“Interpreti della diversità. Una biblioteca di interpretazioni per la GASC”

GASC - Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei e ABCittà | Milano

2021

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
Il progetto nasce da relazioni informali fra Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei e ABCittà: in particolare un workshop a porte chiuse con professionisti del settore culturale e dei musei (cui ha partecipato anche il direttore della GASC) per testare il prototipo del kit “Museums & Stereotypes”, progettato da ABCittà in occasione dell’omonima International Training School svoltasi a Milano nel 2019 e finalizzato a rafforzare la consapevolezza degli stereotipi più diffusi in ambito museale.
Altre opportunità informali di confronto e scambio si sono verificate in occasione delle assemblee AMEI – Associazione Musei Ecclesiastici Italiani, cui gli operatori di ABCittà hanno partecipato come facilitatori di workshop o come relatori sui temi dell’educazione interculturale.

Gli attori coinvolti – la rete di progetto
• Enti promotori: GASC – Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei | Villa Clerici | Fondazione Luigi Clerici con ABCittà, Milano
• Istituzioni partner: GRASP Milano – Global Romanian Society of Young Professionals; Scuola buddista Rinzai “Zenshinji” (Gomio-Anna Felcher); Scuola di Lingua e Cultura Italiana della Comunità di Sant’Egidio (Virginia Invernizzi); Studenti CILS – Certificazione Italiana come Lingua Straniera, Fondazione Clerici, Milano; classe 3A del liceo scientifico “Bertrand Russell” di Milano, a.s. 2020-21; classe 4I del liceo classico “Cesare Beccaria” di Milano, a.s. 2020-21.

Gli operatori – l’equipe di progetto
• Luigi Codemo, direttore della GASC (co-progettazione e co-conduzione dei workshop)
• Anna Chiara Cimoli e Paola Meardi, ABCittà (co-progettazione e facilitazione)
• Marta Vireca, ABCittà (progetto grafico della pubblicazione e dei supporti visivi del progetto)
• prof. Alessandro Cavallini, liceo “Russell”; proff. Nicoletta d’Onofrio e Manuela Villani, liceo “Beccaria” (coordinamento progetto PCTO).

I destinatari
Pubblico adulto, adolescente, scolastico (in particolare scuola secondaria di secondo grado).

Gli obiettivi
Obiettivo principale del progetto è l’apertura a nuove, possibili interpretazioni delle collezioni di arte sacra conservate alla GASC. Il patrimonio del museo, infatti, si forma a partire dal secondo dopoguerra (nella stagione dell’arcivescovato di Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI) con l’intento di promuovere, sostenere e documentare il fervore creativo proprio di una stagione di costruzione di chiese (soprattutto nelle periferie, per rispondere alle esigenze dei nuovi quartieri sorti per ospitare una vasta popolazione immigrata) e, più in generale, di rilancio della produzione artistica contemporanea di matrice cristiana.
Da qui il proposito del progetto di uscire da una chiave di lettura esclusivamente storico-artistica o teologica, sollecitando letture in chiave plurale, interreligiosa e interculturale.
Sul fronte delle competenze, “Interpreti della diversità” ha voluto promuovere nei destinatari la libertà interpretativa, l’adesione individuale e libera ai soggetti delle opere, la presa di parola, indipendentemente dal proprio background culturale, educativo e religioso.
Quanto ai comportamenti, il progetto si è proposto di favorire una presa in conto personale, una riflessione sul proprio presente, una focalizzazione sui propri valori e sulla propria spiritualità, di qualunque tipo essa sia, attraverso la liberazione da uno schema “scolastico” di visita al museo, fatto di una conoscenza lineare e storica.
A livello istituzionale, infine, le ricadute attese riguardano soprattutto il potenziamento della capacità di ascolto della GASC, la presa in conto della diversità del proprio pubblico, la maggiore conoscenza del territorio e la disponibilità ad ampliare la propria offerta.

Da quando, per quanto
L’application al Bando 57 della Fondazione di Comunità Milano è stata scritta nella primavera del 2020.
La progettazione di “Interpreti della diversità” è stata avviata nel settembre 2020, con un percorso articolato in workshop che si sono sviluppati fra ottobre 2020 e febbraio 2021.
La pubblicazione che raccoglie le diverse interpretazioni sviluppate dai partecipanti agli incontri è stata stampata per la prima volta nel marzo 2021.

