“MAP for ID – Museums as Places for Intercultural Dialogue”

IBC Regione Emilia-Romagna | Città di Torino - Settore Educazione al Patrimonio Culturale |

2009

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse

Il progetto “MAP for ID – Museums as Places for Intercultural Dialogue” nasce dal partenariato di apprendimento “Museums Tell Many Stories”, finanziato dal programma europeo “Lifelong Learning” Grundtvig tra il 2005 e il 2007 e finalizzato a sviluppare le competenze del personale che si occupa di educazione al patrimonio/mediazione culturale, per sostenere l’apprendimento interculturale tramite l’elaborazione e lo sviluppo di metodologie con cui si possano interpretare e rendere accessibili al pubblico le collezioni e gli oggetti appartenenti ad altre culture.
“Museums tell many stories” ha creato le premesse per la costruzione di un programma più ampio e impegnativo, quale quello che “MAP for ID” si è proposto di realizzare, raggiungendo con le sue azioni non solo le istituzioni partner, ma una più ampia rete di musei e istituzioni in tutta Europa.
L’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna
, in quanto coordinatore di “Museums Tell Many Stories”, ha allargato il partenariato (che già includeva la Città di Torino, la Chester Beatty Library e Imagine IC) a ulteriori istituzioni, quali il British Museum, il Museo de América e il Museo degli Sguardi, che potessero contribuire con la loro esperienza a consolidare e a diffondere le buone pratiche in ambito di educazione e didattica interculturale.
Pur essendo organo della Regione Emilia-Romagna, e come tale votato a sviluppare azioni in primo luogo in ambito locale, l’Istituto Beni Culturali si è valso della fitta rete di rapporti che intrattiene a livello nazionale e internazionale e dell’esperienza acquisita come coordinatore di progetti europei per valorizzare ad ampio raggio gli esiti di “MAP for ID”.
La partecipazione al progetto della Città di Torino si colloca nel quadro delle attività istituzionali del Settore Educazione al Patrimonio Culturale
, che è impegnato in particolar modo nella sperimentazione di modelli di comunicazione museale al fine di promuovere l’accesso ai luoghi della cultura e alle attività culturali per un numero crescente di cittadini. In questa prospettiva, l’educazione al patrimonio culturale, basandosi su metodologie legate all’apprendimento cooperativo, mira a facilitare la costruzione della conoscenza della città attraverso le memorie condivise, il patrimonio culturale collettivo, i rapporti tra ogni cittadino e la sua comunità. L’esclusione di alcuni gruppi dai musei torinesi (sia dall’accesso in quanto visitatori, sia dalla partecipazione come interlocutori attivi) contribuisce a rafforzare i più ampi processi sociali di alienazione, mettendo in rilievo la persistenza delle numerose barriere che tengono lontano chiunque non rientri nella tipologia standard di visitatore. Da queste considerazioni è nato “Un patrimonio di tutti”, un programma articolato in una serie di azioni indirizzate a costruire percorsi di cittadinanza attiva attraverso la conoscenza e l’uso consapevole del patrimonio culturale e della memoria civica.
Istituto Beni Culturali e Città di Torino hanno avviato e consolidato la loro collaborazione sul tema del dialogo interculturale con il progetto “Museums Tell Many Stories” e successivamente con “MAP for ID”.

Gli attori coinvolti – la rete di progetto
“MAP for ID – Museums as Places for Intercultural Dialogue” è un progetto europeo biennale (2007-2009) finanziato dal “Lifelong Learning Programme” dell’Unione Europea.
· Coordinatore del progetto: Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna
· Istituzioni partner: Settore Educazione al Patrimonio Culturale della Città di Torino, Museo degli Sguardi di Rimini e Amitié, Bologna (Italia); British Museum, Londra (Gran Bretagna); Chester Beatty Library, Dublino (Irlanda); Museo de América,  Madrid (Spagna); Fondazione Imagine Identity and Culture, Amsterdam (Olanda); Fondazione per i Musei e i Visitatori, Budapest (Ungheria).

