“La piazza Marinai d’Italia” (Istituto Comprensivo “Ascoli”)

Istituto Comprensivo Ascoli | Milano

2011

Da dove ha avuto origine
L’esperienza si colloca nell’ambito del progetto “START – Strutture di Accoglienza in Rete per l’inTegrazione”
, che nasce a seguito di un Protocollo di Intesa sottoscritto nell’ottobre 2007 dall’Amministrazione Comunale di Milano e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia.
START favorisce la condivisione dei bisogni e delle risorse tra le scuole milanesi primarie e secondarie di primo grado, attraverso la costituzione di 4 reti territoriali, ciascuna afferente a uno dei 4 Poli START.
Tra gli obiettivi generali del progetto si richiama “l’agire di concerto tra le varie istituzioni coinvolte al fine di una programmazione comune degli interventi integrando in modo efficace le risorse” e il coordinamento “delle iniziative a favore dell’integrazione sul territorio con la messa in comune delle risorse provenienti dalle diverse fonti di finanziamento disponibili (fondi statali per le aree a forte flusso migratorio, fondi statali ministeriali, fondi europei, leggi regionali di settore, risorse dell’amministrazione comunale), per favorire l’acquisizione di competenze specifiche all’interno delle scuole”, al fine di produrre cambiamenti valorizzando le diversità e mettendo tutti gli allievi in condizione di apprendere.
Nell’ambito di START, le scuole afferenti al Polo 2 hanno promosso diversi progetti di rete, tra cui “Forme Parole Colori” (area tematica: seconda accoglienza), che ha assunto l’educazione al patrimonio (museale e diffuso) in chiave interculturale come ambito strategico di ricerca e operatività, quale pratica trasformativa che pone l’enfasi non tanto sulla conoscenza delle diversità culturali (l’altro come oggetto di conoscenza, le culture intese come organismi statici e chiusi), quanto sull’apertura di spazi dialogici di contaminazione, di ascolto e di apprendimento reciproco, di costruzione e condivisione di significati (ovvero l’altro come persona con cui si entra in relazione).
“La piazza Marinai d’Italia” è uno degli esiti progettuali di questo percorso di formazione e ricerca-azione condiviso dalle scuole del Polo 2.

Gli attori coinvolti – la rete di progetto
• Enti promotori del progetto START: Comune di Milano – Direzione Centrale Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, Ufficio Scolastico Regionale, Ufficio Scolastico Provinciale, in collaborazione con la Fondazione Ismu – Iniziative e Studi sulla Multietnicità
• Ente promotore del progetto “La Piazza Marinai d’Italia”: Istituto Comprensivo (IC) “Ascoli”, Milano
• Istituzioni partner: le altre scuole del Polo START 2 (IC “Cinque Giornate”, IC “Morosini-Savoia” – SMS “Manara”, SMS “Acardia-Pertini”, IC “M. T. Calcutta”, DD “Arcadia”, IC “F. d’Assisi”).

Gli operatori – l’équipe di progetto
– Referenti del progetto “Forme Parole Colori”: Claudia Fiamenghi (IC “Cinque Giornate”) e Chiara Pappalardo (IC “Morosini-Savoia”)
– Referente Fondazione Ismu: Marilena Vimercati
– Esperte: Simona Bodo e Silvia Mascheroni (referenti progetto “Patrimonio e Intercultura”, Fondazione Ismu), Alessandra Montalbetti (Associazione Amici di Brera)
– Gruppo di ricerca-azione: Edoarda Fortina, Monica Cairo, Giovanna Rho, Silvia Porcellana, Annalisa Salina e Marta Moresco (IC “Cinque Giornate”), Angela Pomes, Silvia Consenzi e Maria Laura Giammona (IC “Ascoli”), Chiara Pappalardo e Lara Pipitone (IC “Morosini-Savoia”), Andrea Marensi e M. Assunta Raspa (SMS “Arcadia-Pertini”), Susanna Barbassa (IC “M. T. Calcutta”), M. Chiara Lao (DD “Arcadia”), Rosalba Sorrentino (IC “F. d’Assisi”).
– Coordinatori e docenti di lettere per l’IC “Ascoli”: Prof.sse Silvia Consenzi, Maria Laura Giammona, Angela Pomes.

