“Patrimonio culturale e integrazione: quale dialogo con la scuola e il territorio?”

Fondazione Ismu - Iniziative e Studi sulla Multietnicità | Milano

2006

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
L’idea di attivare il percorso di formazione e ricerca-azione è nata nel marzo 2005, quando la Fondazione Ismu ha organizzato il seminario “Patrimonio culturale e integrazione: quale dialogo con la scuola e il territorio?” (Milano, Fondazione ISMU, 16 marzo 2005) finalizzato a:

  • richiamare l’attenzione sul diritto alla cultura come fattore strategico di cittadinanza e di integrazione sociale;
  • indagare in che modo e a quali condizioni il patrimonio culturale e le istituzioni deputate alla sua tutela e valorizzazione possano realisticamente contribuire ai processi di integrazione delle comunità immigrate;
  • promuovere il valore del partenariato tra istituzioni culturali, scuola e territorio nell’ambito dell’educazione al patrimonio in chiave interculturale.

Il grande interesse suscitato dalla giornata di studi ha convinto la Fondazione ISMU dell’opportunità di progettare un percorso formativo finalizzato a esplorare modalità e strumenti innovativi per la progettazione e la valutazione di iniziative in partenariato interistituzionale nell’ambito dell’educazione al patrimonio in chiave interculturale (cfr. “Gli obiettivi”).

Gli attori coinvolti – la rete di progetto

  • Ente promotore del progetto: Fondazione ISMU – Iniziative e Studi sulla Multietnicità, Milano
  • Istituzione partner: Provincia di Milano, Settore Cultura.

Gli operatori – l’équipe di progetto
Per la Fondazione ISMU, l’équipe di progetto è stata composta da:

  • Silvana Cantù, esperta in pedagogia e didattica interculturale, Settore Scuola Formazione, Fondazione ISMU
  • Simona Bodo, ricercatrice esperta nell’ambito della comunicazione museale
  • Silvia Mascheroni, ricercatrice esperta nell’ambito dell’educazione al patrimonio culturale.

Il gruppo dei partecipanti al percorso di formazione e ricerca-azione ha compreso, oltre ai mediatori culturali (3), rappresentanti di diversi contesti istituzionali (21):

  • per il museo: direttori, conservatori, responsabili dei servizi educativi, educatori museali
  • per la scuola: insegnanti e facilitatori linguistici
  • per la biblioteca: operatori
  • per il territorio: responsabili di settore, di progetto.

I destinatari
Musei e biblioteche, istituzioni scolastiche, enti locali, associazioni, centri studi di culture straniere, mediatori culturali.

Gli obiettivi

  • esplorare modalità e strumenti innovativi per la progettazione e la valutazione di iniziative in partenariato interistituzionale nell’ambito dell’educazione al patrimonio in chiave interculturale
  • attivare una riflessione tra i rappresentanti di diversi contesti istituzionali, in modo da integrare prospettive, testimonianze, competenze professionali differenti
  • acquisire/approfondire conoscenze
  • confrontare esperienze
  • predisporre un progetto spendibile all’interno del proprio contesto istituzionale e professionale.

Da quando, per quanto
La prima fase del percorso (dalla formazione alla valutazione ex post) ha avuto avvio nel novembre 2005 e si è conclusa nel maggio 2006; la seconda fase (dalla predisposizione di strumenti di monitoraggio e di “accompagnamento” alla diffusione dei risultati) è iniziata nel giugno 2006 e si è conclusa nel febbraio 2007; la terza fase (attivazione e alimentazione di una nuova sezione del sito web della Fondazione, monitoraggio dei progetti avviati dai partecipanti al corso) pone il percorso in una prospettiva di continuità per i prossimi anni.

La formazione
La prima fase del percorso (v. sotto) ha previsto cinque incontri collegiali di formazione e aggiornamento per:

  • offrire ai partecipanti uno scenario di riferimento e un linguaggio comune su cui lavorare
  • attivare una riflessione sui diversi modi di intendere concetti chiave quali “cultura”, “bene culturale”, “etnicità”, “incontro tra culture”
  • esplorare come e a quali condizioni il patrimonio si presti a diventare risorsa nei processi di educazione e formazione sia all’interno della scuola, sia nell’ambito del museo
  • ripensare il partenariato interistituzionale scuola-museo-territorio non più come incontro episodico, ma come progetto condiviso
  • approfondire il ruolo del mediatore culturale.

