“Intrecci di sguardi al museo. Le migrazioni dell’arte”

Sistema Museale Urbano Lecchese | Lecco

2019

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
La mostra “Intrecci di sguardi al museo. Le migrazioni dell’arte” rappresenta il punto di approdo del progetto “Il museo per tutti” (Parte terza), proposto dal Sistema Museale Urbano Lecchese (Si.M.U.L.) all’interno del bando di Servizio Civile Nazionale, che prevede l’inserimento di volontari per sviluppare i principi di solidarietà, partecipazione, inclusione e utilità sociale.
“Il museo per tutti” è un progetto pluriennale iniziato nel 2014 e finalizzato a rendere fruibile i musei cittadini a tutta la comunità, comprese le categorie svantaggiate a causa di fragilità di carattere sociale o culturale, e non pienamente integrate. Nelle due prime annualità il progetto è stato dedicato a persone con diversi tipi di disabilità psico-fisiche e ai non vedenti; nella terza (2018/2019) si è rivolto alle comunità migranti presenti sul territorio di Lecco.

Gli attori coinvolti – la rete di progetto
• Ente promotore: Sistema Museale Urbano Lecchese (Si.M.U.L.), articolato in quattro sedi: Villa Manzoni, Palazzo Belgiojoso, Palazzo delle Paure, Torre Viscontea.
• Istituzione partner: “Il Segreto di Penelope” – Laboratorio di artigianato sociale, attivo a Lecco dal 2018.

Gli operatori – l’equipe di progetto
Per il Si.M.U.L.
• Barbara Cattaneo (direttrice scientifica delle Gallerie d’arte e degli spazi espositivi del Si.M.U.L.)
• Agnese Micheletti (volontaria Servizio Civile Nazionale)
• Nyako Bah (volontario Servizio Civile Nazionale)
• Lorenzo Paolo Messina (tirocinante DoteComune).

Per “Il Segreto di Penelope”
• Maria Caterina Cattaneo, Grazia Galli, Angela Gandolfi, Adriana Negri, Fernanda Pagani
• le autrici dei manufatti: Faith Ehiorobo, Merinda Fredic, Omoye Idemudia, Marian Igene, Enex Motunraio, Ruth Ogieva, Joy Onwuchekwa, Kindness Oro-Ukoni.

I destinatari
• del progetto “Il museo per tutti” (Parte terza): otto giovani donne richiedenti asilo provenienti dalla Nigeria, che partecipano al laboratorio di artigianato sociale “Il Segreto di Penelope”
• della mostra “Intrecci di sguardi al museo. Le migrazioni dell’arte”: la mostra, all’interno della quale non sono previsti percorsi particolari per un determinato tipo di pubblico, è fruibile da adulti, bambini accompagnati da un adulto, giovani scolarizzati di tutti gli ordini e gradi, giovani non più scolarizzati.

Le finalità
• avvicinare “nuovi pubblici” ai musei del Sistema Urbano Lecchese, valorizzandone il ruolo di agenti di promozione culturale, di trasformazione sociale e di integrazione
• attraverso le collezioni museali, promuovere nelle comunità di origine immigrata la conoscenza del territorio in cui vivono
• aiutare i destinatari del progetto a osservare l’arte con occhi diversi
• favorire la conoscenza reciproca tra cittadini lecchesi “vecchi” e “nuovi”
• far conoscere ai cittadini lecchesi le associazioni presenti sul territorio che lavorano con donne richiedenti asilo.

Da quando, per quanto
Pre-progettazione: gennaio-aprile 2019.
Avvio degli incontri: aprile 2019.
Inizio lavorazione manufatti: settembre 2019.
Mostra “Intrecci di sguardi al museo. Le migrazioni dell’arte”: dal 15 dicembre 2019 al 12 gennaio 2020.

La formazione
Nel 2017, nell’ambito del proprio percorso di studi universitario, la volontaria di Servizio Civile ha svolto un tirocinio curriculare presso Fondazione Ismu – Iniziative e Studi sulla Multietnicità, dove ha avuto l’opportunità di partecipare al workshop “Dal museo alle vie della città: andata e ritorno” (progetto “YEAD – Young European (Cultural) Audience Development”). Questa esperienza le ha permesso di approfondire i temi dell’intercultura, gli approcci alla lettura del patrimonio in chiave interculturale e le esperienze esemplari realizzate in questo ambito dai musei italiani.