Gli operatori – l’équipe di progetto
· Margherita Sani e Antonella Salvi, Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna (coordinamento generale del progetto, coordinamento dei progetti pilota realizzati dai musei emiliani)
· Vincenzo Simone e Cecilia Maseri, Settore Educazione al Patrimonio Culturale della Città di Torino (coordinamento dei progetti pilota realizzati dai musei torinesi)
· Maurizio Biordi, Museo degli Sguardi (ricerca sulle buone pratiche)
· Pier Giacomo Sola e Sibylle Moebius, Amitié (supporto al management, reporting e autovalutazione)
· Elena Delgado, Museo de América (ricerca sulle buone pratiche, coordinamento dei progetti pilota realizzati dai musei spagnoli)
· Margaret O’Brien e Jo-Anne Sunderland, British Museum (ricerca sulle buone pratiche)
· Jenny Siung, Chester Beatty Library (ricerca sulle buone pratiche, coordinamento della pubblicazione finale)
· Bibi Panhuysen e Evelyn Raat, Imagine Identity and Culture (ricerca sulle buone pratiche, coordinamento dei progetti pilota realizzati dai musei olandesi)
· Anikó Korenchy-Miszné, Fondazione per i Musei e i Visitatori (ricerca sulle buone pratiche, coordinamento dei progetti pilota realizzati dai musei ungheresi)
· Kirsten Gibbs (consulente del progetto, editing della pubblicazione finale)
· Silvia Mascheroni (consulente del progetto per la realizzazione dei progetti pilota italiani)
· Simona Bodo (ricerca sulle buone pratiche, valutazione progetti pilota, editing della pubblicazione finale).

I destinatari
Operatori di musei e di eventuali istituzioni partner (es. Centri Territoriali Permanenti, biblioteche, associazioni culturali) interessati a sviluppare le proprie competenze interculturali e a sperimentare attività educative innovative legate al dialogo interculturale.

Gli obiettivi
Obiettivo di “MAP for ID” è di sviluppare le potenzialità dei musei come luoghi di dialogo interculturale, esplorando e sperimentando nuove forme di mediazione inclusiva delle collezioni grazie ad attività di ricerca e di diffusione delle buone pratiche e al finanziamento di una serie di progetti pilota da realizzare in alcuni musei dei paesi partner (Italia, Paesi Bassi, Spagna e Ungheria).

Da quando, per quanto
2007-2009.


La formazione
Il Gruppo di lavoro della Commissione tematica “Educazione e mediazione” di ICOM (International Council of Museums) Italia ha promosso tre giornate seminariali dedicate ad alcuni temi cruciali dell’educazione al patrimonio in chiave interculturale, e svoltesi tra gennaio e marzo 2009. IBC è stato partner di questa iniziativa, in quanto gli incontri rientravano nel progetto “MAP for ID” come momenti di formazione/aggiornamento per i referenti dei musei italiani i cui progetti pilota sono stati selezionati.

Come si articola – le fasi di lavoro
“MAP for ID” ha previsto le seguenti fasi:
· creazione di un gruppo di ricerca, costituito dai rappresentanti delle istituzioni culturali coinvolte nel progetto, per identificare i casi di studio e le buone pratiche legate alle attività di mediazione interculturale in ambito museale ed estrarne elementi che li rendano trasferibili ad altri contesti;
· condivisione dei risultati del gruppo di ricerca fra i professionisti dei musei europei attraverso un report e il convegno “Musei e dialogo interculturale” (10 giugno 2008, Bologna);
· realizzazione nei paesi partner di una trentina di progetti pilota con l’obiettivo di sperimentare nuove forme di mediazione inclusiva delle collezioni. Ambiti interessati: apprendimento della lingua; interpretazione e utilizzo delle collezioni che riconoscano gli oggetti come portatori di significati multipli; promozione di approcci pluralistici, che introducano nuove prospettive e punti di vista; valorizzazione delle storie di vita come patrimonio immateriale, attraverso la narrazione che scaturisce dagli oggetti; sviluppo delle competenze interculturali del personale dei musei;
· una conferenza conclusiva per la presentazione, l’analisi e la diffusione dei risultati  del progetto (14-16 ottobre 2009, Madrid);
· la pubblicazione I musei come luogo di dialogo interculturale: esperienze dall’Europa (cfr. “Altre risorse consultabili”).

Le strategie e gli strumenti
Ai musei che hanno partecipato alla sperimentazione sono state indicate le seguenti linee guida per l’implementazione dei rispettivi progetti pilota:
· il dialogo interculturale è un processo interattivo, bi-direzionale e dialogico;
· il “patrimonio” è inteso come un insieme di oggetti culturali – sia materiali che immateriali – che non vanno solo conservati e trasmessi, ma anche rinegoziati e ricostruiti nel loro significato;
· utilizzo di tutte le collezioni, e non solo di quegli oggetti o documenti che hanno una immediata o superficiale rilevanza per specifiche comunità, per rispondere alla crescente diversità del pubblico museale;
· promozione del dibattito, della discussione e della comprensione tra gruppi misti di individui;
· enfasi sullo sviluppo di competenze, attitudini, comportamenti interculturali;
· enfasi sul processo e sulla metodologia prima ancora che sui contenuti;
· coinvolgimento a lungo termine del pubblico, includendone la voce nelle attività di  progettazione, interpretazione, documentazione ed esposizione del patrimonio museale;
· collaborazione interdipartimentale e/o partenariato interistituzionale per massimizzare l’impatto sociale del progetto e per poter attingere a una gamma diversificata di competenze e abilità;
· contributo alla transizione del museo nel suo complesso verso un impegno strutturale e duraturo in ambito interculturale.

