“Storie di santi, eroi e migranti. Uno scambio tra culture”

Museo Civico d’Arte e CTP - Centro Territoriale Permanente | Modena

2013

Da dove ha avuto origine – le azioni pregresse
Il progetto nasce dalla volontà del Museo Civico d’Arte di Modena – sorto nel 1871 con l’intento di “accogliere e conservare tutto quanto interessi l’intera popolazione” – di elaborare un’offerta diretta al pubblico dei “nuovi cittadini” residenti in città. In questo senso è stato determinante l’esempio del Museo Civico Archeologico Etnologico che prima con il progetto “Choose The Piece” e poi con “This Land is your Land” ha sviluppato le potenzialità del museo come luogo di incontro e di dialogo interculturale.

 

Gli attori coinvolti – la rete di progetto
• Enti promotori: Museo Civico d’Arte e Centro Territoriale Permanente (CTP) di Modena
• Partner di progetto: Centro Stranieri del Comune di Modena e Associazione Casa delle culture.

 

Gli operatori – l’equipe di progetto
Per il Museo Civico d’Arte:
– Francesca Piccinini (Direttrice del Museo, coordinamento generale)
– Michela Orsini (progettazione e realizzazione del progetto)
– Simona Pedrazzi (Ufficio Unesco e realizzazione del progetto)
– Stefano Bulgarelli (progetto espositivo e comunicazione)

 

Per il CTP di Modena:
– Maria Rosa Delgrano, Silvia Ronchi (progettazione e realizzazione del progetto)

Per il Centro Stranieri del Comune di Modena:
– Alessandra Lotti, Andrea Capucci (collaborazione alla progettazione)

Per l’Associazione Casa delle culture di Modena:
– Marco Coltellacci

Collaborazioni esterne:
– Cinzia Ghioldi (sagome e quaderno della mostra)
– Mauro Terzi (fotografie e filmati)
– Riccardo Palmieri (recitazione).

I destinatari
“Storie di santi, eroi e migranti” nasce come un progetto scolastico, che si rivolge a studenti soprattutto stranieri impegnati nell’apprendimento della lingua italiana (per parlare ancor prima che per scrivere) e in un processo di conoscenza della cultura e delle tradizioni della città in cui hanno messo nuove radici.
Il gruppo di studenti del CTP di Modena (compresi i due componenti italiani) che hanno partecipato al progetto è composto da:
– Mamady Camara (Guinea)
– Zia Jafari (Afghanistan)
– Mostafa Sarkar (Bangladesh)
– Saadia Soufi (Marocco)
– Valentina Kolodiy (Ucraina)
– Najate Najam (Marocco)
– Lamia Fanni (Marocco)
– Fode Mamadou Cisse e Bintu Cisse (Guinea)
– Emmanuelle Dos Santos (Brasile)
– Madoussou Fofana (Costa D’avorio)
– Virginio Ghioldi (Italia)
– Abdul Mumin Mikail (Ghana)
– Oxana Munteanu (Moldavia)
– Emilia Pavarotti (Italia)

 

La mostra, esito finale del progetto, si è rivolta a un pubblico adulto, agli studenti di scuola superiore, a giovani non più scolarizzati e alle famiglie.

Gli obiettivi
• avvicinare i destinatari del progetto alla storia locale e alla vita della città attraverso il coinvolgimento attivo e la partecipazione diretta
• sviluppare le potenzialità del Museo come luogo di dialogo e promuovere un impegno più attivo nei confronti di tutti i cittadini, utilizzando il patrimonio come fonte di scambio interculturale
• creare un’occasione di scambio tra culture diverse attraverso la condivisione di storie di personaggi provenienti da tutto il mondo, mitici o storici, lontani o vicini nel tempo
• esplorare modalità e strumenti innovativi per la progettazione e la valutazione di iniziative in partenariato interistituzionale nell’ambito dell’educazione al patrimonio in chiave interculturale.

Da quando, per quanto
Il progetto si è svolto tra gennaio e luglio 2013.