Come si articola – le fasi di lavoro

  • formazione: per acquisire/approfondire conoscenze su nuove metodologie di progettazione interistituzionale scuola-museo-territorio nell’ambito dell’educazione al patrimonio in chiave interculturale
  • condivisione di esperienze, strumenti e risorse tra i corsisti: per la ricerca e la costruzione di progetti di educazione al patrimonio in chiave interculturale
  • ricerca-azione e progettazione: per predisporre progetti di educazione alla conoscenza e all’uso consapevole del patrimonio culturale quale strumento per il dialogo con le culture altre, trasferibili e realizzabili nella propria realtà professionale (suddivisione dei partecipanti in due gruppi di lavoro)
  • valutazione: per porre sotto lente di ingrandimento i processi attivati e i risultati conseguiti in diversi ambiti (formazione, progettazione, relazione, produzione…)
  • predisposizione di strumenti di “accompagnamento” per dare continuità ai progetti, sostenendo gli operatori nella lettura del proprio contesto istituzionale e nella individuazione dei margini di fattibilità dei progetti da essi elaborati
  • monitoraggio dei progetti presentati dai corsisti nei rispettivi contesti di appartenenza· pubblicazione Quaderno ISMU e giornata di studi Progettare insieme per un patrimonio interculturale (Milano, Spazio Oberdan, 5 febbraio 2007)
  • monitoraggio e accompagnamento dei progetti avviati dai partecipanti al corso
  • costruzione e alimentazione di un nuovo sito promosso da Fondazione ISMU, esclusivamente dedicato all’educazione al patrimonio in chiave interculturale: Patrimonio e Intercultura
  • arricchimento della Banca Dati ISMU delle Iniziative di educazione interculturale in Lombardia.

Gli ambiti – le aree disciplinari
I progetti messi a punti dai partecipanti al percorso nell’ambito della fase di ricerca-azione hanno interessato le seguenti aree disciplinari: storia, storia dell’arte, storia delle religioni, antropologia culturale, letteratura, sociologia, educazione fisica, geografia economica.

Le strategie e gli strumenti

  • per la formazione: incontri con esperti, bibliografia e contributi di approfondimento
  • per la ricerca-azione e la progettazione: lavoro di gruppo coordinato da un conduttore esperto, momenti di intergruppo
  • per la verifica e la valutazione: questionari, focus groups, supervisione dell’équipe di progetto.

La produzione
La predisposizione, da parte dei due gruppi di ricerca-azione, dei seguenti progetti:

  • “L’identità addosso. Un progetto di educazione al patrimo­nio e comunicazione interculturale”
  • “Adolescenza e conflitti. Un progetto in divenire sull’uso consapevole del patrimonio culturale e la gestione del conflitto”.

La documentazione

L’intero percorso di formazione e ricerca-azione è documentato dal volume: Bodo S., Cantù S., Mascheroni S. (a cura di), Progettare insieme per un patrimonio interculturale, Quaderno ISMU 1/2007, Fondazione ISMU, Milano 2007. Presso la Fondazione ISMU, Settore Scuola Formazione, è inoltre consultabile su richiesta un dossier che raccoglie tutti i documenti non pubblicati nel Quaderno: ad esempio, le “risorse condivise” dal gruppo dei partecipanti al percorso (indicazioni bibliografiche e sitografiche, documenti di riferimento per la pedagogia del patrimonio culturale e il partenariato educativo-culturale, buone pratiche esistenti sul territorio nazionale…), i report del lavoro di gruppo, le presentazioni dei due gruppi di ricerca-azione e l’antologia di testi e immagini da essi predisposta come sollecitatore narrativo nell’ambito dei progetti “L’identità indosso” e “Adolescenza e conflitti”.

Altre risorse consultabili

Programma del convegno “Progettare insieme per patrimonio interculturale” (Milano, Spazio Oberdan, 5 febbraio 2007).

 

La verifica e la valutazione

  • incontri periodici di supervisione dell’équipe di progetto per la verifica dello stato dei lavori
  • stesura di report dei singoli incontri di progettazione (a cura dei componenti dei gruppi)
  • predisposizione di un questionario per la valutazione ex post del percorso formativo (a cura dell’équipe di progetto)
  • predisposizione di un questionario di autovalutazione per aiutare i partecipanti al corso a mappare bisogni, vincoli e risorse del proprio contesto, ricomporre la storia progettuale e interculturale dell’istituzione di appartenenza, rileggere l’ipotesi progettuale in modo da declinarla in relazione alla specifica realtà istituzionale e territoriale, individuare i margini di fattibilità dei progetti presentati.