I destinatari
• classi  II B, II D e III D dell’IC “Ascoli”
• gruppi familiari composti da genitori o parenti accompagnati da bambini, per i quali sono state previste esperienze diversificate.

Gli obiettivi
Docenti:
• realizzare una proposta metodologica innovativa di educazione interculturale al patrimonio,  attraverso una riflessione e rilettura  della prassi didattica
• promuovere esperienze nuove e condivise dal gruppo di lavoro
• valorizzare il metodo autobiografico per offrire agli alunni e alle loro famiglie la possibilità di leggere un luogo attraverso molteplici punti di vista.

Alunni:
• sviluppare competenze relazionali, identità dialogiche, appartenenze multiple
• sviluppare la capacità di orientarsi in modo autonomo e critico nella realtà urbana
• consolidare abilità trasversali (comunicativa in generale, artistica, linguistica, scientifica, tecnologica, della lettura espressiva, storica, geografica)
• sviluppare le capacità di indagine personale, di riscoperta estetica del territorio urbano
• conoscere la piazza e le opere del patrimonio in essa presenti per imparare a comprendere l’una e le altre, utilizzando la loro ricchezza come strumento e occasione di crescita e confronto
• contrastare un uso consumistico del territorio urbano, promuovendone invece una fruizione naturale e culturale
• assumere comportamenti di “pratica trasformativa”  che portino a mettere in discussione i saperi e le certezze culturali
• apprendere conoscenze, competenze e comportamenti trasferibili in contesti diversi.


Da quando, per quanto

Da settembre 2009 a giugno 2011 a livello sperimentale; dal 2012 il progetto è inserito nel Piano dell’Offerta Formativa per la realizzazione in una o più classi.

La formazione
Per il percorso formativo condiviso dal gruppo di progetto del Polo 2, cfr. la voce “Fasi di lavoro”.


Come si articola – le fasi di lavoro

1) Pre-progettazione: da settembre 2009 a febbraio 2010
• proposta preliminare del Polo START alle scuole della zona 4-5 di affrontare le problematiche relative alla seconda accoglienza
• formazione di un gruppo di docenti di scuole primarie e secondarie (scambio dei dati tra gli istituti)
• raccolta di informazioni sulle principali caratteristiche e componenti della rete di relazioni con il territorio
• descrizione del contesto sociale di intervento e dei bisogni rilevati
• scambio  di informazioni sulle esperienze pregresse e buone pratiche in relazione ai contenuti del progetto
• processo di appropriazione e condivisione del progetto con discussione su finalità e obiettivi generali
• acquisizione della consapevolezza dell’importanza della co-progettazione.

2) Formazione: da marzo a giugno 2010
Il percorso formativo, condiviso da tutte le scuole partecipanti al progetto di rete “Forme Parole Colori” e guidato dalle esperte Simona Bodo, Silvia Mascheroni e Alessandra Montalbetti, ha previsto tre incontri dedicati a:
• inquadramento teorico e panoramica sugli approcci alla promozione del dialogo interculturale nei musei
• esemplificazioni con riferimento sia alle esperienze pregresse delle scuole coinvolte nel progetto START, sia ai progetti realizzati in Italia in partenariato scuola-museo territorio
• prime riflessioni su possibili linee guida per la progettazione di percorsi di educazione al patrimonio in chiave interculturale tra scuola, museo e territorio
• visita alla Pinacoteca di Brera condotta dall’esperta Alessandra Montalbetti (con particolare riferimento al progetto interculturale “A Brera anch’io”) per cogliere gli elementi che caratterizzano una mediazione del patrimonio pittorico attenta non solo alla filologia storico-critica, ma anche a suscitare legami di senso e spunti interpretativi
• autoformazione e formazione e in itinere degli insegnanti con le tre esperte per la messa a punto:  a) delle attività, in base alla loro concreta possibilità di realizzazione; b) della metodologia (apprendimento attraverso gli altri, esperienza all’interno di situazioni interattive, metodo autobiografico)
• messa a punto di strategie efficaci di comunicazione per far conoscere il progetto al Collegio docenti, Consiglio di classe aperto ai genitori.