Come si articola – le fasi di lavoro
– Il Si.M.U.L. è partito dall’ideazione della struttura generale del progetto in linea con i requisiti del bando del Servizio Civile Nazionale per l’anno dicembre 2018 / dicembre 2019 (sviluppare i principi di solidarietà, partecipazione, inclusione e utilità sociale). In questa fase è stata presa la decisione di lavorare sul polo di Palazzo delle Paure, e più in particolare sulla Galleria d’Arte contemporanea, in quanto ritenuta il contesto più adatto a stimolare il coinvolgimento e la creatività dei destinatari prescelti.
– Nel gennaio 2019 il Si.M.U.L. ha preso contatto con il laboratorio “Il Segreto di Penelope”, individuato come interlocutore ideale per lo sviluppo del progetto, in quanto gruppo già formato e avviato con una expertise in campo artistico/artigianale. Il laboratorio, nato nel 2018 all’interno dell’associazione di volontariato Onlus “Lezioni al Campo”, prende il nome dalla figura mitologica di Penelope, una donna che tessendo ragiona, trama, racconta, simbolo di una creatività che si esprime nell’intrecciare e nel tr-amare. Nasce dall’idea di permettere a donne richiedenti asilo di apprendere la lavorazione del feltro, una tecnica artigianale antica che viene riscoperta e unita alle esperienze artigianali di tessitura dei paesi d’origine. Questo laboratorio permette di liberare aspetti profondamente creativi e vitali, facilitando processi di emancipazione e al tempo stesso di costruzione dell’identità.
Dopo il primo incontro in museo (cfr. sotto), la collaborazione tra il Si.M.U.L. e “Il Segreto di Penelope” si è trasformata in una vera e propria co-progettazione, con uno scambio continuo tra i volontari di Servizio Civile e le operatrici del laboratorio, il perseguimento di obiettivi comuni e la messa a punto fase per fase delle modalità di svolgimento del lavoro.
– A metà maggio 2019, i volontari di Servizio Civile del Si.M.U.L. hanno visitato la sede del laboratorio “Il Segreto di Penelope”, in modo da iniziare a conoscere come avviene la creazione e la lavorazione del feltro (il principale materiale utilizzato dal laboratorio per le sue creazioni di artigianato) e la modellazione del Fimo (una pasta sintetica malleabile, indurita grazie alla cottura in forno), oltre a conoscere il tipo di prodotti che vengono realizzati.
– Il percorso in Galleria d’Arte contemporanea si è articolato in tre incontri: il primo ad aprile, per un primo momento di conoscenza del museo e di incontro con le opere; gli altri due a luglio, per soffermarsi singolarmente sulle opere d’arte scelte dalle giovani partecipanti.
– Un terzo incontro tra tutti gli attori del progetto (i volontari di Servizio Civile, le operatrici de “Il Segreto di Penelope”, alcune partecipanti) è stato organizzato, sempre a luglio, nella sede del laboratorio, al fine di mettere a fuoco le fasi successive di lavorazione: come trasporre su feltro e Fimo la rielaborazione personale delle opere scelte dalle partecipanti in base al loro sentire, alle immagini, ai ricordi e alle emozioni provate davanti alle opere.
– Tra settembre e dicembre 2019, presso il laboratorio “Il Segreto di Penelope”, le giovani partecipanti sono state impegnate nella produzione materiale delle proprie “opere” ispirate a quelle del museo.
– Novembre-dicembre 2019: progettazione dell’allestimento e promozione della mostra “Intrecci di sguardi al museo. Le migrazioni dell’arte”, realizzata affiancando le creazioni in feltro e Fimo alle opere d’arte della Galleria d’Arte contemporanea che le hanno ispirate.
– 14 dicembre 2019: inaugurazione della mostra a Palazzo delle Paure.

