“La piazza Marinai d’Italia” (Istituto Comprensivo “Morosini-Savoia”)

Istituto Comprensivo Morosini Savoia | Milano

2011

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
L’esperienza si colloca nell’ambito del progetto “START – Strutture di Accoglienza in Rete per l’inTegrazione”
, che nasce a seguito di un Protocollo di Intesa sottoscritto nell’ottobre 2007 dall’Amministrazione Comunale di Milano e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia.
START favorisce la condivisione dei bisogni e delle risorse tra le scuole milanesi primarie e secondarie di primo grado, attraverso la costituzione di 4 reti territoriali, ciascuna afferente a uno dei 4 Poli START.
Tra gli obiettivi generali del progetto si richiama “l’agire di concerto tra le varie istituzioni coinvolte al fine di una programmazione comune degli interventi integrando in modo efficace le risorse” e il coordinamento “delle iniziative a favore dell’integrazione sul territorio con la messa in comune delle risorse provenienti dalle diverse fonti di finanziamento disponibili (fondi statali per le aree a forte flusso migratorio, fondi statali ministeriali, fondi europei, leggi regionali di settore, risorse dell’amministrazione comunale), per favorire l’acquisizione di competenze specifiche all’interno delle scuole”, al fine di produrre cambiamenti valorizzando le diversità e mettendo tutti gli allievi in condizione di apprendere.
Nell’ambito di START, le scuole afferenti al Polo 2 hanno promosso diversi progetti di rete, tra cui “Forme Parole Colori” (area tematica: seconda accoglienza), che ha assunto l’educazione al patrimonio (museale e diffuso) in chiave interculturale come ambito strategico di ricerca e operatività, quale pratica trasformativa che pone l’enfasi non tanto sulla conoscenza delle diversità culturali (l’altro come oggetto di conoscenza, le culture intese come organismi statici e chiusi), quanto sull’apertura di spazi dialogici di contaminazione, di ascolto e di apprendimento reciproco, di costruzione e condivisione di significati (ovvero l’altro come persona con cui si entra in relazione).
“La piazza Marinai d’Italia” è uno degli esiti progettuali di questo percorso di formazione e ricerca-azione condiviso dalle scuole del Polo 2.

Gli attori coinvolti – la rete di progetto
• Enti promotori del progetto START: Comune di Milano – Direzione Centrale Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, Ufficio Scolastico Regionale, Ufficio Scolastico Provinciale, in collaborazione con la Fondazione Ismu – Iniziative e Studi sulla Multietnicità
• Ente promotore del progetto “La Piazza Marinai d’Italia”: Istituto Comprensivo “Morosini-Savoia” – SMS “Carmelita Manara”, Milano
• Istituzioni partner: le altre scuole del Polo START 2 (IC “Cinque Giornate”, IC “Ascoli”, Sms “Acardia-Pertini”, IC “M. T. Calcutta”, DD “Arcadia”, IC “F. d’Assisi”).

Gli operatori – l’equipe di progetto
– Referenti del progetto: Claudia Fiamenghi (IC “Cinque Giornate”) e Chiara Pappalardo (IC “Morosini-Savoia”)
– Referente Fondazione Ismu: Marilena Vimercati
– Esperte: Simona Bodo e Silvia Mascheroni (referenti progetto “Patrimonio e Intercultura”, Fondazione Ismu), Alessandra Montalbetti (Associazione Amici di Brera)
– Gruppo di ricerca-azione: Edoarda Fortina, Monica Cairo, Giovanna Rho, Silvia Porcellana, Annalisa Salina e Marta Moresco (IC “Cinque Giornate”), Chiara Pappalardo e Lara Pipitone (IC “Morosini-Savoia”), Angela Pomes, Silvia Consensi e Maria Laura Giammona (IC “Ascoli”), Andrea Marensi e M. Assunta Raspa (SMS “Arcadia-Pertini”), Susanna Barbassa (IC “M. T. Calcutta”), M. Chiara Lao (DD “Arcadia”), Rosalba Sorrentino (IC “F. d’Assisi”)
– Coordinatrici e docenti di lettere per l’IC “Morosini-Savoia”: Chiara Pappalardo e Lara Pipitone.