 

Come si articola – le fasi di lavoro

1) Pre-progettazione
In una serie di incontri preliminari, i coordinatori delle istituzioni partner si sono confrontati per mettere a fuoco il tema e l’impianto del progetto, frutto di una scelta operata all’interno di una serie di proposte iniziali.
– La prima aveva al centro il genere del ritratto: partendo da una visita “a tema” al Museo, i partecipanti sarebbero stati invitati – singolarmente o a piccoli gruppi – a scegliere ognuno un ritratto/autoritratto fra i molti proposti, su cui lavorare successivamente a scuola per costruire una storia di fantasia. Al termine del percorso si sarebbero messe a confronto le storie reali dei personaggi con quelle create dai partecipanti.
– La seconda ipotesi puntava l’attenzione su alcuni oggetti esposti in Museo (ad es. una brocca in ceramica graffita, una fiaschetta da aceto balsamico, uno strumento musicale, un’arma, una bilancia per pesare la frutta, un collo di pizzo) che i partecipanti sarebbero stati invitati a ritrovare raffigurati in alcuni dipinti esposti. Questo laboratorio avrebbe potuto rappresentare il punto di partenza per parlare di alcuni aspetti della vita concreta della città e delle analoghe abitudini proprie di altre tradizioni culturali.
– La terza proposta (quella che alla fine è stata realizzata) aveva un titolo provvisorio, “Storie di Radici”, che puntava l’attenzione sul significato che tutti i membri dell’equipe di progetto riconoscevano alla figura di San Geminiano, considerato in questo specifico contesto non  tanto nella sua veste di “santo”, quanto piuttosto in quella di perno per la costruzione dell’identità della comunità locale.
La scelta è caduta su quest’ultima proposta poiché il patrimonio del Museo è legato in modo molto forte alla città, e la città è a sua volta legata in modo molto forte al santo. Raccontare la  storia di San Geminiano è stata la scelta per raccontare in modo più diretto e avvincente la storia di Modena; inoltre, ha offerto ai partecipanti la possibilità di proporre a loro volta una figura fondamentale per la nascita delle rispettive culture di appartenenza, e dunque di attivare un vero rapporto di reciproca conoscenza e di scambio.

2) Conoscenza tra gli operatori del Museo Civico d’Arte e gli studenti del CTP coinvolti e presentazione del tema centrale del progetto, a cura del Museo Civico d’Arte (gennaio 2013)
In questo primo incontro, organizzato presso il CTP, è stata narrata la storia leggendaria di San Geminiano e dei suoi miracoli. La narrazione, preparata attraverso una presentazione in PowerPoint (con una selezione di immagini), ha illustrato il significato della figura del santo quale fondatore dell’identità della comunità locale e figura chiave della vita cittadina dal Medioevo fino ai nostri giorni.
In questa occasione è stata distribuita ai partecipanti una scheda di presentazione del progetto contenente una sintesi della storia di San Geminiano e dei miracoli a lui attribuiti e una breve spiegazione del significato della sua figura per la comunità modenese. La domanda con cui si concludeva scheda (“… E voi quale personaggio particolarmente significativo per la comunità da cui provenite vorreste presentarci?”) era finalizzata a promuovere la partecipazione attiva degli studenti del CTP, invitati a esprimersi nel racconto della storia legata a un personaggio significativo per le origini della loro cultura, alla quale avrebbero potuto lavorare anche in piccoli gruppi (omogenei per provenienza).
A conclusione di questo primo incontro, si è fatto cenno alla necessità di costruire l’evento finale (che avrebbe potuto concretizzarsi in un video da mettere in rete, una lettura teatrale e una piccola esposizione da realizzare al Museo nell’ambito della quale le diverse storie potessero avere una visibilità adeguata) strada facendo, sulla base dell’esperienza maturata insieme.