Le strategie e gli strumenti
– Il primo incontro con le partecipanti è avvenuto nelle sale della Galleria d’Arte contemporanea (Palazzo delle Paure) a fine aprile 2019. Le giovani donne sono entrate in museo e accompagnate, con una visita guidata, alla scoperta delle opere che ne costituiscono la collezione permanente, al fine di far cogliere loro le peculiarità dei molteplici linguaggi dell’arte contemporanea, dove i colori e le forme sono svincolati dai canoni dell’arte antica o moderna e possono essere interpretati con maggiore libertà e fantasia individuali. La loro attenzione è stata catturata soprattutto dalle tele dai colori più vivaci e dai soggetti in grado di suscitare maggiormente emozioni e immagini vicine alla propria esperienza. In particolare, sono state fonte d’ispirazione e confronto le opere di Enrico Baj, Enrico Castellani, Giulio Ceppi, Alfredo Chiappori, Piero Dorazio, Franco Fontana, Trento Longaretti, Ennio Morlotti, Pino Pinelli, Mimmo Rotella, Tino Stefanoni, Romano Trojani.
– Al primo incontro in Galleria d’Arte contemporanea ne sono seguiti altri due nel mese di luglio: curati dai volontari di Servizio Civile, e con l’accompagnamento di una operatrice de “Il Segreto di Penelope”, gli incontri si sono svolti a piccoli gruppi, al fine di approfondire la ricerca personale di connessione tra le giovani partecipanti e le opere d’arte da loro scelte nel corso della prima visita in base alle emozioni e ai ricordi suscitati da forme, colori e soggetti rappresentati.
– In laboratorio si sono sviluppate sensazioni e idee per la creazione di nuove forme di artigianato, a livello sia individuale che collettivo. Nel modellare la lana e il Fimo è stata stimolata la creatività delle donne, che hanno cercato di trovare, per ogni soggetto scelto, le forme e le tecniche di lavorazione che meglio restituissero il proprio sentire, libere di sperimentare nuovi prodotti e scoprire nuovi orizzonti.
In questa fase le partecipanti sono state continuamente affiancate dai volontari di Servizio Civile del Si.M.U.L. (conoscenza delle collezioni) e dalle operatrici di “Il Segreto di Penelope” (conoscenza dei materiali, resa dei diversi effetti nella loro lavorazione).
Il lavoro di produzione si è articolato nelle seguenti fasi:
• iniziale ideazione e progettazione del tipo di prodotto da realizzare, in feltro e nunofeltro (piccolo tappeto, arazzi, stole, piccola figura femminile, e altri manufatti) o Fimo (collane, orecchini)
• scelta di come e cosa rappresentare dell’opera (i colori, le figure, l’intera immagine, un particolare)
• scelta dei materiali (se utilizzare o meno un supporto in fibra naturale, il tipo di lana, i colori)
• realizzazione del prodotto progettato, avvenuta esclusivamente a mano: il feltro è ottenuto lavorando la lana con acqua calda e sapone (un solo manufatto ha richiesto la lavorazione della lana “a secco”), il Fimo viene modellato a mano o con l’ausilio di piccoli strumenti (come bisturi).
– L’allestimento della mostra “Intrecci di sguardi al museo. Le migrazioni dell’arte” ha affiancato le creazioni realizzate dalle partecipanti alle opere d’arte cui si sono ispirate. Il titolo della mostra vuole sottolineare come tra il museo e il laboratorio di artigianato sociale sia avvenuto uno scambio reciproco.
Le didascalie (esito del dialogo instauratosi tra le partecipanti e la volontaria di Servizio Civile, che ha raccolto le loro impressioni, osservato la loro interazione con le opere, accompagnato la fase di produzione in laboratorio) sono parte integrante delle creazioni realizzate dalle partecipanti, e restituiscono l’esperienza vissuta tra Galleria d’Arte contemporanea e laboratorio: le impressioni e le emozioni suscitate nelle giovani donne dall’ingresso in museo e dall’incontro con le opere d’arte, il vissuto dei volontari di Servizio Civile che le hanno accompagnate in questo percorso, il processo di creazione che ha dato vita a nuove opere.
In mostra, oltre a un pannello introduttivo, era disponibile una brochure esplicativa del progetto.

La produzione
In laboratorio sono state realizzate 17 opere individuali (alcune delle partecipanti hanno realizzato più di un manufatto a testa) e 2 opere collettive.

La documentazione
Il progetto è documentato da report dei singoli incontri e da materiale fotografico sulle fasi di lavorazione dei manufatti, il tutto a cura dei volontari di Servizio Civile.

La verifica e la valutazione
Il progetto è stato animato da un continuo confronto e scambio di idee tra gli attori coinvolti. Da settembre a dicembre, i volontari di Servizio Civile sono stati presenti in laboratorio tutti i giorni di apertura (due a settimana) per seguire e affiancare le donne nella lavorazione. Questa presenza costante ha fatto sì che i volontari di Servizio Civile, le partecipanti e le operatrici de “Il Segreto di Penelope” abbiano regolarmente avuto l’opportunità di scambiare idee, risolvere problemi e sciogliere dubbi in merito alle modalità di lavoro.

La presentazione e la pubblicizzazione
Il progetto è stato presentato con l’inaugurazione della mostra il 14 dicembre a Palazzo delle Paure.

