“Dentro al Museo: scienze e storie”

Museo civico di Storia Naturale e Archeologia | Montebelluna

2012

Il contesto territoriale di riferimento
La realtà territoriale di Montebelluna, dove ha sede il Museo di Storia Naturale e Archeologia, vede attive diverse associazioni culturali di cittadini di origine immigrata, un CTP (Centro Territoriale Permanente), una Rete per l’Integrazione degli alunni stranieri (“Scuolaacolori”) e la cooperativa sociale “Una Casa per l’Uomo”.

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
Gli stimoli ad avviare percorsi che rendano accessibile il patrimonio del museo in chiave interculturale sono stati forniti da diverse occasioni formative alle quali ha preso parte il personale del Museo di Montebelluna.
In primo luogo, il percorso di formazione e ricerca-azione “Patrimonio culturale e integrazione. Quale dialogo con la scuola e il territorio?”
, promosso dalla Fondazione Ismu (2005-2006), e in seguito un percorso di formazione a livello internazionale dedicato all’apprendimento degli adulti. Il workshop dal titolo: “L’educazione degli adulti nel museo” (Museo di Montebelluna, maggio 2006) ha previsto la sperimentazione diretta di alcune attività con diversi pubblici di adulti, e in particolare con due gruppi del Centro Territoriale Permanente locale.
Successivamente, la progettazione e la cura scientifica del corso di formazione rivolto a docenti ed educatori museali affidato dalla Regione Veneto al Museo di Montebelluna, “Progetto Educard: Un patrimonio di culture”
, hanno impegnato il personale del Museo nel periodo settembre 2008 – giugno 2009.
È del 2010 il percorso formativo “Museo: un tappeto tra mondi”
, sempre coordinato dal Museo di Montebelluna, che ha visto la collaborazione del CTP locale e della cooperativa “Una Casa per l’Uomo” (tutta la documentazione relativa a questo percorso è depositata presso il Centro di Documentazione del Museo di Montebelluna).
L’“adozione” simbolica di oggetti del museo per far emergere collegamenti inattesi tra la biografia delle collezioni e le biografie delle persone, collaudata dal Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena con il progetto “Choose the piece”
(Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena), ha ispirato la progettualità del Museo di Montebelluna negli ultimi due anni: “Pezzi di Storie”, esperienza attivata nell’anno 2010-2011, ha visto il Museo operare in sinergia con il CTP di Montebelluna e la cooperativa “Una Casa per l’Uomo”, e rappresenta il riferimento per il progetto “Dentro al Museo: scienze e storie”, la più recente esperienza sui temi dell’intercultura e dell’accessibilità del patrimonio culturale.

Gli attori coinvolti – la rete di progetto
• Ente promotore: Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna
• Istituzioni partner: Società Cooperativa Sociale “Una Casa per l’Uomo” di Montebelluna; CTP di Montebelluna – Patti integrati e Gruppi Donne

Gli operatori – l’equipe di progetto

Per il Museo Civico di Montebelluna:
• Giorgio Vaccari (conservatore naturalista e coordinatore attività educative per le scienze naturali)
• Vera Di Rienzo (collaboratrice a progetto)

Per la Cooperativa “Una Casa per l’Uomo”:
• Ilaria Baldin  (psicologa)
• Jian Hong Ni (mediatrice culturale cinese partecipante al precedente corso di mediazione museale per mediatori culturali promosso dal Museo)

Per il CTP di Montebelluna:
• Franca Lovato (responsabile del servizio di mediazione linguistico-culturale per la Rete “Scuolaacolori“, nonché dell’organizzazione e del coordinamento dei corsi CTP per le donne nelle varie sedi)
• Domenica Marrazzo (docente italiano, storia e geografia, educazione civica)
• Nadia Cavallaro (docente italiano-alfabetizzazione)
• Vito Badalà (docente matematica e scienze)
• Cristina Gazzola (docente italiano-alfabetizzazione, Gruppo Donne).

I destinatari
• due classi dei Patti Integrati per licenza media con il CTP di Montebelluna (n. 9 ragazzi competenza linguistica A2; n. 14 ragazzi competenza linguistica A1)
• un Gruppo Donne di Montebelluna, competenza linguistica A0-A1.
N.B. Le competenze linguistiche, definite sulla base dei test di ingresso svolti a scuola nel periodo corrispondente alle fasi iniziali del progetto, sono difficilmente collocabili in modo rigido all’interno dei suddetti livelli. I partecipanti possedevano competenze linguistiche oscillanti tra i due inquadramenti (cfr. voce “Le criticità”).

Le finalità
Attraverso questo percorso si è inteso:
• promuovere l’accessibilità del patrimonio culturale custodito nel Museo di Montebelluna
• promuovere la conoscenza delle collezioni della sezione naturalistica del Museo e una loro “presa in carico” da parte dei destinatari, sviluppando intrecci tra storie personali e storia delle collezioni
• stimolare una partecipazione attiva al “bene comune” custodito nel Museo
• attraverso i partecipanti, favorire la conoscenza e la frequentazione del Museo anche da parte delle famiglie delle donne e dei ragazzi.