I destinatari
Gli alunni delle classi IA-IB-IC dell’I.C. “Morosini-Savoia”, sezione secondaria di primo grado (“Carmelita Manara”), e le loro famiglie.

Gli obiettivi
– Con riferimento al progetto di rete “Forme Parole Colori”
Obiettivo generale:
• ottimizzare le azioni già in corso volte all’integrazione e alla interazione fra soggetti e culture diverse in una logica di rete che valorizzi le specificità e nel contempo consenta la condivisione di linee pedagogiche comuni e la diffusione di buone pratiche, alla luce di un confronto continuo tra gli operatori delle scuole della rete.
Obiettivi particolari:
• sviluppare nei docenti un habitus mentale di apertura verso l’altro e di superamento di stereotipi: decentramento del proprio punto di vista personale, sociale e culturale attraverso un percorso laboratoriale che attraverso l’esperienza diretta produca occasioni di riflessione su di sé sul piano personale e professionale (metodologia partecipativa ed esperienziale)
• praticare la metodologia della ricerca-azione come strumento per trovare soluzioni ai problemi della prassi quotidiana e nel contempo per potenziare le competenze progettuali dei docenti in una logica di cooperazione.
• incrementare le competenze di co-progettazione
• sperimentare percorsi di didattica laboratoriale che sviluppino il tema dell’Educazione Interculturale a partire dai linguaggi non verbali
• creare un’abitudine alla documentazione
• predisporre un pacchetto di UdA interculturali che possano essere utilizzate da altri docenti delle scuole del Polo
• favorire lo scambio e il confronto culturale nell’ambiente scolastico
• realizzare maggior sinergia tra le iniziative in atto nelle scuole, dando visibilità al tema dell’intercultura
• consolidare la rete tra le scuole del Polo2.

– Con riferimento al progetto “La piazza Marinai d’Italia”
Docenti:
• realizzare una proposta metodologica innovativa di utilizzo del patrimonio in chiave interculturale  che non si focalizzi solo sui contenuti disciplinari, ma favorisca lo sviluppo negli alunni di competenze relazionali e identità dialogiche, insistendo sulla reciprocità degli scambi e valorizzando ogni contributo su un piano di parità
• redigere una raccolta di schede didattiche corredate di indicazioni per il docente che possano essere utilizzate anche da altri insegnanti all’interno di contesti diversi, nell’ottica della condivisione e della replicabilità dell’esperienza.
Alunni:
• sviluppare competenze relazionali e un’attitudine che porti a mettere in discussione i propri saperi e le idee preconcette
• educare alla convivenza civile, alla comprensione critica della realtà e all’ascolto reciproco
• promuovere un processo di conoscenza del sé e di confronto delle diverse identità
• sviluppare le capacità di indagine personale
• consolidare abilità trasversali (comunicativa in generale, artistica, linguistica, scientifica, tecnologica, storica, geografica, musicale)
• educare  i cittadini in formazione alla convivenza civile e all’ascolto reciproco.

Da quando, per quanto
Da settembre 2009 a giugno 2011.

La formazione
Per il percorso formativo condiviso dal gruppo di progetto del Polo 2, cfr. la voce “Fasi di lavoro”.

Come si articola – le fasi di lavoro
1) Pre-progettazione: da settembre 2009 a febbraio 2010
• proposta preliminare del Polo START alle scuole della zona 4-5 di affrontare le problematiche relative alla seconda accoglienza
• ricognizione delle esperienze pregresse attivate dalle scuole del Polo 2 in ordine a percorsi interculturali che valorizzano i linguaggi non verbali
• proposta a tutte le scuole del Polo del percorso laboratoriale “Gli altri siamo noi”, finalizzato a rendere consapevoli gli studenti della scuola elementare e media delle rappresentazioni e degli stereotipi di cui sono portatori
• formazione di un gruppo di docenti di scuole primarie e secondarie (scambio dei dati tra gli istituti)
• raccolta di informazioni sulle principali caratteristiche e componenti della rete di relazioni con il territorio
• descrizione del contesto sociale di intervento e dei bisogni rilevati
• scambio di informazioni sulle esperienze pregresse e sulle buone pratiche in relazione ai contenuti del progetto
• processo di appropriazione e condivisione del progetto con discussione su finalità e obiettivi generali
• acquisizione della consapevolezza dell’importanza della co-progettazione.