3) Visita al Duomo e alla Ghirlandina, a cura del Museo Civico d’Arte (2 incontri, marzo 2013)
La visita è stata condotta in orari e giorni distinti per consentire a tutti i destinatari di partecipare. Si è partiti dall’esterno del Duomo, indicando che qui è sepolto il corpo di San Geminano e spiegando che la sua sepoltura esercitò una tale forza di attrazione da creare intorno al Duomo un nuovo nucleo abitativo che diventò, ed è ancora oggi, il centro della città. Si è poi passati a illustrare la storia del santo attraverso i rilievi dell’architrave della Porta dei Principi e quelli di Agostino di Duccio, collocati all’esterno del Duomo sul lato di Piazza Grande, rilievi che rappresentano anche le miracolose esequie del santo alla presenza di San Severo e la liberazione di Modena dall’invasione di Attila.
All’interno del Duomo si è visitata la Cripta con le reliquie del santo e la statua con il miracolo del bambino caduto dalla torre. Al termine di questo secondo incontro si è saliti sulla torre campanaria, la Ghirlandina, per mostrare ai partecipanti il punto da dove è caduto il fanciullo che San Geminiano – secondo la leggenda – prese per i capelli, e per capire come è articolato il centro di Modena. Infine il gruppo si è recato in Palazzo Comunale per vedere il grande stendardo dipinto da Ludovico Lana nel 1633, raffigurante San Geminiano che intercede presso la Madonna del Rosario affinché protegga la città di Modena dalla peste.

4) Visita alle opere dedicate a San Geminiano esposte al Museo Civico d’Arte e momento di condivisione delle storie proposte dai partecipanti al progetto, a cura del Museo Civico d’Arte (marzo 2013)
La breve visita al Museo si è incentrata sulle opere in cui è raffigurato il patrono di Modena: gli affreschi con la figura di San Geminiano provenienti dal Duomo, alcuni dipinti nei quali il santo è raffigurato con le vesti vescovili e il modello della città, le tavolette di Pellegrino Munari in cui sono dipinti due dei miracoli più noti del santo, il Sigillo della Comunità con San Geminiano a cavallo.
Nell’ultima parte di questo terzo incontro, in un clima che si è cercato di rendere il più “familiare” possibile disponendo le sedute in cerchio e predisponendo un piccolo buffet, si è voluto rafforzare la reciproca conoscenza tra i partecipanti e gli operatori del Museo, consolidare il rapporto tra i partecipanti, e soprattutto passare idealmente il testimone a questi ultimi, affinché potessero realmente condividere le loro storie, sulle quali nel frattempo avevano iniziato a riflettere in classe con l’aiuto delle insegnanti (sulla base dell’input iniziale fornito dalla scheda distribuita in occasione del primo incontro).
In questa fase sono stati coinvolti gli esperti incaricati di realizzare la documentazione fotografica e video del progetto e la restituzione grafica delle sagome dei personaggi protagonisti delle storie, destinati alla mostra che sarebbe stata allestita nella Sala Mostre dei Musei Civici al termine del progetto.

5) Elaborazione delle storie dei personaggi esemplari scelti dai partecipanti, a cura delle insegnanti del CTP (fine marzo – inizi maggio 2013)
Questa fase si è svolta a scuola, sotto la guida delle insegnanti, e ha previsto l’elaborazione delle storie in forma di testi scritti, destinati ad essere recitati dai partecipanti in occasione dell’inaugurazione della mostra.

6) Evento conclusivo e inaugurazione della mostra, in collaborazione tra tutti i partner (maggio 2013)
Durante l’evento conclusivo, che ha previsto il coinvolgimento privilegiato delle comunità di origine dei destinatari del progetto, è stata organizzata una lettura teatrale con accompagnamento musicale delle storie dei personaggi scelte e proposte dai partecipanti; contestualmente è stata inaugurata la mostra ad essi dedicata, nella quale sono state esposte le sagome dei protagonisti delle storie, un video con le riprese dei partecipanti impegnati nella lettura della loro storia, il backstage dell’iniziativa e immagini dei personaggi e del loro ambiente. La mostra è rimasta aperta fino al 15 luglio.

Le strategie e gli strumenti
Gli incontri dei partecipanti, alla presenza degli operatori di riferimento, si sono svolti presso l’aula del Centro Territoriale Permanente, dotata di LIM, presso il Museo, e in Duomo e sulla Torre Ghirlandina.
Durante il primo incontro in aula, gli operatori del Museo hanno raccontato la vita e la leggenda di San Geminiano: l’intervento è stato impostato in modo da stimolare la partecipazione degli studenti del CTP, chiedendo loro se avessero mai sentito parlare dei miracoli di San Geminiano o se avessero mai visitato il Duomo o la tomba del santo, cercando comunque di evitare la tipologia della lezione frontale.
Durante le visite al sito Unesco e alle sale del Museo si è cercato di richiamare i contenuti esposti in occasione dell’incontro precedente attraverso domande dirette ai partecipanti, e di “ancorare” sempre a un riferimento materiale, concreto e tangibile (ad esempio la conformazione del centro cittadino durante la visita alla torre Ghirlandina, aperta in quel momento dell’anno solo per i partecipanti al progetto) il racconto della vita del santo.
Man mano che gli incontri procedevano, si è creato un rapporto di conoscenza personale tra gli operatori e i partecipanti, che hanno anche assistito alle riprese video.

