Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
Il laboratorio di didattica museale, rivolto a un gruppo di adulti immigrati, è stato progettato come attività sperimentale nel corso di educazione degli adulti “Salute”, realizzato nel territorio del Mugello su bando multimisura 2000/2006, Mis. C4 della Provincia di Firenze.
La sua attuazione è stata resa possibile grazie alla sinergia con il progetto pluriennale di didattica museale “Esploramuseo”, promosso dalla Comunità Montana del Mugello per i Musei del locale Sistema Museale Territoriale e realizzato con il coordinamento scientifico del Dipartimento di Scienze dell’Educazione e dei Processi culturali e formativi dell’Università di Firenze, nelle persone del prof. Paolo Orefice e della dott.sa Giovanna Del Gobbo.
Il laboratorio – realizzato presso il Museo della Civiltà Contadina di Casa d’Erci (località Grezzano, Comune di Borgo San Lorenzo, FI), uno dei poli espositivi di ambito demoetnoantropologico del Sistema Museale Territoriale coordinato dalla Comunità Montana del Mugello – è stato inserito come attività trasversale del Progetto “Salute”, tra il Modulo formativo “Cultura e Comunità”, destinato alla conoscenza del territorio del Mugello, e il Modulo di Lingua italiana.
Gli attori coinvolti – la rete di progetto
· Enti promotori del progetto: Università di Firenze, Comunità Montana del Mugello
· Istituzioni partner: Agenzia Formativa del Liceo Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo, Associazione FOREDA Toscana, ENAIP Toscana, Agenzia Formativa PROFORMA, Museo di Casa d’Erci, Associazione Progetto Accoglienza.
Gli operatori – l’équipe di progetto
Per la realizzazione del laboratorio sono stati coinvolti:
– Giovanna Del Gobbo (Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Università di Firenze)
– Paolo Badiali (docente del Modulo di Lingua italiana) e Giuseppe Ianni (docente del modulo “Cultura e Comunità”)
– Luciano Ciabattini (operatore del Museo di Casa d’Erci).
I destinatari
13 partecipanti adulti di recente immigrazione e diversa nazionalità: una famiglia curda di tre persone, tre giovani rumene, una coppia di somali, una coppia di eritrei, una coppia di boliviani, una giovane bosniaca.
Gli obiettivi
Il corso di formazione all’interno del quale si inserisce il laboratorio presso il Museo di Casa d’Erci era finalizzato a favorire l’inserimento degli immigrati nel territorio del Mugello attraverso una serie di moduli destinati all’apprendimento della lingua italiana, alla conoscenza dei servizi del territorio, ad una conoscenza di base dell’informatica.
In particolare, attraverso il modulo intitolato “Cultura e Comunità”, l’intento era di costruire spazi di confronto tra le diverse culture presenti e avviare un percorso di integrazione nel contesto locale. Una sorta di modulo trasversale agli altri, di accompagnamento nella formazione, pensato anche per creare legami oltre l’esperienza di apprendimento, non solo in termini relazionali e comunicativi, ma di inserimento sul territorio: territorio non da illustrare, ma da scoprire attraverso le esperienze di chi vi abita. Per questo facevano parte del gruppo anche persone del posto, membri di associazioni che si occupano di immigrati, precedentemente formati sulle problematiche dell’accoglienza e dell’intercultura.
Le finalità più propriamente e globalmente formative del corso erano dunque prevalentemente concentrate in questo modulo volto a inventare uno spazio, anche autobiografico, per consentire a ciascuno, indipendentemente dall’origine e dalla lingua, di ripercorrere e ritessere la propria identità, a partire dallo scambio di storie, di rievocazione dei momenti significativi dell’esistenza, ma anche di scambio di saperi, di conoscenze legate al proprio patrimonio culturale.
Obiettivo del laboratorio, in questo senso, non è stato tanto favorire la conoscenza di “contenuti” legati alla realtà locale attraverso le specifiche situazioni espositive, quanto consentire agli immigrati di costruire, in forma guidata e mediata, adeguati codici interpretativi della nuova realtà ambientale.
Da quando, per quanto
Il Laboratorio è stato realizzato tra aprile e maggio 2005, articolato in due giornate di attività.