Le risorse finanziarie
Il progetto, realizzato con risorse interne del Si.M.U.L. (senza lo stanziamento di fondi ad hoc), è stato reso possibile anche dal lavoro di volontariato delle operatrici de “Il Segreto di Penelope” e dai materiali da loro messi a disposizione sia per la fase di lavorazione, sia per alcune soluzioni di allestimento.

I punti di forza
• l’esperienza tra Galleria d’Arte contemporanea e laboratorio ha stimolato la creatività e la curiosità delle partecipanti, facendo loro prendere coscienza delle proprie potenzialità e capacità, e aiutandole a sviluppare una nuova familiarità con le collezioni del museo
• gli intrecci creatisi e le “migrazioni” avvenute sono molteplici: le opere d’arte parlano a interlocutori nuovi, che a loro volta le arricchiscono di nuovi sguardi, mente i visitatori abituali imparano a guardare le collezioni della Galleria d’Arte contemporanea con occhi diversi
• il graduale instaurarsi di un clima di condivisione e scambio reciproco tra tutti i soggetti coinvolti
• la presenza di un volontario di Servizio Civile vicino per cultura e lingua alle partecipanti del laboratorio ha fatto da collante tra Si.M.U.L., “Il Segreto di Penelope” e le partecipanti stesse, non solo come mediatore linguistico, ma anche come facilitatore nel creare, soprattutto nei primi incontri, un senso di comunione e condivisione
• la complementarietà tra le opere della Galleria d’Arte contemporanea e i manufatti realizzati dalle giovani partecipanti, il cui accostamento ha innescato nuovi significati e risonanze; una volta disallestita la mostra e tolte tutte le opere realizzate in laboratorio, le sale del museo sembravano “spoglie”.

Le criticità emerse
• il progetto non è stato promosso dal Si.M.U.L. in una logica di continuità, ma come un’esperienza occasionale legata al bando di Servizio Civile Nazionale, che difficilmente lascerà traccia nella vita della Galleria d’Arte contemporanea
• dal primo incontro in museo a quelli successivi sono passati quasi tre mesi: un lungo lasso di tempo dovuto all’impossibilità per il laboratorio “Il Segreto di Penelope” (operativo solo due giorni alla settimana) di conciliare l’impegno richiesto per il progetto con la propria attività e produzione ordinaria
• nella fase di produzione, le partecipanti hanno inizialmente faticato a lavorare di spontanea iniziativa: molte di loro avrebbero teso semplicemente a “copiare” le opere; alcune avevano timore di mettersi in gioco, progettando il lavoro da svolgere, stabilendo una stretta relazione con i volontari di Servizio Civile  e uscendo dagli “schemi” conosciuti; è stato dunque necessario stimolarle, mostrando loro tutte le potenzialità del feltro (nuovi oggetti da realizzare rispetto alla normale produzione; nuove tecniche di lavorazione della lana, come quella “a secco”) e le molte possibilità nella trasposizione delle opere d’arte (ad esempio lavorando sui particolari, sui colori, sul tipo di superficie)
• nonostante il ruolo importante svolto dal volontario di Servizio Civile vicino alle partecipanti per lingua e cultura, si sono incontrate alcune difficoltà non solo linguistiche, ma anche di iniziale comprensione delle finalità del progetto.

Recapiti dell’ente promotore
Si.M.U.L.
via Don Guanella, 1 – 23900 Lecco
tel. 0341.481247 – 0341.481249
segreteria.museo@comune.lecco.it
www.museilecco.org

Referenti del progetto
Per il Si.M.U.L.
Barbara Cattaneo, Direttrice scientifica delle Gallerie d’arte e degli spazi espositivi del Si.M.U.L.
barbara.cattaneo@comune.lecco.it

Per “Il Segreto di Penelope”
Grazia Galli, Feltraia
ilsegretodipenelope@virgilio.it

Data di pubblicazione della scheda: maggio 2020

Destinatari

- del percorso di conoscenza della Galleria d’Arte contemporanea e del laboratorio artistico-creativo: otto giovani donne richiedenti asilo provenienti dalla Nigeria (nell’ambito del progetto “Il museo per tutti”)
- della mostra conclusiva: adulti, bambini accompagnati da un adulto, giovani scolarizzati di tutti gli ordini e gradi, giovani non più scolarizzati

Partner

“Il Segreto di Penelope” – Laboratorio di artigianato sociale, Lecco

Esiti/Prodotti

Mostra “Intrecci di sguardi al museo”: 17 opere individuali e 2 collettive (con relative didascalie) realizzate dalle giovani partecipanti in laboratorio e ispirate alle collezioni della Galleria d’Arte contemporanea