2) Formazione: da marzo a giugno 2010
Il percorso formativo, condiviso da tutte le scuole partecipanti al progetto di rete “Forme Parole Colori” e guidato dalle esperte Simona Bodo, Silvia Mascheroni e Alessandra Montalbetti, ha previsto tre incontri dedicati a:
• inquadramento teorico e panoramica sugli approcci alla promozione del dialogo interculturale nei musei
• esemplificazioni con riferimento sia alle esperienze pregresse delle scuole coinvolte nel progetto START, sia ai progetti realizzati in Italia in partenariato scuola-museo territorio
• prime riflessioni su possibili linee guida per la progettazione di percorsi di educazione al patrimonio in chiave interculturale tra scuola, museo e territorio
• visita alla Pinacoteca di Brera condotta dall’esperta Alessandra Moltabetti (con particolare riferimento al progetto interculturale “A Brera anch’io”) per cogliere gli elementi che caratterizzano una mediazione del patrimonio pittorico attenta non solo alla filologia storico-critica, ma anche a suscitare legami di senso e spunti interpretativi.


3) Ricerca-azione: da settembre a dicembre 2010
La fase di ricerca-azione si è articolata in:
– un percorso condiviso tra le scuole afferenti al Polo START 2, con la produzione di Unità di Apprendimento (UdA) interculturali articolate secondo un format condiviso (la scheda di progetto)
, coerenti con il curricolo formale nel quale si inseriscono, contraddistinte dal coinvolgimento di più discipline, finalizzate a far emergere gli aspetti interculturali di un elemento del patrimonio della città riconosciuto come significativo sotto il profilo storico-artistico, architettonico, scultoreo, naturalistico, che è stato individuato in Largo Marinai d’Italia;
– un percorso di progettazione interno all’IC “Morosini-Savoia”, che a sua volta si è articolato in diverse fasi:
a) individuazione, a livello dei consigli di classe, dei prerequisiti necessari per lo sviluppo del percorso: descrizione, narrazione, ascolto, confronto fra passato e presente, differenze fra realtà e immaginario, osservazione di luoghi e fenomeni, rappresentazione grafica della realtà
b) preparazione di schede didattiche finalizzate all’acquisizione e al consolidamento dei prerequisiti
c) preparazione di schede didattiche focalizzate sul tema e sulla metodologia propri del progetto.
Entrambi i percorsi sono stati monitorati dalle tre esperte con incontri periodici e un lavoro di revisione in itinere delle schede di progetto via via aggiornate e arricchite dai docenti.


4) Implementazione: da settembre 2010 a giugno 2011
Da settembre a dicembre 2011 è stato svolto il lavoro, concordato a livello dei consigli di classe, sui prerequisiti necessari all’implementazione del percorso, mentre a partire da gennaio 2011 si è lavorato al progetto vero e proprio, in base agli elementi acquisiti in fase di formazione dei docenti (cfr. schede attività)
.

Prerequisiti (settembre-dicembre 2010)
– descrizione oggettiva e soggettiva
– descrizione di sé
– osservazione, descrizione e rappresentazione di oggetti
– osservazione, descrizione e rappresentazione di luoghi
– il questionario
– l’intervista
– le piante.

La nostra piazza: Largo Marinai d’Italia (gennaio-marzo 2011)
– descrizione oggettiva e soggettiva della piazza
– descrizione oggettiva e soggettiva di un’altra piazza, la piazza “altrove” (in vacanza, nella città di origine, la piazza frequentata da piccoli…)
– rappresentazione grafica di un angolo della piazza (dal vero).

La piazza nella memoria familiare (marzo 2011)
– preparazione e somministrazione di un questionario ai genitori
– elaborazione testi a partire dai questionari.

