Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
L’idea di “Animali in cielo e in terra. Alla scoperta dei miti e delle leggende africane sugli animali del cielo e della terra” è nata da una collaborazione fra il Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma (che comprende una ricca collezione di animali africani dall’Eritrea e dal Congo) e Googol (un’Associazione culturale per la divulgazione scientifica), iniziata in occasione della XVIII Settimana della Cultura Scientifica (4-5-6 marzo 2008) al fine di fornire una nuova chiave di lettura degli animali del Museo collegandoli alle costellazioni zoomorfe dei cieli del mondo (Googol possiede un planetario mobile con il quale è in grado di portare il cielo ovunque). Il progetto europeo “MAP for ID – Museums as Places for Intercultural Dialogue”, nell’ambito del quale l’esperienza di “Animali in cielo e in terra” è stata realizzata, ha aggiunto la dimensione interpersonale e l’apertura al dialogo interculturale.
Gli attori coinvolti – la rete di progetto
· Enti promotori del progetto: Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma; Associazione culturale Googol
· Istituzioni partner: Istituzione Biblioteche del Comune di Parma (predisposizione di una bibliografia ragionata per ragazzi, divisa per fasce di età), Associazione culturale Le Reseau.
Gli operatori – l’équipe di progetto
· Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma:
– Maria Grazia Mezzadri, Direttore Scientifico
– Stefano Bulla, Anna Dicembrino, Nazario Giagnorio, Franca Pesci (personale del Museo): organizzazione e gestione delle giornate aperte al pubblico e preparazione logistica
– Nicola Franchini (collaboratore esterno): visibilità delle attività, fotografie, ideazione e realizzazione del pieghevole finale, ecc.
– Antonella Tsirarkas e Andrea Roseto (Associazione Museiinscena): collaborazione alla conduzione delle scolaresche durante le giornate di chiusura, affiancandosi a Stefano Bulla, Conservatore del Museo.
· Associazione Googol:
– Lara Albanese, Responsabile
– nella fase di progettazione e di partecipazione ai vari seminari: Emanuela Colombi
– nella gestione del Planetario nelle giornate conclusive: Manuela Ferrari e Fabio De Sicot
· esperti di narrazione:
– Paola Ferretti, insegnante narratrice presso il Laboratorio Teatrale “Gianni Rodari” di Reggio Emilia
– Cleophas Adrien Dioma, educatore e poeta, direttore artistico dell’“Ottobre africano” a Parma
– Vittorio Parisi, direttore storico del Museo di Storia Naturale, esperto in comunicazione naturalistica
– Thebe Medupe, astronomo sudafricano abituato a parlare del cielo, non solo sotto il profilo scientifico, a un pubblico anche di giovani ascoltatori
· Ufficio grafico dell’Università degli Studi di Parma: Riccardo Berselli, Vanni Villa
· Biblioteca “Pavese” di Parma: Federica Bottazzi
· Facilitatori “esterni”:
– Cleophas Adrien Dioma (Associazione Culturale Le Reseau)
– Anna Bandini, Elisa Zimarri, Patrizia Rivaldi (corso di lingua araba condotto da Khaled Qatam).
I destinatari
Cittadini adulti delle comunità africane presenti sul territorio (una decina di partecipanti, provenienti da Burkina Faso, Senegal, Costa D’Avorio, Etiopia e Camerun).
Nella fase conclusiva del progetto: scolaresche di ogni ordine e grado, famiglie, cittadini di diverse culture, pubblico generico.
Gli obiettivi
· rendere i cittadini africani di Parma protagonisti di una rilettura delle collezioni museali e del cielo stellato attraverso un confronto, costruito insieme, fra le cosmologie africana ed europea
· esplorare nuove forme di contatto e dialogo con le comunità africane attraverso leggende e fiabe delle loro terre d’origine e la scoperta di un patrimonio orale presente nel vissuto delle persone che hanno messo nuove radici a Parma
· formare “narratori” africani sensibili ai progetti del Museo e di Googol
· illustrare temi di astronomia, ecologia, evoluzione biologica e comportamento animale per accostare la cittadinanza, e soprattutto i giovani, alla conoscenza e al rispetto della natura e degli altri.
Da quando, per quanto
Agosto 2008 – aprile 2009.
La formazione
Il gruppo di progetto ha partecipato al ciclo di seminari di formazione e aggiornamento sull’educazione al patrimonio e intercultura organizzato congiuntamente da IBC Regione Emilia Romagna (capofila del progetto “MAP for ID”) e dal Gruppo di lavoro della Commissione tematica “Educazione e mediazione” di ICOM Italia (gennaio-marzo 2009). I relatori sono stati individuati tra gli esperti che negli ultimi anni hanno condotto ricerche e prodotto contributi significativi nell’ambito dell’educazione al patrimonio in chiave interculturale; alcuni componenti del Gruppo di lavoro di ICOM Italia e di “MAP for ID” hanno presentato attività e progetti realizzati, o in corso di sperimentazione.