La produzione
I progetti pilota dei musei selezionati in Italia (periodo di realizzazione: luglio 2008 – giugno 2009) sono i seguenti:

Torino

· “City Telling” (Torino)
equipe di progetto: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna; destinatari: giovani studenti di origine immigrata (14/20 anni) del CTP “Drovetti” di Torino.

· “Lingua contro Lingua – una mostra collaborativa”
equipe di progetto: Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino, Centro Piemontese di Studi Africani; destinatari: mediatori culturali di origine immigrata, pubblico usuale e non-pubblico (es. giovani e cittadini stranieri) del Museo, studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori.

· “In ogni storia c’è un giardino”
equipe di progetto: Orto Botanico di Torino e gruppo di lavoro “Un patrimonio di tutti”, in collaborazione con i Giardini della Venaria Reale; destinatari: una classe di studenti del CTP “Parini” (adolescenti/adulti), una classe di allievi del Primo Liceo Artistico, utenti italiani e stranieri del centro di animazione interculturale del quartiere di San Salvario (ASAI).

· “Map for Torino”
equipe di progetto: Museo Nazionale del Cinema, in collaborazione con i CTP “Parini” e “Saba”, l’Istituto Professionale Statale “Albe Steiner”, l’Istituto di Istruzione Superiore per le Arti Grafiche e Fotografiche “Bodoni-Paravia” e il Primo Liceo Artistico; destinatari: studenti di Centri Territoriali Permanenti e scuola secondaria di II grado di Torino (indirizzo audiovisivo / multimediale).

· “La Reggia: vita in movimento”
equipe di progetto: Reggia di Venaria Reale, in collaborazione con alcuni CTP cittadini e l’Associazione “Noi multietnici”; destinatari: adulti di origine immigrata di diversa provenienza, il 90% delle quali collegato all’associazionismo locale; il gruppo di lavoro finale per redigere il piano di azione 2010 nell’ambito dell’interculturalità ha coinvolto un gruppo di 10 donne.

· “La Voce delle Conchiglie: echi di popoli, cultura, arte”
equipe di progetto: Fondazione Torino Musei – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Museo d’Arte Antica di Palazzo Madama, Borgo Medievale, in collaborazione con i CTP “Drovetti” e “Braccini”; destinatari: allievi dei CTP, studenti stranieri e autoctoni delle scuole secondarie di secondo grado del territorio torinese)

· “Culture mixture / Impasto di culture”
equipe di progetto: Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino; destinatari: giovani artisti stranieri iscritti all’Accademia, allievi dell’Istituto Statale d’Arte Aldo Passoni.

Emilia Romagna

· “Animali in cielo e in terra”
equipe di progetto: Museo di Storia Naturale dell’Università di Parma, in collaborazione con l’Associazione culturale Googol di Parma; destinatari: comunità africane residenti a Parma e pubblico generico.

· “Choose the Piece. Il ‘museo della città’ come luogo di dialogo interculturale”
equipe di progetto: Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena; destinatari: studenti stranieri (adolescenti/adulti) del Centro Territoriale Permanente di Modena.

· “Interculturarte. Progetto di mediazione interculturale tra museo, scuole e territorio”
equipe di progetto: Zaffiria, Centro Permanente per l’educazione ai media, in collaborazione con il Museo degli Sguardi di Rimini e artisti italiani e stranieri; destinatari: studenti italiani e stranieri di scuola secondaria di primo grado.

· “City Telling” (Bologna)
equipe di progetto: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino; destinatari: giovani italiani e migranti appartenenti ai gruppi giovanili Katun e Katun Party del Quartiere San Donato, Bologna..

· “Mothers”
equipe di progetto: Musei Civici di Reggio Emilia; destinatari: donne adulte di diverse nazionalità (madri e non, professioniste e artiste) contattate direttamente dai curatori o tramite i partner del progetto.

· “L’intercultura come ritratto di una città”
equipe di progetto: Museo Civico di Mirandola; destinatari: studenti di scuola secondaria di primo grado e loro insegnanti.

