochi giorni prima dell’inaugurazione, lavorando pertanto su riproduzioni delle opere.
• La mancata partecipazione a tutti gli incontri della componente autoctona, per le ragioni sopra esposte.
• La complessità de “Il mio Iran” ha richiesto un grandissimo impegno in termini di tempo, di competenze professionali e personali, di investimento emotivo dell’équipe di progetto; in particolare la referente del Museo vi si è dedicata totalmente per diversi mesi, sottraendo il suo supporto ad altre attività del Dipartimento educazione.

 

Recapiti dell’ente promotore
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
via Guido Reni, 4A – 00196 Roma
tel. 06.3225178
www.fondazionemaxxi.it

 

Referente del progetto
Marta Morelli
Educatore museale – Dipartimento educazione MAXXI
tel. 06.3225178
marta.morelli@fondazionemaxxi.it

 

Data di pubblicazione della scheda: marzo 2015 (aggiornata a settembre 2015)

Destinatari

- della formazione: 12 cittadini di origine iraniana, di diverse fasce d’età
- della fruizione: pubblico generico della mostra “Unedited History. Iran 1960-2014”

Esiti/Prodotti

12 narrazioni, raccolte in una brochure e rielaborate in forma di didascalie, esposte accanto alle opere in mostra