“Storie Plurali”. Il Museo Guatelli, oggetti e storie di vita

Fondazione Museo Ettore Guatelli | Associazione Clio '92 | Ozzano Taro di Collecchio (PR)

2009

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
La storia del Museo Guatelli si intreccia con la storia personale del suo autore, Ettore Guatelli, nato nel 1921 e divenuto maestro elementare nei primi anni del dopoguerra.
Il Museo racconta le condizioni di vita dei lavoratori tramite la poesia degli oggetti (utensili della cultura contadina, ma anche oggetti di uso quotidiano, scatole, giocattoli,  scarpe, ceramiche ecc.), disposti scenograficamente alle pareti. Interessato agli oggetti in quanto testimonianza della storia dell’Uomo, Ettore Guatelli era soprattutto affascinato dalle storie che essi portano con sé e sono in grado di narrare.
Il progetto “Storie Plurali” si ispira dunque alla filosofia del fondatore della raccolta Guatelli nel voler raccogliere esperienze e storie delle partecipanti legate agli oggetti del Museo, sviluppate attraverso le modalità del laboratorio teatrale.

Gli attori coinvolti – la rete di progetto
• Enti promotori: Fondazione Museo Ettore Guatelli e Associazione Clio ‘92 (una associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della storia, impegnata nella ricerca e formazione nell’ambito dell’educazione al patrimonio culturale)
• Istituzioni partner: Comune di Collecchio (referente quale mediatore tra migranti e Museo), Ufficio IAT di Fornovo Taro (referente quale mediatore tra migranti e Museo), Forum Solidarietà, FestinaLente Teatro e Associazione Vagamonde (conduttori delle fasi laboratoriali).

Gli operatori – l’equipe di progetto
•  il personale scientifico del Museo (Mario Turci, Direttore; Jessica Anelli, Conservatore)
•  i ricercatori nell’ambito dell’educazione al patrimonio culturale dell’Associazione Clio ‘92 (Adriana Bortolotti, Mario Calidoni, Silvia Mascheroni e Ivo Mattozzi)
• Andreina Garella (Festina Lente Teatro), Giacomo Truffelli (Forum Solidarietà), Maristella Galli (Comune di Collecchio), Donatella Canali (IAT di Fornovo), Alida Guatri (Associazione Vagamonde).

I destinatari
Donne migranti e native (insegnanti e non) in età compresa tra i 18 e i 60 anni, individuate al di fuori dei contesti di formazione attraverso il coinvolgimento di soggetti politici, culturali, formativi e del mondo del lavoro quali intermediari tra il museo e le donne coinvolte.

Gli obiettivi
• attivare dinamiche interculturali all’interno di un territorio problematico sotto il profilo dell’attivazione di politiche di alfabetizzazione, attraverso l’apertura del Museo ad un pubblico “non abituale”
• educare adulti migranti situati al di fuori di un contesto di istruzione formale a conoscere, interpretare e concettualizzare elementi materiali e immateriali che assumono valenza patrimoniale sia in riferimento alla cultura di provenienza che a quella del contesto di residenza
• sollecitare le destinatarie ad assumere consapevolezza della propria e altrui identità culturale in un’ottica inclusiva e ad adottare conseguenti comportamenti responsabili nel contesto civico verso altri individui e verso i beni patrimoniali
• formare le destinatarie ad agire nei rispettivi contesti di lavoro quali mediatrici del patrimonio del museo in chiave interculturale.

Da quando, per quanto
Progettazione: luglio 2008 – gennaio 2009.
Fasi esecutive: febbraio – giugno 2009.

La formazione
Per quanto riguarda gli operatori museali, è da segnalare come il progetto “Storie Plurali” rappresenti la prima esperienza in ambito interculturale. Alla luce di questo, la Direzione ha optato per il coinvolgimento nelle fasi operative di realtà locali fortemente impegnate da anni in progetti legati all’intercultura (Festina Lente Teatro, Forum Solidarietà, Associazione Vagamonde), in modo che potessero fungere da “soggetti formatori” per il personale coinvolto del progetto.
Sono stati pertanto previsti incontri formativi tra gli operatori museali e i diversi attori coinvolti, finalizzati all’acquisizione delle metodologie utili allo sviluppo e alla messa in opera delle linee guida inerenti la sfera della progettualità rivolta al coinvolgimento di soggetti migranti.