Dettagli della piazza (aprile-maggio 2011)
– visita narrata alla piazza
– lo sport in Largo Marinai
– uscita con la guardia ecologica (la piazza dal punto di vista naturalistico)

Laboratorio teatrale e drammaturgico (gennaio-maggio 2011)
– scrittura collettiva di un testo teatrale a partire dai temi “la piazza / l’incontro”
– messa in scena.

5) Verifica e valutazione: da marzo 2010 a giugno 2011
cfr. voce “La verifica e la valutazione”.

6) Realizzazione di una manifestazione finale aperta alla cittadinanza (5 giugno 2012)
La manifestazione, svoltasi presso la Palazzina Liberty, è stata un’occasione di sentita partecipazione da parte delle famiglie e di importante restituzione del progetto a tutta la cittadinanza, a maggior ragione in quanto realizzata nel “cuore” di Largo Marinai d’Italia, il “paesaggio” naturale e costruito assunto quale ambito di ricerca e operatività da parte delle classi impegnate.
Sul palcoscenico allestito all’interno della Palazzina gli alunni dell’IC “Morosini-Savoia” hanno interpretato testi di propria elaborazione, dai quali è emerso quanto ognuno abbia compreso l’importanza della necessità del dialogo e del confronto. Il tema della piazza è stato utilizzato per narrare storie inventate che si sono intrecciate a storie autentiche; particolarmente coinvolgente il dialogo tra un’alunna italiana e una di origine africana, affacciate una accanto all’altra alla medesima finestra, che osservavano la piazza sottostante, trasformatasi da reale in ideale, evocatrice dei ricordi di entrambe, foriera di considerazioni riguardo a quale sarà il loro futuro.

Gli ambiti – le aree disciplinari
Educazione all’immagine, storia, geografia, italiano, educazione tecnologica, scienze naturali, educazione musicale, educazione fisica.


Le strategie e gli strumenti
A partire dalla definizione di “patrimonio” come un insieme di beni da condividere, ri-significare e ri-collocare in uno spazio sociale di scambio, il gruppo di lavoro ha scelto di analizzare la piazza Marinai d’Italia, nucleo tematico del progetto, prima di tutto come luogo di intersezioni e di scambi, di passaggio, di svago, di condivisione, di conflitto.
Intorno alla piazza così individuata è stata tessuta una trama di ricordi individuali e familiari e di osservazioni sulle abitudini legate alla piazza, sul ruolo svolto dalla piazza nella storia, sugli elementi architettonici, naturali, umani che la costituiscono.
Più in particolare sono stati utilizzati:
• metodo autobiografico e narrazione: i ragazzi sono stati stimolati a raccontare, a partire da spunti offerti dalle docenti, fatti e ricordi individuali o familiari che avessero come tema i luoghi “cari” e, più nello specifico, i luoghi di incontro e di ritrovo. Dal momento che le attività sono state proposte all’interno di contesti molto articolati per quanto riguarda le provenienze geografiche, le narrazioni prodotte sono state ricche di spunti e suggestioni sul confronto e sulla condivisione delle abitudini, delle strutture urbane, dei modelli di comportamento di ciascuno. Inoltre l’approccio autobiografico è risultato estremamente motivante per quegli alunni di immigrazione più o meno recente, da luoghi più o meno lontani, che hanno percepito la propria origine come elemento di ricchezza e non come “deficit” rispetto agli altri compagni. D’altro canto, anche i ragazzi provenienti da famiglie italiane o lombarde hanno condotto i compagni in un “viaggio” attraverso le proprie abitudini familiari, i propri ricordi e così via, in uno scambio orizzontale e reciproco
• ricerca ed esperienza sul campo: gli alunni sono stati condotti più volte nella piazza presa in esame e sono stati indotti ad osservarne in prima persona le caratteristiche architettoniche, naturali, di uso, costruendo una conoscenza diretta, non filtrata dai libri di testo o da informazioni somministrate dall’alto
• didattica laboratoriale anche attraverso esperti (es. guardia ecologica)
• focus groups: nei gruppi di discussione i ragazzi hanno condiviso e messo a disposizione di tutti le proprie conoscenze e competenze, approfondendo gli argomenti proposti in costruttivi scambi tra pari
• questionari: proposti dagli insegnanti ma ampliati dagli stessi alunni, sono stati sottoposti dai ragazzi alle proprie famiglie per indagare sui ricordi e le abitudini familiari, e hanno assolto alla molteplice funzione di ricognizione di informazioni, coinvolgimento delle famiglie nel progetto, creazione di occasioni di dialogo fra figli e genitori
• schede operative

