“L’arte, il confronto, la parola come ‘vaccini’ di questo tempo”

IIS “Italo Calvino” | Rozzano

2021

Premessa
Da un più di un anno, la pandemia da COVID-19  ha messo in ginocchio il pianeta, facendo scattare l’allarme su stili di vita globali come lo sfruttamento delle risorse, la tortura degli animali, la disattenzione cronica all’ambiente che sono alla base di quanto abbiamo vissuto e stiamo vivendo. Come docenti che, seppure in DAD, hanno un canale preferenziale nell’educazione delle nuove generazioni, come possiamo esercitare il pensiero su questi temi cercando di essere costruttivi per un futuro diverso? Abbiamo pensato di usare proprio quei luoghi negati a lungo durante le diverse ondate della pandemia: scuole e musei per attivare, attraverso l’arte, un laboratorio in cui produrre un altro “vaccino”, più stabile e duraturo di quello che sconfiggerà il COVID-19, quello che cambierà il mondo, in meglio.
Il nostro percorso sui temi dell’Intercultura (e altri temi da esso declinati e ad esso correlati) ha avuto inizio a ottobre 2020 e si è concluso a maggio 2021, grazie anche alla collaborazione con Fondazione ISMU e Pirelli HangarBicocca, che hanno ideato e realizzato un percorso formativo intorno alla mostra “Chen Zhen. Short circuits” (a cura di Vicente Todolì) dedicato ai docenti di scuola secondaria di secondo grado. L’artista proveniva da una famiglia di medici e avrebbe a sua volta “dovuto” fare il medico, ma scoprì di non potere essere altro che un artista e perciò si era autodefinito “medico dell’arte”. Chen Zhen ci mostra una Cina diversa da quella che squarta i pangolini nei mercati, obbligandoci a una riflessione su come viviamo i grandi “cortocircuiti” della vita, della storia, della tradizione, dello sviluppo tecnologico, delle migrazioni, della spiritualità.

 

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
Il percorso dedicato a Chen Zhen si innesta su un progetto nato per sfruttare al meglio le ore curriculari e di potenziamento di Storia dell’arte e di Educazione civica.
Su incarico della Dirigente dell’Istituto “Calvino”, le professoresse Auteri e Travaglini hanno ideato un percorso che comprendesse, oltre alle materie curriculari, un approfondimento su temi trasversali come: educazione al patrimonio, museologia, museografia, intercultura, diritti umani, educazione all’ambiente.
A partire dal programma svolto nelle classi terze del Liceo delle Scienze Umane, si è cominciato a discutere sugli importanti manufatti studiati, sulla loro provenienza (dalle aree mediorientali, africane) e sulla loro presenza nelle maggiori collezioni dei musei europei. Il discorso è stato incentrato sulla relazione tra musei, colonialismo, diritto nazionale ed internazionale che regola gli scambi tra musei e collezionisti, patrimonio culturale come identità e opera d’arte come status symbol. Si è parlato poi degli scambi, delle influenze, delle relazioni tra i popoli a partire dal patrimonio culturale per fare convergere il focus sul tema dell’intercultura (a cominciare dalla koiné di Alessandro Magno e dal cosmopolitismo dell’arte ellenistica, programma di storia dell’arte del Terzo anno) per concludere con la visita alla mostra di Chen Zen.

 

Gli attori coinvolti – la rete di progetto
– Ente promotore del progetto: IIS “Italo Calvino” di Rozzano
– Istituzioni partner: Fondazione ISMU – Iniziative e Studi sulla Multietnicità; Pirelli HangarBicocca.

 

Gli operatori – l’équipe di progetto

  • Mercedes Auteri – insegnante di Storia dell’arte
  • Sabrina Travaglini – insegnante di Storia dell’arte.
  • Laura Zocco – educatrice Hangar Bicocca
  • Simona Bodo e Silvia Mascheroni – responsabili del programma “Patrimonio e Intercultura” di Fondazione ISMU.

 

I destinatari
Classi 3 D e 3 F, Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto “Calvino” di Rozzano.

 

Gli obiettivi

Le conoscenze pregresse (cfr. la voce “Da dove ha avuto origine”), relative ai temi sviluppati nei seguenti moduli:

  • Ambasciatori o razziatori? (sugli espropri delle opere d’arte tra Ottocento e Novecento, e perché)
  • Musei e colonialismo (su come le opere dei paesi sottomessi siano finite nei musei dei paesi “dominanti” privandoli della loro storia, e perché)
  • Collezionismo e status symbol (su come alcune opere di grande valore siano arrivate in importanti istituzioni museali seguendo dubbie vie; oggi i cittadini e le istituzioni nazionali richiedono e a volte ottengono la loro restituzione)
  • I “giusti” per il patrimonio (su come ci sia stato qualcuno disposto a morire per salvare il proprio patrimonio piuttosto che cederlo ai terroristi, ai dittatori, alle guerre ingiuste, e perché)
  • Koiné e intercultura (su come Alessandro Magno abbia impostato sull’intercultura e il cosmopolitismo le sue mosse politiche, e che cosa ne è risultato in termini artistici)
  • L’arte contemporanea com’è presente nelle nostre vite e anche nelle strade e nelle piazze di Milano (su come ogni arte sia stata contemporanea, e su come possa leggersi come uno specchio del tempo in cui viviamo).

