“Mothers”

Civici Musei di Reggio Emilia | Reggio Emilia

2010

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
La partecipazione dei Musei Civici di Reggio Emilia al progetto europeo “MAP for ID – Museums as Places for Intercultural Dialogue”
con il progetto pilota “Mothers” si inserisce nel quadro della crescente attenzione che essi dedicano al pubblico dei “nuovi cittadini” reggiani.
Aprire il museo a un numero sempre più ampio di visitatori eterogenei dal punto di vista culturale è infatti un obiettivo che i Musei Civici perseguono da diversi anni, promuovendo varie tipologie di proposte.
L’esigenza è di suggerire un’idea di museo come spazio mentale dove chiunque può trovare rappresentate le proprie storie. Gli oggetti e le testimonianze conservate nelle collezioni museali, se poste in risonanza l’una con l’altra, consentono di sviluppare racconti intorno a temi universali, in cui ognuno si possa riconoscere, con l’obiettivo di rendere il museo civico, legato alla trasmissione della memoria e cultura locale, un luogo familiare e interessante per una collettività sempre più composita dal punto di vista culturale.

Gli attori coinvolti – la rete di progetto
· Ente promotore del progetto: Assessorato Cultura e Università – Musei Civici di Reggio Emilia
· Istituzioni partner: Assessorato alla Sicurezza e Coesione Sociale e Assessorato alla Cura della Comunità, Comune di Reggio Emilia; ASL – distretto di Reggio Emilia.

Gli operatori – l’équipe di progetto
Il gruppo di lavoro è stato composto da:
· Musei Civici di Reggio Emilia:
– Georgia Cantoni, Roberto Macellari, Giada Pellegrini: ideazione e curatela del progetto
– Alessandro Gazzotti, Elisabeth Sciarretta: individuazione delle opere d’arte
– Daniele De Luigi: consulenza sulla fotografia contemporanea
– Attilio Marchesini: visite guidate
– Andrea Viani, Giacomo Zibellini, Elisa Comastri, Manuela Fontanesi: grafica e strumenti informativi
· Mediatrici culturali:
– Faiza Mahri (coordinamento)
– Rachel Sackey Warker
– Marina Holyk
· Assessorato alla Sicurezza e Coesione Sociale, Città di Reggio Emilia:
– Linda Gualdi, Rania Abdellatif (referenti)
· ASL – distretto di Reggio Emilia
– Amelia Ceci (referente)
· Nico Guidetti: regia e realizzazione riprese per il video.

I destinatari
Donne adulte di diverse nazionalità: madri e non, professioniste e artiste contattate direttamente dai curatori o tramite i partner del progetto, in tutto circa 40 partecipanti.

Gli obiettivi
· connotare fortemente il museo dal punto di vista “civico”, in modo che i “nuovi cittadini” vi si riconoscano e lo sentano patrimonio condiviso di una comunità multietnica
· creare una piattaforma identitaria comune, mettendo i nuovi cittadini nelle condizioni di rispecchiarsi nelle testimonianze di un passato locale.

Da quando, per quanto
Il progetto è stato concepito nel corso del 2008 e, attraverso numerose fasi di lavoro (individuazione dei materiali, interviste, riprese, montaggio, revisioni, presentazione alla cittadinanza delle prime fasi del progetto durante un’occasione pubblica organizzata ai Musei Civici nel maggio 2009, ecc.), è approdato a una mostra temporanea che raccoglie le diverse testimonianze confluite in “Mothers” (marzo-aprile 2010, cfr. “La presentazione e la pubblicizzazione”).
Il video prodotto nell’ambito del progetto sarà visibile in modo permanente all’interno dei Musei Civici e diventerà uno strumento di divulgazione da proporre in diverse occasioni e contesti, anche al di fuori di quello strettamente attinente i beni culturali.


Come si articola – le fasi di lavoro
“Mothers”, uno dei sette progetti pilota selezionati in Emilia-Romagna nell’ambito di “MAP for ID”
, si è articolato nelle seguenti fasi di lavoro:
· elaborazione dei contenuti del progetto
· individuazione delle opere
· contatti con i mediatori per la presentazione del progetto e l’individuazione dei soggetti da coinvolgere
· incontri tra i curatori e le donne che hanno scelto di portare la propria personale esperienza all’interno del video, per presentare le opere selezionate e fare una comune riflessione in merito
· proposta del progetto alle artiste fotografe
· organizzazione delle interviste
· riprese video
· presentazione al pubblico delle fasi iniziali del progetto, per sperimentarne il livello di gradimento e di condivisione degli intenti
· nell’ambito del seminario di studi “Madri: cosa significa occuparsi di maternità oggi”, presentazione ufficiale del video e inaugurazione della mostra “Mothers”

· prime valutazioni condotte attraverso l’analisi sull’affluenza di pubblico, risonanza sui giornali e televisioni locali, richiesta di organizzazione di giornate di presentazione del progetto e visite guidate alla mostra per particolari gruppi (dipendenti comunali, donne straniere, ecc.).

