Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
Il MAO – Museo d’Arte Orientale si propone come una nuova e importante realtà museale nel panorama regionale e nazionale sia per il vasto patrimonio, proveniente da numerose aree geografiche dell’Asia, sia per gli ambiti ad esso collegati (arte, cultura, religione e costume), che rappresentano uno strumento privilegiato per attivare e progettare iniziative di integrazione e connotano il MAO come luogo di incontro e dialogo tra culture.
Molti dei “nuovi cittadini” che hanno scelto di vivere in Piemonte e in modo particolare a Torino provengono dai Paesi rappresentati nelle collezioni; di qui la volontà di aprirsi e farsi conoscere anche da loro.
Le attività interculturali proposte e realizzate dai Servizi Educativi del MAO hanno visto la collaborazione del Museo con diversi soggetti e istituzioni cittadine, tra cui, nel caso specifico, l’Associazione di Cultura Islamica San Salvario Torino (ACIST), insieme alla quale era già stato promosso il progetto “Sinbad al museo”.
La progettazione e l’attivazione di iniziative a carattere interculturale rientrano comunque nell’attività ordinaria dei servizi educativi, e nel periodo di apertura delle scuole hanno riscontro soprattutto con i gruppi di studenti dei CTP cittadini.
Gli attori coinvolti – la rete di progetto
• Ente promotore: Servizi educativi del MAO – Museo d’Arte Orientale
• Partner di progetto: ACIST – Associazione di Cultura Islamica San Salvario; Banca del tempo di San Salvario; Associazione Donne per la Difesa della Società Civile
Gli operatori – l’equipe di progetto
• Mia Landi e Eva Morando, Servizi Educativi del MAO
• Eman Askar, associazione ACIST
• Francesca Bellino, docente del corso di letteratura Araba presso l’Università di Torino
• Elena Giovanelli, Associazione Donne per la Difesa della Società Civile
• Gabriella Bordin, esperta di teatro.
I destinatari
Le donne egiziane che partecipano alle attività proposte dall’associazione ACIST e le donne italiane che frequentano le altre associazioni partner di progetto.
Gli obiettivi
• conoscere e condividere aspetti significativi della cultura araba attraverso un testo letterario letto in arabo e in italiano
• compiere un percorso di riappropriazione della cultura del paese di origine
• promuovere il museo quale luogo di scambio culturale e interculturale.
Da quando, per quanto
Da dicembre 2010 ad aprile 2011.
Come si articola – le fasi di lavoro
• incontro preliminare tra le responsabili dei servizi educativi del MAO e dell’associazione ACIST e la professoressa Bellino, docente di letteratura araba all’Università di Torino
• selezione di alcune opere per le letture e preparazione dei testi con le traduzioni
• a partire dalla selezione preliminare dei testi, si è data la possibilità di scelta alle lettrici coinvolte nel progetto; i temi evidenziati dai testi avevano legami con il tema del viaggio e della scoperta
• incontri di lettura di gruppo presso la moschea e/o in Museo
• preparazione della lettura in pubblico (prove)
• lettura pubblica presso la sala polifunzionale del MAO.
Le strategie e gli strumenti
Il gruppo di progetto ha lavorato in stretta collaborazione, condividendo modalità e scelte con le destinatarie. Individuato il testo tra una selezione compiuta dalla docente di letteratura araba, ci si è concentrati su Kalila wa Dimna: nonostante si tratti di una delle più note opere della letteratura araba classica del periodo abbaside, le storie che hanno per protagonisti i due sciacalli di nome Kalila e Dimna sono di fatto la traduzione di una collezione di favole che si rifà in particolare alla famosa raccolta in sanscrito Pañcatantra, ma anche ad altre fonti indiane.
L’opera – un testo che le lettrici egiziane avevano incontrato nel loro percorso di studi – è stata presentata e discussa; successivamente ci si è dedicati alla lettura del capitolo introduttivo, poco conosciuto ma ricco di spunti di riflessione e discussione sulle tematiche legate all’immigrazione, al viaggio, alla vita concepita come ricerca e crescita.
Si sono svolti una decina di incontri di lettura a voce alta in arabo e in italiano, presso la moschea o al museo. Durante gli incontri è stata fondamentale la presenza di Eman Askar, la responsabile dell’ACIST che ha contribuito al superamento delle difficoltà linguistiche.
Per la preparazione della lettura in pubblico e la regia delle letture è stata coinvolta un’esperta del settore teatrale, che ha dato alcune importanti indicazioni riguardo all’intonazione, alla dizione e alla presenza scenica.
La documentazione
Sono stati raccolti i testi e i materiali utilizzati durante gli incontri e il materiale fotografico prodotto durante l’evento pubblico.
La presentazione e la pubblicizzazione
È stato realizzato un pieghevole bilingue per la promozione dell’evento pubblico, tenutosi nella sala polifunzionale del MAO.
Le risorse finanziarie
Il progetto è stato realizzato grazie al contributo di Regione Piemonte ai sensi della L.R. n. 58/78 per interventi di valorizzazione dei musei e del patrimonio culturale, ottenuto dai Servizi Educativi del MAO. Il contributo regionale ha permesso di sostenere i costi delle consulenze, dei materiali e dell’organizzazione e promozione dell’evento pubblico finale, oltre a consentire l’ingresso gratuito al Museo per le partecipanti al progetto (v. sotto).
I punti di forza
• il testo letterario ha rivelato un duplice valore: sottolineare il senso di appartenenza alla cultura araba delle lettrici egiziane e aprire spazi di condivisione e interazione con il gruppo delle italiane partecipanti al progetto; la lettura di gruppo, la condivisione di un testo dai significati universali, che ha permesso di parlare di temi legati all’immigrazione e a percorsi di vita, hanno creato un clima di solidarietà e di complicità “di genere” molto intensa
• l’interesse suscitato e l’assidua frequentazione delle partecipanti agli incontri hanno portato alla realizzazione di un evento finale condiviso con pubblico esterno al progetto
• il contributo erogato dalla Regione Piemonte è stato decisivo da più punti di vista: come già riscontrato in occasioni precedenti (cfr. progetto “Sinbad al museo”), per il buon esito delle attività interculturali è fondamentale garantire la gratuità a tutti i partecipanti, che possono essere soggetti economicamente deboli; inoltre, la gratuità incentiva l’affluenza e la fruizione, e può essere un utile punto di partenza per creare una consuetudine con il Museo, la prima e decisiva occasione per accedere a un luogo che altrimenti rimarrebbe per molti estraneo e lontano dalla quotidianità.
Le criticità emerse
La necessità di eliminare passaggi critici dai testi di lettura: alcune parole e alcune frasi dei testi scelti sono state “censurate” dalle donne egiziane.
Recapiti dell’ente promotore
MAO Museo d’Arte Orientale
via San Domenico, 11 – 10122 Torino
www.maotorino.it
Referenti del progetto
Mia Landi e Eva Morando, Servizi Educativi MAO
tel. 011.4436927
maodidattica@fondazionetorinomusei.it
Data di pubblicazione della scheda: giugno 2012