Come si articola – le fasi di lavoro
“Animali in cielo e in terra” è uno dei sette progetti pilota selezionati in Emilia-Romagna nell’ambito di “MAP for ID – Museums as Places for Intercultural Dialogue”.
Il progetto si è sviluppato in alcune fasi principali.
La prima è consistita nell’organizzazione di una giornata con esperti di narrazione e scienziati africani per presentare il progetto alla città (due incontri rivolti alle scuole e uno serale aperto alla cittadinanza). La giornata, tenutasi presso l’Aula Magna dell’Università di Parma (21 ottobre 2008) e condotta da Lara Albanese e Maria Grazia Mezzadri, ha potuto contare sulla presenza in Italia dell’astronomo sudafricano Thebe Medupe, affiancato da Paola Ferretti, dal poeta Cleophas Adrien Dioma (che vive a Parma da anni e che ha illustrato con sue poesie le difficoltà di inserimento da immigrato) e da Vittorio Parisi, direttore storico del Museo. Il colloquio ha chiarito come si possa approfondire la conoscenza degli animali custoditi nel Museo attraverso la magica contemplazione del cielo, senza mai perdere di vista la ricchezza che si può attingere da favole, racconti e miti, e soprattutto da un dialogo fra tradizioni e culture diverse.
Nei mesi successivi è iniziata la difficile fase di coinvolgimento dei destinatari. L’impostazione iniziale, basata su un contatto formale con le Associazioni di comunità africane del territorio, si è rivelata difficilmente realizzabile. I partner hanno pertanto privilegiato l’attivazione di contatti personali mediante l’intervento di “facilitatori esterni” (tra cui Cleophas Dioma, ideatore della manifestazione “Ottobre Africano” a Parma).
Al progetto hanno collaborato attivamente una decina di Africani provenienti da Burkina Faso, Senegal, Costa D’Avorio, Etiopia e Camerun. Dagli incontri con i destinatari sono emersi ricordi – stimolati anche da numerose visite al Museo – che hanno portato alla raccolta e alla trascrizione di fiabe e leggende in un opuscolo da distribuire alle scuole e al pubblico degli eventi conclusivi, insieme alla bibliografia ragionata per ragazzi “Sulle tracce di …” (a cura dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Parma).
Il progetto si è concluso con quattro giornate al Museo (20-23 aprile 2009), dove è stato allestito il Planetario mobile di Googol: gli incontri, aperti alle scolaresche e alla cittadinanza, sono stati brillantemente gestiti dai narratori africani, divenuti per l’occasione vere e proprie guide, che hanno affascinato il pubblico con la loro presenza e con il racconto di miti e tradizioni dei loro paesi d’origine.
Gli ambiti – le aree disciplinari
Sebbene i principali destinatari del progetto siano stati cittadini adulti delle comunità africane residenti a Parma, il coinvolgimento (non solo attuale ma anche futuro) delle scolaresche è stato inevitabile, anche alla luce delle finalità del Museo e di Googol. Le aree disciplinari interessate, nell’ambito delle quali i docenti hanno ampia possibilità di trarre spunti per approfondimenti, sono molteplici: astronomia, mitologia, zoologia, evoluzione biologica, biologia del comportamento, ecologia, storia (in particolare delle esplorazioni), letteratura per l’infanzia (libri di avventura e fiabe aventi per protagonisti gli animali), educazione all’intercultura ecc.
Le strategie e gli strumenti
I destinatari hanno avuto l’occasione di partecipare a tutte le fasi del progetto, esprimendo il loro punto di vista in merito allo sviluppo del percorso, come dimostrano le strategie qui di seguito descritte:
– Incontri ripetuti e personalizzati: scartata fin dall’inizio l’idea di ricorrere alla “mediazione” delle Associazioni africane di Parma, nel breve tempo a disposizione tra febbraio e aprile 2009 è stato necessario cercare, impostare, organizzare, effettuare tutti gli incontri preliminari ed effettivi ai fini di una conoscenza e accettazione reciproca, che portasse alla realizzazione di quanto previsto dal progetto. In questo è stata fondamentale l’enfasi su un rapporto personalizzato, che ha reso tutti i partecipanti protagonisti irrinunciabili del progetto, facendoli sentire a proprio agio nel loro nuovo ruolo di “guide museali” durante le giornate conclusive al Museo. Nelle fasi preliminari non è stato possibile coinvolgere i destinatari anche in visite al Planetario per motivi tecnici oltre che temporali, ma questa è stata una “scoperta” finale offerta dal Museo ai partecipanti e alle loro famiglie.