Gli obiettivi
• promuovere una conoscenza scientifica di base dell’oggetto scelto
• far emergere storie personali attraverso il legame tra il partecipante e l’oggetto.

Da quando, per quanto
La progettazione ha avuto luogo tra novembre 2011 e gennaio 2012; le fasi operative si sono svolte da fine gennaio a inizio giugno 2012.

Come si articola – le fasi di lavoro
• 3 incontri dei partecipanti presso il Museo di 2 ore ciascuno (1 incontro per gruppo);
• diversi  incontri dedicati al progetto, coordinati dai docenti all’interno del CTP
• diversi  incontri dedicati al progetto, coordinati dai docenti all’interno del Gruppo Donne
• 2 incontri condotti dal conservatore naturalista presso il CTP
• 1 incontro condotto dal conservatore naturalista presso il Gruppo Donne
• 2 incontri di restituzione finale (atelier fotografico per il Gruppo Donne e riprese video per i ragazzi del CTP).

Gli ambiti – le aree disciplinari
Area linguistica e ambito naturalistico.

Le strategie e gli strumenti
Indicazioni di metodo adottate dall’equipe di progetto nella fase iniziale:
– Distinguere le proposte per i ragazzi da quelle dedicate alle donne:
• ragazzi: legame con le conoscenze pregresse; aggancio alla programmazione disciplinare (coinvolgimento del docente di matematica e scienze); sviluppo di contenuti tassonomici o ecologici
• donne: approccio affettivo, basato sull’interesse personale; confronto tra l’oggetto naturalistico in Italia e nel paese d’origine.
– Tutti gli oggetti dell’esposizione permanente di storia naturale possono essere scelti (Scienze della Vita e Scienze della Terra, compresa Astronomia); l’adozione dell’oggetto può basarsi su motivazioni affettive, legate all’esperienza, all’estetica (piacere vs repulsione), al vissuto che l’oggetto fa riemergere attraverso il suo potere evocativo.

Strategie e strumenti adottati nel lavoro con i partecipanti:
• focus group iniziale relativo all’idea e alla percezione di “museo”
• laboratori di avvicinamento alle collezioni
• incontri per la predisposizione di materiale informativo “facilitato”.
Dopo gli incontri al Museo di conoscenza e studio delle collezioni della sezione naturalistica, i partecipanti sono stati invitati a scegliere un oggetto e a dichiarare le motivazioni di tale scelta.
Il materiale prodotto in questa fase è stato rielaborato a scuola e nella sede del Gruppo Donne, producendo in un momento successivo delle schede “autobiografiche” consegnate al conservatore del Museo. Nelle schede ogni partecipante esplicitava le ragioni della propria scelta, mettendo in luce gli aspetti autobiografici che avevano determinato l’adozione di un pezzo piuttosto che di un altro.
Sulla base di queste schede, il conservatore ha prodotto schede scientifiche semplificate relativamente ad ogni oggetto scelto. Ognuno ha poi rielaborato le informazioni acquisite tramite la scheda scientifica, esplicitandole in schede che hanno richiesto uno sforzo linguistico notevole per la maggior parte dei partecipanti, nella forma sia orale che scritta. Gli incontri condotti dal conservatore nelle sedi “fuori museo” (portando, quando possibile, materiali dalle collezioni) hanno avviato discussioni che hanno interessato i partecipanti su un duplice piano, scientifico e autobiografico.
La fase finale del progetto ha avuto due esiti diversi in base al gruppo di partecipanti. Per gli studenti del CTP è stata realizzata una serie di riprese video-ritratto con l’oggetto scelto, mentre per il Gruppo Donne sono state inserite delle didascalie nuove nell’allestimento permanente del Museo: accanto al nome dell’oggetto si è specificata l’indicazione “Oggetto scelto da: nome e cognome del partecipante al progetto”. Ogni didascalia è stata inserita direttamente dalle partecipanti, alla presenza del conservatore, sulla base di un confronto che tenesse conto, da un lato, dei vincoli espositivi (dati dal conservatore), dall’altro, dei desiderata delle “protagoniste”. Si è trattato di un concreto esempio, seppur modesto, di allestimento partecipato. Un pannello entrato a far parte dell’esposizione permanente della sezione naturalistica spiega il perché di queste nuove didascalie.

La documentazione
La documentazione del percorso, costituita dai verbali delle riunioni e degli incontri, foto e schede, è stata curata dal Museo.

La verifica e la valutazione
La valutazione del percorso è stata condotta in itinere dall’equipe di progetto attraverso incontri periodici, scambi di mail e telefonate. È stata altresì effettuata una verifica finale dell’intero percorso. Un primo incontro tra i membri dell’equipe di progetto a esperienza appena conclusa è stato filmato; a distanza di mesi l’equipe ha preso visione del filmato, riguardato i materiali prodotti dai partecipanti, e compilato la presente scheda di progetto.

La presentazione e la pubblicizzazione
In via di realizzazione.