 

Le competenze pregresse (cfr. la voce “Da dove ha avuto origine”):

Acquisire consapevolezza

  • del valore identitario e culturale delle opere d’arte
  • del rispetto e del diritto di ogni popolo di riconoscersi nella propria storia
  • dello scambio e dell’arricchimento che i flussi migratori offrono.

 

Le conoscenze relative al percorso sulla mostra “Short Circuits”:

  • conoscere la figura di Chen Zhen, il “medico dell’arte” (su come un artista cinese abbia raccontato, attraverso la Cina, non solo il suo mondo, ma anche il nostro, e come lo recepiamo)
  • riflettere sull’arte come vaccino (su come, di questi tempi ma anche in altri, l’arte possa aiutarci a sopravvivere e come i metalli essere resilienti).

 

I comportamenti che si intendono promuovere nei destinatari dell’esperienza:

  • sviluppare l’attitudine al lavoro in gruppo, al confronto, allo scambio di opinioni e punti di vista diversi
  • sviluppare curiosità verso i temi di attualità e l’arte contemporanea
  • sviluppare un’affezione, un senso di appartenenza al patrimonio, che porti gli studenti (appartenenti a una fascia di età statisticamente meno avvezza alle visite dei musei) a frequentare i luoghi di cultura in autonomia (non solo con la scuola).

 

Le ricadute attese a livello istituzionale: arricchimento culturale, coscienza dell’importanza dello studio della Storia dell’arte come disciplina trasversale nel percorso formativo dei giovani, valorizzazione del percorso di educazione civica nell’ottica di formare studenti che si sentano cittadini del mondo.

 

Da quando, per quanto
Anno scolastico 2020-2021 e possibile continuità nelle classi successive.

 

La formazione
Entrambe le docenti hanno partecipato al percorso formativo “Cortocircuiti. Educare alla cittadinanza plurale attraverso l’arte contemporanea”, promosso da Pirelli HangarBicocca in collaborazione con Fondazione ISMU – Patrimonio e Intercultura.
La formazione si è articolata in cinque incontri:

  • il primo è stato dedicato a una esplorazione dell’educazione al patrimonio in chiave interculturale intesa come pratica trasformativa che incoraggia l’interazione, lo scambio, la messa in discussione delle proprie certezze culturali, lo sviluppo di diverse chiavi di lettura della realtà che ci circonda, il riconoscimento delle identità molteplici di cui ognuno è portatore
  • nel secondo, gli insegnanti sono stati guidati a distanza (la formazione si è svolta durante il secondo lockdown, inverno 2020/2021) in un percorso di visita alla mostra “Short-circuits”, al cui cuore vi è il concetto di transesperienze: nelle parole dello stesso artista, una condizione dell’esistenza vissuta «quando si lascia la terra dove si è nati e ci si sposta da un luogo all’altro», ma anche, più in generale, «il fatto di immergersi nella vita, di fondersi e di identificarsi con gli altri»
  • il terzo, quarto e quinto incontro sono stati dedicati alla progettazione partecipata di percorsi declinabili – sia in presenza sia in DAD – all’interno dei rispettivi gruppi classe, in base alle conoscenze e alle competenze acquisite negli incontri precedenti, nonché alle esperienze pregresse dei docenti.

I temi della mostra, che comprendevano anche una riflessione su idee ed elementi in apparente contraddizione (tradizione e modernità, centro e periferia, spiritualità e consumismo), si sono prestati ad alimentare conoscenze afferenti diversi insegnamenti disciplinari, oltre a quello della storia dell’arte.

 

Come si articola – le fasi di lavoro
Nella fase precedente al percorso formativo di HangarBicocca – Fondazione ISMU, il progetto si è svolto durante l’ora di storia dell’arte, con un approfondimento a settimane alterne  dei moduli descritti alla voce “Obiettivi – Conoscenze pregresse”, tramite PowerPoint, video, immagini da commentare insieme e, successivamente, con domande apposite durante gli scritti per la valutazione del coinvolgimento e delle riflessioni emerse anche nei singoli.

Nell’ambito del percorso dedicato a Chen Zhen, le fasi di lavoro si articolano in:

  • Breve introduzione sulla vita di Chen Zhen e sui concetti di: residenza/risonanza/resistenza (posto nuovo in cui si arriva/ dialogo col luogo / senza dimenticare da dove veniamo)
  • Visita virtuale alla mostra di Chen Zhen (a causa dei vincoli imposti dalla situazione sanitaria), condotta in remoto da uno dei mediatori di HangarBicocca.
  • Lavoro in coppia con la scelta di alcune parole “cortocircuito”: cerebrale/emozionale, meditazione/azione, iperconsumo/seconda vita degli oggetti, oriente/occidente, campagna/città, straniero/oriundo, uomo/natura, materiale/spirituale (e altre parole cortocircuito che gli studenti vorranno aggiungere).
  • In base alla opere scelte per il progetto (con il coinvolgimento delle educatrici di HangarBicocca: Jardin – Lavoir, 2000; Six Roots. Enfance / Garçon, Childhood / Boy, 2000), riflessione su: acqua, meditazione, cosa c’è nella profondità, detriti, consumismo, questione ambientale, migrazione.
  • Lavoro in coppia / suggestioni del gruppo sulle “parole vaccino”.
  • Rielaborazione e pubblicazione dei pensieri dei ragazzi sul sito della scuola.

