Corso di formazione per Mediatori Museali

Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo | Bergamo

2008

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
· 2001-2004: cinque educatori della GAMeC (Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo) hanno seguito per l’arco di tre anni scolastici cinque classi (1^, 2^, 3^, 4^, 5^) della Scuola Primaria “Fratelli Calvi” di Bergamo, una scuola che ha più del 50% di alunni stranieri. Il progetto, dal titolo “Arte, formazione e intercultura”, prevedeva interventi degli operatori su base quindicinale.
· 2005: il 18 maggio, in occasione della giornata internazionale dei Musei, dal tema “Museums bridging cultures”, i Servizi Educativi hanno organizzato un incontro a porte chiuse con i referenti della cooperativa culturale Kinesis, per valutare i possibili percorsi e collegamenti tra la GAMeC e le comunità dei migranti.
· 2006: il progetto “OspitiDONOre”, finalizzato ad avvicinare il pubblico adulto di origine immigrata alla GAMeC, ha fatto emergere la necessità di formare mediatori museali in grado di farsi portavoce del museo presso le rispettive comunità.

Chi sono gli attori coinvolti – la rete di progetto
· Ente promotore del progetto: Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, in collegamento con una serie di iniziative promosse dal Teatro Donizetti di Bergamo in occasione della stagione di prosa “Altri percorsi”, dedicata al tema “Tracce straniere”.

Chi sono gli operatori – l’équipe di progetto
· Giovanna Brambilla Ranise, Responsabile Servizi Educativi
· Sem Galimberti, Educatore Museale
· Giuliana Speziali, Educatore Museale
· Sabrina Tomasoni, Tirocinante (Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia)

I destinatari
Pubblico adulto (è stata richiesta la maggiore età; due iscritte hanno appena sostenuto la maturità al Liceo Psicopedagogico e al Liceo artistico) residente in modo stabile a Bergamo e Provincia, con regolare permesso di lavoro/soggiorno/studio ed una buona conoscenza della lingua italiana.

Gli obiettivi
· portare avanti un percorso che sostiene il diritto al patrimonio culturale
· avvicinare gli adulti migranti al museo (dove non erano mai stati prima)
· trovare nella condizione di “migrante” una ricchezza da mettere al servizio del museo per coinvolgere connazionali nelle visite alle collezioni e alle mostre; tali visite saranno condotte nella lingua madre
· utilizzare l’incontro con il museo come luogo di integrazione, di conoscenza e di arricchimento culturale reciproco
· sostenere la cittadinanza culturale delle persone rendendole protagoniste del processo di apertura e di accessibilità del museo
· trovare nell’arte, intesa come convenzione, una piattaforma culturale di scambio e condivisione

Da quando, per quanto
Il corso ha avuto luogo da febbraio a maggio 2007; si è trattato di dodici incontri settimanali di due ore ciascuno. Al termine i partecipanti hanno sostenuto un esame. Il 3 giugno 2007 è avvenuta la consegna dei diplomi, dati dalla Responsabile dei Servizi Educativi, dal Direttore della GAMeC e dal Sindaco, nell’ambito di una giornata dedicata dal Teatro Donizetti a tutte le istituzioni che hanno interagito con il percorso “Tracce straniere”.

La formazione
La formazione dell’equipe di progetto ha compreso:
· la partecipazione all’incontro del 18 maggio 2005 (v. “Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse”)
· le esperienze pregresse degli educatori museali coinvolti con la tematica dei migranti (Giuliana Speziali è stata anche co-conduttrice del progetto “OSpitiDONOre”, e Sem Galimberti insegna Storia dell’Arte al Centro EDA)

Come si articola – le fasi di lavoro
· analisi della situazione dei migranti sul territorio, grazie anche alle rilevazioni del Provveditorato e della Provincia
· colloqui con mediatori culturali e agenzie per l’integrazione presenti sul territorio per valutare la fattibilità dell’iniziativa, ritenuta molto valida da questi interlocutori, senza nascondere le riserve sulla effettiva adesione da parte dei migranti
· scelta degli educatori museali da coinvolgere e verifica della loro disponibilità e del loro interesse
· stesura del bando e della domanda di iscrizione
· diffusione del bando per via istituzionale (mediatori, cooperative, agenzie per l’integrazione, centri legati alle comunità del territorio) e capillare (ristoranti etnici, chioschi, supermercati etnici, phone center…)
· raccolta delle adesioni e colloqui individuali con ogni persona che ha presentato domanda per valutarne le competenze linguistiche, le motivazioni, il livello di inserimento nella comunità di riferimento, le idee relative alla possibilità reale di coinvolgere persone della stessa nazionalità in visite in museo al termine del corso
· progettazione del corso e delle modalità di conduzione dello stesso
· selezione dei partecipanti e avvio del corso
· preparazione delle dispense
· colloquio/esame finale (maggio 2007), consegna dei diplomi (3 giugno 2007)
· dal 3 giugno 2007 al 3 giugno 2008: anno di sperimentazione; ogni migrante ha avuto a sua disposizione un “pacchetto” di dieci visite guidate (quattro alle collezioni permanenti e sei alle mostre temporanee, per le quali sono stati previsti interventi di formazione in itinere condivisi con gli educatori museali), rivolte ai propri connazionali e retribuite dalla GAMeC. In questo periodo, grazie all’apporto dei mediatori più di 500 migranti hanno varcato le soglie del museo (molti dei quali per la prima volta)
· revisione e riprogettazione della modalità dell’operato dei mediatori museali
· [a partire da settembre 2008] una nuova fase del progetto vedrà i mediatori coinvolti nelle scuole – dall’infanzia alle superiori – per creare un contatto con le ultime generazioni e, per tramite loro, con i genitori e i familiari; a tal fine è stato attivato un corso di formazione a settembre