La formazione
Il laboratorio non ha previsto una mirata azione formativa degli operatori coinvolti, anche se ha contribuito a mettere in luce la necessità di competenze e conoscenze specifiche per essere gestita direttamente dagli operatori museali, senza il supporto di personale universitario.
Come si articola – le fasi di lavoro
Fase 1 – Pre-progettazione
Il laboratorio presso il Museo di Casa d’Erci ha preso forma nel quadro del corso di formazione per immigrati organizzato su finanziamenti di un bando del Fondo Sociale Europeo per la misura C4, “Educazione degli adulti” (cfr. voci “Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse” e “Obiettivi”).
Fase 2 – Il progetto
L’eterogeneità del gruppo rispetto alla conoscenza della lingua e alla difficoltà di realizzare dei percorsi basati solo sulla comunicazione orale ha imposto l’individuazione di metodi e strumenti diversificati. Tra le diverse ipotesi sono state prospettate anche visite sul territorio o visite a musei. Il Sistema Museale Territoriale del Mugello è stato considerato una buona risorsa per far conoscere l’ambiente locale.
Sono stati avviati contatti con la Comunità Montana, e il laboratorio è stato programmato con l’aiuto dell’esperto dell’Università di Firenze, i docenti responsabili dei moduli e un operatore di Casa d’Erci. Così, da una delle risposte possibili ad un problema contingente è scaturito un percorso didattico innovativo.
Fase 3 – La realizzazione del laboratorio
Il laboratorio di didattica museale realizzato con il gruppo di immigrati si è articolato in due giornate presso il museo e due incontri in aula, uno propedeutico alla visita e uno conclusivo di rielaborazione e verifica (cfr. “Strategie e strumenti”). Il gruppo dei partecipanti era accompagnato dal responsabile del modulo di italiano come seconda lingua e da un volontario dell’Auser, facente parte del gruppo di anziani formati per svolgere funzioni di accompagnamento durante l’intera durata del percorso formativo. Ai due incontri in aula e al primo incontro al Museo ha partecipato inoltre il docente del modulo “Cultura e Comunità”, anche allo scopo di garantire un raccordo con altri momenti formativi.
Fase 4 – Valutazione e sviluppo
L’esperienza è stata formalizzata ed è auspicabile possa essere replicata e si possa consolidare per consentire una piena valorizzazione anche in chiave interculturale del patrimonio territoriale locale raccolto ed espresso non solo nel Museo di Casa d’Erci, ma anche negli altri poli espositivi del Sistema Museale Territoriale del Mugello e della Val di Sieve. Sono attualmente in fase di progettazione all’interno di “Esploramuseo” esperienze con immigrati che stanno frequentando il locale CTP (Centro Territoriale Permanente per l’educazione degli adulti).
Gli ambiti – le aree disciplinari
Il Laboratorio è stato inserito come attività trasversale del Progetto “Salute”, tra il Modulo formativo destinato alla conoscenza del territorio del Mugello e il Modulo di Lingua italiana.
Le strategie e gli strumenti
Il laboratorio è stato condotto secondo l’approccio metodologico della ricerca azione partecipativa, e la sua realizzazione si è articolata in quattro momenti principali:
· attività in aula di problematizzazione e introduzione del museo
· attività nel museo (due incontri) con la guida dell’esperto universitario e dell’operatore, comprendenti una visita “mediata” degli spazi espositivi e momenti di confronto e riflessione di gruppo
· una visita libera agli spazi che avevano suscitato maggiore interesse
· successivo incontro in aula per riprendere le riflessioni e realizzare una valutazione partecipata del percorso.
Grazie a questa impostazione, il laboratorio ha fatto emergere sia i saperi nascosti negli oggetti, che rimandavano alla ricchezza della cultura locale, sia i saperi dei partecipanti, che interpretavano e leggevano questi stessi oggetti attribuendo loro nuovi significati e nuovo valore.
Sono stati lasciati “parlare” alcuni oggetti, che si sono offerti allo sguardo degli immigrati attivando in loro ricordi e conoscenze. L’aratro, la zangola, i ferri del maniscalco, così come il telaio o le sementi si sono caricati di rimandi e attribuzioni di significati sicuramente inediti, richiamando la narrazione del prezzo della sposa in Somalia o i riti del corredo in Kurdistan, e attivando saperi “di vita” spesso differenziati per genere. Presso il Museo di Casa d’Erci, i partecipanti hanno potuto seguire anche l’attività della panificazione tradizionale e la lavorazione del latte per la produzione del formaggio.