3) Ricerca-azione: da settembre a dicembre 2010
La fase di ricerca-azione si è articolata in:
– un percorso condiviso tra le scuole afferenti al Polo START 2, con la produzione di Unità di Apprendimento (UdA) interculturali articolate secondo un format condiviso (la scheda di progetto)
, coerenti con il curricolo formale nel quale si inseriscono, contraddistinte dal coinvolgimento di più discipline, finalizzate a far emergere gli aspetti interculturali di un elemento del patrimonio della città individuato come significativo sotto il profilo storico-artistico, architettonico, scultoreo, naturalistico, che è stato individuato in Largo Marinai d’Italia;
– un percorso di progettazione interno all’IC “Ascoli” (cfr. sintesi attività).
Entrambi i percorsi sono stati monitorati dalle tre esperte con incontri periodici e un lavoro di revisione in itinere delle schede di progetto via via aggiornate e arricchite dai docenti.

4) Implementazione: da settembre 2010 a giugno 2011 (cfr. anche sintesi attività e schede di lavoro)

Preparazione materiale per il progetto (settembre-ottobre 2010)
• Brainstorming su “piazza” e “patrimonio”
• Disegno di Largo Marinai d’Italia: come te lo ricordi / immagini
• Produzione di un testo descrittivo del disegno
• Le funzioni della piazza.

Uscita didattica (novembre-dicembre 2010)
• Visita al Largo Marinai d’Italia con guardia ecologica: disegno dal vero e foto
• Confronto dei disegni in classe e riflessione sulla diversità dei punti di vista
• La rappresentazione di un luogo-patrimonio tra il reale e il fantastico
• Visita a Brera: approfondimento del tema “I punti di vista” e del dipinto “La predica di San Marco  ad Alessandria d’Egitto” di Gentile e Giovanni Bellini
• Presentazione alle famiglie della prima parte del lavoro da parte della II B.

Oltre la rappresentazione (gennaio-febbraio 2011)
• Ricerca in Google sulla rappresentazione attuale della piazza
• Ricerca di rappresentazioni precedenti in materiali del Touring, quadri, testi o foto d’epoca, carte topografiche
• Confronto fra le rappresentazioni al fine di individuare le funzioni della piazza nelle diverse epoche
• Ricerca sulla storia degli edifici/monumenti o sullo spazio della piazze e le sue funzioni nel passato anche attraverso interviste
• Lettura guidata di testi letterari (e non) legati al tema della piazza
• Confronto di esperienze sul tema precedente
• Progetto per una piazza diversa : creazione di una cartina a tinte diverse, con segnalazione dei diversi spazi (per esempio lo spazio acqua, chiuso, verde, del gioco, del desiderio, della memoria, spazi bianchi, spazi vuoti, spazi vitali, in trasformazione ecc.)
• Laboratorio di scrittura di testi teatrali ambientati nella piazza, scegliendo epoche storiche diverse.

Attività di osservazione in loco (febbraio-marzo 2011)
• Concerto palazzina Liberty (28 febbraio 2011)
• Seconda visita: registrazione dei suoni della piazza  e, di fronte al patrimonio artistico (fontana e statua), architettonico (palazzina Liberty)  e naturale ( piante, anche storiche), esprimere sentimenti, emozioni, ricordi (intanto un insegnante/genitore/altro alunno prende nota).

Laboratori in classe (marzo 2011)
• Un’applicazione pratica  delle tecniche del fumetto: storie ambientate al parco Formentano o Largo Marinai d’Italia
• Ricerca sulle funzioni del luogo, chi lo “usa” e come
• Ascoltando brani  musicali, ricreare l’ atmosfera della piazza: rumori, suoni, voci, silenzi
• Foto, video, lettura espressiva dei testi teatrali prodotti, associazione di musiche e testi  scritti, selezione di disegni: la documentazione di un percorso di lavoro.

Progettazione (aprile-maggio 2011)
• Progetto per una piazza diversa: creazione di una cartina a tinte diverse, con segnalazione dei diversi spazi
• Progetto per una piazza diversa: visita alla mostra alla Rotonda della Besana sullo sviluppo sostenibile e produzione di materiale su “La piazza nel 2050: come la immagino e progetto”
• Progettazione finale:
a) scrivi un testo per esporre ai genitori i diversi risultati
b) scrivi un testo per  presentare ai genitori il patrimonio racchiuso nella piazza
c) illustra il lavoro con le foto e disegni prodotti.