Gli ambiti – le aree disciplinari
Museologia, storia dell’arte, italiano.

Le strategie e gli strumenti
· l’iscrizione al corso ha previsto una cauzione di 50 euro, che sono stati restituiti nel caso in cui la frequenza al corso sia stata equivalente al 75% delle lezioni
· interventi nello Spazio ParolaImmagine della GAMeC accompagnati a interventi nelle sale (mostra di Soto, collezioni permanenti, visite alla città)
· interventi basati sul dialogo e non sulla lectio frontalis; alcune lezioni hanno avuto una struttura laboratoriale
· utilizzo di immagini, diapositive e videoproiezioni
· distribuzione di materiali di studio (dispense, fotocopie, suggerimenti bibliografici, informazioni sulle biblioteche rionali in cui reperire tesi)
· promozione di interscambio tra i corsisti (attraverso la diffusione delle e-mail dei partecipanti, dietro loro richiesta)

La produzione
Le attività, i prodotti, i servizi che mediatori della GAMeC hanno realizzato come esito dell’esperienza vissuta durante il corso di formazione si articolano a più livelli.
In primo luogo vi sono i “prodotti di formazione”, ovvero le competenze, gli strumenti e le abilità di mediazione acquisite dai partecipanti e applicate nello svolgere il ruolo di “interpreti” del patrimonio culturale della GAMeC.
In una tesina prodotta per il colloquio finale, i partecipanti hanno illustrato quali opere avrebbero scelto per introdurre le loro comunità di riferimento alle collezioni della GAMeC e perché (le tesine saranno a breve pubblicate sul sito Internet della GAMeC, v. anche “La documentazione”).
Nel corso dell’anno di sperimentazione, la “produzione” è coincisa con le visite guidate ai gruppi di connazionali e con il diretto coinvolgimento dei mediatori in alcuni progetti della GAMeC:
· installazione “Futuro ritorno” dell’artista Luca Vitone (nell’ambito della mostra “Ovunque a casa propria”, GAMeC, aprile-maggio 2008): un collage di interviste a migranti che risiedono a Bergamo e provincia, realizzate grazie alla collaborazione dei Mediatori Museali della GAMeC
· rassegna di film in lingua originale “Sudamericana. Destinazione cinema”, una collaborazione GAMeC, Fondazione Dalmine e Fundacion Proa di Buenos Aires (Bergamo, 18-21 giugno 2008): ai mediatori è stato chiesto un aiuto affinché questa iniziativa possa essere vissuta e partecipata attivamente da tutti i cittadini provenienti dai Paesi dell’America Centrale e Meridionale (che formano una delle più importanti comunità di migrazione sul territorio), attraverso la condivisione e la progettazione condivisa della rassegna stessa e degli eventi collaterali
· proiezione per il pubblico cinese del film su Yan Pei-Ming, in lingua francese ma sottotitolato in cinese dalla mediatrice museale Anna Zhang, che ha coinvolto la comunità cinese invitandola ad assistere alla proiezione e a visitare poi la mostra dell’artista, sempre in lingua originale.

La documentazione
Bando, domanda di iscrizione, registrazione degli indirizzi delle istituzioni/agenzie coinvolte, materiale prodotto dai corsisti.

Altre risorse consultabili
– G. Brambilla, «Da “ospitiDONOre” a “mediatori museali”: storia di una cittadinanza culturale», in M. Bolla e A. Roncaccioli (a cura di), Il museo come promotore di integrazione sociale e scambi culturali, atti del convegno (Verona, Palazzo della Gran Guardia, 3 marzo 2007), Comune di Verona – Direzione Musei d’Arte e Monumenti, Verona, 2007.
– G. Brambilla, Nuovi interpreti della vita culturale della città: i Mediatori Museali della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, contributo pubblicato nella sezione “Approfondimenti e testimonianze” di “Patrimonio e Intercultura”, aprile 2008.

– G. Brambilla e Anita Gazner, “Le Cronache della GAMeC. Il Mediatore, il Museo e la Porta”, intervento alla Terza Giornata Interculturale Bicocca “Muoversi Verso. Luoghi delle città, dialoghi interculturali” (Milano, 31 gennaio 2014).