Le strategie e gli strumenti
Per la realizzazione di “Mothers”, e in particolare per l’individuazione delle destinatarie, i curatori del progetto hanno collaborato con diverse istituzioni/realtà cittadine, tra cui l’Assessorato comunale alla Sicurezza e Coesione Sociale, l’Azienda Sanitaria locale e le mediatrici culturali delle diverse comunità immigrate presenti sul territorio.
Per raggiungere gli obiettivi del progetto (cfr. sopra) è stato scelto un tema “generativo”, universalmente sentito e ben rappresentato nelle diverse collezioni dei Musei Civici quale quello della madre come dispensatrice di vita. Il corpo della madre, luogo di passaggio tra il nulla e l’essere, incarna infatti fin dai tempi più remoti il mistero della nascita e il principio della vita, tanto da suscitare nell’uomo il primo senso del divino ed essere elevato a culto.
Nella fase iniziale sono state individuate alcune opere delle collezioni museali relative al tema della maternità (dalla preistoria alla contemporaneità), considerate innanzitutto come il frutto dell’ingegno umano, piuttosto che come la pura espressione di una cultura localistica.
Gli oggetti prescelti sono stati illustrati alle partecipanti nel corso di una prima visita al museo.
Da questo e da successivi sopralluoghi sono nate riflessioni e racconti legati all’esperienza dell’essere madre: interviste, narrazioni, immagini fisse e in movimento che sono andate a comporre un video in cui le voci contemporanee delle donne entrano in risonanza con le opere del museo, testimoni di un sentire universale.
La scelta di uno strumento particolare quale il video per mettere in atto questa riflessione, risiede nel suo essere un intermediario attuale di comunicazione diretta, un linguaggio visivo in grado di coinvolgere un pubblico eterogeneo, e di armonizzare e far convivere differenti apporti e opinioni sul tema al cuore del progetto.
Attraverso la creazione di questo prodotto i Musei Civici di Reggio Emilia hanno promosso una rilettura delle proprie collezioni in chiave universale, attualizzando gli oggetti che ne costituiscono il patrimonio e imponendosi come simbolo forte di una rinnovata identità civica.
Il museo ha promosso un coinvolgimento attivo delle partecipanti, accogliendone le istanze e i suggerimenti per meglio strutturare il lavoro, e invitandole ad esprimersi nella loro lingua affinché, in una situazione facilitata dall’intervento delle mediatrici culturali, riuscissero a trasferire appieno la loro profonda esperienza.

La documentazione
La documentazione del progetto è stata curata dal personale del museo attraverso scatti fotografici e corrispondenza interna.


Altre risorse consultabili
· video “Mothers” (una sintesi del video sarà consultabile sul sito web del museo, Youtube e un relativo link su Facebook)
· depliant della mostra temporanea, con un testo di presentazione del progetto, immagini delle opere in mostra e relative didascalie

· pubblicazione finale del progetto “MAP for ID”: S. Bodo, K. Gibbs, M. Sani (a cura di), I musei come luoghi di dialogo interculturale: esperienze dall’Europa (2009).

La verifica e la valutazione
La valutazione, curata dal personale del museo, è stata effettuata tramite interviste ai partecipanti.


La presentazione e la pubblicizzazione
· la prima presentazione del progetto “Mothers” alla città si è tenuta il 9 maggio 2009

· una mostra temporanea è stata dedicata al progetto e alla presentazione del video (dal 20 marzo al 25 aprile 2010)

· altre importanti occasioni di diffusione del progetto: convegno conclusivo del progetto europeo “MAP for ID”, tenutosi a Madrid dal 14 al 16 ottobre 2009 presso il Museo de Amèrica
; corso di formazione “Archeologia e Intercultura. Integrazione culturale attraverso l’educazione al patrimonio archeologico” (Brescia, novembre-dicembre 2009).

Le risorse finanziarie
Il progetto è stato realizzato con fondi “MAP for ID” e un budget interno messo a disposizione dall’istituzione museale.

I punti di forza
· il progetto ha reso il museo familiare a persone che, per la maggior parte, non ne conoscevano nemmeno l’esistenza
· il museo ha sviluppato un quadro più preciso della situazione multietnica cittadina e consolidato alcune modalità operative per raggiungere le comunità migranti
· con “Mothers”, il museo ha avuto l’opportunità di “comunicarsi” in maniera diversa e più coinvolgente
· il progetto ha posto l’accento sui rapporti umani ancora prima che professionali, favorendo l’arricchimento e la crescita personale di tutti gli attori coinvolti
· il video prodotto nell’ambito del progetto rappresenta un allestimento permanente all’interno del nuovo ordinamento delle collezioni.
Nel futuro l’equipe di progetto auspica che, grazie a questo diverso modo di educare al patrimonio, possa nascere un nuovo pubblico che rispecchi la realtà multiculturale della città, e di cui il museo si faccia interprete e portavoce.

Le criticità emerse
Tra le criticità, si segnala la mancata condivisione delle finalità del progetto da parte di alcuni addetti ai lavori.


Recapiti dell’ente promotore
Musei Civici di Reggio Emilia
Palazzo San Francesco
via Spallanzani, 1 – 42100 Reggio Emilia
tel. 0522.456477
musei@municipio.re.it
www.musei.comune.re.it


Referenti del progetto
– Roberto Macellari, funzionario Reti e Servizi Culturali
tel. 0522 456811
roberto.macellari@municipio.re.it
– Georgia Cantoni
georgia.cantoni@municipio.re.it
– Giada Pellegrini
giada.pellegrini@municipio.re.it

Data di pubblicazione della scheda: giugno 2010

Destinatari

Donne adulte di diverse nazionalità (madri e non, professioniste e artiste)

Partner

Assessorato alla Cultura, Assessorato alla Sicurezza e Coesione Sociale e Assessorato alla Cura della Comunità, Comune di Reggio Emilia; ASL – distretto di Reggio Emilia

Esiti/Prodotti

Realizzazione di un video che raccoglie riflessioni e racconti legati all’esperienza dell’essere madre, oltre a interviste, narrazioni, immagini fisse e in movimento ispirate alle opere selezionate dalle partecipanti