Come si articola – le fasi di lavoro
“Storie Plurali” è uno dei sette progetti pilota dell’Emilia-Romagna selezionati nell’ambito del progetto europeo “MAP for ID – Museums as Places for Intercultural Dialogue”. Nasce dalla collaborazione tra l’Associazione Clio ‘92 e la Direzione della Fondazione Museo Ettore Guatelli come una delle possibili risposte del museo al territorio rispetto al tema dell’intercultura e al coinvolgimento di soggetti migranti nelle proprie attività.
A seguito della presentazione del progetto da parte dei due enti promotori, la Fondazione Museo Ettore Guatelli ha ritenuto opportuno costituire un gruppo operativo, formato da un rappresentante della Fondazione, un rappresentante del comune di Fornovo, un rappresentante del comune di Collecchio e un rappresentante di Forum Solidarietà sezione Parma.
Tramite contatti con associazioni locali e con il supporto delle due amministrazioni comunali limitrofe di Collecchio e Fornovo, sono state individuate dieci donne (tra cui due italiane), che hanno lavorato assieme nell’arco di cinque mesi con incontri settimanali, dedicati al laboratorio teatrale, della durata di tre ore ciascuno.
Il percorso laboratoriale si è tenuto presso il teatro della scuola elementare di Collecchio e il Museo Guatelli. Gli incontri erano suddivisi in tre distinti momenti: una prima fase di “riscaldamento” secondo le modalità delle tecniche teatrali, attraverso lo scioglimento del corpo e l’iterazione tra le destinatarie; i momenti successivi possono definirsi come momenti di confronto e di dialogo, a partire dalle suggestioni indotte dai diversi ambienti del Museo Guatelli. In particolare, un primo momento è stato dedicato alle “memorie gestuali”, ossia la riproposizione di gestualità scaturite dai racconti e dalle memorie delle donne coinvolte (la gestualità del lavare i panni a mano, la gestualità dell’accendere il fuoco…). Ognuno di questi gesti recuperati sarebbe poi diventato parte integrante della performance. Infine, l’ultima parte dedicata alla narrazione e alle memorie delle singole persone, attraverso il confronto con i loro oggetti d’affezione, anche questi divenuti parte integrante della performance finale.
Questa scansione dei tempi del laboratorio è stata funzionale a fare emergere la cura che una volta si aveva nell’aggiustare e riaggiustare un oggetto per farlo durare nel tempo, il passaggio di tante mani, di tanti uomini e donne nell’usarlo e i tanti nomi nel chiamarlo. La sapienza e il lavoro che sta dietro a un oggetto è profonda. Lo stesso oggetto in mano a persone diverse, portatrici di culture altre, può produrre emozioni diverse, storie  diverse e anche gradi di libertà diversi, creatività in gioco.
Sulla base degli incontri e delle narrazioni delle destinatarie è stata sviluppata la drammaturgia alla base della performance teatrale finale (“Storie plurali: di mano in mano”, a cura di FestinaLente Teatro in collaborazione con l’Associazione Vagamonde), nella quale le donne hanno dato vita alle loro storie tramite il linguaggio verbale e gestuale. Lo spettacolo, che prevede un forte coinvolgimento del pubblico, ha avuto molto successo e ha già dato luogo a numerose repliche.

Le strategie e gli strumenti

Rispetto alle modalità di conduzione e alle intenzioni iniziali, che prevedevano l’utilizzo di schede cartacee finalizzate alla descrizione degli oggetti, e anche alla luce delle difficoltà incontrate dalla maggior parte delle donne coinvolte nell’utilizzo della lingua italiana scritta, l’equipe di progetto ha optato per la conduzione di un laboratorio teatrale dove le donne fossero libere di esprimersi attraverso il linguaggio verbale e gestuale. Di fatto, le modalità del teatro hanno permesso una forte interazione tra le persone coinvolte nelle fasi operative, attraverso la condivisione di gesti e narrazioni a partire dalle sollecitazioni degli allestimenti del Museo Guatelli.
La maggior parte degli incontri si è svolta presso il Museo per la contestualizzazione del laboratorio e delle tematiche dell’interculturalità, il recupero dei saperi e delle conoscenze legate alla dimensione domestica e del lavoro, e l’individuazione degli oggetti e delle storie che da questi ritornano, e che hanno rappresentato il fulcro del laboratorio attraverso le modalità del teatro. Il tutto finalizzato a recuperare storie, attraverso il confronto delle diverse esperienze di cui le destinatarie sono state le principali interpreti, proponendo la loro personale interpretazione della collezione anche attraverso la restituzione di nuove storie legate ai rispettivi contesti di provenienza.
Il progetto ha reso possibile l’attivazione di dinamiche conoscitive del territorio (in questo caso dei Comuni di Fornovo e Collecchio) rispetto ai possibili rapporti attivabili con soggetti istituzionali e interistituzionali, capaci di aprire al Museo nuove strade nell’ambito del dialogo interculturale. L’incontro e il confronto con le realtà associative (Forum Solidarietà, Associazione Ciac, associazioni territoriali delle diverse etnie presenti su Parma, Festina Lente Teatro) e istituzionali (amministrazioni comunali di Collecchio e Fornovo, Provincia di Parma – Assessorato alle Politiche Sociali) operanti nell’ambito dell’intercultura ha permesso al Museo di confrontarsi con dinamiche culturali e visioni del mondo completamente diverse rispetto alle proprie (il concetto di tempo, l’avvio di rapporti di amicizia, l’approccio con il territorio…).

La produzione
• performance teatrale “Storie plurali: di mano in mano”
• video.