• visite narrate: le insegnanti hanno indossato i panni delle guide al patrimonio, raccontando ai ragazzi la storia della piazza, gli usi e le funzioni che questa ha svolto nel corso del tempo, l’origine e il significato dei monumenti presenti. Nel gioco delle parti che si è venuto a creare, mentre le insegnanti “recitavano” la parte della guida, gli alunni “recitavano” la parte dei turisti, e questo ha permesso loro di osservare la piazza, luogo conosciuto e frequentato quotidianamente, con occhi davvero diversi.
Nel corso di ogni attività si è dato un peso equivalente alla produzione e all’ascolto di esperienze e osservazioni altrui, in modo che anche la classe diventasse, come la piazza, crocevia di identità e patrimoni individuali e collettivi.
Il dialogo fra le identità e le conoscenze è chiaramente anche dialogo fra le diverse discipline: il percorso si caratterizza pertanto in maniera marcatamente interdisciplinare.

La produzione
• disegni, testi, fotografie prodotte dai ragazzi
• spettacolo teatrale (temi: la piazza/l’incontro).

La documentazione
• cartelloni che documentano le varie fasi di lavoro con il materiale prodotto dai ragazzi (disegni, testi, fotografie)
• diario di bordo
• raccolta di schede didattiche, corredate da indicazioni di lavoro per il docente
• video girato in occasione della giornata di presentazione dei lavori alle famiglie e alla città (Palazzina Liberty, 5 giugno 2011)
• verbali degli incontri
• bibliografia.


Altre risorse consultabili
Pubblicazione START, a cura di G. Gilardoni, Fondazione Ismu, 2011.

La verifica e la valutazione
La verifica e la valutazione sono state condotte attraverso:
• la supervisione dei conduttori esperti
• la stesura di report dei singoli incontri di formazione e progettazione
• il monitoraggio intermedio dei gruppi di progettazione
• la stesura di un report conclusivo da parte delle tre esperte (cfr. voce “I punti di forza e le criticità emerse”)
• la verifica presso il collegio dei docenti.

La presentazione e la pubblicizzazione
• giornata di presentazione dei lavori presso la Palazzina Liberty (5 giugno 2011)
• comunicati stampa a radio e giornali per pubblicizzare la giornata di presentazione
• lettera di invito alla giornata di presentazione indirizzata alle istituzioni (sindaco, consiglio di zona ecc.).

Le risorse finanziarie
Fondi Polo START.