La possibilità di osservazione diretta, abbinata a strumenti epitestuali basati più sull’immagine che sulla parola scritta, ha consentito una buona partecipazione e sollecitato la comparazione tra coltivazioni, ma anche tra condizioni di vita in riferimento alla situazione che caratterizzava anche la campagna del Mugello fino agli anni Settanta. La visita e l’osservazione di spazi e oggetti hanno favorito l’attivazione dei partecipanti nella ricerca e nell’individuazione di spazi di dialogo e confronto tra la propria cultura e il nuovo contesto socio-culturale, ma anche di riscoperta di aspetti della propria identità che hanno cercato di condividere nel gruppo. È significativo che il museo di civiltà contadina abbia immediatamente “agganciato” i differenti saperi legati alle diverse provenienze, favorendo l’emergere per esempio di specificità di genere determinate dai diversi contesti culturali di origine.
La produzione
I partecipanti hanno potuto produrre brevi elaborati (ad eccezione dei partecipanti somali ed eritrei, in difficoltà con la lingua italiana soprattutto scritta, gli altri partecipanti hanno elaborato dei brevi testi di descrizione dell’esperienza e una ragazza rumena ha scritto una poesia).
La documentazione
L’intera documentazione dell’esperienza è confluita nel volume: G. Del Gobbo, Dall’ambiente all’educazione. Materiali di studio tra teoria, metodologia e pratiche, Ed. Del Cerro, Tirrenia (PI), 2007.
La verifica e la valutazione
È stata realizzata una valutazione partecipata dell’esperienza da parte dei docenti e dei partecipanti.
I risultati del laboratorio sono stati oggetto di valutazione all’interno del gruppo di Coordinamento del Progetto “Esploramuseo” e all’interno del Comitato Tecnico Scientifico del progetto “Salute”.
La presentazione e la pubblicizzazione
L’esperienza è stata presentata come buona pratica all’interno del Convegno “Mezzadri. Le radici della Toscana tra presente e futuro” (Borgo San Lorenzo, 10 novembre 2007), promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con Comunità Montana del Mugello, Idast – Iniziative Demo-Antropologiche e di Storia orale in Toscana, Museo della Mezzadria Senese, Simbdea – Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici.
Le risorse finanziarie
Il laboratorio è stato realizzato grazie ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo e al contributo, in termini di valorizzazione, del Museo di Casa d’Erci e dello staff del progetto “Esploramuseo”.
I punti di forza
· attraverso l’approccio metodologico della ricerca azione partecipativa, l’esperienza ha offerto la possibilità di sperimentare modalità di utilizzo del museo per attività di educazione interculturale
· il museo è stato considerato come catalizzatore di alcuni dei saperi dell’ambiente locale e come possibile “mediatore” per avvicinare gli immigrati alla conoscenza del territorio, creando ponti con le culture di appartenenza
· l’esperienza ha dimostrato l’importanza del lavoro di rete a livello locale, anche per un efficace uso delle risorse, e come sia possibile sviluppare iniziative di educazione degli adulti attraverso la valorizzazione del patrimonio anche per target più specifici come gli immigrati
· in particolare il museo, attraverso attività educative adeguate, può rivelarsi strumento prezioso all’interno di percorsi di educazione interculturale degli adulti, in quanto facilita la messa in gioco delle conoscenze pregresse e l’attivazione dei partecipanti nella scoperta della cultura locale e nella costruzione di nuovi percorsi di appartenenza, anche attraverso l’attivazione di un positivo dialogo interculturale.
Le criticità emerse
Un criticità rilevata è sicuramente la difficoltà di organizzare in forma sistematica attività che vedono un utilizzo dello spazio espositivo dilatato nei tempi e necessitante anche di spazi idonei.
Recapiti dell’ente promotore
Comunità Montana del Mugello
via Palmiro Togliatti, 45 – 50032 Borgo San Lorenzo (FI)
tel. 055.84527173
esploramuseo@cm-mugello.fi.it
Referente del progetto
Giovanna Del Gobbo
Dipartimento di Scienze dell’Educazione
Università di Firenze
tel. 055.217373
giovanna.delgobbo@unifi.it
Data di pubblicazione della scheda: dicembre 2007