La documentazione
La fase della documentazione è stata garantita da riprese audio e video delle fasi del laboratorio, oltre che da una drammaturgia (alla base della performance teatrale finale) sviluppata sulla base degli incontri e delle narrazioni delle destinatarie. Responsabile per la parte audio-video è stata l’Associazione Le Giraffe; per la parte organizzativa e operativa, Jessica Anelli (conservatrice Fondazione Museo Ettore Guatelli).

La verifica e la valutazione
Per quanto riguarda la verifica e la valutazione del progetto, nel corso delle fasi operative del laboratorio teatrale sono stati convocati diversi incontri tra l’equipe operativa e i referenti della conduzione del laboratorio al fine di un confronto sulle criticità emerse e le loro possibili soluzioni.
L’esito degli incontri è attualmente documentato da verbali.
Per quanto riguarda la valutazione finale, è stata unicamente predisposta una scheda di autovalutazione interna. Non è stato contemplato l’intervento di valutatori esterni.


Altre risorse consultabili

– A partire dalla fine di settembre 2009 sarà disponibile un dvd a cura dell’Associazione Le Giraffe, frutto del lavoro di documentazione e registrazione condotto dalla stessa associazione nel corso dei laboratori e della performance finale. Il dvd conterrà inoltre alcune interviste alle destinatarie del progetto.
– L’esperienza di “Storie Plurali” è inoltre documentata nella pubblicazione finale del progetto “MAP for ID”: S. Bodo, K. Gibbs, M. Sani (a cura di), I musei come luoghi di dialogo interculturale: esperienze dall’Europa (2009).

La presentazione e la pubblicizzazione
Le azioni previste per diffondere il progetto sono state le seguneti:
•  pubblicazione sul sito web del Museo Guatelli
•  pubblicazione sul periodico della Fondazione Museo Ettore Guatelli
•  presentazione della performance teatrale attraverso una speciale apertura del Museo  al pubblico anche in orario serale, a ingresso gratuito (20 e 21 giugno 2009)
•  presentazione della performance al di fuori del contesto del Museo, in occasione della Festa Multiculturale di Collecchio (luglio 2009).

Le risorse finanziarie
Fondi del progetto “MAP for ID” e bilancio 2009 Fondazione Museo Ettore Guatelli. Il progetto è stato inoltre sostenuto dal Forum Solidarietà, una associazione di associazioni di volontariato costituita da circa cento realtà di Parma e provincia.

I punti di forza

• nelle fasi operative del progetto, sono da segnalare l’immediato coinvolgimento dimostrato dalle partecipanti e l’entusiasmo con il quale hanno seguito gli incontri (cui hanno certamente contribuito le modalità del laboratorio teatrale);
• tra i benefici riscontrati, l’incontro e la messa in relazione di persone provenienti da realtà differenti ha contribuito all’apertura, non solo per il Museo, ma anche e soprattutto per le donne migranti, al contesto territoriale di riferimento, portandole a instaurare rapporti personali, anche al di fuori del contesto del laboratorio, con le altre partecipanti;
• dal punto di vista del Museo, il progetto ha contribuito a una maggiore presa di coscienza della realtà territoriale rispetto alle dinamiche interculturali e alle politiche di integrazione delle comunità migranti; “Storie Plurali” ha inoltre favorito l’apertura a soggetti e realtà fino a quel momento estranee alla vita del museo, grazie alle quali si sono avviate collaborazioni per progetti futuri;
• in prospettiva, il Museo è intenzionato a proseguire il lavoro con le donne coinvolte, in modo che possano assumere il ruolo di mediatrici culturali delle collezioni ed essere impiegate nella conduzione di visite guidate in chiave interculturale rivolte alla comunità locale (non solo di origine immigrata, ma anche autoctona).

Le criticità emerse

Rispetto alle aspettative iniziali, una delle criticità emerse è la scarsa partecipazione di destinatarie provenienti da uno dei due comuni coinvolti, con ogni probabilità dovuta alla carenza di politiche locali di alfabetizzazione.

Recapito degli enti promotori

– Fondazione Museo Ettore Guatelli
via Nazionale, 130 – 43044 Ozzano Taro di Collecchio (PR)
info@museoguatelli.it
www.museoguatelli.it
– Associazione Clio ‘92
www.clio92.it

Referenti del progetto
– Per la Fondazione Museo Ettore Guatelli:
Mario Turci, Direttore, direttore@museoguatelli.it
Jessica Anelli, Conservatrice, info@museoguatelli.it
– Per l’Associazione Clio ‘92:
Adriana Bortolotti, Mario Calidoni, Silvia Mascheroni e Ivo Mattozzi

 

Data di pubblicazione della scheda: ottobre 2009

Destinatari

Donne italiane e di origine immigrata (fascia di età 16-80 anni), individuate al di fuori dei contesti di formazione

Partner

Comune di Collecchio; Ufficio IAT di Fornovo Taro; Forum Solidarietà; FestinaLente Teatro e Associazione Vagamonde

Esiti/Prodotti

- performance teatrale “Storie plurali: di mano in mano”
- video dedicato al progetto