I punti di forza e le criticità emerse
Grazie al lavoro di verifica in itinere del percorso di formazione, ricerca-azione e condivisione dell’esperienza con la cittadinanza, le esperte hanno potuto enucleare alcuni punti di forza e alcune criticità emerse nel corso del progetto “Forme Parole Colori” nel suo complesso.
– Il percorso formativo ha permesso di conoscere gli aspetti e gli elementi fondanti dell’educazione al patrimonio in chiave interculturale, nonché i casi di studio che si sono affermati quali buone pratiche, che posseggono elementi di trasferibilità in altri ambienti educativi. Un primo dato di realtà riguarda l’attenzione e l’interesse dimostrati dai docenti che hanno formulato quesiti inerenti i temi trattati durante gli incontri, nonché riflessioni riguardanti le specificità dell’educazione al patrimonio culturale, anche in relazione con la loro esperienza di insegnamento e di didattica d’aula.
– Rispetto alla pedagogia interculturale di carattere generale, l’educazione al patrimonio in chiave interculturale – che comporta l’utilizzo del museo e del patrimonio quale risorsa anche per l’apprendimento e la formazione utilizzando i saperi disciplinari – risulta essere una proposta poco consolidata nelle buone prassi di insegnamento/apprendimento. Il carattere innovativo di tale prassi educativo-didattica e gli elementi di criticità che ne derivano sono stati oggetto di confronto e di proficuo scambio durante gli incontri. In modo particolare, è stata argomentata la difficoltà ad acquisire i saperi del patrimonio all’interno dei saperi disciplinari, nonché la loro trasposizione in chiave didattica.
– Gli insegnanti hanno partecipato numerosi alla visita alla Pinacoteca di Brera. Guidati dall’esperta Alessandra Moltabetti, hanno colto gli elementi caratterizzanti una mediazione del patrimonio pittorico attenta non solo alla filologia storico-critica, ma anche a suscitare legami di senso e spunti interpretativi, motivando i docenti a trasporre le modalità comunicative nella didattica d’aula con i propri alunni.
Gli spunti di riflessione condivisi in occasione del percorso in Pinacoteca hanno “alimentato” successivamente i percorsi didattici predisposti all’interno del progetto (ad esempio, l’importanza del metodo autobiografico quale risorsa per l’espressione di sé da parte degli alunni, o del coinvolgimento anche emotivo provocato da un’opera d’arte, che non prevede la conoscenza dell’artista, del suo periodo o del suo movimento). La visione e l’analisi di alcuni dipinti che propongono elementi di intermediazione culturale, corredate dalla spiegazione storico-artistica e dalla presentazione di alcuni temi già affrontati e sperimentati nei percorsi didattici approntati, hanno fatto riflettere i docenti riguardo all’esperienza positiva della visita in Pinacoteca anche e soprattutto per quelle classi con alunni definiti “difficili”, che invece rilevano capacità non comuni nell’interazione con l’opera d’arte.
– Nelle riunioni dedicate all’accompagnamento della progettazione, connotate anche da momenti di conoscenza delle attività già realizzate, sono emerse alcune difficoltà nel dover “pensare” in modo diverso: il condividere un nuovo lessico ha aiutato gli insegnanti a riconoscere l’utilità di un linguaggio comune e omogeneamente referenziato.
– Particolare attenzione è stata posta all’individuazione del territorio e del bene patrimoniale prescelto, oggetto dei percorsi e delle attività: tale procedimento ha sollecitato i docenti a:
• delimitare l’ambito di ricerca-azione e con essa la ricchezza e la molteplicità di piani di lettura e prospettive di interpretazione;
• selezionare e sistematizzare i saperi e gli apprendimenti specifici di ogni aerea disciplinare, privilegiando il carattere di interdisciplinarità dei processi educativi da intraprendere;
• prestare attenzione agli elementi generativi del progetto;
• guidare gli alunni, predisponendo sussidi e strumenti per conoscere e comprendere “in presenza” il bene culturale, fondamentali per l’educazione al patrimonio;
• avviare e/o consolidare relazioni con altri istituti culturali del territorio (la biblioteca, ad esempio) esercitando, seppure in modo circoscritto, forme di partenariato educativo inter-istituzionale.
– Alcune azioni del progetto hanno richiesto un impegno costante e diversificato da parte degli insegnanti anche in ambiti che non appartengono “naturalmente” alla loro formazione e professione. Ad esempio, l’organizzazione dell’esposizione e delle attività ad essa correlate presso la Palazzina Liberty, che ha comportato sopralluoghi, allestimento dello spazio, nonché la predisposizione della comunicazione dell’iniziativa.
– Un altro aspetto di difficoltà/criticità presente nei progetti che coinvolgono più istituti scolastici, docenti che afferiscono a diversi ambiti disciplinari, un numero rilevante di alunni, è costituito dall’impegno richiesto per “fare rete”, non in senso formale, ma creando un gruppo di attori che interagiscono tra loro, disposti a intraprendere attività complesse nell’arco temporale di due anni scolastici, garantendo dunque anche la continuità a fronte di possibili sostituzioni dei docenti e di modifiche nelle dinamiche degli equilibri interni. Un lavoro prezioso è stato svolto dalla coordinatrice del gruppo di lavoro, che ha saputo mediare le esigenze e le specificità dei docenti in rappresentanza dei singoli istituti scolastici, nonché con gli interlocutori referenti sul territorio durante le fasi progettuali e organizzative della presentazione pubblica del progetto.
– Gli insegnanti hanno saputo coinvolgere – in modo particolare nelle fasi finali – le famiglie degli alunni, facendole sentire partecipi e co-protagoniste dell’esperienza; si sottolinea quanto sia cruciale la presenza delle famiglie in progetti come questi, connotati da un forte carattere di educazione alle cittadinanze interculturali, al fine di promuovere non solo negli alunni, ma anche nei loro genitori una maggiore sensibilità e un impegno di “tutela attiva” nei confronti del patrimonio culturale materiale e immateriale che contrassegna l’esperienza di scuola, di vita e di comunità.