· “Storie plurali. Il Museo Guatelli, oggetti e storie di vita”
equipe di progetto: Fondazione Museo Ettore Guatelli (Ozzano Taro di Collecchio, Parma) e Clio’ 92 (Associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della storia, gruppo di ricerca sull’educazione al patrimonio culturale), in collaborazione con i Comuni di Collecchio, Fornovo e Sala Baganza, Provincia di Parma, Fondazione Monte di Parma, Forum Solidarietà, Festina Lente Teatro, Associazione Le Giraffe, Associazione Vagamonde; destinatari: donne migranti e native (insegnanti e non) in età compresa tra i 18 e i 60 anni.


Per maggiori dettagli sui progetti pilota italiani e su quelli realizzati in Olanda, Spagna e Ungheria, si rimanda alla pubblicazione finale
.


La documentazione
“MAP for ID” èstato  documentato in tutti i suoi snodi nel sito
dedicato (ora non più attivo), un vero e proprio “work in progress” del progetto. Nella parte pubblica del sito eranoconsultabili una presentazione generale di “MAP for ID”, le sue fasi principali e gli esiti raggiunti, una sintetica descrizione dei progetti pilota realizzati nei musei dei paesi partner con i relativi materiali, e una sezione dedicata alla disseminazione dei risultati.
L’area del sito riservata ai partner è stata regolarmente aggiornata nel corso del progetto con segnalazioni bibliografiche, presentazioni dei progetti pilota, strumenti per la verifica e la valutazione, materiali su convegni e seminari dedicati a tematiche pertinenti, etc.

Altre risorse consultabili
– I risultati finali del progetto sono presentati nel volume a cura di S. Bodo, K. Gibbs, M. Sani, I musei come luoghi di dialogo interculturale: esprienze dall’Europa; versione ingl. Museums as places for intercultural dialogue. Selected practices from Europe.

Dossier “MAP for ID – Musei come luoghi di dialogo tra culture”,  a cura di Antonella Salvi e Margherita Sani

– A un anno dalla sua conclusione, “MAP for ID” ha inoltre dato la luce a una nuova pubblicazione, che rende conto degli sviluppi di alcune tra le esperienze pilota realizzate in Italia: M. Pereira, A. Salvi, M. Sani, L. Villa (a cura di), MAP for ID. Esperienze, Sviluppi e Riflessioni, 2010.

 

La verifica e la valutazione
Ai musei che hanno preso parte alla sperimentazione è stata consegnata una scheda di progetto che è loro servita sia come modello strutturale per ripercorrere gli snodi del percorso progettuale nel suo complesso ed effettuare la propria autovalutazione, sia come una utile “check-list” durante il processo di sviluppo del progetto stesso. Si sono inoltre condivise le linee guida per condurre il monitoraggio e l’azione valutativa dei progetti da parte dei singoli musei. Sono stati organizzati incontri collettivi per verificare in itinere il progress della progettazione, confrontare aspetti ed elementi di criticità, e risolvere gli eventuali problemi emersi.


La presentazione e la pubblicizzazione
Il progetto ha previsto due occasioni di presentazione e diffusione dei risultati, intermedi e finali:
· un convegno intermedio a Bologna,  “Musei e Dialogo Interculturale” (10 giugno 2008)

· un convegno conclusivo a Madrid (14-16 ottobre 2009)


Le risorse finanziarie
“MAP for ID” è un progetto realizzato con il sostegno della Commissione Europea, “Lifelong Learning Programme” Grundtvig
. Il contributo comunitario di 287.998,00 Euro equivale al 75% del valore totale del progetto, che è di 384.000,00 Euro.


Recapiti dell’ente promotore
Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna
via Galliera, 21 – 40121 Bologna
http://www.ibc.regione.emilia-romagna.it/


Referenti del progetto
– Margherita Sani
masani@regione.emilia-romagna.it
– Antonella Salvi
asalvi@regione.emilia-romagna.it
– Vincenzo Simone
vincenzo.simone@comune.torino.it

Data di pubblicazione della scheda: dicembre 2008 (aggiornata al gennaio 2010)

Destinatari

Operatori di musei e di eventuali istituzioni partner (CTP, biblioteche, associazioni culturali...)

Partner

Amitié, Bologna; Museo degli Sguardi, Rimini; British Museum, Londra; Chester Beatty Library, Dublino; Museo de América, Madrid; Fondazione Imagine Identity and Culture, Amsterdam; Fondazione per i Musei e i Visitatori, Budapest

Esiti/Prodotti

- prodotti di formazione (acquisizione di competenze interculturali e sperimentazione di attività educative innovative)
- 14 progetti pilota dei musei selezionati in Italia (7 in Piemonte e 7 in Emilia Romagna)