S. Bodo, C. Da Milano, S. Mascheroni (2009), Periferie, cultura e inclusione sociale, Fondazione Cariplo, Collana “Quaderni dell’Osservatorio” n. 1, marzo 2009

La verifica e la valutazione
a) Durante il corso di formazione:
· incontri periodici tra la Responsabile dei Servizi Educativi e gli educatori museali per la verifica degli apprendimenti
· questionari somministrati ai partecipanti a fine progetto per valutare l’incidenza del percorso sulla loro formazione e sul loro rapporto con il museo (cfr. i risultati in G. Brambilla Ranise, «Da “ospitiDONOre” a “mediatori museali”: storia di una cittadinanza culturale» cit.)
· testo finale dei corsisti.
b) Durante e a conclusione dell’anno di sperimentazione:
colloquio individuale per valutare questo primo anno di attività. Il colloquio riguarda il rapporto dei mediatori sia con il museo che con i connazionali, e approfondisce temi quali le difficoltà di approccio con le comunità di riferimento, la validità della nostra formazione in itinere, un bilancio delle visite guidate, una valutazione di come si è modificato il rapporto con il territorio.

La presentazione e la pubblicizzazione
· comunicazione al workshop “Oggetto di incontro” (Torino, 25 febbraio 2008), promosso dal Centro Piemontese di Studi Africani
· inserimento del progetto nel libretto “Città luogo d’incontro”, pubblicato dal Teatro Donizetti e dal Comune di Bergamo per descrivere le iniziative del territorio sul tema delle “tracce straniere”
· descrizione dell’iniziativa in un articolo pubblicato su “L’Eco di Bergamo”
· comunicazione al convegno “Il museo come promotore di integrazione sociale e scambi culturali” (Verona, 3 marzo 2007), promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona e dalla Fondazione Cariverona
· comunicazione al convegno “Il patrimonio per l’educazione interculturale: esigenze, esperienze, proposte” (Bergamo, 2 aprile 2007), organizzato dal Museo Storico di Bergamo in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo e con l’Ufficio Scolastico Provinciale
· cerimonia di consegna del diploma il 3 giugno 2007
· preparazione di una parte del sito web della GAMeC relativa all’iniziativa
· comunicazione ai migranti sul territorio del nuovo servizio offerto dalla GAMeC, attraverso volantini stampati dalla GAMeC nelle varie lingue delle comunità di riferimento (in collaborazione con i mediatori), o attraverso le pagine di “Bergamondo”, inserto de “L’Eco di Bergamo”

Le risorse finanziarie
· finanziamento del corso a cura della Fondazione per la Comunità Bergamasca
· finanziamento GAMeC delle visite guidate corrisposte ai mediatori (con accesso gratuito per i gruppi da essi condotti)

I punti di forza
a) Nello svolgimento del corso di formazione:
· impegno dei corsisti (parzialmente garantito dalla cauzione)
· buona conoscenza della lingua italiana da parte dei corsisti
· forte motivazione dei corsisti, che hanno visto nell’iniziativa la possibilità di diventare protagonisti della vita culturale della città non svalutando ma valorizzando la propria diversità
· ottimo livello culturale dei corsisti (anche se non con lauree specifiche)
· avere educatori museali preparati e coinvolti
· dialogo diretto con le opere
b) Nelle visite condotte dai Mediatori durante l’anno di sperimentazione:
· forte impegno nella continua formazione e aggiornamento
· attivazione di modalità di formazione condivise con quelle dedicate agli educatori museali, per dare vita a una fusione tra i due gruppi, peraltro non senza organizzare incontri di chiarificazione e approfondimento rivolti i mediatori (ma aperti anche agli educatori)
· costante contatto e scambio di informazioni, idee e suggerimenti tra i Servizi Educativi e i mediatori
· percezione dell’importanza culturale del ruolo rivestito, anche nei confronti della comunità di riferimento

Le criticità emerse
· difficoltà di coinvolgimento di alcuni migranti, per la diffidenza verso la gratuità del servizio, o per il timore di controlli sui permessi di soggiorno
· non tutti i mediatori sono riusciti a portare i connazionali in museo, a volte per motivi di lavoro, a volte per difficoltà incontrate nel coinvolgimento dei concittadini, a volte perché c’è stato il bisogno di sentirsi più sicuri nella conoscenza delle opere delle collezioni e delle mostre

 

Recapiti dell’ente promotore
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
via S. Tomaso, 53 – 24121 Bergamo
tel. 035.270272
www.gamec.it

Referente del progetto
Giovanna Brambilla
Responsabile Servizi Educativi
tel. 035.270272
giovanna.brambilla@gamec.it

Data di pubblicazione della scheda: aprile 2007 (e successivi aggiornamenti)

Destinatari

Mediatori linguistico-culturali

Esiti/Prodotti

- prodotti di formazione (nuove conoscenze e competenze acquisite dai mediatori)
- visite guidate ai gruppi di connazionali e diretto coinvolgimento dei mediatori in alcuni progetti della GAMeC