La formazione
– Il progetto ha richiesto in primo luogo un’autoformazione da parte del gruppo di lavoro: ridefiniti i metodi di svolgimento del percorso alla luce della necessità di trasferire il percorso online, si è ricalibrato il progetto mettendo al centro gli strumenti per favorire l’emersione della voce individuale (non necessariamente autobiografica) dei partecipanti. Questa prima tappa del lavoro d’équipe è dunque consistita in una serie di incontri in cui sono stati messi a punto gli strumenti di lavoro, ricalibrati i tempi e realizzati numerosi brainstorming sulle eventuali criticità da affrontare. Contestualmente, si sono progressivamente specificati i ruoli per ogni membro dell’équipe (Luigi Codemo la descrizione critica del profilo del museo e delle opere selezionate; Anna Chiara Cimoli la progettazione della struttura di ogni incontro con un focus sulla connessione con il tema dell’Educazione civica; Paola Meardi la predisposizione delle schede per la scrittura individuale e il loro editing).
– “Interpreti della diversità” ha inoltre previsto un incontro di formazione propedeutico (online) per gli studenti delle due classi liceali in PCTO, focalizzato sulla relazione fra la storia dei musei e il curriculum di Educazione civica: incrociando suggestioni storiche e stimoli contemporanei, a scala internazionale, si è posto in evidenza come il museo sia sempre cassa di risonanza di una società e delle sue tensioni.

Come si articola – le fasi di lavoro
A partire dall’impianto generale del progetto, che era stato prefigurato per il bando della Fondazione di Comunità Milano, si è proceduto alla sua articolazione secondo le seguenti tappe:
• Individuazione delle referenti di progetto per ABCittà.
• Individuazione delle classi di scuola superiore e delle scuole di italiano per migranti, associazioni, centri religiosi etc. da coinvolgere nel percorso.
• Predisposizione di un calendario di incontri e definizione dei contenuti per ciascun gruppo:
– A / per il lavoro con gli adolescenti, è parso opportuno unire il PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) con l’Educazione civica, entrambe voci divenute obbligatorie nel curricolo delle scuole superiori di secondo grado. In un momento di grave sofferenza dovuto al lungo periodo gestito tramite didattica a distanza, proporre un progetto che si facesse carico contemporaneamente di queste due voci è parsa un’occasione interessante di vera complementarità con la scuola. I cinque incontri si sono articolati in:
_presentazione generale del progetto e degli attori, con esplicitazione degli obiettivi e descrizione dei risultati attesi;
_descrizione della storia del museo e di una selezione di opere su cui lavorare;
_incontro con gli artisti Elvis Spadoni e Davide Coltro (alcune opere dei quali sono presenti in GASC);
_workshop di scrittura individuale con lettura dei testi;
_visita al museo in forma di workshop con diversi momenti, ovvero crash-test (validazione delle proprie intuizioni alla luce dell’incontro con l’opera dal vivo), co-progettazione di nuovi strumenti di raccolta da lasciare a disposizione del museo (focus group), osservazione lenta dell’opera di Davide Coltro con creazione di una playlist musicale collettiva (slow museum), visita alla cappella e al giardino.
– B / per gli adulti, si è lavorato con gruppi eterogenei di migranti o nuovi italiani, contattati partendo dalle relazioni già in essere con la GASC e la Fondazione Clerici, o in altri casi da relazioni personali; a ogni gruppo è stato proposto un solo incontro, il sabato mattina, in cui i referenti hanno spiegato le linee generali del progetto, illustrato una selezione di opere (modulate da un gruppo all’altro) condividendo la traccia per la scrittura individuale (cfr. voce “Le strategie e gli strumenti”), lasciato il tempo per la scrittura e terminato con un invito in museo.
• Svolgimento dei workshop e relativa attività di follow-up (cfr. la voce “La verifica e la valutazione”).
• Valutazione finale anonima e qualitativa da parte dei partecipanti con Google Form.
• Raccolta dei testi scritti dai partecipanti e loro editing.
• Impaginazione grafica della pubblicazione.
• Pubblicazione cartacea e online.
• Disseminazione.

Gli ambiti – le aree disciplinari
Educazione alla cittadinanza, educazione all’immagine, storia dell’arte, museologia.