– Visite al Museo: la prima esigenza sentita dal gruppo di progetto è stata quella di presentare ai partecipanti la raccolta di animali africani del Museo di Storia Naturale, che conserva il nome storico di Museo Bottego. Le visite sono state effettuate individualmente, ovvero ripetute per accompagnare ogni volta un interlocutore diverso. E ogni volta è stata una meraviglia scoprire come, osservate con la loro sensibilità, le teche prendessero vita nuova. Durante le visite individuali sono emerse fiabe e informazioni sugli animali esposti, raccolte in un secondo tempo (il fatto di registrare le reazioni dei partecipanti durante questo primo approccio al Museo è sembrata ai responsabili di progetto un atto non ospitale). Queste visite sono servite a far conoscere ai “nuovi cittadini” una realtà inaspettata e a farli familiarizzare con il Museo.
– Momenti di socializzazione: per approfondire la conoscenza reciproca tra il gruppo di progetto, i “facilitatori” (del Corso di Arabo, dell’Associazione culturale Le Reseau), gli esperti di narrazione e i partecipanti.
– Raccolta di esperienze e racconti orali e scritti: sono stati fissati appuntamenti preliminari per illustrare le idee ed esigenze del gruppo di progetto (raccogliere fiabe o racconti delle terre di origine dei partecipanti che avessero gli animali come protagonisti): alcuni si sono svolti a casa degli interessati, che hanno ospitato spontaneamente i responsabili di progetto, altri in Museo. Tutti hanno sentito l’esigenza di elaborare prima “da soli” il recupero della memoria, quindi hanno scritto e consegnato al gruppo di progetto le favole che si ricordavano e ritenevano significative. In alcuni casi sono stati necessari chiarimenti e approfondimenti tramite interviste, in vista sia della redazione dell’opuscolo finale, sia dell’incontro dei partecipanti con il pubblico nelle giornate conclusive al Museo. Nella difficile opera di selezione fra le tante fiabe raccolte, le responsabili sono state guidate dalla necessità di rappresentare animali diversi tra loro, e soprattutto che avessero una corrispondenza con i reperti del Museo e con le costellazioni del cielo africano.
La produzione
I destinatari del progetto sono stati i principali artefici della raccolta di fiabe e miti estratti dalle rispettive tradizioni orali, che ora fanno parte di un archivio raccolto in Museo e in parte pubblicato nell’opuscolo finale del progetto.
La documentazione
La documentazione, curata dai coordinatori del progetto (Maria Grazia Mezzadri, Lara Albanese, Emanuela Colombi), è costituita da: pieghevoli, inviti, locandine, i racconti scritti dai partecipanti, fotografie, filmati, registrazioni, documentazione bibliografica e un fascicolo sintetico con i miti raccolti.
È in preparazione una nuova guida, rivolta prevalentemente alle scuole: “Animali in cielo e in terra. Guida alla lettura del Museo passando dal cielo stellato”.
Altre risorse consultabili
· pubblicazione finale del progetto “MAP for ID”: S. Bodo, K. Gibbs, M. Sani (a cura di), I musei come luoghi di dialogo interculturale: esperienze dall’Europa (2009)
· “Alla luce della luna”, articolo di Maria Grazia Mezzadri pubblicato nel dossier IBC del marzo 2010 dedicato al progetto “MAP for ID” (rivista “IBC. Informazioni commenti inchieste sui beni culturali”, XVIII, 2010, 1)
· “Sulle tracce di…”, bibliografia ragionata della Biblioteca “C. Pavese” di Parma.
La presentazione e la pubblicizzazione
· “Animali in cielo e in terra” è stato presentato alla città in un incontro presso l’Aula Magna dell’Università di Parma, 21 ottobre 2008
· l’inserimento della manifestazione nel progetto “Minimondi. Festival di letteratura e illustrazione per ragazzi” (Parma e provincia, 14 febbraio – 8 marzo 2009) ha aperto nuove strade per la promozione delle tematiche affrontate
· il percorso compiuto è stato presentato nelle quattro giornate conclusive del progetto, tenutesi presso il Museo dal 20 al 23 aprile 2009
· un’altra importante occasione di diffusione del progetto è stata offerta dal convegno conclusivo del progetto europeo “MAP for ID”, tenutosi a Madrid dal 14 al 16 ottobre 2009 presso il Museo de Amèrica
· “Animali in cielo e in terra” è stato presentato da Lara Albanese ed Emanuela Colombi in occasione di diversi congressi e incontri più specificamente dedicati all’astronomia, sia in Italia che all’estero (es. Perugia e Cape Town)
· il progetto è stato infine utilizzato per il suo lavoro di dottorato da Serena Jervolino, studentessa PhD presso la School of Museum Studies dell’Università di Leicester (UK), e presentato in una sua relazione al convegno tenutosi a Leicester il 26-27 novembre 2009 sul tema “Museum Curators and Communities: Embedded Approaches to Participation, Collaboration, Inclusion”.