5) Verifica e valutazione: da marzo 2010 a giugno 2011
cfr. voce “La verifica e la valutazione”.

6) Realizzazione di una manifestazione finale aperta alla cittadinanza (5 giugno 2012)
La manifestazione, svoltasi presso la Palazzina Liberty, è stata un’occasione di sentita partecipazione da parte delle famiglie e di importante restituzione del progetto a tutta la cittadinanza, a maggior ragione in quanto realizzata nel “cuore” di Largo Marinai d’Italia, il “paesaggio” naturale e costruito assunto quale ambito di ricerca e operatività da parte delle classi impegnate.
Le classi II e III D dell’IC “Ascoli” hanno presentato il lavoro attraverso frasi per loro significative: qualche conoscenza acquisita, qualche emozione provata, qualche esperienza nuova. Lettura di passi dei testi teatrali prodotti.
La classe II B ha presentato il lavoro attraverso un gioco (estrazione di cartoncini con frasi significative rispetto a disegni o testi prodotti).
La sede è stata allestita con i cartelloni prodotti in classe. Su schermo sono state proiettate le foto e i video che documentano le fasi di lavoro.


Gli ambiti disciplinari

L’ambito è quello del Consiglio di classe, dove il progetto è stato concepito non come un lavoro aggiuntivo rispetto al curriculum, ma come attività interdisciplinare che rafforza competenze e approfondisce conoscenze in relazione a buone pratiche per una cittadinanza attiva e una reale integrazione di tutti gli alunni della classe.
Aree disciplinari interessate: educazione all’immagine, storia, geografia, italiano, educazione tecnologica, scienze naturali, matematica,  educazione musicale, studio delle religioni.


Le strategie e gli strumenti

• conversazioni, brainstorming e dibattiti guidati
• lettura e analisi di documenti di vario tipo (immagini e parole)
• focus group
• laboratorio in loco (fotografico, artistico)
• presenza dell’educatore ambientale e dell’esperto di laboratorio teatrale in classe
• predisposizione di schede operative
• tecniche del fumetto
• incontri-intervista
• supporti audiovisivi
• sperimentazione del metodo autobiografico nell’incontro con il patrimonio culturale come lavoro sulle esperienze di vita e le rappresentazioni di cui ciascun individuo è portatore, e che spesso inducono a stereotipi
• attività di gruppo per la realizzazione del lavoro finale.
(cfr. le schede di lavoro)


La produzione

Cfr. sintesi attività e schede di lavoro


La documentazione

I docenti, i genitori e gli stessi alunni hanno documentato le fasi dello svolgimento del progetto attraverso la produzione di un Dvd con testi, osservazioni, schede di lavoro, foto e video.


Altre risorse consultabili
Pubblicazione START, a cura di G. Gilardoni, Fondazione Ismu, 2011.


La verifica e la valutazione

– Verifica e la valutazione del percorso condiviso dalle scuole del Polo 2:
• la supervisione dei conduttori esperti
• la stesura di report dei singoli incontri di formazione e progettazione
• il monitoraggio intermedio dei gruppi di progettazione
• la stesura di un report conclusivo da parte delle tre esperte (cfr. voce “I punti di forza e le criticità emerse”)
– Verifica e la valutazione dell’IC “Ascoli”
• del progetto: incontri periodici tra insegnanti, esperte e altri operatori per la verifica della buona attuazione del progetto con questionari di autovalutazione sul percorso effettuato dall’equipe; stesura di rapporti periodici sullo stato dei lavori; focus group per rilevare i bisogni e/o i vissuti dei destinatari
• degli alunni: osservazioni sistematiche sui processi di apprendimento; questionari; testi scritti e produzioni  non verbali; osservazioni sulla messa in atto  di  buone pratiche di cittadinanza attiva.


La presentazione e la pubblicizzazione

• giornata di presentazione dei lavori presso la Palazzina Liberty (5 giugno 2011): visita guidata degli allievi alle loro famiglie e lettura di brani di genere narrativo, teatrale, informativo
• mostra fotografica e pannelli esposti a scuola
• video mostrato a scuola nella giornata conclusiva dell’anno scolastico
• presentazione del percorso compiuto, degli esiti e dei prodotti al seminario della Fondazione Ismu “Per educare nella società plurale. Cinema, plurilinguismo, patrimonio culturale” (Palazzo della Regione Lombardia, 14 maggio 2012).