Le strategie e gli strumenti
La strategia di fondo adottata per il progetto è quella della partecipazione: le persone coinvolte, accompagnate dalle facilitatrici a interagire in modo personale con il mondo museale e a condividere il proprio lavoro per un risultato collettivo, sono state protagoniste di “Interpreti della diversità” e della relativa pubblicazione.
Ogni incontro è stato strutturato come un laboratorio, con un’introduzione a cura delle facilitatrici o degli esperti (direttore o artisti) e una parte di coinvolgimento personale nell’elaborazione delle proprie interpretazioni delle opere presentate.
Gli strumenti utilizzati nel corso dei singoli laboratori (su piattaforma Zoom) sono stati la presentazione online dei contenuti visivi e delle schede-guida per l’attività di scrittura individuale: a ogni opera è stata dedicata una di queste schede, composte da una parte descrittiva con l’immagine e alcune suggestioni fornite durante la presentazione, e una parte da completare individualmente rispondendo ad alcune domande-guida. Tali strumenti hanno permesso la realizzazione del percorso on-line, conformemente alle restrizioni da Covid-19, senza compromettere l’efficacia degli incontri in termini sia di contenuto che di interazione tra i partecipanti.
Con gli studenti, peraltro, è stato possibile concludere il percorso in presenza, proponendo quattro attività a piccoli gruppi a rotazione, utilizzando anche Metaplan come metodo di ascolto e progettazione, piccoli esercizi corporei finalizzati all’allargamento del campo visivo e semplici tecniche di osservazione prolungata e silenziosa, in base al metodo dello “slow museum”.

La produzione
L’esperienza è confluita nella pubblicazione “Interpreti della diversità”, che raccoglie tutte le opere presentate durante i laboratori, ciascuna seguita da una breve contestualizzazione artistica e dalle interpretazioni dei destinatari del progetto. Ogni partecipante ha lavorato su una o più opere. Il prodotto è a disposizione di tutti i frequentatori del museo, sia nella versione digitale scaricabile dal sito della GASC sul proprio dispositivo, sia nella versione cartacea disponibile presso la Galleria stessa.
Gli studenti, inoltre, hanno lavorato alla progettazione di una scheda di sala che descriva sinteticamente il progetto e un’opera. L’intenzione è quella di lasciare queste schede a disposizione dei visitatori accanto alle opere, per invitarli a fornire la loro interpretazione e, così, incrementare nel tempo la “biblioteca delle interpretazioni”: questo sotto-progetto è in corso di valutazione da parte del museo.

La documentazione
Ogni tappa del processo è stata documentata dalle facilitatrici attraverso presentazioni power-point utilizzate negli incontri e verbali ad uso interno per fini operativi (pianificazione attività successive, monitoraggio); in particolare, sono state raccolte tutte le schede con i contributi integrali, successivamente editati per il prodotto finale “Interpreti della diversità”, ora a disposizione del pubblico sia in museo che online; la pubblicazione presenta non solo gli esiti del progetto, ma anche finalità, metodologia e partecipanti.

La verifica e la valutazione
Nel corso del processo, il gruppo promotore ha interpellato personalmente i referenti delle diverse comunità/scuole/associazioni coinvolte per chiedere loro un riscontro, sia alla fine dei workshop, per un monitoraggio in itinere utile alla progettazione dei passaggi successivi, sia dopo la diffusione della pubblicazione.
Alla fine del ciclo di incontri del PCTO con le due classi liceali, ABCittà e GASC hanno predisposto un questionario di valutazione anonimo e qualitativo: somministrato il giorno dopo l’ultimo incontro, il questionario era centrato sul gradimento sia del progetto nel suo complesso, sia di una sua sezione in particolare, attraverso domande sulla comprensione del senso del percorso, gli apprendimenti avvenuti, le curiosità sollecitate, le nuove metodologie incontrate etc.

La presentazione e la pubblicizzazione
La pubblicazione del libro è stata promossa attraverso i canali social di GASC, di Villa Clerici e di ABCittà (poi condivisi da altri); anche la stampa ha dato buon risalto al progetto.
Il percorso e il suo output verranno presentati nell’ottobre 2021 nell’ambito del convegno internazionale “Image Learning” (Politecnico di Milano/Università di Milano Bicocca) e nella relativa pubblicazione per Springer.

Le risorse finanziarie
Il progetto “Interpreti della diversità” è stato sostenuto dal Bando 57 della Fondazione di Comunità Milano, nell’ambito del progetto OpenArtLab di GASC.