 

Gli ambiti – le aree disciplinari
Storia dell’arte, Storia, Geografia, Religioni, Educazione civica, al patrimonio e ambientale.

 

Le strategie e gli strumenti

  • incontri in classe o in DAD: lezioni interattive in cui le insegnanti promuovono la partecipazione sollecitando gli interventi continui degli studenti e delle studentesse
  • laboratori concettuali
  • lavoro in piccoli gruppi sulle parole “parole cortocircuito” e le “parole vaccino” / brainstorming sui temi affrontati nel progetto
  • supporti diversi: testi, video, presentazioni in PowerPoint.

 

La produzione
I ragazzi hanno sviluppato i temi affrontati nel percorso in piccoli testi da divulgare.

 

La verifica e la valutazione
La valutazione è stata condotta sugli elaborati finali dei ragazzi, da cui sono tratte alcune testimonianze riportate alla voce “I punti di forza”.

 

I punti di forza
L’opportunità di affrontare argomenti trascurati dai programmi curriculari e ora valorizzati dal nuovo insegnamento di Educazione civica.

Alcune testimonianze dei ragazzi:

  • “A mio parere il percorso di arte contemporanea fattoo quest’anno è molto importante perché è facile cadere nel tranello di studiare sempre e solo opere famose e classiche che, per quanto maestose o geniali, potrebbero risultare per noi ragazzi del 2020, magari, come una cosa lontana. L’arte infatti, per come l’abbiamo studiata, è sempre il riflesso di una situazione sociale e ogni opera generalmente ci dice qualcosa di noi e del nostro tempo. L’arte contemporanea risulta anche critica, ma una critica costruttiva, pacifica, spunto di riflessione per chi la guarda con a0enzione. Come per esempio la critica di Chen Zhen al consumismo”.
  • “L’opera che mi ha colpito di più è stata quella del mappamondo fatto di stoffa che rappresentava il cosmopolitismo perché da ogni nido di stoffa usciva una voce in una lingua diversa. Mi è piaciuta perché anche se davanti al computer di casa mia mi ha fatto sentire cittadina del mondo, come quando viaggio. Secondo me rappresentava anche la voglia degli uomini di stare insieme, nonostante le differenze di cultura, razza, religione, lingua… Mi ha ricordato la koiné di Alessandro Magno che le prof. avevano spiegato a inizio anno, e così si è chiuso il cerchio su quanto abbiamo imparato a proposito del concetto di intercultura”.
  • “Un’opera inquietante e bella era la stanza dell’artista tutta ricoperta di cemento grigio, cristallizzata in ogni oggetto e mobile. L’ho intesa come la casa di una persona che non c’è più e di cui restano solo i ricordi, pietrificati, grigi, spenti, e solo un occhio sensibile può riaccenderli”.
  • “La seconda vita degli oggetti, l’acqua che scorre e il tempo che passa inesorabile sopra ogni cosa mi hanno fatto pensare a quanto sia importante non attaccarsi agli aspetti materiali della vita e curare di più la nostra anima, anche con l’arte”.
  • “La mostra di Chen Zhen è stata a mio parere l’esperienza più interessante del percorso di Educazione al Patrimonio. Mi sono accorto che avevo molti pregiudizi stupidi sui cinesi e mi sono accorto che molta gente giudica le altre culture senza nemmeno conoscerle. Ho ritenuto molto utile e importante tutto ciò che abbiamo detto quest’anno a proposito del patrimonio bene comune di tutti, perché aiuta a rispettare gli altri e a convivere con loro”.

 

Le criticità emerse
La stanchezza dei ragazzi dovuta alla DAD, l’uso smodato dei dispositivi, l’impossibilità di conciliare opinioni differenti a volte profondamente radicate dalla cultura o dalla famiglia di provenienza.

 

Recapiti dell’ente promotore
IIS “Italo Calvino”
Via Guido Rossa s.n. – Rozzano (Milano)
Tel. 02 5750 0115
https://www.istitutocalvino.edu.it/home/area-benessere-e-rischio-in-adolescenza-prevenzione-del-bullismo-e-cyberbullismo/

 

Referente del progetto
Mercedes Auteri
Docente di Storia dell’arte, Referente dell’Area Benessere e rischio in adolescenza
mercedes.auteri@istitutocalvino.edu.it

 

Data di pubblicazione della scheda: novembre 2021

Destinatari

Classi terze, Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto "Italo Calvino" di Rozzano

Partner

Pirelli HangarBicocca; Fondazione ISMU – Iniziative e Studi sulla Multietnicità