Le risorse finanziarie

Fondi Polo START per la progettazione; fondo di istituto scolastico per complessive 18 ore di docenza in orario extrascolastico.


I punti di forza e le criticità emerse

Grazie al lavoro di verifica in itinere del percorso di formazione, ricerca-azione e condivisione dell’esperienza con la cittadinanza, le esperte hanno potuto enucleare alcuni punti di forza e alcune criticità emerse nel corso del progetto “Forme Parole Colori” nel suo complesso.
– Il percorso formativo ha permesso di conoscere gli aspetti e gli elementi fondanti dell’educazione al patrimonio in chiave interculturale, nonché i casi di studio che si sono affermati quali buone pratiche, che posseggono elementi di trasferibilità in altri ambienti educativi. Un primo dato di realtà riguarda l’attenzione e l’interesse dimostrati dai docenti che hanno formulato quesiti inerenti i temi trattati durante gli incontri, nonché riflessioni riguardanti le specificità dell’educazione al patrimonio culturale, anche in relazione con la loro esperienza di insegnamento e di didattica d’aula.
– Rispetto alla pedagogia interculturale di carattere generale, l’educazione al patrimonio in chiave interculturale – che comporta l’utilizzo del museo e del patrimonio quale risorsa anche per l’apprendimento e la formazione utilizzando i saperi disciplinari – risulta essere una proposta poco consolidata nelle buone prassi di insegnamento/apprendimento. Il carattere innovativo di tale prassi educativo-didattica e gli elementi di criticità che ne derivano sono stati oggetto di confronto e di proficuo scambio durante gli incontri. In modo particolare, è stata argomentata la difficoltà ad acquisire i saperi del patrimonio all’interno dei saperi disciplinari, nonché la loro trasposizione in chiave didattica.
– Gli insegnanti hanno partecipato numerosi alla visita alla Pinacoteca di Brera. Guidati dall’esperta Alessandra Montalbetti, hanno colto gli elementi caratterizzanti una mediazione del patrimonio pittorico attenta non solo alla filologia storico-critica, ma anche a suscitare legami di senso e spunti interpretativi, motivando i docenti a trasporre le modalità comunicative nella didattica d’aula con i propri alunni.
Gli spunti di riflessione condivisi in occasione del percorso in Pinacoteca hanno “alimentato” successivamente i percorsi didattici predisposti all’interno del progetto (ad esempio, l’importanza del metodo autobiografico quale risorsa per l’espressione di sé da parte degli alunni, o del coinvolgimento anche emotivo provocato da un’opera d’arte, che non prevede la conoscenza dell’artista, del suo periodo o del suo movimento). La visione e l’analisi di alcuni dipinti che propongono elementi di intermediazione culturale, corredate dalla spiegazione storico-artistica e dalla presentazione di alcuni temi già affrontati e sperimentati nei percorsi didattici approntati, hanno fatto riflettere i docenti riguardo all’esperienza positiva della visita in Pinacoteca anche e soprattutto per quelle classi con alunni definiti “difficili”, che invece rilevano capacità non comuni nell’interazione con l’opera d’arte.
– Nelle riunioni dedicate all’accompagnamento della progettazione, connotate anche da momenti di conoscenza delle attività già realizzate, sono emerse alcune difficoltà nel dover “pensare” in modo diverso: il condividere un nuovo lessico ha aiutato gli insegnanti a riconoscere l’utilità di un linguaggio comune e omogeneamente referenziato.
– Particolare attenzione è stata posta all’individuazione del territorio e del bene patrimoniale prescelto, oggetto dei percorsi e delle attività: tale procedimento ha sollecitato i docenti a:
• delimitare l’ambito di ricerca-azione e con essa la ricchezza e la molteplicità di piani di lettura e prospettive di interpretazione;
• selezionare e sistematizzare i saperi e gli apprendimenti specifici di ogni aerea disciplinare, privilegiando il carattere di interdisciplinarità dei processi educativi da intraprendere;
• prestare attenzione agli elementi generativi del progetto;
• guidare gli alunni, predisponendo sussidi e strumenti per conoscere e comprendere “in presenza” il bene culturale, fondamentali per l’educazione al patrimonio;
• avviare e/o consolidare relazioni con altri istituti culturali del territorio (la biblioteca, ad esempio) esercitando, seppure in modo circoscritto, forme di partenariato educativo inter-istituzionale.
– Alcune azioni del progetto hanno richiesto un impegno costante e diversificato da parte degli insegnanti anche in ambiti che non appartengono “naturalmente” alla loro formazione e professione. Ad esempio, l’organizzazione dell’esposizione e delle attività ad essa correlate presso la Palazzina Liberty, che ha comportato sopralluoghi, allestimento dello spazio, nonché la predisposizione della comunicazione dell’iniziativa.
– Un altro aspetto di difficoltà/criticità presente nei progetti che coinvolgono più istituti scolastici, docenti che afferiscono a diversi ambiti disciplinari, un numero rilevante di alunni, è costituito dall’impegno richiesto per “fare rete”, non in senso formale, ma creando un gruppo di attori che interagiscono tra loro, disposti a intraprendere attività complesse nell’arco temporale di due anni scolastici, garantendo dunque anche la continuità a fronte di possibili sostituzioni dei docenti e di modifiche nelle dinamiche degli equilibri interni. Un lavoro prezioso è stato svolto dalla coordinatrice del gruppo di lavoro (Chiara Pappalardo) che ha saputo mediare le esigenze e le specificità dei docenti in rappresentanza dei singoli istituti scolastici, nonché con gli interlocutori referenti sul territorio durante le fasi progettuali e organizzative della presentazione pubblica del progetto.
– Gli insegnanti hanno saputo coinvolgere – in modo particolare nelle fasi finali – le famiglie degli alunni, facendole sentire partecipi e co-protagoniste dell’esperienza; si sottolinea quanto sia cruciale la presenza delle famiglie in progetti come questi, connotati da un forte carattere di educazione alle cittadinanze interculturali, al fine di promuovere non solo negli alunni, ma anche nei loro genitori una maggiore sensibilità e un impegno di “tutela attiva” nei confronti del patrimonio culturale materiale e immateriale che contrassegna l’esperienza di scuola, di vita e di comunità.

