Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
Il MAO – Museo d’Arte Orientale si propone come una nuova e importante realtà museale nel panorama regionale e nazionale sia per il vasto patrimonio, proveniente da numerose aree geografiche dell’Asia, sia per gli ambiti ad esso collegati (arte, cultura, religione e costume), che rappresentano uno strumento privilegiato per attivare e progettare iniziative di integrazione e connotano il MAO come luogo di incontro e dialogo tra culture.
Molti dei “nuovi cittadini” che hanno scelto di vivere in Piemonte e in particolar modo a Torino provengono dai Paesi rappresentati nelle collezioni; di qui la volontà del Museo di aprirsi e farsi conoscere anche da loro.
Le attività interculturali proposte e realizzate dai Servizi Educativi hanno visto la collaborazione del Museo con diversi soggetti e istituzioni cittadine, tra cui, nel caso specifico, l’Associazione di Cultura Islamica San Salvario Torino (ACIST), insieme alla quale è stato in seguito promosso anche il progetto “Naqra’ ma’ an”.
La progettazione e l’attivazione di iniziative a carattere interculturale rientrano comunque nell’attività ordinaria dei servizi educativi, e nel periodo di apertura delle scuole hanno riscontro soprattutto con i gruppi di studenti dei CTP cittadini.
Gli attori coinvolti – la rete di progetto
• Ente promotore: Servizi educativi del MAO – Museo d’Arte Orientale
• Partner di progetto: ACIST – Associazione di Cultura Islamica San Salvario Torino.
Gli operatori – l’equipe di progetto
• Mia Landi e Eva Morando, Servizi Educativi del MAO
• Eman Askar, associazione ACIST
• Elena Giovanelli, Cooperativa “Giuliano Accomazzi”.
I destinatari
Donne egiziane (dai 25 ai 45 anni), bambini e ragazzi (dai 7 ai 12 anni) che partecipano alle attività proposte dall’ACIST.
Gli obiettivi
L’obiettivo principale del progetto è stato quello di portare in Museo e avvicinare al patrimonio culturale cittadino donne e bambini della comunità islamica torinese, innescando uno scambio culturale e consentendo all’equipe di progetto di cogliere temi e spunti di contatto tra culture “altre” per progettare e organizzare attività future.
Da quando, per quanto
Progettazione nel mese di dicembre 2009; realizzazione tra gennaio e giugno 2010.
Come si articola – le fasi di lavoro
• incontro preliminare tra le responsabili dei servizi educativi del MAO e dell’associazione ACIST
• predisposizione del programma e definizione dei contenuti degli incontri previsti
• organizzazione di due incontri, uno presso il Museo e l’altro presso l’associazione ACIST, dedicati alle donne egiziane
• organizzazione di un ciclo di incontri e attività laboratoriali per i bambini e i ragazzi.
• verifica del gradimento tramite questionario somministrato alle partecipanti.
Le strategie e gli strumenti
Per ovviare alle difficoltà linguistiche delle partecipanti è stata prevista la presenza di un facilitatore, mentre tutti i bambini coinvolti parlavano correttamente l’italiano.
1. Percorso con le donne del centro ACIST.
Per le donne è stata prevista in primo luogo una visita al Museo, nell’ambito della quale le partecipanti, accompagnate da una guida specializzata nell’area islamica con conoscenza della lingua araba, hanno avuto l’opportunità di individuare oggetti di particolare interesse, legati alla quotidianità o a un ricordo o al proprio patrimonio di conoscenze ed esperienze. In un secondo incontro, tenutosi presso la sede dell’Associazione, le partecipanti hanno raccontato la loro esperienza al Museo con il supporto di immagini delle opere e delle sale espositive, condividendo così con il resto del gruppo non solo la propria percezione della visita e del luogo, ma anche una parte di quotidianità, di ricordi, di emozioni e pensieri suscitati dagli oggetti prescelti. Il secondo incontro ha visto la partecipazione sia del personale dei Servizi Educativi del MAO, sia della guida che ha accompagnato il gruppo di donne nella visita al Museo.
2. Percorsi e attività laboratoriali con i bambini e i ragazzi (7-12 anni).
Per i bambini e i ragazzi è stato previsto un breve ciclo di tre incontri che si sono svolti il sabato mattina presso il Museo. Nel corso di questi appuntamenti sono state proposte attività e percorsi tematici connessi in particolare alla galleria dedicata ai Paesi Islamici dell’Asia, che hanno permesso di affrontare temi strettamente legati alla cultura di origine dei giovani destinatari, e favorito una proficua interazione sia all’interno del gruppo dei partecipanti, sia tra partecipanti e il Museo.
Le attività proposte sono state articolate per fascia di età:
– per i bambini dai 7 ai 9 anni è stata organizzata “Alla scoperta del particolare”, una caccia al tesoro incentrata su particolari di alcune opere scelte nelle cinque gallerie
– per i più grandi, dai 9 ai 12 anni, si è svolto invece il percorso “Scrivere disegnando”, incentrato sulle gallerie del Giappone, della Regione Himalayana e dei Paesi Islamici dell’Asia, con attività finale di esercizi di scrittura e calligrammi.
La produzione
I calligrammi prodotti dai bambini nel corso dei laboratori.
La documentazione
Archivio di documentazione fotografica e questionari di gradimento.
La verifica e la valutazione
Nell’incontro conclusivo, avvenuto in moschea, le referenti dei Servizi Educativi del MAO hanno sottoposto alle partecipanti un breve questionario (con domande di natura anagrafica e altre legate al Museo e all’esperienza vissuta) tradotto in arabo da Eman Askar.
Le risorse finanziarie
I costi sono stati sostenuti interamente dal MAO, offrendo ai partecipanti attività e ingressi gratuiti al Museo.
I punti di forza
• dai questionari somministrati alle partecipanti il gradimento dell’iniziativa è risultato molto elevato, e la partecipazione agli incontri attenta e curiosa; il coinvolgimento diretto delle destinatarie e la co-progettazione con l’associazione ACIST hanno contribuito in maniera significativa alla buona riuscita del progetto, avvicinando al MAO una tipologia di pubblico poco abituata a frequentare i musei, ma soprattutto hanno generato una rete di contatti che si sono consolidati e hanno portato a nuove collaborazioni (cfr. scheda di progetto “Naqra’ ma’ An”)
• la funzione di traduzione e mediazione svolta dalla guida ha consentito di superare le barriere linguistiche e ha reso possibile una situazione di perfetta circolarità e scambio tra la guida stessa e le partecipanti
• la gratuità per i partecipanti aiuta a superare le barriere economiche all’accesso, incentiva l’affluenza e la fruizione, e può essere un utile punto di partenza per creare una consuetudine con il Museo, la prima e decisiva occasione per accedere a un luogo che altrimenti rimarrebbe per molti estraneo e lontano dalla quotidianità.
Le criticità emerse
La gestione del calendario e l’incertezza sul numero di partecipanti.
Recapiti dell’ente promotore
MAO Museo d’Arte Orientale
via San Domenico, 11 – 10122 Torino
www.maotorino.it
Referenti del progetto
Mia Landi e Eva Morando, Servizi Educativi MAO
tel. 011.4436927
maodidattica@fondazionetorinomusei.it
Data di pubblicazione della scheda: giugno 2012