 

La produzione
Le storie messe a punto dai partecipanti (testi scritti e lettura in occasione dell’inaugurazione della mostra) sono state scritte e raccolte in un quaderno (cfr. voce “Altre risorse disponibili”), che è stato distribuito a tutti i partecipanti. Comprendono personaggi epici ed eroici, figure storiche, tra cui un sovrano vissuto nel Quattrocento e un uomo politico del Novecento, figure di antenati africani, una santa guaritrice, un premio Nobel per la pace, uno scrittore…
Questi personaggi sono stati resi graficamente attraverso una serie di sagome in cartone di grandezza poco inferiore al vero, destinati alla mostra che è stata allestita nella Sala Mostre dei Musei Civici al termine del progetto e che dal settembre 2013 sono esposte nell’Aula magna del CTP di Modena.

 

La documentazione
Le varie fasi di lavoro sono state documentate attraverso una serie di fotografie e un video, disponibile presso il Museo Civico d’Arte. Mauro Terzi ha incontrato più volte gli studenti durante la normale attività in aula e le prove di lettura del loro testo.

 

Altre risorse consultabili
Quaderno della mostra “Storie di santi, eroi e migranti. Uno scambio tra culture”.

 

La verifica e la valutazione
Il monitoraggio del progetto è avvenuto in modo non strutturato attraverso momenti di confronto tra gli operatori del Museo e gli insegnanti del Centro Territoriale Permanente.

 

La presentazione e la pubblicizzazione
Il lavoro svolto è stato presentato in una conferenza stampa organizzata in occasione dell’inaugurazione della mostra conclusiva (Museo Civico d’Arte, 11 maggio 2013).
L’iniziativa è stata diffusa tramite depliant e locandine, i mensili “Modena Mese” e “Modena Comune” e i quotidiani locali, e attraverso i canali specifici degli enti coinvolti (per il Museo Civico d’Arte: sito web, newsletter e pagine Facebook).

 

Le risorse finanziarie
Il progetto è stato finanziato con risorse proprie del Museo integrate da contributi del CTP e dell’Assessorato ai Servizi Sociali.

 

I punti di forza
• individuazione di nuove modalità di accoglienza e mediazione: grazie all’efficacia del racconto, l’opportunità di condividere le storie dei partecipanti si è arricchita dei valori della convivenza, della socialità e del rispetto reciproco necessari per vivere e comprendere la dimensione multiculturale della società contemporanea
• consolidamento dei rapporti tra Museo e istituzioni/associazioni locali che operano nel campo dell’intercultura
• ampliamento del pubblico del Museo e del Sito Unesco e sperimentazione di nuove modalità di interazione in un’ottica interculturale.

 

Le criticità emerse
I tempi ristretti a disposizione non hanno consentito all’equipe di progetto di individuare un repertorio iconografico per i personaggi proposti dai partecipanti, che avrebbe utilmente integrato le sagome e arricchito la mostra.

 

Recapiti dell’ente promotore
Museo Civico d’Arte di Modena
Largo Porta S. Agostino, 337 – 41121 Modena
tel. 059.2033100

http://www.museicivici.modena.it

 

Referente del progetto
Francesca Piccinini
Direttrice del Museo Civico d’Arte di Modena
tel. 059.2033109
francesca.piccinini@comune.modena.it

 

Data di pubblicazione della scheda: maggio 2014

Destinatari

- del percorso di conoscenza del museo e del patrimonio cittadino: studenti di diversi background linguistico-culturali (compresi due studenti italiani) del CTP
- della mostra conclusiva: pubblico adulto, studenti di scuola superiore, giovani non più scolarizzati

Partner

Centro Stranieri del Comune di Modena; Associazione Casa delle Culture

Esiti/Prodotti

- quaderno con le narrazioni scritte dai partecipanti
- mostra conclusiva allestita negli spazi dei Musei Civici