Per parte sua, il gruppo di lavoro dell’IC “Ascoli” ha enucleato i seguenti punti di forza del progetto “La piazza Marinai d’Italia”:
• aver messo in pratica il concetto di diversità come risorsa attraverso il metodo autobiografico e della narrazione
• aver creato le condizioni necessarie  all’incontro e allo scambio tra pratiche culturali differenti
• aver permesso agli alunni di origine immigrata e alle loro famiglie di mantenere viva la propria cultura di origine
• aver educato i giovani cittadini in formazione alla conoscenza e all’ uso consapevole del patrimonio
• aver attuato le finalità e gli obiettivi del progetto a partire dalla consapevolezza che si impara con le cose e con i cinque sensi, mettendo in relazione il concetto di patrimonio e bene culturale con la propria vita quotidiana
e le seguenti criticità:
• difficoltà iniziali nel coinvolgimento dei docenti del Consiglio di classe in alcune fasi del lavoro
• scarsa consapevolezza del Collegio dei docenti rispetto all’importanza del progetto e della sua applicabilità futura.


Recapiti dell’ente promotore

Istituto Comprensivo “Ascoli”
via De Andreis, 10 – 20137 Milano
tel. 02.88447152


Referenti del progetto

Angela Pomes e Laura Giammona, docenti di lettere
tel. 02.70105626
angelapomes@hotmail.it
ml.giammona@virgilio.it

Data di pubblicazione della scheda: giugno 2012

Destinatari

Alunni delle classi II B, II D e III D dell’IC Ascoli

Partner

- per il progetto sulla Piazza: Fondazione Ismu e le altre scuole del Polo START 2 (progetto seconda accoglienza “Forme parole colori”): IC Cinque Giornate, IC Morosini-Savoia – SMS Manara, SMS Acardia-Pertini, IC Maria Teresa di Calcutta, DD Arcadia, IC Francesco d’Assisi
- per il progetto START nel suo complesso: Comune di Milano – Direzione Centrale Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, Ufficio Scolastico Regionale, Ufficio Scolastico Provinciale, Fondazione Ismu

Esiti/Prodotti

Percorso di conoscenza di Largo Marinai d’Italia con la partecipazione attiva degli alunni, articolato in schede di lavoro e attività svolte in situ e in classe