Le risorse finanziarie
Contributi Lions Club di Montebelluna (€ 500) e CTP (€ 300); entrate relative al biglietto di ingresso ridotto (scolaresche) a carico di ogni partecipante; risorse del Museo in termini di personale e materiale messo a disposizione.

I punti di forza
Sotto il profilo della realizzazione del progetto, i principali punti di forza sono stati:
• la disponibilità da parte dell’equipe di progetto in termini di tempo, anche non retribuito, dedicato a riunioni, scambi di mail e confronti, pur provenendo da realtà istituzionali diverse tra loro
• la volontà dei docenti del CTP di far rientrare il progetto nel programma scolastico, determinante per la riuscita dello stesso
• particolarmente gradita da tutti i partecipanti è stata l’uscita del conservatore presso le scuole e la sede del Gruppo Donne, che ha valorizzato il progetto portando “il museo fuori dal museo” e facendo interagire i partecipanti con i materiali di collezione (reperti naturalistici, animali tassidermizzati, modelli didattici ecc.).

Quanto alla relazione del Museo con i destinatari, l’esperienza ha permesso di:
• promuovere l’agio; questa è stata una scelta “di campo” voluta, dando risalto alle situazioni e alle risorse positive di ogni partecipante
• favorire l’accesso a un’istituzione importante, sede di cultura, normalmente percepita come un luogo esclusivo
• dare spazio all’ascolto e al confronto a diversi livelli: tra operatori dell’equipe, tra operatori e partecipanti, tra i partecipanti stessi
• riconoscere i soggetti come portatori di conoscenze e interpretazioni diverse; alcuni partecipanti hanno scelto oggetti caratterizzati da un forte legame con i paesi d’origine; questo ha avuto un effetto positivo nel far riemergere legami affettivi, la voglia di condividere emozioni e un forte orgoglio di appartenenza alla propria nazione
• avviare spirali positive al di fuori del gruppo dei partecipanti: figli e genitori che “traghettano” le rispettive famiglie all’interno del Museo nelle attività promosse successivamente all’esperienza vissuta.

Le criticità emerse
• la presenza non costante dei partecipanti (soprattutto per il CTP) ha determinato alcune difficoltà nella gestione del gruppo da parte sia dei docenti del CTP, sia del personale del Museo
• sarebbe stato necessario un avvio più lento del percorso, in modo tale che chi non era stato presente al primo incontro potesse recuperare l’esperienza in qualche modo; forse si dovevano ipotizzare più incontri di avvicinamento al Museo
• i tempi assai diluiti del progetto in fase di restituzione hanno comportato la defezione di alcuni partecipanti, sia tra i ragazzi che tra le donne
• è emersa la difficoltà di semplificazione nella predisposizione delle schede scientifiche
• la definizione di competenza linguistica A1 e A2, che si basa sul test di ingresso al CTP fatto a inizio anno, spesso non corrisponde all’effettiva competenza linguistica raggiunta dai ragazzi nei mesi successivi, cioè nel momento in cui arrivano al Museo e portano a termine il progetto
• le difficoltà linguistiche relative alla terminologia scientifica hanno talvolta demotivato i ragazzi con i livelli linguistici più bassi
• il tema delle scienze è risultato meno appetibile per alcune componenti del Gruppo Donne, ed è stato vissuto come un tema lontano dal loro quotidiano
• la scarsa disponibilità di risorse economiche ha implicato un notevole sforzo da parte dell’equipe di progetto nella gestione di tempi e mezzi da utilizzare
• la mancanza di una presentazione “ufficiale” alla cittadinanza di Montebelluna dell’intero percorso.


Recapiti dell’ente promotore
Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna
via Piave, 51 – 31044 Montebelluna (Tv)
tel. 0423.609031
info@museomontebelluna.it
www.museomontebelluna.it 


Referenti del progetto
Per il Museo:
Giorgio Vaccari, conservatore naturalista e coordinatore attività educative per le scienze naturali
tel. 0423.609031
naturacons@museomontebelluna.it


Per il CTP:
Franca Lovato, responsabile servizio di mediazione linguistico-culturale per la Rete “Scuolaacolori“, organizzazione e coordinamento dei corsi CTP per le donne
tel. 0423.24055-603982
francaelle@tin.it

Per la Cooperativa “Una Casa per L’Uomo”:
Ilaria Baldin, psicologa
tel. 0423.615252 – cell. 329.4450580
formazione@unacasaperluomo.it

Data di pubblicazione della scheda: dicembre 2012

Destinatari

- giovani studenti di due classi dei Patti Integrati per licenza media, CTP di Montebelluna
- un Gruppo Donne, CTP di Montebelluna

Partner

CTP – Patti integrati e Gruppi Donne, Montebelluna; Società Cooperativa Sociale “Una Casa per l’Uomo”

Esiti/Prodotti

- per gli studenti del CTP: riprese video-ritratto con l’oggetto scelto
- per il Gruppo Donne: realizzazione di un piccolo allestimento partecipato, con didascalie autobiografiche e pannello esplicativo