Le risorse finanziarie
Il progetto è stato realizzato con fondi “MAP for ID”, integrati da: un budget interno messo a disposizione dal Museo; ospitalità dell’Università nelle proprie sale e aule; fondi MIUR per un progetto approvato nell’ambito della legge 6/2000 per la Divulgazione della Cultura Scientifica con finalità in parte sovrapposte a quelle di “Animali in cielo e in terra”; risorse dell’Associazione Googol (per il viaggio dell’astronomo africano e in forma di partecipazione gratuita delle due socie, Lara Albanese ed Emanuela Colombi, alle varie fasi di preparazione e realizzazione del progetto) e dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Parma (che ha realizzato a proprie spese la guida bibliografica).
I punti di forza
Tra i risultati più significativi:
· la valorizzazione delle conoscenze ed esperienze dei partecipanti africani (alcuni dei quali insegnanti, professionisti laureati, artisti), con una straordinaria ricaduta anche sul pubblico e un indubbio arricchimento delle competenze del personale del museo
· la scoperta di una nuova potenzialità di rapporto con i cittadini “nativi”
· la motivazione e la formazione di cittadini di origine africana, che potranno diventare veri e propri “mediatori” del museo
· la possibilità per il museo di raggiungere un pubblico più ampio e di far rivivere le proprie collezioni attraverso nuove chiavi di lettura
· la messa in discussione del punto di vista di ciascuno attraverso l’osservazione del cielo da diverse parti del mondo e la riflessione su uguaglianze e differenze dei punti di vista.
Dal punto di vista dei partner, la relazione tra persone e istituzioni promossa dal progetto ha arricchito tutti, ma dovrebbe trovare uno spazio permanente per consentire all’esperienza di non restare sporadica (ad esempio, attraverso corsi per mediatori sulla falsariga delle esperienze del Centro Piemontese Studi Africani di Torino e della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo).
Le criticità emerse
Sul fronte delle criticità incontrate in corso d’opera, si segnalano i tempi lunghi di progettazione e predisposizione degli incontri e dei materiali, dovuti alla relazione individuale con le tante persone che hanno collaborato al progetto.
I responsabili del progetto considerano una criticità anche il fatto che, nell’esperienza vissuta, il coinvolgimento personale abbia avuto un ruolo preponderante, e il successo conseguito sia stato molto legato alle persone e poco all’Istituzione (il che potrebbe pregiudicare le prospettive future di continuità del progetto). Ciò è inevitabile – e lo si è constatato anche in altre occasioni – per strutture di piccole dimensioni come il Museo e Googol, che d’altra parte hanno il vantaggio di operare con maggiore snellezza e vivacità rispetto a entità più consistenti.
Va comunque sottolineata la replicabilità e la possibilità di acquisizione dell’idea di base del progetto da parte di altri musei naturalistici che posseggano collezioni analoghe e le necessarie competenze, e che possano collaborare con planetari. A dimostrazione di ciò, già diverse richieste sono state avanzate per un trasferimento di questa esperienza in altri contesti: ad esempio, in occasione del recente convegno dei planetari a Perugia, il progetto ha suscitato l’interesse di Michele Wistisen, rappresentante dell’Associazione dei Planetari americani, che ha chiesto l’autorizzazione a tradurre in inglese l’opuscolo delle giornate conclusive per una distribuzione nelle scuole statunitensi.
Recapiti degli enti promotori
– Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma
via Farini, 90 – 43121 Parma
tel. 0521033430
musnat@unipr.it
http://museodistorianaturale.unipr.it/
www.biol.unipr.it/index.rvt?func=sezioni&sez_id=6
– Associazione Culturale Googol
via Don Milani, 20 – San Michele Tiorre, Felino (PR)
www.googol.it
Referenti del progetto
– Maria Grazia Mezzadri
Direttore scientifico del Museo all’epoca del progetto
cell. 334.6575757
mariolinamz@gmail.com
– Lara Albanese
Responsabile Associazione Googol
cell. 349.6951656
laralbanese@googol.it
– Emanuela Colombi
cell. 349.2587814
e.colombi@googol.it
Data di pubblicazione della scheda: dicembre 2010