Per parte sua, il gruppo di lavoro dell’IC “Morosini-Savoia” ha enucleato i seguenti punti di forza del progetto “La piazza Marinai d’Italia”:
• il percorso di formazione e di ricerca-azione
• la collaborazione con enti terzi (Polo START, Fondazione Ismu)
• la collaborazione con docenti di altre scuole; in particolare si è consolidata la rete tra le scuole del Polo 2
• la formulazione condivisa del progetto e la condivisione del percorso in fase di monitoraggio e di bilancio
• la collaborazione con altri docenti dell’istituto (carattere interdisciplinare del progetto)
• il coinvolgimento delle famiglie
• la creazione di momenti di confronto fra gli alunni e i genitori sulle proprie abitudini e tradizioni
• lo sviluppo, tanto nei docenti quanto negli alunni, di un habitus mentale di apertura verso l’altro e di superamento di stereotipi
• la valorizzazione dei linguaggi non verbali, veicolo immediato di esperienze ed emozioni a prescindere dalle competenze strettamente linguistiche di ciascuno
• la valorizzazione delle identità di tutti i partecipanti al progetto (alunni in primo luogo, ma anche insegnanti, scuole); in particolare, il percorso ha valorizzato la cultura di origine di ognuno, dando agli alunni e alle famiglie di origine immigrata un’occasione di mantenerla viva
• l’individuazione del territorio come luogo da vivere, conoscere, rispettare in quanto portatore di una storia e di un valore d’uso legato all’incontro e alla socializzazione
e le seguenti criticità:
• dato il carattere sperimentale e innovativo del progetto, è mancato il supporto di esperienze precedenti cui riferirsi
• difficoltà iniziale ad individuare interventi che avessero un carattere effettivamente interculturale.


Recapiti dell’ente promotore
I.C. “Morosini-Savoia”
via Bezzecca, 20 – 20135 Milano
http://www.icsmorosinimanara.it/


Referenti del progetto
Chiara Pappalardo e Lara Pipitone, docenti di lettere
chiara.pappalardo@tin.it
lara.pipitone@fastwebnet.it
tel. 02.88444167

Data di pubblicazione della scheda: giugno 2012

Destinatari

Gli alunni delle classi IA-IB-IC dell’I.C. Morosini-Savoia (sezione secondaria di primo grado Carmelita Manara) e le loro famiglie

Partner

- per il progetto sulla Piazza: Fondazione Ismu e le altre scuole del Polo START 2 (progetto seconda accoglienza “Forme parole colori”): IC Cinque Giornate, IC Ascoli – SMS Manara, SMS Acardia-Pertini, IC Maria Teresa di Calcutta, DD Arcadia, IC Francesco d’Assisi
- per il progetto START nel suo complesso: Comune di Milano – Direzione Centrale Famiglia, Scuola e Politiche Sociali, Ufficio Scolastico Regionale, Ufficio Scolastico Provinciale, Fondazione Ismu

Esiti/Prodotti

Percorso di conoscenza di Largo Marinai d’Italia con la partecipazione attiva degli alunni, articolato in schede di lavoro e attività svolte in situ e in classe