I punti di forza
Il punto di forza principale di “Interpreti della diversità” è la creazione di uno spazio di incontro personale, attraverso la scrittura guidata, con opere d’arte sacra dal secondo Dopoguerra a oggi, presentate in modo non confessionale ma anzi aperto alle diverse sensibilità, fedi, ricerche spirituali.
Dopo aver condiviso sinteticamente con i partecipanti – e in prospettiva con il pubblico – le linee storico-critiche fondamentali di ogni opera, prestando attenzione alla semplicità e alla chiarezza del racconto, si affida a ogni partecipante/visitatore la possibilità di articolare il discorso relativamente al proprio vissuto, traiettoria biografica, esperienza. La “biblioteca di interpretazioni” che ne emerge tiene dunque conto delle diverse sensibilità in una città internazionale quale è Milano, dove la presenza di cittadini con background migratorio e di adolescenti di seconda e terza generazione è centrale, anche se per molti quasi invisibile.
Volutamente, non è mai stato posto l’accento sulla fede o sulla ricerca spirituale o sulla storia familiare di ciascuno, partendo dal presupposto – centrale e inderogabile – che ogni gruppo è misto per sua natura, da molti punti di vista e sotto molti profili, letti in chiave intersezionale. I testi scritti dai partecipanti rendono conto di questa diversità, a volte in modo esplicito, altre più sfumato. In alcuni casi ci sono riferimenti teologici molto puntuali, in altri si accenna alla fede dei genitori, in altri ancora si assorbe la dimensione spirituale dentro quella relazionale ed etica. Simbolicamente, questo approccio – che rispecchia il “multiculturalismo quotidiano” (per citare il titolo del volume di Amanda Wise e Selvaraj Velayutham, 2009) – costituisce un punto di forza importante del lavoro svolto e della pubblicazione che ne è scaturita.
Stando ai riscontri da parte degli adolescenti, i momenti giudicati più produttivi sono stati l’incontro con due artisti esposti in GASC (Davide Coltro ed Elvis Spadoni, che sono stati particolarmente generosi di racconti durante l’incontro cui hanno partecipato), nonché la visita di persona al museo, che altrimenti sarebbe rimasto un’entità astratta e lontana.
Quanto alle valutazioni emerse da parte degli adulti, la scrittura individuale ha costituito l’occasione per “fare il punto”, ovvero per concedersi un momento meditativo e intimo ricavato in mezzo alla quotidianità.

Le criticità emerse
La principale criticità è scaturita dal fatto che il percorso, progettato per essere sviluppato in presenza, ha dovuto migrare online a causa della pandemia. Unica eccezione è stato l’ultimo incontro con gli studenti liceali, una visita al museo e al suo giardino resa possibile nel mese di febbraio grazie all’organizzazione di attività scaglionate per piccoli gruppi.
Questa migrazione online ha impattato molto anche sulla possibilità di raggiungere/coinvolgere alcuni interlocutori immaginati in un primo momento: nel caso delle scuole di italiano L2, non tutti gli studenti avevano una connessione stabile o dimestichezza con le piattaforme online, mentre altri (per esempio alcuni centri per minori non accompagnati) si sono dichiarati già affaticati dalle numerose proposte online e hanno preferito desistere.
Dal punto di vista dei progettisti questa è la principale criticità di un percorso che, in corso d’opera, si è rivelato ancora più arricchente e partecipato di quanto preventivato.
Dal punto di vista dei partecipanti ai workshop, sia gli adolescenti che gli adulti, la principale criticità è stata la dimensione della partecipazione online (che per i ragazzi dei licei si andava a sommare alle ore di DaD mattutine). Molti fra gli adulti avevano aderito contando sulla possibilità di andare fisicamente in museo: per loro il trasferimento del workshop online è stato una piccola delusione, anche se non ci risulta che questo abbia scoraggiato nessuno dal partecipare.
Oggettivamente, dal momento che l’osservazione delle opere a schermo era la condizione fondamentale per poterne poi scrivere, i partecipanti che hanno seguito su smartphone sono stati un po’ svantaggiati. Questo è accaduto solo nel caso degli adulti, poiché tutti i liceali avevano a disposizione un computer o un tablet.
Alcuni adolescenti hanno lamentato una scarsa dimestichezza con la scrittura, soprattutto se di carattere personale, ma alla fine tutti hanno superato l’iniziale difficoltà, e diversi fra loro hanno scritto per comunicare la loro soddisfazione e per congratularsi per la pubblicazione.

Recapiti dell’ente promotore
GASC – Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei
via Giovanni Terruggia, 14 – 20162 Milano
tel. 02 6470066
www.villaclerici.it/galleria-darte-sacra-dei-contemporanei/
galleria@villaclerici.it

Referente del progetto
Luigi Codemo
Direttore della GASC
luigi.codemo@villaclerici.it

Data di pubblicazione della scheda: giugno 2021

 

Destinatari

Pubblico adulto, adolescente e scolastico (scuola secondaria di II grado)

Partner

GRASP Milano - Global Romanian Society of Young Professionals; Scuola buddhista Rinzai “Zenshinji”; Scuola di Lingua e Cultura Italiana della Comunità di Sant’Egidio; Studenti CILS - Certificazione Italiana come Lingua Straniera, Fondazione Clerici; licei “Bertrand Russell” e “Cesare Beccaria”

Esiti/Prodotti

Pubblicazione “Interpreti della diversità”