La presentazione e la pubblicizzazione
Organizzazione della giornata di studi “Progettare insieme per un patrimonio interculturale” (Milano, Spazio Oberdan, 5 febbraio 2007) con i seguenti temi di riflessione e di dibattito:

  • l’educazione al patrimonio in chiave interculturale
  • la progettazione in partenariato educativo-culturale a livello interistituzionale
  • la prospettiva antropologica e la contestualizzazione europea del progetto.

Le risorse finanziarie

Il progetto è stato co-finanziato da Fondazione ISMU e Provincia di Milano, Settore Cultura.

I punti di forza

Il percorso di formazione e ricerca-azione “Patrimonio culturale e integrazione”:

  • offre una visione processuale e interculturale del patrimonio
  • risponde a reali esigenze di promozione della cittadinanza attiva e responsabile da parte dei cittadini autoctoni e di origine immigrata, anche attraverso la partecipazione culturale
  • promuove la progettazione in partenariato educativo culturale a livello interistituzionale: grazie alla simulazione verosimile di una situazione di partenariato, i progetti elaborati dai due gruppi sono stati vissuti e riconosciuti non tanto come una “esercitazione” astratta, quanto come un paradigma operativo trasferibile e alimentabile, per quanto riguarda l’impianto e le fasi di lavoro, nella propria realtà di riferimento
  • propone strumenti di autovalutazione e monitoraggio utili ad accompagnare e sostenere la delicata transizione delle istituzioni culturali, scolastiche e del territorio da un’incursione episodica, molto spesso dettata dall’emergenza, sul terreno della comunicazione interculturale, a un impegno strutturale e continuativo.

Le criticità emerse

  • mancanza di tempo: per l’approfondimento personale della tematica, delle problematiche connesse e dei materiali offerti nell’ambito del percorso; per il lavoro di progettazione, per lo scambio e il confronto tra i componenti (un dato costante e rilevabile in altri analoghi progetti di formazione e ricerca-azione, che dipende dalla complessità del percorso)
  • difficoltà a mettere a punto un progetto svincolato da elementi di riferimento operativi, riferibile sia all’incognita delle risorse effettivamente disponibili (soprattutto economiche), sia a un piano più profondo, ovvero la capacità di progettare a “maglie larghe”
  • destabilizzazione/spiazzamento prodotti dal confronto con altri contesti professionali (che in realtà è il momento iniziale di questo tipo di percorsi, in quanto necessa­rio per potersi spogliare delle proprie certezze e punti di vista istituzionali, profes­sionali e personali)
  • difficoltà a declinare in “azioni progettuali” l’assunzione dell’approccio interculturale, ovvero a tradurre i principi teorici di riferimento in prassi professionale

Gli sviluppi

L’aver partecipato al percorso di formazione e ricerca-azione ha sollecitato i responsabili dei servizi educativi e gli educatori museali a promuovere iniziative di educazione museale in chiave interculturale presso le proprie istituzioni.

Al momento (novembre 2007), il Museo Civico di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna (Treviso) ha realizzato la sperimentazione “Le scienze al museo” – con l’intento di proseguire l’esperienza anche negli anni successivi – rivolta al pubblico adolescente e adulto di nazionalità italiana e straniera.
La sezione archeologica del Sistema Museale della Città di Cremona ha avviato per quest’anno scolastico il progetto “Scene di festa. Dall’antichità ad oggi, l’archeologia come ponte tra culture”, destinato al pubblico scolastico secondo i diversi ordini e gradi di scuola.

Recapiti dell’ente promotore

Fondazione ISMU – Iniziative e Studi sulla Multietnicità
Settore Scuola Formazione (ora Settore Educazione)
via Copernico, 1 – 20125 Milano
tel. 02.67877940-41
www.ismu.org

Referenti del progetto

Simona Bodo e Silvia Mascheroni – patrimonio@ismu.org
Silvana Cantù – s.cantu@ismu.org

Data di pubblicazione della scheda: aprile 2007

Destinatari

- del percorso formativo: operatori di musei, biblioteche, associazioni, centri studi; insegnanti, funzionari di enti locali, mediatori culturali
- delle matrici progettuali esito della formazione: adolescenti italiani e di origine immigrata

Partner

Provincia di Milano - Settore Cultura

Esiti/Prodotti

- prodotti di formazione (nuove conoscenze e competenze acquisite dagli operatori)
- due matrici progettuali destinate ad adolescenti in ambito scolastico ed extrascolastico